Attenta alla pratica sportiva di base, perché “la crisi dello sport si sente sul territorio, nelle sue fibre”, favorevole senza esitazioni al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Queste alcune delle posizioni espresse poco meno di un anno fa in un’intervista per ilfattoquotidiano.it dal neo ministro dello Sport, delle Pari Opportunità e delle Politiche Giovanili. Josefa Idem è uno dei volti più limpidi dello sport italiano. Il Pd ha deciso di candidarla al Senato della Repubblica, lei è stata eletta ed ora è ministro: “Sono molto stupita, ma anche grata della fiducia che mi è stata concessa. Ora bisogna lavorare bene per onorare questo incarico”, le sue prime parole dopo l’annuncio.

Madre di due figli, campionessa mondiale e olimpica nella canoa, Josefa ha iniziato la sua carriera sportiva in Germania, dove è nata 48 anni fa, e dal 1990 ha gareggiato per l’Italia, di cui è diventata alfiere a livello mondiale. Dopo aver conquistando una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney nel 2000, ha continuato a macinare chilometri nell’acqua fino all’estate scorsa, quando ha appeso la pagaia dopo essere arrivata in finale nel K1 500 ai Giochi Olimpici di Londra 2012: la sua ottava olimpiade. Proprio nelle interviste dopo la sua ultima gara, a una domanda sulla provocazione di Grillo che aveva attaccato le Olimpiadi come trionfo del nazionalismo, Josefa Idem ha risposto, in dialetto romagnolo: “Grillo è una patacca”.

Una frase che ha avuto un certo peso perché la politica, insieme allo sport, è da sempre la grande passione di Josefa. Orgogliosa di definirsi di sinistra, per sei anni dal 2001 al 2007 è stata assessore allo sport del Comune di Ravenna dopo essere stata elette nelle liste de L’Ulivo. Passata poi al Partito democratico, a febbraio è stata eletta in Senato come capolista per il Pd in Emilia Romagna. Fedelissima di Bersani, non è riuscita a seguirlo nella scelta di candidare Franco Marini alla Presidenza della Repubblica e ha dichiarato di avere votato scheda bianca, affermando che “non credo si possa ignorare il moto popolare che si sta pronunciando, che tra l’altro sotto tanti aspetti condivido”. Salvo poi allinearsi al partito e votare Prodi nelle successive votazioni. E ora è stata proposta da Letta come ministro per il suo Governo.

Atleta di rara intelligenza, seria e preparata, con un phisyque du role che trascende quello del classico sportivo italico dedito a spot pubblicitari, comparsate televisive e dichiarazioni di sconcertante banalità, fin dalla candidatura in Senato il suo nome era tra i papabili per la successione a Piero Gnudi in Via del Corso. Nella sua recente intervista a ilfattoquotidiano.it si era dichiarata sostenitrice ‘critica’ del Governo Monti, perché rimettesse in sesto il paese dopo i danni di chi lo aveva preceduto (Berlusconi ndr.). E aveva dato diverse indicazioni che, che alla luce dei recenti eventi, potrebbero oggi tradursi in punti governativi.

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