Cercava di fuggire verso New York, tallonato dagli agenti che, alla fine, lo hanno catturato. E così, l’incubo è finito. Dzhokhar Tsarnaev, 19 anni, ceceno, è stato arrestato dopo una gigantesca caccia all’uomo. E’ sospettato di essere l’autore dell’attentato alla maratona di Boston insieme al fratello Tamerlan, 26 anni, ucciso ieri dalla polizia in uno scontro a fuoco al Mit, dove era avvenuta una spratoria. L’attacco nella capitale del Massachusetts, che ha provocato 3 morti e oltre 140 feriti, è avvenuto il 16 aprile al termine della gara in pieno centro della città. “Si chiude un capitolo. Ma mancano ancora tante risposte”, commenta il presidente Barack Obama. A Watertown – dove il giovane è stato preso – e in tutta Boston le scene di giubilo per strada ricordano l’esultanza con cui l’America accolse la notizia dell’uccisione di Osama bin Laden, con centinaia di persone che urlano ‘Usa, Usa’. La gente si abbraccia, piange, applaude le forze di polizia e le ringrazia.
Il giovane fuggitivo come suo ultimo nascondiglio aveva scelto una imbarcazione sistemata nel retro di una abitazione di Watertown. Secondo le prime ricostruzioni, a dare l’allarme sarebbe stato proprio il proprietario della casa, uscito a fumarsi una sigaretta in giardino: da poco era stato tolto dalle autorità il ‘coprifuoco’. Insospettito dalle tracce di sangue viste in terra, ha preso una scala e ha controllato l’interno del motoscafo. Si sarebbe a quel punto accorto della presenza di un corpo insanguinato, dando subito l’allarme. La polizia, ricorrendo a un elicottero dotato di un rilevatore di calore, ha avuto la conferma della presenza di un uomo dentro la barca. Una volta che gli agenti hanno circondato l’area si sono poi uditi diversi spari. Fonti investigative raccontano come siano stati utilizzati lacrimogeni e bombe accecanti per disorientare il ragazzo e impedirgli di reagire. Grande comunque la cautela da parte degli agenti, visto che il rischio maggiore era quello che il presunto terrorista potesse utilizzare degli esplosivi. Alla fine è entrato in azione un negoziatore per convincere il giovane ad arrendersi. Sono stati minuti interminabili. Un poliziotto è stato udito urlare: “Sappiamo che sei lì. Vieni fuori con le mani in alto!”. Alla fine un improvviso applauso – udito anche dai milioni di americani incollati alla tv, come il presiente americano, Barack Obama – ha annunciato l’epilogo della vicenda. “Lo abbiamo preso”, ha urlato un agente. “Il terrore è finito”, ha postato su Twitter il Dipartimento della Polizia di Boston.
A fronte dell’annuncio è cominciata la festa, con la gente che si è riversata in strada. Dzhokharè stato portato via ammanettato e insanguinato. Le prime immagini che circolano mostrano come abbia ricevuto i primi soccorsi sul posto. Sarebbe ferito al collo e ad una gamba. Immediatamente portato in ospedale, è stato sottoposto alle cure dei medici. Le sue condizioni – secondo quanto trapela – sarebbero molto serie. Del resto le ferite risalirebbero alla sparatoria di 24 ore prima, quando sotto il fuoco degli agenti è morto il fratello Tamerlan. “Come due fratelli che sono cresciuti qui possono essersi rivoltati contro il nostro Paese?”, si è chiesto il presidente Obama parlando in diretta tv agli americani. E non si sa ancora se i due abbiano agito da soli.