Un faccia a faccia in un palco separato. Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si incontrano a Parma, in occasione del centenario della nascita di Pietro Barilla. Al teatro Regio, tra una presentazione e l’altra c’è tempo anche per l’ironia, quando il Cavaliere si rivolge al sindaco e gli dice: “Ma lei quanto è alto?”. Nel silenzio sui contenuti dell’incontro, a fare da mattatore è sempre Berlusconi che si presenta in piena campagna elettorale.
“Sono commosso – dice – per come i figli di Pietro Barilla hanno voluto celebrarlo in una forma che gli sarebbe piaciuta: era un grande uomo, un grande imprenditore, un grande padre, e per me anche grande amico, gli volevo bene, credo mi ricambiasse”. Alla conferenza stampa di presentazione dello spettacolo il Cavaliere fa il suo spettacolo. “Abbiamo fatto lunghe passeggiate – dice – dopo pranzo andavamo nei campi insieme, mi raccontava la storia della sua famiglia, i forni aperti da suo nonno, mi diceva ‘tu sei nato nel 36 quando io sono entrato in azienda’, mi scherniva se dicevo che ero stanco. Sarebbe orgoglioso di essere qui perchè ha seminato bene, con figli e nipoti che hanno ritenuto di doverlo ricordare con qualcosa di innovativo. Era soprattutto molto orgoglioso dell’incremento del numero di persone a cui dava lavoro, era uomo del fare, sul fare si realizzava”.
Ma il passaggio principale del ricordo di Berlusconi è quello che riguarda la sua carriera politica: “Poco prima che Pietro Barilla morisse ebbi modo di informarlo della mia intenzione che c’era un partito legato a ideologia che non mi faceva dormire la notte che rischiava di prendere il potere in Italia e lui mi disse: ‘Se vuoi mettere le mani in pasta, te ne faranno di tutti i colori. Me ne hanno fatte ancora di più'”. Di lì a poco – Pietro Barilla muore nel settembre del 1993 – Berlusconi presenterà Forza Italia.
Vent’anni dopo, Berlusconi è ancora in politica e si gioca le carte per un nuovo voto e per mandare al Quirinale un nome gradito: “Io non ho un modo particolare di accogliere le sfide – ha risposto a una domanda del TG5 – finora ne ho fatte sei, le ho vinte tutte, penso che oramai ho l’abitudine a vincere…”. Quanto al merito della trattativa con il Pd, Berlusconi è stato vago ma compiacente: “Attendiamo che ci facciano una proposta”, ha detto, rispondendo questa volta al Tg1. Non c’è nessuna trattativa aperta – ha spiegato – stiamo attendendo così come il primo giorno dopo i risultati elettorali che Bersani e il Pd ci comunichino cosa vogliono fare. Siamo ancora in attesa”. [brightcove]2303245918001[/brightcove]
Attesa che potrebbe anche prolungarsi, dopo la smentita arrivata in serata di un incontro tra Berlusconi e il segretario del Pd Bersani, sempre più trascinato nella polemica interna. Il Cavaliere sembra in ogni caso disposto ad aspettare: “Con il Pdl ci riuniremo mercoledì, abbiamo già previsto un ufficio di presidenza la mattina e la riunione dei gruppi congiunti il pomeriggio. In quella sede prenderemo la decisione” – ha detto ancora al Tg1 – “Credo che per quanto riguarda il nostro movimento ci sia la volontà di essere disponibili a quel che Pd ci propone”. Laconico invece il commento del sindaco al termine dello spettacolo: “Le questioni politiche di queste ore Berlusconi non le affronta con me ma con Bersani. Ho incontrato Berlusconi – ha detto Renzi – così come ho incontrato Montezemolo e altri. L’avevo già incontrato tre anni fa in un celebre incontro ad Arcore, ci siamo salutati con cordialità”.