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Imu, Berlusconi: “Tenere fede a parola o no a governo”

In termini semplici perderemmo completamente la faccia e non credo che sia assolutamente il caso”. Così Silvio Berlusconi al Tg5 a proposito dell’imposta sulla casa. "Fin dal giorno in cui fu varata, noi la denunciammo come una imposta sbagliata e ingiusta" dice il Cavaliere
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”Non potremmo veramente far parte di un governo, o anche soltanto sostenere dall’esterno un governo che non tenesse fede alla parola che noi abbiamo dato. In termini semplici perderemmo completamente la faccia e non credo che sia assolutamente il caso”. Così Silvio Berlusconi al Tg5 a proposito dell’Imu.

Oggi l’Ocse era entrata a gamba tesa sul tema sottolineanche che non è una questione prioritaria. Pier Carlo Padoan, capoeconomista dell’organizzazione parigina ha spiegato in modo chiaro: “Ridurre le tasse sul lavoro è più importante che ridurre l’Imu“.

”I nostri provvedimenti sono un convincimento profondo della convenienza per lo Stato di intervenire in questo modo, ma anche una prova di lealtà nei confronti dei cittadini a cui abbiamo diffusamente illustrato questi provvedimenti per togliere l’Imu nel corso di una campagna elettorale, per cui noi non potremmo veramente far parte di un governo, o anche soltanto sostenere dall’esterno un governo che non tenesse fede alla parola che noi abbiamo dato”, afferma Berlusconi nell’intervista.

“Non è una fissazione – prosegue il leader del Pdl – ma un convincimento profondo sulla necessità di abolire questa imposta. Ed è una necessita che deriva dal fatto che questa imposta, fin dal giorno in cui fu varata, noi la denunciammo come una imposta sbagliata e ingiusta. Ingiusta perchè colpisce un bene, la casa, che è qualcosa di sacro per gli italiani, le famiglie italiane hanno nella casa il pilastro su cui costruire la sicurezza del proprio futuro. E il fatto di avere colpito la casa ha portato ad una forte negatività nella psicologia di tutte le famiglie italiane. E la negatività è un fattore psicologico che induce subito una contrazione dei consumi e un blocco degli investimenti”. “E’ già una gran cosa avere un governo – afferma poi il Cavaliere – . L’abbiamo chiesto dal giorno dopo il risultato delle elezioni. Volevamo un governo forte e solido per poter varare immediatamente quei provvedimenti necessari e urgenti per portare la nostra economia verso la crescita e verso lo sviluppo”.

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