La Corte di Cassazione non accoglie il “legittimo sospetto” sollevato dai legali di Sivio Berlusconi contro il Tribunale di Milano, e respinge la richiesta di spostare a Brescia i processi sul caso Ruby e sui diritti Mediaset. I dibattimenti riprenderanno subito, e la questione giudiziaria che avvolge Berlusconi tornerà a essere un macigno sulla politica italiana: sul governo delle larghe intese, che vede Pdl e Pd coabitanti sotto la guida di Enrico Letta, e sulla “Convenzione” per le riforme istituzionali. Della quale, se mai si farà, il Cavaliere ambirebbe essere il presidente per “ufficializzare” un ruolo di “padre nobile” del centrodestra che mal si sposa con quanto emerge da carte e testimonianze sulle “cene eleganti” e su certi aspetti della gestione del suo gruppo imprenditoriali.
Nel processo Ruby il leader del Pdl è imputato di prostituzione minorile e concussione, e il dibattimento in primo grado è a un passo dalla sentenza. Sul fronte Mediaset, Berlusconi è stato condannato in primo grado a quattro anni per frode fiscale, e il processo di cui gli avvocati Ghedini e Longo chiedevano lo spostamento è quello di appello.
La decisione è arrivata dalla sesta sezione penale della Corte, presieduto da Giovanni De Roberto, che ha respinto il ricorso dopo una Camera di consiglio lampo e ha condannato l’ex premier al pagamento delle spese processuali. I difensori di Berlusconi, presenti all’udienza di oggi, chiedevano di spostare a Brescia i due procedimenti, argomentando che i giudici milanesi non sarebbero stati sereni nella decisione. A questo punto il processo per i diritti tv Mediaset riprenderà il prossimo 8 maggio, mentre l’udienza per la vicenda Ruby proseguirà in aula il 13 maggio prossimo. La difesa ha già annunciato che chiederà un rinvio del processo Mediaset in attesa del verdetto della Consulta sul conflitto di attribuzione sollevato nel 2011 dalla Presidenza del Consiglio in relazione al rigetto da parte del Tribunale di un legittimo impedimento dell’ex premier.
Tra i motivi di leggittimo sospetto indicati da Ghedini e Longo nell’istanza, figura anche la visita fiscale richiesta dal pm milanese Ilda Boccassini, titolare dell’accusa nel processo Ruby, a fronte della richiesta di rinvio dell’udienza presentata da Berlusconi nei giorni del suo ricovero al San Raffaele per uveite. La difesa di Berlusconi aveva anche chiesto di rinviare gli atti alle sezioni unite o alla Consulta in seguito al fatto che la Suprema Corte aveva già detto no alla richiesta che Berlusconi venisse sentito in aula.
Giustizia & Impunità
Processi Ruby e Mediaset restano a Milano, respinta l’istanza di Berlusconi
La Cassazione dice no all'istanza di trasferimento a Brescia per "legittimo sospetto" presentata dagli avvocati Ghedini e Longo contro il Tribunale di Milano, ritenuto "non sereno" nel giudicare. I due dibattimenti riprenderanno quindi nei prossimi giorni, e la questione giudiziaria tornerà a essere un macigno sulla politica, dalla larghe intese alla convenzione per le riforme
La Corte di Cassazione non accoglie il “legittimo sospetto” sollevato dai legali di Sivio Berlusconi contro il Tribunale di Milano, e respinge la richiesta di spostare a Brescia i processi sul caso Ruby e sui diritti Mediaset. I dibattimenti riprenderanno subito, e la questione giudiziaria che avvolge Berlusconi tornerà a essere un macigno sulla politica italiana: sul governo delle larghe intese, che vede Pdl e Pd coabitanti sotto la guida di Enrico Letta, e sulla “Convenzione” per le riforme istituzionali. Della quale, se mai si farà, il Cavaliere ambirebbe essere il presidente per “ufficializzare” un ruolo di “padre nobile” del centrodestra che mal si sposa con quanto emerge da carte e testimonianze sulle “cene eleganti” e su certi aspetti della gestione del suo gruppo imprenditoriali.
Nel processo Ruby il leader del Pdl è imputato di prostituzione minorile e concussione, e il dibattimento in primo grado è a un passo dalla sentenza. Sul fronte Mediaset, Berlusconi è stato condannato in primo grado a quattro anni per frode fiscale, e il processo di cui gli avvocati Ghedini e Longo chiedevano lo spostamento è quello di appello.
La decisione è arrivata dalla sesta sezione penale della Corte, presieduto da Giovanni De Roberto, che ha respinto il ricorso dopo una Camera di consiglio lampo e ha condannato l’ex premier al pagamento delle spese processuali. I difensori di Berlusconi, presenti all’udienza di oggi, chiedevano di spostare a Brescia i due procedimenti, argomentando che i giudici milanesi non sarebbero stati sereni nella decisione. A questo punto il processo per i diritti tv Mediaset riprenderà il prossimo 8 maggio, mentre l’udienza per la vicenda Ruby proseguirà in aula il 13 maggio prossimo. La difesa ha già annunciato che chiederà un rinvio del processo Mediaset in attesa del verdetto della Consulta sul conflitto di attribuzione sollevato nel 2011 dalla Presidenza del Consiglio in relazione al rigetto da parte del Tribunale di un legittimo impedimento dell’ex premier.
Tra i motivi di leggittimo sospetto indicati da Ghedini e Longo nell’istanza, figura anche la visita fiscale richiesta dal pm milanese Ilda Boccassini, titolare dell’accusa nel processo Ruby, a fronte della richiesta di rinvio dell’udienza presentata da Berlusconi nei giorni del suo ricovero al San Raffaele per uveite. La difesa di Berlusconi aveva anche chiesto di rinviare gli atti alle sezioni unite o alla Consulta in seguito al fatto che la Suprema Corte aveva già detto no alla richiesta che Berlusconi venisse sentito in aula.
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Giustizia & Impunità
Delmastro condannato a otto mesi per il caso Cospito. Le opposizioni: “Si dimetta”. Ma Meloni lo blinda: “Sconcertata da sentenza”. Schlein: “Parole eversive”
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.