Il Pd senese tiene botta, nonostante i guai del Monte dei Paschi. Grazie al Monte dei Paschi. Tra novembre 2012 e aprile 2013, il Partito Democratico della città toscana travolta dallo scandalo della banca rossa ha infatti ricevuto 157.589,38 euro di contributi elettorali. La maggior parte dei quali non è arrivata dai politici, ma da banchieri e affini. Sopra alla parlamentare Susanna Cenni (22mila euro) e all’ex deputato ora presidente della società per la nettezza urbana, Fabrizio Vigni (7mila euro), per esempio, c’è Alessandro Piazzi che, con 24mila euro, è stato il maggior contribuente del periodo.
Non si tratta di una figura secondaria in città: amministratore delegato di Estra, la multiutility locale dell’energia e delle telecomunicazioni, Piazzi è membro della deputazione amministratrice della Fondazione che per ora è il primo azionista di Mps e viene ciclicamente indicato come futuro presidente dell’ente bancario al posto di Gabriello Mancini, a sua volta presente nell’elenco con un obolo di 5mila euro.
Ma i due non sono un caso isolato della finanza che ha confermato la vicinanza al partito. La lista 17 nomi è infatti in buona parte l’elenco di una serie di storici finanziatori del Pd che occupano o hanno occupato posizioni di rilievo al Monte dei Paschi. Come Francesco Saverio Carpinelli, già ai vertici di Mps Capital Services, con 8mila euro e dagli attuali vice presidenti della stessa banca per le imprese di Rocca Salimbeni: Fabio Ceccherini (10mila euro) e Paolo Capelli (5mila euro).
E ancora, c’è il presidente di Mps Leasing & Factoring ed ex consigliere del gruppo, Fabio Borghi, che ha versato al Pd 6mila euro, mentre 8mila euro sono arrivati da Graziano Costantini, che porta lo stesso nome dell’imprenditore già amministratore di Mps, mentre gli altri deputati della Fondazione Mps, Paolo Fabrini e Paolo Mazzini, hanno versato rispettivamente 7mila e 5mila euro.
Dalla storica presidente del collegio sindacale della Fondazione Mps, Luciana Granai, sono poi arrivati 11mila euro. Più generoso il presidente della società comunale Siena Parcheggi, Roberto Paolini, contributore alla causa con 14.789 euro. Si sarà fatto i suoi conti: nel suo curriculum il ragioniere vanta la partecipazione al Collegio dei Revisori della Fondazione Mps, di Sansedoni e di Siena Biotech spa e al collegio sindacale di Axa Montepaschi Vita. Tra i meno generosi, invece, c’è il vicepresidente di Banca Mps, Marco Turchi, che ha partecipato alla donazione con solo 5mila euro.
Del resto la scuola senese della mescolanza tra politica e affari, non è un unicum nel panorama politico italiano, come ben testimonia il caso di Linda Lanzillotta che tra i suoi sostenitori all’ultima tornata elettorale dove ha corso con Mario Monti, conta Ducci Astaldi. Il presidente del consiglio di gestione della società italiana per Condotte d’acqua ha infatti finanziato con 10mila euro la campagna della moglie del presidente del consiglio di sorveglianza della sua stessa azienda, Franco Bassanini. Ovvero il professore fresco di riconferma in extremis alla presidenza dell’ambita Cassa Depositi e Prestiti che, insieme a Giuliano Amato, è considerato il padrino politico più importante dell’ex presidente del Monte, Giuseppe Mussari.
Economia & Lobby
Finanziamenti ai partiti, per il Pd senese gira ancora tutto intorno a Mps
Più della metà dei sostenitori locali del partito che ha ricevuto 160mila euro, sono legati al Monte dei Paschi o alla Fondazione. Ma il binomio politica e affari non è solo un tema di Siena, come dimostra il caso Lanzillotta
Il Pd senese tiene botta, nonostante i guai del Monte dei Paschi. Grazie al Monte dei Paschi. Tra novembre 2012 e aprile 2013, il Partito Democratico della città toscana travolta dallo scandalo della banca rossa ha infatti ricevuto 157.589,38 euro di contributi elettorali. La maggior parte dei quali non è arrivata dai politici, ma da banchieri e affini. Sopra alla parlamentare Susanna Cenni (22mila euro) e all’ex deputato ora presidente della società per la nettezza urbana, Fabrizio Vigni (7mila euro), per esempio, c’è Alessandro Piazzi che, con 24mila euro, è stato il maggior contribuente del periodo.
Non si tratta di una figura secondaria in città: amministratore delegato di Estra, la multiutility locale dell’energia e delle telecomunicazioni, Piazzi è membro della deputazione amministratrice della Fondazione che per ora è il primo azionista di Mps e viene ciclicamente indicato come futuro presidente dell’ente bancario al posto di Gabriello Mancini, a sua volta presente nell’elenco con un obolo di 5mila euro.
Ma i due non sono un caso isolato della finanza che ha confermato la vicinanza al partito. La lista 17 nomi è infatti in buona parte l’elenco di una serie di storici finanziatori del Pd che occupano o hanno occupato posizioni di rilievo al Monte dei Paschi. Come Francesco Saverio Carpinelli, già ai vertici di Mps Capital Services, con 8mila euro e dagli attuali vice presidenti della stessa banca per le imprese di Rocca Salimbeni: Fabio Ceccherini (10mila euro) e Paolo Capelli (5mila euro).
E ancora, c’è il presidente di Mps Leasing & Factoring ed ex consigliere del gruppo, Fabio Borghi, che ha versato al Pd 6mila euro, mentre 8mila euro sono arrivati da Graziano Costantini, che porta lo stesso nome dell’imprenditore già amministratore di Mps, mentre gli altri deputati della Fondazione Mps, Paolo Fabrini e Paolo Mazzini, hanno versato rispettivamente 7mila e 5mila euro.
Dalla storica presidente del collegio sindacale della Fondazione Mps, Luciana Granai, sono poi arrivati 11mila euro. Più generoso il presidente della società comunale Siena Parcheggi, Roberto Paolini, contributore alla causa con 14.789 euro. Si sarà fatto i suoi conti: nel suo curriculum il ragioniere vanta la partecipazione al Collegio dei Revisori della Fondazione Mps, di Sansedoni e di Siena Biotech spa e al collegio sindacale di Axa Montepaschi Vita. Tra i meno generosi, invece, c’è il vicepresidente di Banca Mps, Marco Turchi, che ha partecipato alla donazione con solo 5mila euro.
Del resto la scuola senese della mescolanza tra politica e affari, non è un unicum nel panorama politico italiano, come ben testimonia il caso di Linda Lanzillotta che tra i suoi sostenitori all’ultima tornata elettorale dove ha corso con Mario Monti, conta Ducci Astaldi. Il presidente del consiglio di gestione della società italiana per Condotte d’acqua ha infatti finanziato con 10mila euro la campagna della moglie del presidente del consiglio di sorveglianza della sua stessa azienda, Franco Bassanini. Ovvero il professore fresco di riconferma in extremis alla presidenza dell’ambita Cassa Depositi e Prestiti che, insieme a Giuliano Amato, è considerato il padrino politico più importante dell’ex presidente del Monte, Giuseppe Mussari.
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Shame". Ovvero, 'vergogna'. E' il commento via social di Enrico Letta al post di Donald Trump in cui ha insultato Volodomyr Zelensky.