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Papa Francesco: “Gli uffici dello Ior? Necessari, ma fino a un certo punto”

Il Papa nell'omelia a Santa Marta si rivolge ad alcuni dipendenti dell'Istituto per le opere di religione presenti. "La Chiesa è una storia d'amore", ma rischia di trasformarsi "in un'ong. Questa non è la strada". E incalza: "Quando la Chiesa diventa burocratica perde la sua principale sostanza"
Papa Francesco
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La Chiesa non è “un’organizzazione burocratica“e “gli uffici sono necessari, ma fino a un certo punto“. E’ un intervento incisivo, che tocca anche temi economici e parla dell’organizzazione vaticana, quello che Papa Francesco pronuncia a Santa Marta di fronte ad alcuni dipendenti dello Ior. In un passaggio dell’omelia, poi, aggiunge: “Ma ci sono quelli dello Ior scusatemi, eh! .. tutto è necessario, gli uffici sono necessari eh, va bè! Ma sono necessari fino ad un certo punto: come aiuto a questa storia d’amore che è la Chiesa”. Da qui la conclusione: “Quando la Chiesa vuol vantarsi della sua quantità e fa delle organizzazioni, e fa uffici e diventa un po’ burocratica, perde la sua principale sostanza“. Il rischio è tutto lì, nella burocrazia, elemento molto distante  dall’idea che il Papa ha della comunità. Concetto che prova a spiegare, con un sorriso, ai dipendenti dell’Istituto per le opere di religione. “La Chiesa è una storia d’amore“, ma rischia di “trasformarsi in una ong“. “E questa non è la strada“, conclude Bergoglio.

Il Papa commenta poi le letture del giorno, che raccontano delle prime vicende delle comunità cristiana che moltiplicava i suoi discepoli. “Una cosa buona – ha osservato il Papa – ma che può spingere a fare patti per avere ancora più soci in questa impresa”. “Invece, – ha aggiunto – la strada che Gesù ha voluto per la sua Chiesa è un’altra: la strada delle difficoltà, la strada della Croce, la strada delle persecuzioni … e questo ci fa pensare: ma cosa è questa Chiesa? Questa nostra Chiesa, perchè sembra che non sia un’impresa umana”.

Bergoglio parla poi della difficile situazione del mondo del lavoro, con un riferimento particolare ai lavoratori della E.on di Sassari, multinazionale tedesca, di cui era presente una delegazione. La speranza è che “la grave congiuntura occupazionale possa trovare una rapida ed equa soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie“. Quindi, la constatazione che “la situazione in Sardegna e nell’intero Paese è particolarmente difficile” e da qui, l’importanza che “ci sia un incisivo impegno“, per risolvere la crisi.    

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