In alcuni casi le fatture risalivano a un periodo antecedente all’elezione del consiglio regionale della Campania. In altri si trattava di fatture fittizie per attività mai svolte. Fatture mai pagate. Il consigliere regionale le girava agli uffici per ottenere il rimborso e si teneva gli importi in tasca. Guadagno puro, in nero, fatto distraendo fondi pubblici a fini privati. Con queste accuse, il gip di Napoli Roberto D’Auria ha disposto gli arresti domiciliari per Sergio Nappi e l’obbligo di dimora per Raffaele Sentiero, gli unici consiglieri regionali eletti in ‘Noi Sud’, lista collegata al Pdl e al centrodestra che è maggioranza in Regione Campania. E’ un prosieguo dell’inchiesta che sta facendo il contropelo all’utilizzo dei fondi pubblici nel consiglio campano. Inchiesta coordinata dal pm Giancarlo Novelli e dall’aggiunto Francesco Greco e condotta dal Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Napoli del colonnello Nicola Altiero e del maggiore Claudio Gnoni, già sfociata in diversi avvisi di garanzia e negli arresti domiciliari del consigliere Pdl Massimo Ianniciello.

Secondo l’accusa, Nappi avrebbe percepito indebitamente 22.320 euro, Sentiero 31.730 euro. Cifre saccheggiate dal fondo per la comunicazione (uffici stampa, convegni politici). Nappi è il compagno della consigliere regionale Pdl Antonia Ruggiero: nella sua causa di separazione dal marito, giornalista Rai, sono finiti anche i bonifici che lei ha ricevuto da Silvio Berlusconi. Nappi si è poi federato nel gruppo ‘Caldoro presidente’, che prende il nome del Presidente della Campania. Sentiero, eletto in circostanze rocambolesche – è in corso un processo sui presunti brogli che gli avrebbero fatto ottenere i pochissimi voti di vantaggio sul primo dei non eletti – è rimasto autonomo. I due sono accusati di truffa e peculato. Le misure cautelari riguardano però solo le presunte truffe. Sono indagati anche i procacciatori e gli imprenditori che si sono prestati al gioco delle fatturazioni di comodo. “Più volte Sentiero mi ha promesso lavori futuri e quindi il pagamento anche di queste prestazioni (non pagate, ndr)” spiega a verbale Luigi Marano, titolare della Star Communication, che ha fatturato più di 18mila euro per Sentiero. C’è poi il caso della Lsn Immobiliare, attiva nell’edilizia e nella somministrazione di bevande. Il rappresentante legale Emilio Spiniello afferma: “A Nappi nel 2009 abbiamo affisso i manifesti per la campagna elettorale, avevamo pattuito 2500 euro. Mai avuti. Per ottenere la somma, mi era stato richiesto il rilascio di 5 fatture datate tra l’ottobre 2010 e il maggio 2011 (per un totale di 14.400 euro, ndr)”. Fatture per conferenze stampa e allestimento siti internet che l’impresa non ha mai svolto ne per Nappi ne per altri clienti. Semplicemente perché fanno altro.

Pochi mesi dopo le elezioni, però, la Lns ha inserito l’attività di comunicazione istituzionale nell’oggetto sociale. Circostanza che il gip rimarca nell’ordinanza: “Inequivocabile spunto in ordine alla spregiudicata personalità dei protagonisti della vicenda”. Non poteva mancare l’utilizzo di una ‘cartiera’ di fatture false. In questa storia è la Gi.Sca, che ha emesso una fattura da 7.800 euro per Sentiero. E’ intestata a un pregiudicato tossicodipendente che per poche decine di euro ha accettato di fare il prestanome. Sentiero ha chiesto e ottenuto di essere sentito dagli inquirenti. E il 12 febbraio ha messo a verbale una sorta di ammissione: “Ho certamente sbagliato”. Il consigliere dice di aver effettivamente speso soldi per iniziative politiche ma di essersi dimenticato di documentarle. “Ho commesso l’errore di procurarmi queste fatture da imprenditori che in buona fede mi hanno favorito, procurandomi ex post delle fatture”. E confessa come fittizia anche una fattura sulla quale gli inquirenti non avevano svolto accertamenti: 4614 euro dell’Eaf srl, gestrice dell’Holiday Inn di Cava dei Tirreni. “Una cortesia che mi è stata fatta dal titolare dell’albergo, Luigi Greco (imprenditore di Castellammare di Stabia e coordinatore cittadino del movimento Italia Futur a di Montezemolo, ndr). Ho pagato tramite assegno e Greco mi ha restituito in contanti l’importo stornato dell’Iva”.

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