Identificate le tre giovani vittime dell’attentato alla maratona di Boston. L’ultima ad essere riconosciuta è una studentessa di origini cinesi di 20 anni, Zhou Danling, che si stava specializzando alla Boston University. La giovane si trovava insieme ad alcuni colleghi lungo le transenne del traguardo della gara, quando lunedì scorso sono esplosi gli ordigni. Giovanissime anche le altre due vittime: un bambino di otto anni, Martin Richard, e una ragazza di 29, Krystle Campbell. “Non posso credere che stia accadendo questo, non ha alcun senso”, ha dichiarato la mamma di Krystle, profondamente scossa, parlando con i media davanti alla sua abitazione.

Intanto proseguono le indagini delle autorità per trovare i colpevoli dell’attentato. Il coperchio di una delle pentole a pressione usate nell’attentato è stato trovato sul tetto di uno degli edifici vicini al traguardo. Il ritrovamento è prezioso per gli investigatori, che sperano di ricavarne elementi utili all’inchiesta. Janet Napolitano, segretario alla Sicurezza interna, ha spiegato alla Cnn che al momento non c’è alcun indizio di “un collegamento straniero o di una reazione di al Qaeda“. L’ipotesi più probabile è per ora un attentato a sfondo politico, anche se non si escludono altre piste. Sembrerebbe infatti, secondo il Boston Globe, che una bomba sia stata posta proprio dove era seduto il governatore del Massachusetts poco prima dello scoppio. Il governatore, Deval Laurdine Patrick, classe 1956, è un democratico progressista, attivista dei diritti civili ed è afroamericano. Per accelerare le indagini i sindacati delle forze di sicurezza cittadine hanno annunciato una ricompensa di 50mila dollari a chi offrirà informazioni utili all’arresto dei colpevoli. Richard Paris, presidente del “Local 718”, ha perfino annunciato una raccolta fondi da parte dei soccorritori, il cui ricavato sarà destinato interamente alle famiglie delle vittime.

E, mentre prosegue la caccia agli autori della strage, vengono svelati nuovi dettagli sugli ordigni. Le bombe erano costituite da pentole a pressione piene di schegge metalliche, chiodi e cuscinetti a sfera, collegate a detonatori. Le pentole erano in buste di nylon nera o zaini e sono state trovate anche tracce di circuiti elettronici che farebbero pensare all’uso di timer. Gli ingredienti del ‘cocktail’ esplosivo erano così comuni che per l’inchiesta il compito di ricostruirne la matrice e risalire al colpevole è tutta in salita, scrive il Washington Post.

L’allarme resta quindi alto negli Stati Uniti, dove sono state innalzate le misure di sicurezza nelle principali città. E i timori sono sicuramente aumentati dopo che è stata intercettata una lettera contenente ricina, una sostanza naturale altamente tossica e letale per l’uomo, indirizzata al senatore repubblicano Roger Wicker, 61 anni. Torna quindi a Washington l’incubo delle lettere contenenti sostanze velenose, come dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, quando missive all’antrace furono recapitate a parlamentari, giornalisti e altre persone, provocando 5 morti e 17 feriti. La missiva è stata fermata grazie ai controlli della Us Postal Service sulla corrispondenza di senatori e deputati, controlli rafforzati proprio dopo l’emergenza post 11 settembre e che costano circa 100 milioni di dollari l’anno.

La notizia della lettera è arrivata a Capitol Hill proprio mentre era in corso un briefing sui fatti di Boston del segretario alla Sicurezza interna, Janet Napolitano, e del numero uno dell’Fbi, Robert Mueller, con un gruppo di senatori. Per il momento si tende a escludere ogni collegamento con le esplosioni nella città del Massachusetts. Anche se i precedenti del 2001 e 2002 – quando l’ondata di lettere all’antrace seguì gli attentati dell’11 settembre – è nella mente di tutti.

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