I negoziati tra Kosovo e Serbia si sono conclusi “con un accordo” e lunedì Belgrado riferirà se avrà accettato o meno i termini del negoziato. A riferirlo è stato l’alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, Catherine Ashton, che ha confermato quanto circolato nel tweet di un ministro che partecipava alla trattativa, al termine del decimo round di negoziati a Bruxelles tra il premier serbo Ivica Dacic ed il premier kosovaro Hashim Thaci.
”I negoziati si sono conclusi, il testo è stato siglato da entrambe le parti”, ha detto la Ashton uscendo dalla sede dell’Eeas (European External Action Service) prima di recarsi alla Nato insieme alle delegazioni kosovara e serba. “Voglio congratularmi con entrambe le parti per la determinazione dimostrata in questi mesi e per il coraggio che hanno avuto” i leader di Serbia e Kosovo, ha aggiunto, sottolineando che “quel che vediamo ora è un passo che allontana dal passato e che avvicina all’Europa”.
“Habemus Pactum”, ha scritto su twitter Vlora Citaku, ministro kosovaro per l’integrazione europea, e per il premier Hashim Thaci ”questo accordo rappresenta l’inizio di una nuova era di riconciliazione e cooperazione fra Stati”. “Siamo pienamente coscienti – ha detto Thaci – che ci saranno persone in entrambi i Paesi che non saranno contenti di questa soluzione, ma questa è la migliore soluzione possibile per il nostro Paese, per la Serbia, la regione e anche per l’Unione europea”. L’accordo con Pristina è stato confermato dalla delegazione di Belgrado che lunedì deciderà se accettare il negoziato. Dacic e il suo vice, Aleksandar Vucic, hanno precisato che non è stato toccato il punto 9 del documento di intesa, sulla presenza della polizia serba nel nord del Kosovo, mentre è stato modificato, secondo la volontà di Belgrado, il punto 14 relativo all’inclusione del Kosovo negli organismi internazionali, Onu compresa.
Nato – “Felice” per la conclusione dello “storico accordo” anche il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. “Mi congratulo con tutte le parti per il loro approccio costruttivo al fine di trovare una soluzione duratura”, ha detto Rasmussen in una nota, assicurando che “la Nato ed in particolare la Kfor (la forza di peacekeeping dispiegata nell’ex provincia serba, ndr) è pronta a sostenere l’attuazione di questo accordo al meglio delle nostre capacità nell’ambito del nostro attuale mandato”. Infine, il numero uno dell’Alleanza si è detto “fiducioso che questo accordo rappresenterà un grande passo in avanti per la pace e la sicurezza regionali e darò un nuovo slancio all’integrazione euroatlantica dei Balcani occidentali”, secondo “la nostra visione condivisa”.
Commissione Europea – Anche per Jose Manuel Barroso l’intesa è “un accordo storico, che ora deve essere attuato rapidamente”. Elogiati anche “gli sforzi instancabili” di Catherine Ashton, il presidente della Commissione Ue si è poi detto “fiducioso che l’accordo raggiunto aprirà la strada perchè il Consiglio (europeo) prenda delle decisioni sui prossimi passi del percorso europeo di Serbia e Kosovo”. “I popoli di Serbia e Kosovo – ha concluso – vogliono andare avanti e rendere una realtà la prospettiva europea: questo è cruciale per la stabilità, la sicurezza e la prosperità dell’Europa sudorientale e dell’Ue nel suo insieme”.
Consiglio Europeo – Raggiunto l’accordo “storico” sulla normalizzazione dei rapporti tra Kosovo e Serbia, “è ora cruciale che ci siano risultati concreti nell’attuazione” dell’intesa. Il monito è arrivato dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, che, nel congratularsi con i premier di Belgrado e Pristina, Ivica Dacic e Hashim Thaci “per il loro personale e coraggioso contributo”, ha incoraggiato le parti a “continuare con lo stesso approccio costruttivo nell’attuazione dell’accordo”. Infine, Van Rompuy ha “riconfermato le prospettive europee per Serbia e Kosovo”.