Ad un giorno dal varo alla Camera, il governo Letta naviga già nella tempesta Imu, preso di mira dal Pdl che con l’ex premier Berlusconi è stato minaccioso: “Abolizione o non ci stiamo”. Intanto, dopo la fiducia ottenuta ieri dalla Camera con 453 sì, 153 no e 17 astenuti, l’esecutivo ottiene il via libera anche dal Senato: 233 sì (Pd, Pdl, Sc, Gal, Svp), 59 no (M5S e Sel), 18 astenuti (i senatori della Lega e due senatori di Gal che non hanno seguito la linea del gruppo, Johnny Crosio e Gian Marco Centinaio). Nel Pd si sono distinti Lucrezia Ricchiuti e il candidato il candidato sindaco di Roma Ignazio Marino, che non hanno partecipato al voto, e Corradino Mineo, che pur votando sì ha fatto un discorso molto critico su un governo appoggiato da una maggioranza in cui siedono uomini “che non hanno voluto leggi contro concussione, reato di scambio, corruzione e conflitto di interessi”. Ma al netto della fiducia Pd e Pdl litigano per la tassa sulla prima casa. Dal canto suo Enrico Letta da un lato ribadisce la necessità di una Convenzione per le riforme. Dall’altro schiva la questione chiave della stessa Imu quando, da Berlino dove ha incontrato Angela Merkel, a chi chiedeva della copertura economica si è limitato a rispondere secco: “Dove trovo i soldi? Non lo devo spiegare qui”.
Lo scontro Pd-Pdl sull’Imu
Già in mattinata, si erano già registrate le prime incrinature tra Pd e Pdl, con Silvio Berlusconi che ha minacciato: “O verrà abolita o non sosterremo il governo”. Al Pdl non sono infatti piaciute le parole di questa mattina del ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, secondo cui “l’Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno”. Una dichiarazione che ha provocato la richiesta di chiarimento prima del voto di fiducia del senatore del Pdl Altero Matteoli. Ma il premier, durante la sua replica in Senato, non ha chiarito: non ha fatto alcun esplicito riferimento all’Imu, limitandosi a dire che “sulle questioni spinose vale il discorso fatto alla Camera”. E proprio qui sta il problema, perché alla Camera Letta aveva detto: bisogna ”superare l’attuale sistema sulla tassazione” per la prima casa “intanto da subito con lo stop sui pagamenti di giugno” per permettere al Parlamento di attuare una “riforma complessiva” del sistema di imposte.
Un concetto che Pd e Pdl stanno interpretando in senso opposto: sospensione di una rata per il Pd, abolizione dell’imposta per il Pdl. Così per il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio “l’Imu verrà sospesa per la rata di giugno con l’impegno di alleggerirla soprattutto per i meno abbienti”. Parole a cui si è aggiunta più tardi una precisazione dello stesso Franceschini: “Siccome la rata dell’Imu scade a giugno per poterla bloccare va fatto un provvedimento entro pochi giorni altrimenti i comuni vanno avanti. Poi affronteremo il nodo dell’Imu secondo quanto ha detto Letta perché ci vuole un provvedimento strutturale”. Il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta pone invece lo stesso aut aut di Berlusconi: “Si mettano l’anima in pace i vari Franceschini, i vari Delrio e chi altri vorrà dire la sua sull’Imu. Se sentono il bisogno di esternare, facendo marcia indietro, cerchino altri spunti. Sull’Imu non si tratta. Per noi valgono soltanto le parole del presidente Letta, pronunciate ieri alla Camera e ribadite oggi al Senato”.
I botta e risposta va avanti anche dopo il voto di fiducia. Interviene il segretario del Pdl e neo ministro degli Interni Angelino Alfano: “C’è poco da chiarire – sostiene – a giugno l’Imu non si paga e questo non causerà un rialzo a fine anno”. Cerca di smorzare i toni il responsabile economico del Pd Stefano Fassina: “Sull’Imu non può passare la proposta del Pdl, come non può passare la proposta del Pd. È necessario un compromesso per andare avanti”. Replica quasi subito Brunetta: “Nessun compromesso. Chiediamo all’onorevole Fassina di non confondere i suoi desideri con la realtà. In caso contrario ne andrà di mezzo il governo”. E poi di nuovo Franceschini, secondo cui Pd e Pdl stanno dicendo la stessa cosa: “Stop a giugno e poi si decide”.
E sui provvedimenti che riguarderanno l’Imu è arrivato anche un commento dal portavoce del commissario Olli Rehn, che ha invitato il governo a rispettare gli accordi con Bruxelles e gli obiettivi sul debito pubblico: “Gli obiettivi di bilancio per l’Italia restano invariati” e c’è “piena fiducia che il nuovo governo li rispetterà e lavorerà per facilitare l’abrogazione della procedura per deficit eccessivo”. Bisogna aspettare, ha aggiunto il portavoce, e “vedere come il governo vuole applicare le sue idee rispettando il target del deficit” fissato per l’Italia dal rispetto del patto di stabilità.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario della Cgil Susanna Camusso, contraria a un’abolizione tout court dell’imposta sulla prima casa, perché così “vengono sottratte risorse a politiche più necessarie”. Camusso è invece favorevole all’abolizione per chi possiede una sola casa di basso valore.
Letta: “Non ci sono alternative allo stare insieme”
Se non torna esplicitamente sulle questioni spinose come l’Imu, Letta ribadisce invece la necessità di larghe intese. “Non ci sono alternative a quel che stiamo facendo”, sostiene il premier secondo il quale “ha paura di fare scelte come quelle che stiamo facendo ora chi ha paura della propria identità, chi ha paura di avere un’identità debole”. La necessità dell’alleanza tra Pd e Pdl deriva da quella che è la realtà della situazione politica: “Io avrei voluto un diverso esito elettorale – spiega Letta – avrei voluto essere non qui ma magari seduto un po’ più di lato in un governo politico diverso da questo, ma la realtà è quella che abbiamo di fronte”.
Il presidente del Consiglio ribadisce anche la necessità di una Convenzione per le riforme, dal momento che “le nostre istituzioni non funzionano”. E ammette di essersi accorto che sul nuovo governo si è accumulato un carico di aspettative eccessivo: “C’è un’emergenza, che non scompare con la fiducia all’esecutivo”.
CRONACA ORA PER ORA
17.37 – Imu, Franceschini: “Stop a giugno e poi si discute”
”Penso che sia sufficiente un po’ di buon senso per abbassare la temperatura che si è alzata in giornata. La posizione del governo è quella espressa dal premier Letta ieri, riconfermata oggi in Senato e su cui il governo ha preso la fiducia”. Il ministro Dario Franceschini invita così ad abbassare i toni, mostrando a chi lo incontra in Transatlantico lo stenografico dell’intervento in aula del presidente del Consiglio. Nel discorso in aula, c’è scritto: “Bisogna superare l’attuale sistema di tassazione della prima casa, intanto con lo stop ai pagamenti di giugno per dare il tempo al governo e al parlamento di lavorare insieme ed applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti (applausi dei deputato Pdl, Scelta Civica Pd)”. Quindi, aggiunge Franceschini, “le cose che da stamattina abbiamo detto io, il ministro Delrio, il vicepremier Alfano sono tutte confermative di questa cosa: intanto si ferma il pagamento di giugno e poi in consiglio di ministri e in parlamento si discuterà del tema dell’Imu”.
17.02 – Brunetta: “Nessun compromesso sui Imu, va abolita”
“All’onorevole Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, ricordiamo che il governo Letta è espressione di una grande coalizione di cui fanno parte, con pari legittimità, anche in ragione del fatto che hanno preso lo stesso numero di voti alle ultime elezioni, Pd e Pdl, oltre a Scelta Civica”. Lo dice il capogruppo del pdl alla Camera Renato Brunetta. “All’onorevole Fassina – aggiunge – ricordiamo altresì che il Pd ha già avuto il presidente della Camera e il presidente del Senato, che insieme abbiamo eletto il presidente della Repubblica, e che il suo partito ha anche il presidente del Consiglio. Questo governo è nato sulla base di un accordo tra le forze politiche e di un programma comune. Programma che prevede l’abolizione dell’Imu sulla prima casa a partire dal 2013 e la restituzione degli importi versati nel 2012, il non aumento dell’Iva e una serie di altri interventi sull’occupazione, sul fisco, sulla giustizia, sull’architettura istituzionale dello Stato. Nessun compromesso dunque. Nessuno scambio tra Imu e Iva. Chiediamo all’onorevole Fassina di non confondere i suoi desideri con la realtà. In caso contrario ne andrà di mezzo il governo”.
15.20 – Ima, Alfano: “Poco da chiarire, a giugno non si paga”
”Sull’Imu non c’è mai stato alcun dubbio da chiarire. C’è un fatto oggettivo: a giugno i cittadini non pagheranno”. Lo dice il vicepremier Angelino Alfano che, lasciando il Senato, aggiunge di non temere “affatto” che questo si possa tradurre in un rialzo a fine anno.
15.10 – Grillo attacca De Girolamo: “Ministro studi sue materie”
Beppe Grillo attacca Nunzia De Girolamo sul suo blog in una rubrica dal titolo “Ministri allo sbaraglio/1”, invitandola ad “iniziare e studiare qualcosa sulla sostenibilità alimentare e sugli OGM” in quanto responsabile del dicastero delle Politiche agricole e alimentari. Il numero 1 della rubrica lascia intendere che il leader del M5S ha intenzione di ‘colpire’ tutti i responsabili dei dicasteri del governo Letta.
15.08 – Fassina: “Il governo Letta non è il governo del Pdl. Su Imu serve compromesso”
”Il governo Letta non è il governo del PdL. Il senatore Berlusconi eviti di creare subito problemi. Sull’Imu, come su ogni altri punto programmatico, non può passare la proposta del Pdl, come non può passare la proposta del Pd. È necessario un compromesso per andare avanti”. Lo dice Stefano Fassina del Pd. “L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa – spiega – vale circa 4 miliardi di euro all’anno. Quanto l’aumento di un punto percentuale di Iva. Gli effetti distributivi delle due misure sono però molto diversi.
14.51 – Schulz: “Bene discorso Letta su anti austerità”
”Come ha ribadito il nuovo premier Enrico Letta nel suo discorso, l’austerità a senso unico soffoca non solo l’Italia, ma molti paesi dell’Eurozona. Servono misure urgenti per dare ossigeno all’economia e speranza ai giovani”: così il presidente del Parlamento Ue Martin Schulz in una nota di congratulazioni al governo.
14.45 – Ue: “Fiducia in impegno governo per riforme”
”Sono sicuro di poter contare sul suo impegno per la continuazione del processo di riforme necessarie affinché, insieme, gli europei possano far fronte alle sfide della crisi, con l’auspicato rilancio della crescita e dell’occupazione”: così il presidente della Commissione Josè Barroso si congratula con il nuovo governo.
14.35 – Imu, Matteoli: “Franceschini mi ha detto che non si paga”
”Franceschini mi ha detto che l’Imu sulla prima casa non si paga più”. Lo afferma il senatore del Pdl Altero Matteoli parlando con i giornalisti a Palazzo Madama. “Altrimenti non avrei votato la fiducia. Anche Franceschini è venuto da me a dire che i giornalisti avevano interpretato male. Questo è per noi uno dei punti fondamentali. Non si può dire alla Camera una cosa e poi avere un ministro che ne dice un’altra. L’Imu non si paga più: ci vuole un provvedimento per cancellarla e quindi per ora si sospende il pagamento di giugno e poi si farà del tutto”.
14.11 – Gasparri: “O si leva Imu prima casa o si leva Letta”
“Sull’Imu prima casa non si scherza. O si leva l’Imu o si leva Letta”. Lo dichiara il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Pdl).
13.49 – Bernini (Pdl): “Concessa fiducia su priorità Imu”
“Il presidente Letta ha opportunamente ribadito in aula l’impegno del governo al rispetto del programma sottoposto al Parlamento, e quindi allo “stop ai pagamenti di giugno” dell’Imu sulla prima casa e, poi, a una “riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie”. Su questa base il Pdl ha concesso la fiducia al governo”. Lo afferma Anna Maria Bernini del Pdl. L’interpretazione distorta del ministro Franceschini sulla “proroga” tentava di cambiare le carte in tavola. Ma gli italiani non devono più esser presi in giro. Quindi il governo non provi a fare retromarcia e Franceschini pesi meglio le parole. Abolire l’Imu sulla prima casa, riformare Equitalia e non aumentare l’Iva sono condizioni imprescindibili perché l’esecutivo conservi il sostegno del Pdl”.
13.41 – Imu, Camusso: “Da sindacati no ad abolizione tout court”
No ad una abolizione tout court dell’Imu, sì invece all’abolizione dell’imposta per chi ha una sola casa di basso valore. Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, sintetizzando la posizione di Cgil, Cisl e Uil, ‘risponde’ al premier Enrico Letta che nel suo programma ha previsto lo slittamento della rata di giugno dell’Imu in attesa di un possibile riordino. “Non va bene l’abolizione tout court dell’Imu sulla prima casa perché significherebbe sottrarre risorse necessarie a coprire altre voci. Allora bisogna scegliere e difendere chi ha una sola casa a basso valore e non chi ha 20 ville e 37 appartamenti”, spiega Camusso dal palco chiudendo i direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil.
13.37 – Franceschini: “Su Imu valgono parole Letta. Per ora stop a giugno”
”Valgono le parole del premier Letta su cui oggi si vota la fiducia. Siccome la rata dell’Imu scade a giugno per poterla bloccare va fatto un provvedimento entro pochi giorni altrimenti i comuni vanno avanti. Poi affronteremo il nodo dell’Imu secondo quanto ha detto Letta perché ci vuole un provvedimento strutturale che non può essere fatto in due-tre giorni”. Lo precisa il ministro per i Rapporti col Parlamento, Dario Franceschini, conversando con i cronisti in Senato.
13.20 – Letta: “Su Imu vale quanto ho detto qui in Aula”
“Vale quello che ho detto qui in aula”. Così il presidente del Consiglio Enrico Letta ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano di commentare le parole di Silvio Berlusconi, che ha ricordato come l’abolizione dell’Imu sia una condizione ineludibile per il sostegno del Pdl al governo. Il premier ha lasciato Palazzo Madama, dove tra breve si voterà la fiducia all’esecutivo, perché atteso nel pomeriggio a Berlino dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.
13.19 – Gentile (Pdl): “Abolizione Imu è ragione per cui siamo al governo”
”Il presidente Berlusconi con poche e chiare parole ha chiarito, come sempre coerentemente, le ragioni per cui stiamo al Governo: l’abolizione dell’Imu è una di quelle”. Lo afferma il senatore Antonio Gentile, segretario dell’Ufficio di Presidenza di Palazzo Madama, del Pdl. “Non abbiamo avuto tentennamenti sin dall’inizio di questa martoriata legislatura – prosegue Gentile – nell’essere disponibili a sostenere la governabilità del Paese, dimostrando, per citare Enrico Letta, di non avere alcun timore per la nostra identità, ma è fin troppo semplice ribadire che la difesa della prima casa, peraltro anche in termini di restituzione di circa 4 miliardi di euro ai consumi e al risparmio delle famiglie, non è per noi un punto contrattabile. Berlusconi – conclude Gentile – rappresenta una garanzia per tutti gli italiani che ritengono, giustamente, odiosa questa tassa”.
13.14 – Zanda (Pd): “Sì a governo perché nasce per salvare l’Italia”
”Questo governo nasce in una condizione di pericolo grave della nostra Repubblica, da uno stato di necessità. Nasce dalla necessità di salvare l’Italia”. Lo dice il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda annunciando il voto di fiducia dei democratici. “Ecco perché – conclude – il Pd si è rifiutato di prendere in considerazione la strada di nuove elezioni anticipate che nulla avrebbe cambiato. Un grande partito come il Partito Democratico non può permettere che l’Italia si perda nell’avventurismo”.
13.11 – Schifani: “Leali a Letta fin quando resterà fedele a linea tracciata”
“Siamo stretti attorno al nostro presidente Berlusconi al quale abbiamo assicurato e sempre assicureremo il nostro più convinto sostegno. Così come saremo leali e sosterremo il governo Letta fino a quando manterrà la linea tracciata nel discorso tenuto dal suo premier davanti al Parlamento”.
13.02 – Schifani: “Sistema giudiziario fragile e squilibrato”
”Condivido con lei l’urgenza dell’intervento finalmente risolutivo per riportare entro i confini della civiltà e del diritto la condizione delle nostre carceri. La condizione dei carcerati rispecchia le storture e la fragilità del nostro sistema giudiziario dove c’è uno squilibrio tra accusa e difesa, aperto ad ogni intrusione di chi non esita a trasformare un’indagine in una gogna con la violazione della privacy non è questa la civiltà giuridica che i costituenti hanno riservato a noi”. Lo afferma il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani rivolgendosi a Enrico Letta nel corso del suo intervento durante le dichiarazioni di voto di fiducia.
12.54 – Schifani: “Programma Letta merita fiducia del Pdl”
”Il programma del governo merita la nostra fiducia perché in un momento in cui sembrava prevalere l’umore peggiore della piazza ha saputo affermare il primato della politica e della responsabilità, parlo dell’alta politica che ha spinti Napolitano al secondo mandato e Silvio Berlusconi a pensare solo al bene del Paese”. Lo afferma il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani nel corso delle dichiarazioni di voto per la fiducia al governo. ”Il programma che lei ci ha appena esposto – prosegue il capogruppo al Senato – merita apprezzamento e rispetto non solo perché comprende gli impegni che Berlusconi e il Pdl hanno sottoscritto con i nostri 10 milioni di elettori ma dimostra anche che la nostra Italia ha la forza di sollevarsi e la capacità di dare risposte per contrastare la crisi e offrire una speranza ai giovani”.
12.50 – Crimi (M5S): “No a fiducia. Sdegno se Convenzione andrà a Berlusconi”
”Nessun commento è sufficiente a descrivere il nostro sdegno” per le ipotesi che vedono la possibilità di affidare la presidenza della Convenzione per le riforme a Silvio Berlusconi. Lo dice il capogruppo M5S al Senato Vito Crimi in sede di dichiarazione di voto dove sottolinea: “si propone di restituire centralità al Parlamento” ma poi “si dà vita al lavoro dei saggi e alla Convenzione, sottraendo il Parlamento al dibattito fisiologico”. Riguardo alla fiducia, Crimi ha confermato che il M5S voterà contro: il governo “sarà ostaggio di veti e mercanteggiamenti dei partiti”, il M5S “non darà la fiducia”, ma si “confronterà sui contenuti”. “Saremo sempre responsabili”.
12.47 – Crimi (M5S): “Mozione non motivata, vulnus costituzionale”
La mozione di fiducia al governo non è sufficientemente motivata: si fa “ricorso a una formula generica e scarna”. “Questo rappresenta un vulnus costituzionale e regolamentare che andrebbe stigmatizzato”. E’ la premessa regolamentare del capogruppo M5S Vito Crimi, prima della dichiarazione di voto sulla fiducia al governo. “Il presidente del Senato chieda ai firmatari di riformularla”, è la richiesta di Crimi.
12.40 – Lega: “Ci asteniamo, è apertura credito”
”La Lega non voterà a favore della fiducia”, perché, soprattutto sulla parte economia, “pur condividendo le azioni e le proposte non crede che tutto ciò sia realmente realizzabile”. Lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato Massimo Bitonci nella dichiarazione di voto per il suo partito in vista del voto di fiducia al governo Letta. “Ci saremmo aspettati – ha aggiunto – pochi punti concreti e una maggiore attenzione al nord. Pochi punti ma con adeguata copertura economica perché non ci ha detto dove troverà le risorse, da dove verranno le entrare o i tagli che dovranno coprire coperta troppo corta che non vorremmo venissero trovati proprio dal nord’’. Valutando positivamente l’aspetto delle riforme e della convenzione il Carroccio ha spiegato di aver modificato la propria posizione contraria con l’astensione con una “apertura di credito per il governo” nella quale intendono essere uno “stimolo e un pungolo”.
12.38 – Olivero (Sc): “Piena fiducia per esecutivo di pacificazione”
”Il gruppo di Scelta Civica con grande convinzione esprime piena fiducia a questo esecutivo e lo fa con la convinzione di chi ritiene che questo governo possa rappresentare l’avvio di una fase nuova e di pacificazione nazionale cui il Presidente Napolitano ci richiama da molto tempo”. Lo ha detto il senatore di Scelta Civica Andrea Olivero intervenendo al Senato per le dichiarazioni di voto.
12.37 – Svp per la fiducia
”Il percorso delle riforme da lei indicato è l’unica strada per ridare credibilità al nostro paese. Condividiamo pienamente le priorità da lei indicate”. Così Karl Zeller, senatore Svp-Autonomie annuncia una “fiducia convinta” al governo Letta.
12.35 – Ue: “Abolire Imu? Rispettare target”
”Gli obiettivi di bilancio per l’Italia non cambiano e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento”: così un portavoce della Commissione Ue a chi gli chiedeva se Bruxelles accetterebbe una abolizione dell’Imu.
”Abbiamo preso atto della dichiarazione di Letta sull’Imu, ma è presto per commentare, abbiamo bisogno di vedere i dettagli delle misure che verranno prese”, ha detto il portavoce del commissario Olli Rehn. Per Bruxelles “gli obiettivi di bilancio per l’Italia restano invariati” e c’è “piena fiducia che il nuovo governo li rispetterà e lavorerà per facilitare l’abrogazione della procedura per deficit eccessivo”. Bisogna aspettare, ha aggiunto il portavoce, e “vedere come il governo vuole applicare le sue idee rispettando il target del deficit” fissato per l’Italia dal rispetto del patto di stabilità.
12.25 – Gal voterà la fiducia
”Ci sembra proprio un buon governo e lo voteremo, forse non è il miglior governo che uno vorrebbe seguendo la propria identità e non è neanche l’unico governo possibile, ma è un buon governo, perché prosegue il processo di pacificazione che per primi abbiamo invocato”. Così il presidente del gruppo Grandi autonomie e libertà, Mario Ferrara, che fa parte dello schieramento di centrodestra e rappresenta il Sud, annuncia la fiducia al governo Letta.
12.18 – Berlusconi: “Mi vedo bene come presidente della Convenzione”
“Mi chiedete se mi vedo bene come presidente della Convenzione per le riforme. Io sono sempre più bravo in tutto, è certo che mi vedo bene” anche in questo ruolo. Silvio Berlusconi arriva al Senato e rilancia la sua candidatura alla guida della futura Convenzione per le riforme proposta dal governo Letta.
12.10 – Brunetta: “Pd si metta anima in pace, su Imu non si tratta”
“Capiamo i problemi del Pd all’indomani del voto di fiducia al governo Letta, un governo, cioè, presieduto da un rappresentante di quel partito, ma ricordiamo che i patti devono essere onorati. E gli accordi presi in tema di Imu, che hanno determinato la partecipazione del Popolo della libertà all’esecutivo, fanno esplicito riferimento all’eliminazione totale dell’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole a partire dal 2013 (quindi già dalla rata del prossimo giugno) e alla restituzione degli importi versati a tal titolo dalle famiglie italiane nel 2012. Su questo punto non si torna indietro”. Lo dichiara il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta. “Si mettano l’anima in pace i vari Franceschini, i vari Delrio e chi altri vorrà dire la sua sull’Imu. Se sentono il bisogno di esternare, facendo marcia indietro, cerchino altri spunti. Sull’Imu non si tratta. Per noi valgono soltanto le parole del presidente Letta, pronunciate ieri alla Camera e ribadite oggi al Senato”, conclude.
12.06 – Sel contraria alla fiducia anche al Senato
“Sel non voterà la fiducia al governo Letta, che è il figlio diretto dell’imboscata vergognosa a Prodi da parte di coloro che volevano questo esito: il governissimo e le larghe intese”. Lo ha annnunciato la capogruppo di Sel al Senato, Loredana De Petris, durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Letta. “Parliamo di persone che non hanno mai avuto il coraggio di fare una battaglia a viso aperto – ha continuato- coltivando fino in fondo l’ambiguità. Non possiamo dare la fiducia perché non intendiamo tradire il mandato che ci hanno affidato gli elettori, lavandoci la coscienza con il trasformismo”.
12.04 – Berlusconi: “Abolizione Imu, altrimenti non ci stiamo”
”Certo che sono fiducioso sia sull’abolizione che sulla restituzione. Non sosterremmo un governo che non attua queste misure né lo sosterremmo dall’esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo”. Lo afferma Silvio Berlusconi arrivando in Senato a proposito dell’Imu.
12.04 – Camusso: “Dopo annunci, ora risposte concrete”
”Il presidente del Consiglio ha detto cose importanti a partire dal riconoscimento della centralità del tema del lavoro”. “Apprezziamo che si sono viste emergenze che altri non hanno visto, però il Paese ha bisogno di risposte concrete, non solo di annunci”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
11.56 – Letta: “Guardiamo la realtà, non raccontiamoci favole”
”Io avrei voluto un diverso esito elettorale, avrei voluto essere non qui ma magari seduto un po’ più di lato in un governo politico diverso da questo, ma la realtà è quella che abbiamo di fronte”. E ”la realtà è il principale tema che un uomo politico deve mettere al centro della sua azione, oppure raccontiamo a noi stessi delle favole per stare tranquilli”. Lo ha detto il premier Enrico Letta al Senato.
11.55 – Letta: “Ha paura di intese chi ha identità debole”
“Credo che ha paura di fare scelte come quelle che stiamo facendo ora chi ha paura della propria identità, chi ha paura di avere un’identità debole”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nella replica al dibattito sulla fiducia al Senato. Il premier è tornato sul tema della “grande coalizione, la paura del mescolarsi, il tema politico del nostro stare insieme”. Letta ha invitato a “non essere timorosi”. “Non credo Berlusconi abbia un’identità debole e anche io ho fatto un percorso politico dentro un partito che è consapevole ed orgoglioso di quel che ha fatto”.
11.50 – Letta: “Non ci sono alternative allo stare insieme”
“Non ci sono alternative a quel che stiamo facendo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nella replica al dibattito sulla fiducia al Senato, dopo aver riconosciuto che la grande coalizione è un gesto coraggioso che però chi non teme di avere una identità politica debole non deve temere.
11.43 – Letta: “Le nostre istituzioni non funzionano”
”La squadra di Governo che lavorerà con il Parlamento cercherà di avere un rapporto corretto” con le Camere perché “negli ultimi 10 anni abbiamo vissuto un rapporto sempre più asimmetrico” perché è chiaro che “le nostre istituzioni non funzionano. Da qui il tema della Convenzione”. Lo ha detto il premier Enrico Letta al Senato. ”Ho parlato di 18 mesi per la Convenzione non perché irrispettoso del parlamento che è libero e sovrano ma perché ritengo che la vita del governo debba essere legato a adempimenti certi”.
11.41 – Letta: “Su temi spinosi, vale quanto detto alla Camera”. E non cita l’Imu
“Su tutti i temi vale il discorso di ieri alla Camera, perché quel discorso è stato pronunciato di fronte il Parlamento. A partire dai temi più spinosi”. Lo dice il presidente del Consiglio, Enrico Letta, intervenendo in Senato. Letta non ha fatto riferimento esplicito alla questione dell’Imu ma ha fatto un accenno alle questioni su cui “in queste ore c’è stata polemica”.
11.40 – Replica Letta, Berlusconi assente
Il premier Enrico Letta avvia la replica nell’Aula del Senato, dove è terminato il dibattito sulla fiducia al governo, ma Silvio Berlusconi non è presente nell’emiciclo. Si sono però nel corso della mattinata andati riempiendo i banchi del Pdl, inizialmente semivuoti.
11.38 – Letta: “Emergenza non finisce con fiducia a governo”
”La scelta che tutti insieme qui abbiamo fatto è figlia di una situazione d’emergenza, che noi affrontiamo con determinazione, buona volontà, energia e consapevolezza dei nostri limiti. Ma c’è un’emergenza, che non scompare perché la Camera ha dato la fiducia e oggi mi auguro la dia il Senato”.
11.35 – Letta: “Carico di aspettative eccessivo sul governo”
”Se non c’e’ la consapevolezza dell’oggettiva fragilità di quanto fatto e di quanto stiamo facendo e si pensa che tutti i problemi si siano risolti facendo un governo io credo che abbiamo sbagliato. La situazione rimane di grandissima difficoltà”. Così il premier Enrico Letta che nella replica al Senato ha detto di essersi accorto dell’esistenza di un “carico di aspettative eccessive” sul governo.
10.53 – Delrio: “Imu viene sospesa con impegno di alleggerirla”
”Il presidente Letta ieri ha detto chiaramente che la rata di giugno dell’Imu verrà sospesa in attesa del nuovo regime che possa aiutare le famiglie meno abbienti”, sottolinea il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio. “C’è un problema di liquidità dei Comuni che affronteremo in queste ore con il ministro Saccomanni, per evitare di metterli in crisi”, sottolinea Delrio, che non azzarda previsioni su cosa in concreto accadrà alla tassazione sulla prima casa: “E’ una revisione da fare con il Parlamento, non possiamo prevedere il punto di approdo. Certamente c’è il nostro impegno ad alleggerirla”.
10.46 – Mineo (Pd) voterà la fiducia
Il senatore Corradino Mineo che è stato uno degli esponenti del Pd più critici verso l’intesa con il Pdl per il nuovo governo, pur facendo un discorso “d’opposizione” voterà la fiducia. Mineo lo dice a un cronista perché in Aula non era riuscito nei due minuti a disposizione a esprimere la sua dichiarazione di voto. ”Voterò la fiducia – scrive Mineo in quella parte d’intervento che non ha potuto leggere in Aula – perché il partito con il quale sono stato eletto ha commesso gravi errori. Non ha avuto il coraggio di sostenere Stefano Rodotà, ha bruciato la candidatura di Prodi, ha chiesto a Napolitano di ricandidarsi pur sapendo che il Presidente della Repubblica voleva per 2013 lo stesso schema del ’76, quelle ‘larghe intese’ che sconfessano tutto quello per cui abbiamo chiesto il voto”. “Gli errori di una parte politica – aggiunge Mineo – non possono paralizzare il Parlamento né impedire la formazione di un governo. Ma vigilerò, spero di poterlo fare insieme ad altri in quest’aula, che lei mantenga le promesse fatte e che l’accordo fra partiti che la sostiene non impedisca al Parlamento di far leggi nell’interesse del Paese”.
10.45 – Ricchiuti (Pd): “Berlusconi ha ospitato Mangano, non voto la fiducia”
”Non partecipo al voto perché fino a 10 giorni fa non si doveva fare l’accordo con il Pdl e improvvisamente è cambiata la linea politica senza che nessuno nel mio partito spiegasse il motivo. Nessuno ci ha detto chi sono i 101 franchi tiratori che hanno affossato Prodi e che, se fosse stato eletto, sicuramente non avrebbe avvallato l’alleanza con Berlusconi”. Lo ha detto ad Agorà, su Rai Tre, la senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti, che oggi non darà il suo voto al governo Letta. “Non voterò la fiducia per la mia storia politica – ha spiegato Ricchiuti – sono stata per anni all’opposizione a Desio, definita la Locri del Nord per le infiltrazioni di ‘ndrangheta. Berlusconi ha tenuto per anni in casa il boss Mangano, posso pensare che un accordo con il Pdl possa fare qualcosa contro la mafia? Credo che le leggi contro la corruzione, il conflitto di interessi, il falso di bilancio ce le sogneremo. Questo governo non rappresenta la lotta alla criminalità organizzata”.
10.43 – Matteoli (Pdl): “Prima del voto, Letta chiarisca sul voto”
”Le parole del ministro Franceschini sull’Imu non le possiamo condividere e chiediamo al presidente del Consiglio Letta che chiarisca le intenzioni del governo in sede di replica al Senato prima del voto di fiducia”. Lo dichiara il senatore del Pdl Altero Matteoli con riferimento alle affermazioni del ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini secondo il quale l’Imu non verrà tolta, ma ci sarà solo una proroga della rata di giugno.
10.31 – Tempi serrati al Senato, Grasso inflessibile
Sono 26 i senatori iscritti a parlare e per le 11,30 sono fissate le dichiarazioni di voto sulla fiducia. Sono stati assegnati dai due ai cinque minuti di tempo per ciascun intervento e Grasso non fa sconti per nessuno e chiude il microfono allo scadere dei minuti a disposizione senza concedere nemmeno un secondo in più. E’ capitato a Martelli del M5S a Laura Puppato al senatore del Pdl Massimo D’Ambrosio Lettieri, che forse per la foga di chiudere in tempo, nel finale del suo intervento, cita l’attrice ex miss Italia Martina Colombari invece di Martina Giangrande, figlia del carabiniere rimasto ferito nell’attentato di domenica davanti a Palazzo Chigi. Capita anche al neosenatore del Pd Corradino Mineo che critica il nascente governo ma non riesce a dire se rimane in Aula per votare o esce.
10.27 – Mineo (Pd): “Il governo nasce fragile, gravi mancanze su corruzione”
“Con quale autorevolezza, presidente Letta, andrà in Europa a chiedere un cambiamento? Con la forza dei numeri della fiducia? Non basterà perché in Europa sanno leggere e sanno qual è la situazione italiana. Nel suo governo e nella sua maggioranza siedono uomini che non hanno voluto leggi contro concussione, reato di scambio, corruzione e conflitto di interessi. Sarebbe stato belle che nel suo discorso avesse detto che come prima cosa avrebbe fatto approvare il disegno di legge presentato dal presidente Grasso. Ma purtroppo non lo ha fatto, come non ha promesso una legge subito contro il conflitto di interessi. Il suo governo nasce fragile perché il Golia di cui parla non è fuori dal Palazzo ma siede all’interno della sua maggioranza, sostiene il suo governo e ne è l’azionista di riferimento”. Lo ha detto in aula il senatore del Partito democratico Corradino Mineo.
10.16 – Puppato (Pd): “Se non si cambia non saremo perdonati”
”Si tratta di cambiare uno status quo che non ci piace, altrimenti non saremo perdonati e non ci perdoneremo noi per primi. La bussola non deve essere il sapere comunicare ma il fare, il cambiamento deve essere percepito e reale. Non saranno accettati altri errori”. Lo ha detto Laura Puppato, una delle senatrici più critiche verso l’intesa con il Pdl, parlando della fiducia al governo Letta.
10.02 – Dibattito in corso, assenze del Pdl
Banchi del centrodestra semivuoti nell’Aula del Senato, mentre è in corso il dibattito sulla fiducia all’esecutivo Letta. Quasi al completo, invece, gli scranni del centrosinistra e del governo. Tra i ministri ‘spicca’ il rosa acceso del completo indossato dalla titolare della Giustizia Annamaria Cancellieri.
9.52 – Lega si astiene, ma al Senato è voto contrario
”La Lega si asterrà sulla fiducia al governo”. Lo annuncia il capogruppo al Senato Massimo Bitonci, confermando la linea già tenuta ieri alla Camera. A chi gli fa notare che però al Senato l’astensione vale come un voto contrario, Bitonci risponde: “Non importa, anche perché la maggioranza ha da sola i numeri. La nostra indicazione è di carattere politico”.
9.46 – Lettieri (Pdl): “Fiducia già ottenuta dai mercati”
”Voteremo la fiducia ma solo come atto formale perché la fiducia il presidente del Consiglio l’ha già ottenuta dai mercati”. Lo ha detto il senatore Pdl Luigi D’Ambrosio Lettieri (Pdl), parlando in Aula al Senato nell’ambito del dibattito sulla fiducia al governo Letta. A quest’ultimo, ha evidenziato, “tra l’altro mi lega stima e affinità elettiva sotto il profilo politico e valoriale”.
9.32 – Martelli (M5S): “Distanze enormi con Letta”
”Le distanze politiche del Movimento cinque stelle dal presidente Letta e dal suo governo sono enormi”. Lo ha detto il senatore grillino Carlo Martelli nel suo intervento che ha aperto il dibattito generale sulla fiducia al governo. Martelli ha criticato un esecutivo che mette insieme partiti “bocciati dalle urne”. Martelli ha sottolineato che il suo partito insisterà sulla questione dei referendum, chiedendo che venga tolto il quorum. Infine, riguardo le riforme, ha evidenziato che è stato detto che “abbiamo sentito dire che sono la ricetta dell’Italia per uscire dalla crisi” e ha criticato: “A ogni uscita si sente dire che abbiamo la Costituzione più bella del mondo e vogliamo cambiarla…”.
9.25 – Iniziata al Senato la seduta per la fiducia
E’ iniziata a palazzo Madama la seduta per il voto di fiducia al governo. L’esecutivo è al completo, a cominciare dal premier Enrico Letta, che interverrà attorno alle 11.
9.21 – Franceschini: “L’Imu non sarà tolta, a giugno solo proroga”
“L’Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno. Avremo quindi un problema di cassa per i comuni e ci sarà anche la questione di evitare l’aumento dell’Iva nell’estate 2013. Ci siamo appena insediati, ma la prossima settimana vareremo un provvedimento apposito. E’ comunque nostra intenzione evitare decreti legge omnibus”. Lo afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, che ieri ha avuto una riunione di Governo con il Presidente del Consiglio Letta e con il ministro dell’Economia Saccomanni. Franceschini, conversando con i giornalisti al Senato, rende noto che “il primo provvedimento del Governo sara’ l’approvazione del Def, accompagnato da una risoluzione che prevedra’ modifiche in base alle nuove risoluzioni programmatiche”.