Genova, incidente nave Jolly Nero: 7 morti al porto. Indagati comandante e pilota
Il presidente dell'Autorità portuale Merlo: "La nave non doveva essere lì. Tragedia inspiegabile". Inchiesta della procura per omicidio colposo plurimo. Il ministro delle Infrastrutture Lupi: "Tra le possibili cause un'avaria o la velocità della manovra"
Sette morti, quattro feriti e due dispersi. Questo il bilancio dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova. Una nave cargo, la Jolly Nero ha abbattuto la torre piloti situata sopra al molo Giano. Il comandante Roberto Paolini (63 anni, di Genova) e il pilota di una compagnia privata operativa al porto che è salito sulla nave in fase di manovra, Antonio Anfossi, sono indagati per omicidio colposo plurimo. La procura sta valutando anche l’ipotesi di attentato alla sicurezza dei trasporti. La nave avrebbe colpito la torre con la fiancata destra durante la manovra di “retromarcia” non riuscendo però a evitare l’urto a causa dell’avaria dei motori. Ma il procuratore Michele Di Lecce frena: “Al momento non siamo in grado di dare una versione ufficiale sull’accaduto”. Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, durante un’informativa alla Camera, tra le possibili cause ha parlato di un’avaria o della velocità nella manovra.
Sconcertato il presidente dell’autorità portuale Luigi Merlo: “Non ho una spiegazione logica a quanto è accaduto. Nessuna nave si avvicina a quell’accosto. Tra l’altro – ha detto Merlo – ieri sera c’erano condizioni ottimali di mare calmo, perfetta visibilità e assenza di vento. Ogni anno nel porto di Genova arrivano 6.600 navi e ne partono altrettante. Questa operazione viene ripetuta circa 14mila volte. E’ inspiegabile. Quella nave non doveva essere lì”. La compagnia di navigazione Messina parla invece di “un’usuale manovra di uscita dal Porto nel previsto bacino di evoluzione che anche le navi della Linea Messina, assistite, come nel caso della Jolly Nero, dai rimorchiatori e con il pilota a bordo, compiono con regolare frequenza”. Cordoglio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il premier Enrico Letta ha espresso “sgomento e vicinanza alla città”.
Le sette vittime accertate sono: Daniele Fratantonio (30 anni, di Rapallo), Davide Morella (33 anni, di Biella), Marco De Candussio (40 anni, originario di Barga, Lucca), Giuseppe Tusa (25 anni, di Milazzo), tutti e quattro militari della Guardia Costiera; il pilota Michele Robazza, 31 anni, di Livorno; l’operatore radio dei rimorchiatori Sergio Basso, 50 anni, di Genova; l’operatore radio dei piloti Maurizio Potenza, 50 anni, di Genova. I due dispersi sono il sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia, e il maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Santa Marina in provincia di Salerno.
Genova_ nave contro torre molo. Crolla la torre di controllo durante il cambio turno (07.05.2013)
Genova_ nave contro torre molo. Crolla la torre di controllo durante il cambio turno (07.05.2013)
0 seconds of 4 minutes, 59 secondsVolume 90%
Press shift question mark to access a list of keyboard shortcuts
Comandi Rapidi
Shortcuts Open/Close/ or ?
Play/PausaSpaziatrice
Aumenta Volume↑
Diminuisci Volume↓
Scorri Avanti→
Scorri Dietro←
Sottotitoli On/Offc
Schermo Intero/Esci da Modalità Schermo Interof
Disattiva Audio/Riattiva Audiom
Decrease Caption Size-
Increase Caption Size+ or =
Scorri %0-9
Live
00:00
04:59
04:59
LA CRONACA ORA PER ORA
Ore 20.53 – Il pilota è Antonio Anfossi – Il pilota che governava la Jolly Nero finita in porto a Genova contro la torre piloti si chiama Antonio Anfossi, 50 anni, di Genova. E’ considerato pilota di grande esperienza. In porto si esclude che possa aver commesso un qualche errore di manovra. Al momento risulta indagato insieme al comandante della nave.
Ore 20.25 – Letta: “Solidarietà a famiglie” – ”Una tragedia immane”: con queste parole il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha salutato in porto a Genova il presidente dell’Autorità portuale, Luigi Merlo, e il comandante della capitaneria di porto, Felicio Angrisano. “Sono qui per esprimere solidarietà alle famiglie dei feriti e a tutte le famiglie”.
Ore 20.01 – Da colloqui radio ipotesi avaria– E’ sempre più consistente l’ipotesi che a causare l’incidente al porto di Genova sia stata una avaria della Jolly Nero. Si apprende da fonti investigative. Il comandante del rimorchiatore Spagna grida al pilota via radio: “Non c’è più acqua, che fate?”. Il pilota risponde: “Non ho la macchina” frase per dire che non entrava la marcia avanti. Secondo quanto emerge dal racconto dei testimoni la rotazione della nave era in atto nel bacino di evoluzione, ma non è stato fermato il “moto indietro”. Quando la nave è arrivata a circa 100 metri dalla torre, dal rimorchiatore di poppa, Spagna, è partito l’allarme. Il cargo, in quella fase, secondo quanto emerso, era pesante 45 mila tonnellate e procedeva a 3,5 nodi di velocità rispettando le regole di manovra. I rimorchiatori – lo Spagna traina 72 tonnellate, il Genoa, che era a prua, 60 – hanno il compito di far ruotare la nave, ma non sono in grado di fermarla in pochi metri in caso di avaria.
Ore 19.55 – Letta in ospedale: “Tragedia grande” – ”Una tragedia grande”: il presidente del Consiglio, Enrico Letta, si è limitato a questo commento arrivando questa sera all’ospedale Galliera a Genova per salutare i due ricoverati rimasti feriti nell’incidente in porto. Dopo aver salutato anche gli altri due del Villa Scassi, Letta intende fare un sopralluogo in porto.
Ore 19.41 – Legale comandante: “Riserbo assoluto” – ”Il mio assistito questa notte siè avvalso della facoltà di non rispondere. Di certo presenteremo istanza affinchè vengano effettuati accertamenti irripetibili”: lo ha detto l’avvocato Romano Raimondo che difende il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni. “Ho parlato con il mio assistito che mi ha riferito come sono andati i fatti. Ma al momento preferirei mantenere il più assoluto riserbo sul contenuto della nostra conversazione anche perché c’ è un’inchiesta in corso e auspichiamo che questa sia la più rapida possibile”.
Ore 19.10 – A bordo Jolly Nero equipaggio di 22 persone – Al momento dell’incidente, sulla nave porta-container Jolly Nero vi erano 22 persone, oltre al comandante Paolo Romani e al pilota salito per governare la nave in uscita dal porto. Lo si è appreso da fonti portuali. L’equipaggio della Jolly Nero era formato da 22 persone, 14 italiani e 8 stranieri. Il comandante – è stato riferito in porto – è di grande esperienza, da 16 anni nel Gruppo Messina, con la quale ha coperto tutte le principali rotte del Mediterraneo. E’ originario di Roma, ma vive a Genova.
Ore 18.47 – Letta atteso a Genova – Il presidente del Consiglio Enrico Letta è atteso a Genova dove dovrebbe fare un sopralluogo, si apprende in ambienti parlamentari, nel’area del porto dove c’è stato l’incidente della nave Jolly Nero.
Ore 18.27 – Procuratore: “Errore umano o strumentale” – “Potrebbe trattarsi di un problema di tipo umano o di tipo strumentale o di entrambi”. Lo ha detto il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce nel corso della conferenza stampa sulla tragedia della portacontainer Jolly Nero. Intanto proseguono le ricerche dei due dispersi rimasti incastrati nel vano ascensore della torre di controllo crollata in acqua. Sono impegnati i sommozzatori dei Vigili del fuoco, della Guardia di finanza, dell’Esercito, dei Carabinieri e di una società privata.
Ore 17.31 – Comandante non risponde a domande pm – Il comandante della Jolly Nero, secondo quanto appreso da fonti investigative, non starebbe rispondendo alle domande del magistrato che lo sta interrogando per far luce sull’incidente avvenuto la scorsa notte in porto a Genova. Si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
Ore 17.19 – Rotto uno dei cavi di un rimorchiatore – ”Uno dei cavi di un rimorchiatore che stava aiutando la Jolly Nero a fare la manovra per uscire dal porto si è rotto, ma forse dopo l’incidente”. Lo ha detto il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce incontrando i giornalisti.
Ore 17.14 – Indagato anche il pilota – Anche il pilota del porto di Genova che si trovava a bordo della Jolly Nero per la manovra è indagato, insieme al comandante della nave, nell’inchiesta sull’incidente in porto. Lo ha dichiarato il procuratore di Genova Michele di Lecce. “Il reato ipotizzato è omicidio colposo plurimo. Stiamo valutando anche evenutali altre ipotesi di reato, in particolare potebbe essere ritenuta sussistente l’ipotesi dell’attentato alla sicurezza dei trasporti, in questo caso matittimi”. Il procuratore ha poi aggiunto che non si escludono altri indagati.
Ore 17.07 – Il comandante si chiama Roberto Paolini – Il comandante della Jolly Nero è Roberto Paoloni, di 63 anni, di Genova.
Ore 17.00 – Nei porti 30 minuti di stop a fine turno – Mezz’ora di stop a fine turno in tutti i porti d’Italia. E’ quanto disposto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil dopo l’incidente avvenuto a Genova. L’iniziativa vuol essere un gesto simbolico per riflettere sulla sicurezza in ambito portuale. Dal ‘fermo’ è escluso il porto genovese.
Ore 16.37 – Verdi: “Alt a navi over 40 tonnellate a Venezia” – ”Dopo il disastro della Costa Concordia all’Isola del Giglio, la strage avvenuta ieri sera nel Porto di Genova ad opera della Jolly Nero si ripropone drammaticamente l’urgenza di una soluzione che comporti l’allontanamento definitivo dal delicatissimo ecosistema della Laguna e dal tessuto urbano della città di Venezia di tutti i natanti le cui dimensioni ed emissioni sono con ogni evidenza incompatibili con il contesto ambientale, storico, monumentale e architettonico del nostro territorio”. E’ il passaggio chiave di una interrogazione alla Giunta comunale di Venezia fatta dal consigliere Beppe Caccia (Verdi), che chiede il divieto di accesso alle acque della Laguna di tutti i natanti di stazza superiore alle 40mila tonnellate”.
Ore 16.18 – Lupi: “Possibili cause avaria o velocità” – ”Non siamo ancora in grado di definire le cause” dell’incidente nel porto di Genova. Tra quelle ipotizzabili ci sono un’avaria al sistema di propulsione della nave, eventuali problemi ai cavi di trazione dei rimorchiatori, difetti di accosto o velocità della manovra. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nel corso di un’informativa alla Camera.
Ore 16.03 – Identificata settima vittima – E’ stata identificata la settima vittima dell’incidente a Genova, recuperata dai soccorritori: è il giovane militare della Capitaneria di Porto di Genova Giuseppe Tusa, 25 anni, di Milazzo. Mancano ancora all’appello il sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia, e il maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Matera. Sono gli ultimi due dispersi.
Ore 15.49 – Nave ispezionata in Spagna una settimana fa – La ”Jolly Nero” aveva subito una settimana fa un’ispezione in Spagna e nessuna anomalia era emersa dal controllo. E’ quanto scrive la testata on-line specializzata ‘Ship2shore’, precisando che il cargo, un’unità di 37 anni di età, era stato sottoposto, a Castellon de la Plana, ad una cosiddetta “More detailed inspection” da parte delle autorità marittime iberiche nell’ambito dei controlli previsti dall’accordo internazionale Port State Control. Secondo il database del Psc, dalla disamina non era risultata alcuna anomalia, fatta salva una lacuna di natura documentale relativa alle istruzioni antincendio.
Ore 15.34 – Bilancio Guardia Costiera: 7 morti e due dispersi – Al momento il bilancio dell’incidente avvenuto nella notte al porto di Genova è di sette morti e due dispersi. Come si apprende dalla Guardia Costiera, infatti, sono sette i corpi recuperati e due invece le persone che ancora risultano disperse.
Ore 15.28 – Recuperata la settima vittima – I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato il cadavere della settima vittima nel porto di Genova. Era incastrato sotto le macerie della torre dei piloti. La salma non è stata ancora identificata.
Ore 14.30 – Indagato comandante Jolly Nero – Il comandante della Jolly Nero è indagato con l’ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo. Lo si è appreso in ambienti giudiziari. Il comandante è stato ascoltato dal pm, Walter Cotugno, a bordo della nave posta sotto sequestro. E’ stato sentito in qualità di persona sottoposta a indagine.
Ore 14.12 – Individuata la settima vittima – E’ stata individuata, ma non ancora recuperata, la settima vittima del crollo della torre piloti in porto a Genova. Il corpo è ancora incastrato tra le macerie.
Ore 14.11 – Identificata la sesta vittima – E’ stata identificata la sesta vittima dell’incidente a Genova: è il pilota Maurizio Potenza, 50 anni, del porto di Genova. E’ risultata quindi errata la notizia precedentemente data che Potenza era stato estratto vivo dalle macerie. Restano dispersi questi uomini della Capitaneria: maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Matera; sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia; sottocapo Giuseppe Tusa. Quest’ultimo avrebbe 25 anni e sarebbe di origini siciliane, forse di Milazzo.
Ore 13.38 – Letta: “Sgomento e vicinanza alla città” – ”Questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, ha avuto due approfonditi colloqui telefonici con il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, e con il sindaco di Genova, Marco Doria. Letta ha espresso loro lo sgomento per quanto accaduto la scorsa notte, rinnovando la vicinanza, sua personale e del governo tutto, alla città e alle famiglie delle vittime”. E’ quanto riferisce una nota di palazzo Chigi.
Ore 13.10 – Identificata la quinta vittima – Identificata la quinta vittima della tragedia nel porto di Genova: è Sergio Basso, 50 anni, di Genova. E’ dipendente della società Rimorchiatori Riuniti con la mansione di ‘torrettista’.
Ore 12.58 – Identificata la quarta vittima dell’incidente – Identificata la quarta vittima dell’incidente Genova: è Marco De Candussio, 40 anni, militare della Guardia Costiera, sposato, un figlio di 13 anni. E’ stato per quasi dieci anni alla Guardia Costiera di Lavagna (Genova), di cui cinque come comandante. Era originario di Barga (Lucca). Lo scorso anno ha trasferito la residenza a Savignano sul Rubicone (Cesena).
Ore 12.49 – Ipotesi della procura: “Avaria motori” – Il motore della Jolly Nero potrebbe avere avuto un’avaria che le ha impedito di seguire la giusta rotta per uscire dal porto, finendo contro la torre di controllo. E’ una ipotesi su cui sta indagando la procura. “Ma al momento non siamo in grado di dare una versione ufficiale sull’accaduto”, dice il procuratore Michele Di Lecce. Secondo indiscrezioni la nave avrebbe colpito la torre con la fiancata destra durante la manovra di retromarcia
Ore 12.41 – Gruppo Messina: “Manovra usuale e assistita” – Il Gruppo Messina è ”a totale disposizione delle autorità competenti per individuare le cause del tragico sinistro”: lo ha reso noto con una nota ufficiale il gruppo Messina, di cui la nave-container Jolly Nero fa parte. Messina precisa che l’incidente è avvenuto “nel corso dell’usuale manovra di uscita dal Porto nel previsto bacino di evoluzione che anche le navi della Linea Messina, assistite, come nel caso della Jolly Nero, dai rimorchiatori e con il pilota a bordo, compiono con regolare frequenza”.
Ore 12.41 – Individuata la sesta vittima – E’ stata individuata dai vigili del fuoco la sesta vittima dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova. Il corpo è stato individuato nello stesso punto in cui sono stati trovate le altre vittime questa mattina. Sono in corso le operazioni dei vigili del fuoco per recuperare il cadavere. E’ stata individuata dai vigili del fuoco la sesta vittima dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova. Il corpo è stato individuato nello stesso punto in cui sono stati trovate le altre vittime questa mattina. Sono in corso le operazioni dei vigili del fuoco per recuperare il cadavere.
Ore 12.23 – Il direttore del Secolo XIX La Rocca: “Non capisco perché la nave fosse così vicina al molo”
Ore 12.14 – Guardia costiera: “Sono cinque i morti accertati” – Il comando generale della Guardia costiera ha precisato il bilancio dell’incidente avvenuto al porto di Genova, indicando che i morti finora accertati sono cinque (e non sette, come si era appreso in precedenza). I feriti, tutti ricoverati in ospedale, sono quattro; quattro anche i dispersi.
Ore 11.56 – Trovato vivo uno dei dispersi – E’ stato recuperato vivo tra le macerie uno dei dispersi dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova, quando la nave portacontainer Jolly Nero si è schiantata sulla torre di controllo dei piloti. Si chiama Maurizio Potenza ed è uno dei piloti del porto. I due figli dell’operatore portuale hanno avuto la notizia che il padre era stato trovato vivo mentre si trovavano al porto. A quanto loro riferito dai soccorritori, Potenza “è apparso un po’ malconcio, ma vivo” ed è stato immediatamente trasferito in ospedale. Qualcosa in più sulle sue condizioni si potrà sapere solo in un secondo momento.
Ore 11.42 – Il ministro Lupi arrivato a Genova – Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi è arrivato sul luogo dell’incidente per un primo sopralluogo. Ha incontrato i soccorritori sul Molo Giano del porto di Genova.
Ore 11.33 – Lupi riferisce alla camera alle 16 – Il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi alle 16 riferirà alla Camera sull’incidente accaduto al porto di Genova. Quindi si recherà al Senato, dove il suo intervento è previsto dopo la commemorazione di Antonio Maccanico.
Ore 11.16 – Due feriti non gravi portati all’ospedale Villa Scassi – “I due operai feriti nell’incidente del Porto di Genova e ricoverati all’ospedale Villa Scassi di Genova non sono in pericolo di vita. Hanno traumi contusivi e un ragazzo è in ipotermia”. E’ quanto si apprende dall’Asl 3 di Genova.
Ore 11.22 – Sette morti accertati – I sommozzatori della guardia costiera hanno trovato tre corpi nell’ascensore della Torre Piloti. Il numero delle vittime accertate sale così a sette.
Ore 11.24 – Merlo: “Non ho una spiegazione logica per l’accaduto” – ”Non ho una spiegazione logica a quanto è accaduto”, ha detto il presidente dell’autorità portuale, Luigi Merlo, che si trova a Molo Giano. “Nessuna nave si avvicina a quell’accosto. Tra l’altro – ha detto Merlo – ieri sera c’erano condizioni ottimali di mare calmo, perfetta visibilità e assenza di vento. Ogni anno nel porto di Genova arrivano 6.600 navi e ne partono altrettante. Questa operazione viene ripetuta circa 14 mila volte. E’ inspiegabile. Quella nave non doveva essere lì”.
Ore 11.10 – Trovato il quinto corpo – I sommozzatori hanno trovato un quinto cadavere dell’incidente avvenuto nel porto di Genova. La notizia è confermata dalla Guarda Costiera.
Ore 10.51 – Recuperato il quinto corpo – E’ stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco il corpo della quarta vittima dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova. Si tratta di un uomo che è stato individuato nella zona della tromba delle scale della torre dei piloti. A quanto si apprende i dispersi sarebbero tutti uomini.
Ore 10.44 – Identificate altre due vittime – Sono state identificate altre due delle vittime dell’incidente in porto a Genova: sono il sottufficiale Davide Morella, 33 anni, di Bisceglie, militare della Capitaneria di porto di Genova; e Michele Robazza, 31 anni, di Livorno, del corpo piloti di Genova.
Ore 10. 39 – Bosco (Cgil): “Sono già avvenute parecchie tragedie” – “Purtroppo nel porto di Genova sono già avvenute parecchie tragedie in questi anni, credo che in questo momento ci voglia soprattutto rispetto per le persone che sono morte e per quelle di cui non conosciamo ancora il destino”. Lo ha detto Ivano Bosco, segretario generale della Camera del lavoro-Cgil di Genova commentando l’infortunio avvenuto questa notte in porto. “La torre di controllo – ha aggiunto Bosco – era sicuramente un simbolo del porto ma non soltanto, era un pezzo importante per il controllo della sicurezza delle navi che entrano ed escono dal porto. La torre si ricostruirà, per le persone non c’è nulla da fare e questa è la cosa più drammatica”.
Ore 10.28 – Capitaneria di Porto: “Quattordici i coinvolti: 4 morti, 4 feriti, 6 dispersi” – Il bilancio provvisorio dell’incidente di Genova è di 4 morti, 4 feriti e 6 dispersi. Lo ha confermato la Capitaneria di Porto. Dagli accertamenti finora effettuati sono complessivamente 14 le persone coinvolte nell’incidente.
Ore 10.22 – Ex governatore Liguria Biasotti: “Quello che è accaduto non può definirsi che una fatalità” – “Ho sentito il ministro Lupi, sta andando a Genova, e mi ha dato la sua disponibilità a venire immediatamente a riferire in Parlamento su quanto accaduto. In momenti come questi, infatti, è importante anche che circolino informazioni concrete e veritiere”. Lo afferma all’Adnkronos l’ex governatore della Liguria Sandro Biasotti, membro della commissione Trasporti della Camera, a proposito del tragico incidente avvenuto nella notte al porto di Genova. “Sono profondamente e personalmente colpito dall’accaduto – aggiunge Biasotti – perché ho sempre lavorato in porto e la mia è una famiglia di trasportatori. Esprimo solidarietà e condoglianze alle famiglie delle vittime e forte vicinanza agli armatori, che conosco come persone molto serie. Quello che è accaduto non può definirsi che una fatalità”.
Ore 10.22 – Napolitano: “Cordoglio e trepida attesa per dispersi” – “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con sgomento la notizia del gravissimo incidente avvenuto nel Porto di Genova, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari delle vittime, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese, e rimane in trepida attesa per la sorte dei dispersi”. Ne dà notizia un comunicato del Quirinale.
Ore 10.16 – Burlando: “Rispettate tutte le regole di sicurezza” – “Le condizioni meteo marine erano perfette, il mare era calmissimo, il porto era illuminato, la nave era a rimcorchio con due rimorchiatori, il pilota era a bordo e il comandante espertissimo, conosceva benissimo quel tratto, aveva fatto quella manovra centinaia di volte. Le regole di sicurezza sono state tutte completamente rispettate”. Lo ha detto all’Adnkronos il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, parlando dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova, dove un portacontainer ha urtato il molo facendo crollare una palazzina e inclinando la torre dei piloti. “Non so che dire. Hanno beccato l’unico punto dove c’era gente . C’erano tanti punti in cui poteva essete urtato il molo, in più durante il cambio turno. Insomma è difficile spiegare il fatto in sé”.
Ore 10.13 – Individuato corpo quarta vittima – Il corpo della quarta vittima dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova è stato individuato dai soccorritori. Al momento è in corso il recupero.
Ore 10.12 – Fonti investigative: “Ai comandi non c’era il comandante della nave” – Secondo quanto confermato da fonti investigative, al timone della Jolly Nero che ieri sera ha abbattuto la torre di controllo della Capitaneria del porto di Genova c’era stato un pilota del porto, e non il comandante della nave. Si tratta di una procedura regolare per le navi che entrano e lasciano lo scalo di Genova. La nave è andata ad impattare proprio contro la torre dove abitualmente lavorano i colleghi del pilota.
Ore 10.09 – Sequestrata scatola nera della nave – La procura della Repubblica di Genova ha disposto il sequestro della “scatola nera” della nave Jolly Nero. La procura ha aperto un fascicolo per reato di omicidio colposo plurimo contro ignoti.
Ore 9.48 – Per soccorritori le tre vittime sarebbero morte per annegamento Sarebbero morte per annegamento le tre vittime dell’incidente avvenuto ieri notte nel porto di Genova. E’ quanto apprende l’Adnkronos dal personale impiegato nelle ricerche dei dispersi.
Ore 9.46 – Soccorritori: “Tra i dispersi almeno due sepolti sotto le macerie” Delle sei persone disperse dopo l’incidente avvenuto ieri sera intorno alle 23 nel porto di Genova, almeno due sono sepolte dalle macerie. E’ quanto si apprende dal personale impiegato nelle ricerche.
Ore 9.36 – Il sindaco Doria: “Città si è svegliata inconsapevole della tragedia” “Domani lutto cittadino. La città si è svegliata inconsapevole della tragedia che si è verificata. Domani ci sarà una giornata di raccoglimento e riflessione” dice il sindaco di Genova Doria ai microfoni di SkyTg24
Ore 9.35 – Camusso (Cgil): “Sia fatta luce la più presto “Esprimiamo solidarietà ai lavoratori e alle famiglie delle vittime. Per tutti è un incidente davvero inspiegabile e ci auguriamo che sia fatta al più presto luce per capire e intervenire affinchè tragedie di questo tipo non si ripetano”. Lo ha detto il leader Cgil, Susanna Camusso, dai microfoni di Radio Anchio commentando l’incidente al porto di Genova.
Ore 9.33 -Il ministro Lupi: “Pronti a riferire in Parlamento” “Sto partendo per Genova per portare solidarietà alle famiglie delle vittime. E’ in programma una riunione operativa, e d’intesa con il ministro Franceschini siamo pronti a riferire in Parlamemto” sull’incidente. Lo dice all’Adnkronos il ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi, al quale il premier, Enrico Letta, dopo il vertice che si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi, ha chiesto di recarsi immediatamente a Genova per seguire lo svolgimento delle operazioni.
Ore 9.32 – Il ministro Lupi: “Immediata verifica per accertare condizioni di sicurezza” “E’ inspiegabile, il mare era calmo non c’era nessuno …vedremo anche con la magistratura. Può essere stata una cosa legata ad una manovra errata o ad un’avaria”. Così il ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi ai microfoni di Radio Anch’io sul grave incidente al molo di genova annunciando al termine di un incontro lampo con il premier Enrico Letta annunciando una immediata riunione con le autorità del porto e della magistratura del capoluogo ligure. “E’ il momento di lavorare. Dal premier Letta ho ricevuto l’indicazione di effettuare una immediata verifica per accertare che tutte le condizioni di sicurezza siano state rispettate e quali sia state le cause. Abbiamo a cuore lo sviluppo dei porti ma anche la sicurezza sul lavoro. Mi sembra il momento di fare più che di parlare”, dice.
Ore 9.24 – Anche la Guardia Costiera apre un’inchiesta La Guardia Costiera ha aperto un’inchiesta sull’incidente. Vogliamo capire le cause”. Lo dice all’Adnkronos il capitano di fregata Filippo Marini, capo ufficio relazioni esterne della Guardia Costiera. La procura di Genova ha già aperto un’inchiesta sull’incidente al porto causato dalla portacontainer ‘Jolly Nero’, che si è schiantata contro Molo Giano, abbattendo la torre di controllo dei piloti.
Ore 9.23 – Il presidente della Liguria Burlando; “Colpo al cuore della città” Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando , esprime “il cordoglio e la vicinanza di tutta la comunità ligure” per la tragedia che ha colpito il porto di Genova. “Il mio pensiero in questo momento è per le vittime, i feriti, i dispersi e le loro famiglie – ha dichiarato -. Mi unisco al dolore e alla preoccupazione del presidente dell’Autorità Portuale, del Sindaco di Genova e di tutti gli operatori portuali per questo colpo al cuore della nostra città”.
Ore 9.22 – Due feriti all’ospedale Galliera: uno in prognosi riservata, l’altro migliora Sono uno in prognosi riservata e l’altro in via di miglioramento i due feriti (in totale sono quattro, ndr) ricoverati all’ospedale Galliera di Genova dopo l’incidente di ieri notte nel porto del capoluogo ligure. E’ quanto si apprende dall’azienda ospedaliera genovese. Non sono disponibili altri particolari e, al momento, non sono previsti bollettini sanitari.
Ore 9.20 -Vertice a Palazzo Chigi con Letta, ministro Lupi a Genova Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, questa mattina ha avuto un colloquio telefonico con il presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, per fare il punto sulla situazione – riferisce un comunicato – e per informarsi dello svolgimento dei fatti. Si è poi svolta una riunione a Palazzo Chigi con il ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi, al quale il presidente ha chiesto di recarsi immediatamente a Genova per seguire lo svolgimento delle operazioni.
Ore 9.16 -Protezione Civile: “Sostegno psicologico ai parenti delle vittime” “Stiamo cercando di aiutare i familiari delle vittime e dei dispersi in questo difficile momento con un sostegno psicologico adeguato. Stiamo aspettando di ricevere informazioni aggiuntive ma sappiamo che i feriti sono già nelle strutture ospedaliere. Aspettiamo che raggiungano Genova anche i parenti di sei persone disperse perché non sono ancora tutti qui”. E’ quanto ha spiegato a Skyyg24 Cristina Dentone, psicologa della Protezione Civile, che si trova nel porto di Genova. “Cerchiamo di aiutare i parenti dei dispersi in questi momenti di sconforto, di dolore, di grande sofferenza e incertezza – ha detto -. La ricerca dei dispersi richiede quasi sempre tantissime ore e immaginate cosa significhi per queste persone l’attesa”.
Ore 9.11 – La Procura di Genova indaga per omicidio colposo Sull’incidente in porto, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Lo ha detto il procuratore capo, Michele Di Lecce, impegnato in porto. “Stiamo ascoltando diverse persone. Ci sono problemi preliminari. L’ipotesi è quella di omicidio colposo contro ignoti” ha detto.
Ore 9.10 – La Guardia Costiera: “Proseguono senza sosta le ricerche” “Le operazioni di ricerca dei dispersi proseguono senza sosta, stiamo facendo tutto il possibile”. Lo dice all’Adnkronos il capitano di fregata Filippo Marini, capo ufficio relazioni esterne della Guardia Costiera, giunto al porto di Genova dopo l’incidente della portacontainer ‘Jolly Nero’, che si è schiantata contro molo Giano, abbattendo la torre di controllo dei piloti.
Ore 9.08 – Tra le vittime un pilota e due militari – “Al momento il bilancio dell’incidente è di 4 persone ferite, sei dispersi e tre morti. Una delle vittime è un pilota del porto di Genova, le altre due persone morte sono militari della Guardia Costiera”. Lo dice all’Adnkronos il capitano di fregata Filippo Marini, capo ufficio relazioni esterne della Guardia Costiera, giunto al porto di Genova dopo l’incidente della portacontainer ‘Jolly Nero’, che si è schiantata contro Molo Giano, abbattendo la torre di controllo dei piloti “Il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera -sottolinea Marini- si stringe attorno alle famiglie delle vittime, esprimendo il proprio profondo cordoglio”.
Ore 9.07 – Sindaco Doria annulla conferenza stampa Il sindaco di Genova, Marco Doria, ha annullato la conferenza stampa in programma per oggi a Palazzo Ducale, dove avrebbe dovuto presentare insieme a Enel la nuova rete di ricarica della città per veicoli elettrici. Lo ha reso noto il Comune di Genova.
Ore 8. 36 – In corso sopralluogo del pm al molo E’ in corso un sopralluogo del pm della procura di Genova, Walter Cotugno, sulla nave Jolly Nero che ieri sera è finita contro la torre piloti del porto di Genova, facendo crollare una palazzina e inclinando la torre di 45°. La procura ha aperto un’inchiesta sull’incidente e la nave è stata sequestrata. Al sopralluogo prendono parte anche il capitano della nave e l’equipaggio. In mattinata sulla nave è previsto anche un soprallugo del procuratore Michele Di Lecce. Nel fascicolo sull’incidente non è stato ancora indicato un titolo di reato.
8.15 – Squillo di telefonino dalle macerie Uno squillo di cellulare arrivato nel cuore della notte dalle macerie della torre di controllo ha fatto vivere qualche momento di speranza ai soccorritori impegnati in porto a Genova nelle ricerche dei dispersi. Ma, dopo pochi squilli, il cellulare ha smesso di suonare e non ha permesso di localizzare la persona che sicuramente si trova sotto le macerie della torre.
Ore 7.50 – Identificata una delle vittime, Daniele Frantantonio, 30 anni Ha un nome una delle tre vittime del crollo della torre di controllo di molo Giano buttata giù ieri sera dalla portacontainer Jolly Nero: si tratta di Daniele Fratantonio, 30 anni, originario di Rapallo, nel Tigullio. Lavorava alla centrale operativa della Guardia Costiera, al momento dell’incidente era nella Torre piloti, come le altre 12 persone coinvolte. La salma è stata trasferita all’obitorio ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le altre due vittime sono un pilota del Porto e una guardia Costiera.
Ore 3.48 – Il presidente dell’Autorità portuale di Genova Merlo: “La nave non doveva essere lì” – ”E’ davvero difficile riuscire aspiegare cosa sia successo, perché la nave non doveva essere lì”: lo ha detto il presidente dell’Autorità portuale di Genova Luigi Merlo, che in porto segue le operazioni di ricerca dei dispersi. “La nave stava uscendo, di questo siamo certi. Ma una nave di quelle dimensioni – ha affermato Merlo non fa manovra lì. E’ davvero inspiegabile al momento quanto successo”.
Ore 3.19 – Il sindaco Doria proclama il lutto cittadino – Lutto cittadino a Genova. Lo ha proclamato il sindaco Marco Doria per il “gravissimo incidente avvenuto nel porto, che colpisce l’intera città”. ”Mentre sono in corso le operazioni di ricerca dei dispersi – ha comunicato il Comune di Genova -, il sindaco Marco Doria esprime il cordoglio dei genovesi ai familiari di coloro che hanno perso la vita nello svolgimento del proprio lavoro. L’amministrazione comunale proclama il lutto cittadino per la giornata del 9 maggio”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 18 mar (Adnkronos) - "Spero ci sia la volontà politica per evitare di dividerci di nuovo. Questo è un passaggio storico. Non possiamo sbagliare, è troppo importante. La politica estera e i temi della difesa europea magari non sono decisivi per il consenso elettorale, ma sono fondamentali per la costruzione della credibilità di un soggetto politico e della costruzione di un’alternativa di governo". Lo dice al Foglio Alessandro Alfieri, senatore del Pd e coordinatore di Energia popolare, a proposito della mozione del Pd sulle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue.
"Lavoriamo a un documento che sottolinei le criticità del piano sulle quali il governo dovrebbe negoziare con la Commissione – dalla necessità di non sbilanciare il costo del riarmo troppo sui bilanci nazionali, alla necessità di investimenti che contribuiscano a far crescere la collaborazione industriale trai i paesi europei e gli acquisti e programmi comuni tra pesi – ma che confermi comunque che questo è oggi un passaggio necessario per garantire la sicurezza dell’Europa", sottolinea il senatore dem.
Roma, 18 mar (Adnkronos) - La tregue in Ucraina "ci sarà, è inevitabile. Trump e Putin si sono spinti troppo avanti. Hanno tagliato fuori dal confronto l’Europa che rompe le scatole e ora, escludendo gli altri, hanno obbligato se stessi a portare a casa il risultato. Non possono fallire, non possono tornare alla casella di partenza". Lo dice Romano Prodi a 'Avvenire'.
Ma "la pace è un’altra cosa. È più complicata perché si tratta di definire aspetti complessi. A cominciare dai problemi territoriali. Certo di solito una tregua finisce con il rendere definitivi accordi provvisori", sottolinea l'ex presidente della commissione Ue. Sulla difesa europea, Prodi spiega: "Ora è il momento di farci il nostro ombrello. Penso a un lungo e indispensabile cammino verso la difesa comune. Penso a risorse aggiuntive che vengano progressivamente messe insieme da tutti i Paesi Ue. Penso a risorse spese in modo coordinato e unito. Se aumentiamo le spese militari senza organizzare una politica estera e una difesa comune, sono soldi buttati via".
Prodi, tra le altre cose, parla della situazione del Pd: "In Europa non esiste un Paese in cui un partito abbia la maggioranza. Ecco il tema: creare la compagnia di viaggio" e con il M5s "c’è tanta distanza. Troppa. Questo gioco della separazione quotidiana vuol dire condannarsi alla sconfitta. E invece la sfida è trovare una capacità di mediare avanzando. Servono proposte innovative. Servono proposte che emozionano. Che prendono il cuore. Perchè c’è metà del Paese che non va più a votare. E perchè i giovani non si convincono con proposte in contrasto tra loro".
(Adnkronos) - Serie di attacchi aerei di Israele nella Striscia di Gaza, ripresi nella notte su ordine di Benjamin Netanyahu, che ha ordinato "la ripresa della guerra" contro Hamas, dopo che gli sforzi per estendere il cessate il fuoco sono falliti. Il bilancio delle vittime continua a salire. Secondo il direttore del ministero della Sanità della Striscia, Mohammed Zaqout, i morti sono saliti "ad almeno 330, per la maggior parte donne e bambini palestinesi, mentre i feriti sono centinaia"
Secondo quanto appreso dall'Afp da due fonti del movimento di resistenza islamico, tra le vittime c'è anche il generale di divisione Mahmoud Abu Watfa, che era a capo del ministero dell'Interno del governo di Hamas.
L'ufficio del primo ministro Netanyahu ha dichiarato che lui e il ministro della Difesa Israel Katz hanno dato istruzioni alle Forze di Difesa Israeliane (Idf) di intraprendere “un'azione forte contro l'organizzazione terroristica di Hamas” nella Striscia di Gaza. “Questo fa seguito al ripetuto rifiuto di Hamas di rilasciare i nostri ostaggi, così come al suo rifiuto di tutte le proposte ricevute dall'inviato presidenziale statunitense Steve Witkoff e dai mediatori”, ha dichiarato l'ufficio di Netanyahu in un post su X. “Israele, d'ora in poi, agirà contro Hamas con una forza militare crescente”, ha dichiarato l'ufficio di Netanyahu in una dichiarazione riportata dal Times of Israel, aggiungendo che i piani per la ripresa delle operazioni militari sono stati approvati la scorsa settimana dalla leadership politica.
Israele continuerà a combattere a Gaza "fino a quando gli ostaggi non saranno tornati a casa e non saranno stati raggiunti tutti gli obiettivi", ha affermato Katz.
La Casa Bianca dal canto suo ha confermato che Israele ha consultato l'amministrazione americana prima di lanciare la nuova ondata di raid. "Hamas avrebbe potuto rilasciare gli ostaggi per estendere il cessate il fuoco, invece ha scelto il rifiuto e la guerra", ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes, al Times of Israel, dopo la ripresa dei raid israeliani contro la Striscia di Gaza.
Dal canto suo Hamas ha dichiarato che Netanyahu, con la sua decisione di "riprendere la guerra", "ha condannato a morte gli ostaggi" che si trovano ancora a Gaza. "Netanyahu e il suo governo estremista hanno deciso di sabotare l'accordo di cessate il fuoco - accusa il movimento in una nota - La decisione di Netanyahu di riprendere la guerra è la decisione di sacrificare i prigionieri dell'occupazione e di imporre loro la condanna a morte”. Hamas denuncia poi che il premier israeliano continua a usare la guerra a Gaza come "una scialuppa di salvataggio" per distrarre dalla crisi politica interna.
Hamas ha quindi esortato i mediatori internazionali a “ritenere l'occupazione israeliana pienamente responsabile della violazione dell'accordo” e ha sottolineato la necessità di “fermare immediatamente l'aggressione”.
Il cessate il fuoco era rimasto in vigore per circa due settimane e mezzo dopo la conclusione della prima fase, mentre i mediatori lavoravano per mediare nuovi termini per l'estensione della tregua. Hamas ha insistito per attenersi ai termini originali dell'accordo, che sarebbe dovuto entrare in vigore nella sua seconda fase all'inizio del mese. Questa fase prevedeva che Israele si ritirasse completamente da Gaza e accettasse di porre fine definitivamente alla guerra in cambio del rilascio degli ostaggi ancora in vita. Sebbene Israele abbia firmato l'accordo, Netanyahu ha insistito a lungo sul fatto che Israele non porrà fine alla guerra fino a quando le capacità militari e di governo di Hamas non saranno state distrutte. Di conseguenza, Israele ha rifiutato anche solo di tenere colloqui sui termini della fase due, che avrebbe dovuto iniziare il 3 febbraio.
Gli Houthi dello Yemen "condannano la ripresa dell'aggressione del nemico sionista contro la Striscia di Gaza". "I palestinesi non verranno lasciati soli in questa battaglia e lo Yemen continuerà con il suo sostegno e la sua assistenza e intensificherà il confronto", minaccia il Consiglio politico supremo degli Houthi, che da anni l'Iran è accusato di sostenere, come riportano le tv satellitari arabe.
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Cronaca
Genova, incidente nave Jolly Nero: 7 morti al porto. Indagati comandante e pilota
Il presidente dell'Autorità portuale Merlo: "La nave non doveva essere lì. Tragedia inspiegabile". Inchiesta della procura per omicidio colposo plurimo. Il ministro delle Infrastrutture Lupi: "Tra le possibili cause un'avaria o la velocità della manovra"
Sette morti, quattro feriti e due dispersi. Questo il bilancio dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova. Una nave cargo, la Jolly Nero ha abbattuto la torre piloti situata sopra al molo Giano. Il comandante Roberto Paolini (63 anni, di Genova) e il pilota di una compagnia privata operativa al porto che è salito sulla nave in fase di manovra, Antonio Anfossi, sono indagati per omicidio colposo plurimo. La procura sta valutando anche l’ipotesi di attentato alla sicurezza dei trasporti. La nave avrebbe colpito la torre con la fiancata destra durante la manovra di “retromarcia” non riuscendo però a evitare l’urto a causa dell’avaria dei motori. Ma il procuratore Michele Di Lecce frena: “Al momento non siamo in grado di dare una versione ufficiale sull’accaduto”. Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, durante un’informativa alla Camera, tra le possibili cause ha parlato di un’avaria o della velocità nella manovra.
Sconcertato il presidente dell’autorità portuale Luigi Merlo: “Non ho una spiegazione logica a quanto è accaduto. Nessuna nave si avvicina a quell’accosto. Tra l’altro – ha detto Merlo – ieri sera c’erano condizioni ottimali di mare calmo, perfetta visibilità e assenza di vento. Ogni anno nel porto di Genova arrivano 6.600 navi e ne partono altrettante. Questa operazione viene ripetuta circa 14mila volte. E’ inspiegabile. Quella nave non doveva essere lì”. La compagnia di navigazione Messina parla invece di “un’usuale manovra di uscita dal Porto nel previsto bacino di evoluzione che anche le navi della Linea Messina, assistite, come nel caso della Jolly Nero, dai rimorchiatori e con il pilota a bordo, compiono con regolare frequenza”. Cordoglio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il premier Enrico Letta ha espresso “sgomento e vicinanza alla città”.
Le sette vittime accertate sono: Daniele Fratantonio (30 anni, di Rapallo), Davide Morella (33 anni, di Biella), Marco De Candussio (40 anni, originario di Barga, Lucca), Giuseppe Tusa (25 anni, di Milazzo), tutti e quattro militari della Guardia Costiera; il pilota Michele Robazza, 31 anni, di Livorno; l’operatore radio dei rimorchiatori Sergio Basso, 50 anni, di Genova; l’operatore radio dei piloti Maurizio Potenza, 50 anni, di Genova. I due dispersi sono il sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia, e il maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Santa Marina in provincia di Salerno.
LA CRONACA ORA PER ORA
Ore 20.53 – Il pilota è Antonio Anfossi – Il pilota che governava la Jolly Nero finita in porto a Genova contro la torre piloti si chiama Antonio Anfossi, 50 anni, di Genova. E’ considerato pilota di grande esperienza. In porto si esclude che possa aver commesso un qualche errore di manovra. Al momento risulta indagato insieme al comandante della nave.
Ore 20.25 – Letta: “Solidarietà a famiglie” – ”Una tragedia immane”: con queste parole il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha salutato in porto a Genova il presidente dell’Autorità portuale, Luigi Merlo, e il comandante della capitaneria di porto, Felicio Angrisano. “Sono qui per esprimere solidarietà alle famiglie dei feriti e a tutte le famiglie”.
Ore 20.01 – Da colloqui radio ipotesi avaria– E’ sempre più consistente l’ipotesi che a causare l’incidente al porto di Genova sia stata una avaria della Jolly Nero. Si apprende da fonti investigative. Il comandante del rimorchiatore Spagna grida al pilota via radio: “Non c’è più acqua, che fate?”. Il pilota risponde: “Non ho la macchina” frase per dire che non entrava la marcia avanti. Secondo quanto emerge dal racconto dei testimoni la rotazione della nave era in atto nel bacino di evoluzione, ma non è stato fermato il “moto indietro”. Quando la nave è arrivata a circa 100 metri dalla torre, dal rimorchiatore di poppa, Spagna, è partito l’allarme. Il cargo, in quella fase, secondo quanto emerso, era pesante 45 mila tonnellate e procedeva a 3,5 nodi di velocità rispettando le regole di manovra. I rimorchiatori – lo Spagna traina 72 tonnellate, il Genoa, che era a prua, 60 – hanno il compito di far ruotare la nave, ma non sono in grado di fermarla in pochi metri in caso di avaria.
Ore 19.55 – Letta in ospedale: “Tragedia grande” – ”Una tragedia grande”: il presidente del Consiglio, Enrico Letta, si è limitato a questo commento arrivando questa sera all’ospedale Galliera a Genova per salutare i due ricoverati rimasti feriti nell’incidente in porto. Dopo aver salutato anche gli altri due del Villa Scassi, Letta intende fare un sopralluogo in porto.
Ore 19.41 – Legale comandante: “Riserbo assoluto” – ”Il mio assistito questa notte siè avvalso della facoltà di non rispondere. Di certo presenteremo istanza affinchè vengano effettuati accertamenti irripetibili”: lo ha detto l’avvocato Romano Raimondo che difende il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni. “Ho parlato con il mio assistito che mi ha riferito come sono andati i fatti. Ma al momento preferirei mantenere il più assoluto riserbo sul contenuto della nostra conversazione anche perché c’ è un’inchiesta in corso e auspichiamo che questa sia la più rapida possibile”.
Ore 19.10 – A bordo Jolly Nero equipaggio di 22 persone – Al momento dell’incidente, sulla nave porta-container Jolly Nero vi erano 22 persone, oltre al comandante Paolo Romani e al pilota salito per governare la nave in uscita dal porto. Lo si è appreso da fonti portuali. L’equipaggio della Jolly Nero era formato da 22 persone, 14 italiani e 8 stranieri. Il comandante – è stato riferito in porto – è di grande esperienza, da 16 anni nel Gruppo Messina, con la quale ha coperto tutte le principali rotte del Mediterraneo. E’ originario di Roma, ma vive a Genova.
Ore 18.47 – Letta atteso a Genova – Il presidente del Consiglio Enrico Letta è atteso a Genova dove dovrebbe fare un sopralluogo, si apprende in ambienti parlamentari, nel’area del porto dove c’è stato l’incidente della nave Jolly Nero.
Ore 18.27 – Procuratore: “Errore umano o strumentale” – “Potrebbe trattarsi di un problema di tipo umano o di tipo strumentale o di entrambi”. Lo ha detto il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce nel corso della conferenza stampa sulla tragedia della portacontainer Jolly Nero. Intanto proseguono le ricerche dei due dispersi rimasti incastrati nel vano ascensore della torre di controllo crollata in acqua. Sono impegnati i sommozzatori dei Vigili del fuoco, della Guardia di finanza, dell’Esercito, dei Carabinieri e di una società privata.
Ore 17.31 – Comandante non risponde a domande pm – Il comandante della Jolly Nero, secondo quanto appreso da fonti investigative, non starebbe rispondendo alle domande del magistrato che lo sta interrogando per far luce sull’incidente avvenuto la scorsa notte in porto a Genova. Si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
Ore 17.19 – Rotto uno dei cavi di un rimorchiatore – ”Uno dei cavi di un rimorchiatore che stava aiutando la Jolly Nero a fare la manovra per uscire dal porto si è rotto, ma forse dopo l’incidente”. Lo ha detto il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce incontrando i giornalisti.
Ore 17.14 – Indagato anche il pilota – Anche il pilota del porto di Genova che si trovava a bordo della Jolly Nero per la manovra è indagato, insieme al comandante della nave, nell’inchiesta sull’incidente in porto. Lo ha dichiarato il procuratore di Genova Michele di Lecce. “Il reato ipotizzato è omicidio colposo plurimo. Stiamo valutando anche evenutali altre ipotesi di reato, in particolare potebbe essere ritenuta sussistente l’ipotesi dell’attentato alla sicurezza dei trasporti, in questo caso matittimi”. Il procuratore ha poi aggiunto che non si escludono altri indagati.
Ore 17.07 – Il comandante si chiama Roberto Paolini – Il comandante della Jolly Nero è Roberto Paoloni, di 63 anni, di Genova.
Ore 17.00 – Nei porti 30 minuti di stop a fine turno – Mezz’ora di stop a fine turno in tutti i porti d’Italia. E’ quanto disposto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil dopo l’incidente avvenuto a Genova. L’iniziativa vuol essere un gesto simbolico per riflettere sulla sicurezza in ambito portuale. Dal ‘fermo’ è escluso il porto genovese.
Ore 16.37 – Verdi: “Alt a navi over 40 tonnellate a Venezia” – ”Dopo il disastro della Costa Concordia all’Isola del Giglio, la strage avvenuta ieri sera nel Porto di Genova ad opera della Jolly Nero si ripropone drammaticamente l’urgenza di una soluzione che comporti l’allontanamento definitivo dal delicatissimo ecosistema della Laguna e dal tessuto urbano della città di Venezia di tutti i natanti le cui dimensioni ed emissioni sono con ogni evidenza incompatibili con il contesto ambientale, storico, monumentale e architettonico del nostro territorio”. E’ il passaggio chiave di una interrogazione alla Giunta comunale di Venezia fatta dal consigliere Beppe Caccia (Verdi), che chiede il divieto di accesso alle acque della Laguna di tutti i natanti di stazza superiore alle 40mila tonnellate”.
Ore 16.18 – Lupi: “Possibili cause avaria o velocità” – ”Non siamo ancora in grado di definire le cause” dell’incidente nel porto di Genova. Tra quelle ipotizzabili ci sono un’avaria al sistema di propulsione della nave, eventuali problemi ai cavi di trazione dei rimorchiatori, difetti di accosto o velocità della manovra. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nel corso di un’informativa alla Camera.
Ore 16.03 – Identificata settima vittima – E’ stata identificata la settima vittima dell’incidente a Genova, recuperata dai soccorritori: è il giovane militare della Capitaneria di Porto di Genova Giuseppe Tusa, 25 anni, di Milazzo. Mancano ancora all’appello il sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia, e il maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Matera. Sono gli ultimi due dispersi.
Ore 15.49 – Nave ispezionata in Spagna una settimana fa – La ”Jolly Nero” aveva subito una settimana fa un’ispezione in Spagna e nessuna anomalia era emersa dal controllo. E’ quanto scrive la testata on-line specializzata ‘Ship2shore’, precisando che il cargo, un’unità di 37 anni di età, era stato sottoposto, a Castellon de la Plana, ad una cosiddetta “More detailed inspection” da parte delle autorità marittime iberiche nell’ambito dei controlli previsti dall’accordo internazionale Port State Control. Secondo il database del Psc, dalla disamina non era risultata alcuna anomalia, fatta salva una lacuna di natura documentale relativa alle istruzioni antincendio.
Ore 15.34 – Bilancio Guardia Costiera: 7 morti e due dispersi – Al momento il bilancio dell’incidente avvenuto nella notte al porto di Genova è di sette morti e due dispersi. Come si apprende dalla Guardia Costiera, infatti, sono sette i corpi recuperati e due invece le persone che ancora risultano disperse.
Ore 15.28 – Recuperata la settima vittima – I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato il cadavere della settima vittima nel porto di Genova. Era incastrato sotto le macerie della torre dei piloti. La salma non è stata ancora identificata.
Ore 14.30 – Indagato comandante Jolly Nero – Il comandante della Jolly Nero è indagato con l’ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo. Lo si è appreso in ambienti giudiziari. Il comandante è stato ascoltato dal pm, Walter Cotugno, a bordo della nave posta sotto sequestro. E’ stato sentito in qualità di persona sottoposta a indagine.
Ore 14.12 – Individuata la settima vittima – E’ stata individuata, ma non ancora recuperata, la settima vittima del crollo della torre piloti in porto a Genova. Il corpo è ancora incastrato tra le macerie.
Ore 14.11 – Identificata la sesta vittima – E’ stata identificata la sesta vittima dell’incidente a Genova: è il pilota Maurizio Potenza, 50 anni, del porto di Genova. E’ risultata quindi errata la notizia precedentemente data che Potenza era stato estratto vivo dalle macerie. Restano dispersi questi uomini della Capitaneria: maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Matera; sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia; sottocapo Giuseppe Tusa. Quest’ultimo avrebbe 25 anni e sarebbe di origini siciliane, forse di Milazzo.
Ore 13.38 – Letta: “Sgomento e vicinanza alla città” – ”Questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, ha avuto due approfonditi colloqui telefonici con il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, e con il sindaco di Genova, Marco Doria. Letta ha espresso loro lo sgomento per quanto accaduto la scorsa notte, rinnovando la vicinanza, sua personale e del governo tutto, alla città e alle famiglie delle vittime”. E’ quanto riferisce una nota di palazzo Chigi.
Ore 13.10 – Identificata la quinta vittima – Identificata la quinta vittima della tragedia nel porto di Genova: è Sergio Basso, 50 anni, di Genova. E’ dipendente della società Rimorchiatori Riuniti con la mansione di ‘torrettista’.
Ore 12.58 – Identificata la quarta vittima dell’incidente – Identificata la quarta vittima dell’incidente Genova: è Marco De Candussio, 40 anni, militare della Guardia Costiera, sposato, un figlio di 13 anni. E’ stato per quasi dieci anni alla Guardia Costiera di Lavagna (Genova), di cui cinque come comandante. Era originario di Barga (Lucca). Lo scorso anno ha trasferito la residenza a Savignano sul Rubicone (Cesena).
Ore 12.49 – Ipotesi della procura: “Avaria motori” – Il motore della Jolly Nero potrebbe avere avuto un’avaria che le ha impedito di seguire la giusta rotta per uscire dal porto, finendo contro la torre di controllo. E’ una ipotesi su cui sta indagando la procura. “Ma al momento non siamo in grado di dare una versione ufficiale sull’accaduto”, dice il procuratore Michele Di Lecce. Secondo indiscrezioni la nave avrebbe colpito la torre con la fiancata destra durante la manovra di retromarcia
Ore 12.41 – Gruppo Messina: “Manovra usuale e assistita” – Il Gruppo Messina è ”a totale disposizione delle autorità competenti per individuare le cause del tragico sinistro”: lo ha reso noto con una nota ufficiale il gruppo Messina, di cui la nave-container Jolly Nero fa parte. Messina precisa che l’incidente è avvenuto “nel corso dell’usuale manovra di uscita dal Porto nel previsto bacino di evoluzione che anche le navi della Linea Messina, assistite, come nel caso della Jolly Nero, dai rimorchiatori e con il pilota a bordo, compiono con regolare frequenza”.
Ore 12.41 – Individuata la sesta vittima – E’ stata individuata dai vigili del fuoco la sesta vittima dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova. Il corpo è stato individuato nello stesso punto in cui sono stati trovate le altre vittime questa mattina. Sono in corso le operazioni dei vigili del fuoco per recuperare il cadavere. E’ stata individuata dai vigili del fuoco la sesta vittima dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova. Il corpo è stato individuato nello stesso punto in cui sono stati trovate le altre vittime questa mattina. Sono in corso le operazioni dei vigili del fuoco per recuperare il cadavere.
Ore 12.23 – Il direttore del Secolo XIX La Rocca: “Non capisco perché la nave fosse così vicina al molo”
Ore 12.14 – Guardia costiera: “Sono cinque i morti accertati” – Il comando generale della Guardia costiera ha precisato il bilancio dell’incidente avvenuto al porto di Genova, indicando che i morti finora accertati sono cinque (e non sette, come si era appreso in precedenza). I feriti, tutti ricoverati in ospedale, sono quattro; quattro anche i dispersi.
Ore 11.56 – Trovato vivo uno dei dispersi – E’ stato recuperato vivo tra le macerie uno dei dispersi dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova, quando la nave portacontainer Jolly Nero si è schiantata sulla torre di controllo dei piloti. Si chiama Maurizio Potenza ed è uno dei piloti del porto. I due figli dell’operatore portuale hanno avuto la notizia che il padre era stato trovato vivo mentre si trovavano al porto. A quanto loro riferito dai soccorritori, Potenza “è apparso un po’ malconcio, ma vivo” ed è stato immediatamente trasferito in ospedale. Qualcosa in più sulle sue condizioni si potrà sapere solo in un secondo momento.
Ore 11.42 – Il ministro Lupi arrivato a Genova – Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi è arrivato sul luogo dell’incidente per un primo sopralluogo. Ha incontrato i soccorritori sul Molo Giano del porto di Genova.
Ore 11.33 – Lupi riferisce alla camera alle 16 – Il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi alle 16 riferirà alla Camera sull’incidente accaduto al porto di Genova. Quindi si recherà al Senato, dove il suo intervento è previsto dopo la commemorazione di Antonio Maccanico.
Ore 11.16 – Due feriti non gravi portati all’ospedale Villa Scassi – “I due operai feriti nell’incidente del Porto di Genova e ricoverati all’ospedale Villa Scassi di Genova non sono in pericolo di vita. Hanno traumi contusivi e un ragazzo è in ipotermia”. E’ quanto si apprende dall’Asl 3 di Genova.
Ore 11.22 – Sette morti accertati – I sommozzatori della guardia costiera hanno trovato tre corpi nell’ascensore della Torre Piloti. Il numero delle vittime accertate sale così a sette.
Ore 11.24 – Merlo: “Non ho una spiegazione logica per l’accaduto” – ”Non ho una spiegazione logica a quanto è accaduto”, ha detto il presidente dell’autorità portuale, Luigi Merlo, che si trova a Molo Giano. “Nessuna nave si avvicina a quell’accosto. Tra l’altro – ha detto Merlo – ieri sera c’erano condizioni ottimali di mare calmo, perfetta visibilità e assenza di vento. Ogni anno nel porto di Genova arrivano 6.600 navi e ne partono altrettante. Questa operazione viene ripetuta circa 14 mila volte. E’ inspiegabile. Quella nave non doveva essere lì”.
Ore 11.10 – Trovato il quinto corpo – I sommozzatori hanno trovato un quinto cadavere dell’incidente avvenuto nel porto di Genova. La notizia è confermata dalla Guarda Costiera.
Ore 10.51 – Recuperato il quinto corpo – E’ stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco il corpo della quarta vittima dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova. Si tratta di un uomo che è stato individuato nella zona della tromba delle scale della torre dei piloti. A quanto si apprende i dispersi sarebbero tutti uomini.
Ore 10.44 – Identificate altre due vittime – Sono state identificate altre due delle vittime dell’incidente in porto a Genova: sono il sottufficiale Davide Morella, 33 anni, di Bisceglie, militare della Capitaneria di porto di Genova; e Michele Robazza, 31 anni, di Livorno, del corpo piloti di Genova.
Ore 10. 39 – Bosco (Cgil): “Sono già avvenute parecchie tragedie” – “Purtroppo nel porto di Genova sono già avvenute parecchie tragedie in questi anni, credo che in questo momento ci voglia soprattutto rispetto per le persone che sono morte e per quelle di cui non conosciamo ancora il destino”. Lo ha detto Ivano Bosco, segretario generale della Camera del lavoro-Cgil di Genova commentando l’infortunio avvenuto questa notte in porto. “La torre di controllo – ha aggiunto Bosco – era sicuramente un simbolo del porto ma non soltanto, era un pezzo importante per il controllo della sicurezza delle navi che entrano ed escono dal porto. La torre si ricostruirà, per le persone non c’è nulla da fare e questa è la cosa più drammatica”.
Ore 10.28 – Capitaneria di Porto: “Quattordici i coinvolti: 4 morti, 4 feriti, 6 dispersi” – Il bilancio provvisorio dell’incidente di Genova è di 4 morti, 4 feriti e 6 dispersi. Lo ha confermato la Capitaneria di Porto. Dagli accertamenti finora effettuati sono complessivamente 14 le persone coinvolte nell’incidente.
Ore 10.22 – Ex governatore Liguria Biasotti: “Quello che è accaduto non può definirsi che una fatalità” – “Ho sentito il ministro Lupi, sta andando a Genova, e mi ha dato la sua disponibilità a venire immediatamente a riferire in Parlamento su quanto accaduto. In momenti come questi, infatti, è importante anche che circolino informazioni concrete e veritiere”. Lo afferma all’Adnkronos l’ex governatore della Liguria Sandro Biasotti, membro della commissione Trasporti della Camera, a proposito del tragico incidente avvenuto nella notte al porto di Genova. “Sono profondamente e personalmente colpito dall’accaduto – aggiunge Biasotti – perché ho sempre lavorato in porto e la mia è una famiglia di trasportatori. Esprimo solidarietà e condoglianze alle famiglie delle vittime e forte vicinanza agli armatori, che conosco come persone molto serie. Quello che è accaduto non può definirsi che una fatalità”.
Ore 10.22 – Napolitano: “Cordoglio e trepida attesa per dispersi” – “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con sgomento la notizia del gravissimo incidente avvenuto nel Porto di Genova, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari delle vittime, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese, e rimane in trepida attesa per la sorte dei dispersi”. Ne dà notizia un comunicato del Quirinale.
Ore 10.16 – Burlando: “Rispettate tutte le regole di sicurezza” – “Le condizioni meteo marine erano perfette, il mare era calmissimo, il porto era illuminato, la nave era a rimcorchio con due rimorchiatori, il pilota era a bordo e il comandante espertissimo, conosceva benissimo quel tratto, aveva fatto quella manovra centinaia di volte. Le regole di sicurezza sono state tutte completamente rispettate”. Lo ha detto all’Adnkronos il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, parlando dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova, dove un portacontainer ha urtato il molo facendo crollare una palazzina e inclinando la torre dei piloti. “Non so che dire. Hanno beccato l’unico punto dove c’era gente . C’erano tanti punti in cui poteva essete urtato il molo, in più durante il cambio turno. Insomma è difficile spiegare il fatto in sé”.
Ore 10.13 – Individuato corpo quarta vittima – Il corpo della quarta vittima dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova è stato individuato dai soccorritori. Al momento è in corso il recupero.
Ore 10.12 – Fonti investigative: “Ai comandi non c’era il comandante della nave” – Secondo quanto confermato da fonti investigative, al timone della Jolly Nero che ieri sera ha abbattuto la torre di controllo della Capitaneria del porto di Genova c’era stato un pilota del porto, e non il comandante della nave. Si tratta di una procedura regolare per le navi che entrano e lasciano lo scalo di Genova. La nave è andata ad impattare proprio contro la torre dove abitualmente lavorano i colleghi del pilota.
Ore 10.09 – Sequestrata scatola nera della nave – La procura della Repubblica di Genova ha disposto il sequestro della “scatola nera” della nave Jolly Nero. La procura ha aperto un fascicolo per reato di omicidio colposo plurimo contro ignoti.
Ore 9.48 – Per soccorritori le tre vittime sarebbero morte per annegamento
Sarebbero morte per annegamento le tre vittime dell’incidente avvenuto ieri notte nel porto di Genova. E’ quanto apprende l’Adnkronos dal personale impiegato nelle ricerche dei dispersi.
Ore 9.46 – Soccorritori: “Tra i dispersi almeno due sepolti sotto le macerie”
Delle sei persone disperse dopo l’incidente avvenuto ieri sera intorno alle 23 nel porto di Genova, almeno due sono sepolte dalle macerie. E’ quanto si apprende dal personale impiegato nelle ricerche.
Ore 9.36 – Il sindaco Doria: “Città si è svegliata inconsapevole della tragedia”
“Domani lutto cittadino. La città si è svegliata inconsapevole della tragedia che si è verificata. Domani ci sarà una giornata di raccoglimento e riflessione” dice il sindaco di Genova Doria ai microfoni di SkyTg24
Ore 9.35 – Camusso (Cgil): “Sia fatta luce la più presto
“Esprimiamo solidarietà ai lavoratori e alle famiglie delle vittime. Per tutti è un incidente davvero inspiegabile e ci auguriamo che sia fatta al più presto luce per capire e intervenire affinchè tragedie di questo tipo non si ripetano”. Lo ha detto il leader Cgil, Susanna Camusso, dai microfoni di Radio Anchio commentando l’incidente al porto di Genova.
Ore 9.33 -Il ministro Lupi: “Pronti a riferire in Parlamento”
“Sto partendo per Genova per portare solidarietà alle famiglie delle vittime. E’ in programma una riunione operativa, e d’intesa con il ministro Franceschini siamo pronti a riferire in Parlamemto” sull’incidente. Lo dice all’Adnkronos il ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi, al quale il premier, Enrico Letta, dopo il vertice che si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi, ha chiesto di recarsi immediatamente a Genova per seguire lo svolgimento delle operazioni.
Ore 9.32 – Il ministro Lupi: “Immediata verifica per accertare condizioni di sicurezza”
“E’ inspiegabile, il mare era calmo non c’era nessuno …vedremo anche con la magistratura. Può essere stata una cosa legata ad una manovra errata o ad un’avaria”. Così il ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi ai microfoni di Radio Anch’io sul grave incidente al molo di genova annunciando al termine di un incontro lampo con il premier Enrico Letta annunciando una immediata riunione con le autorità del porto e della magistratura del capoluogo ligure. “E’ il momento di lavorare. Dal premier Letta ho ricevuto l’indicazione di effettuare una immediata verifica per accertare che tutte le condizioni di sicurezza siano state rispettate e quali sia state le cause. Abbiamo a cuore lo sviluppo dei porti ma anche la sicurezza sul lavoro. Mi sembra il momento di fare più che di parlare”, dice.
Ore 9.24 – Anche la Guardia Costiera apre un’inchiesta
La Guardia Costiera ha aperto un’inchiesta sull’incidente. Vogliamo capire le cause”. Lo dice all’Adnkronos il capitano di fregata Filippo Marini, capo ufficio relazioni esterne della Guardia Costiera. La procura di Genova ha già aperto un’inchiesta sull’incidente al porto causato dalla portacontainer ‘Jolly Nero’, che si è schiantata contro Molo Giano, abbattendo la torre di controllo dei piloti.
Ore 9.23 – Il presidente della Liguria Burlando; “Colpo al cuore della città”
Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando , esprime “il cordoglio e la vicinanza di tutta la comunità ligure” per la tragedia che ha colpito il porto di Genova. “Il mio pensiero in questo momento è per le vittime, i feriti, i dispersi e le loro famiglie – ha dichiarato -. Mi unisco al dolore e alla preoccupazione del presidente dell’Autorità Portuale, del Sindaco di Genova e di tutti gli operatori portuali per questo colpo al cuore della nostra città”.
Ore 9.22 – Due feriti all’ospedale Galliera: uno in prognosi riservata, l’altro migliora
Sono uno in prognosi riservata e l’altro in via di miglioramento i due feriti (in totale sono quattro, ndr) ricoverati all’ospedale Galliera di Genova dopo l’incidente di ieri notte nel porto del capoluogo ligure. E’ quanto si apprende dall’azienda ospedaliera genovese. Non sono disponibili altri particolari e, al momento, non sono previsti bollettini sanitari.
Ore 9.20 -Vertice a Palazzo Chigi con Letta, ministro Lupi a Genova
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, questa mattina ha avuto un colloquio telefonico con il presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, per fare il punto sulla situazione – riferisce un comunicato – e per informarsi dello svolgimento dei fatti. Si è poi svolta una riunione a Palazzo Chigi con il ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi, al quale il presidente ha chiesto di recarsi immediatamente a Genova per seguire lo svolgimento delle operazioni.
Ore 9.16 -Protezione Civile: “Sostegno psicologico ai parenti delle vittime”
“Stiamo cercando di aiutare i familiari delle vittime e dei dispersi in questo difficile momento con un sostegno psicologico adeguato. Stiamo aspettando di ricevere informazioni aggiuntive ma sappiamo che i feriti sono già nelle strutture ospedaliere. Aspettiamo che raggiungano Genova anche i parenti di sei persone disperse perché non sono ancora tutti qui”. E’ quanto ha spiegato a Skyyg24 Cristina Dentone, psicologa della Protezione Civile, che si trova nel porto di Genova. “Cerchiamo di aiutare i parenti dei dispersi in questi momenti di sconforto, di dolore, di grande sofferenza e incertezza – ha detto -. La ricerca dei dispersi richiede quasi sempre tantissime ore e immaginate cosa significhi per queste persone l’attesa”.
Ore 9.11 – La Procura di Genova indaga per omicidio colposo
Sull’incidente in porto, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Lo ha detto il procuratore capo, Michele Di Lecce, impegnato in porto. “Stiamo ascoltando diverse persone. Ci sono problemi preliminari. L’ipotesi è quella di omicidio colposo contro ignoti” ha detto.
Ore 9.10 – La Guardia Costiera: “Proseguono senza sosta le ricerche”
“Le operazioni di ricerca dei dispersi proseguono senza sosta, stiamo facendo tutto il possibile”. Lo dice all’Adnkronos il capitano di fregata Filippo Marini, capo ufficio relazioni esterne della Guardia Costiera, giunto al porto di Genova dopo l’incidente della portacontainer ‘Jolly Nero’, che si è schiantata contro molo Giano, abbattendo la torre di controllo dei piloti.
Ore 9.08 – Tra le vittime un pilota e due militari – “Al momento il bilancio dell’incidente è di 4 persone ferite, sei dispersi e tre morti. Una delle vittime è un pilota del porto di Genova, le altre due persone morte sono militari della Guardia Costiera”. Lo dice all’Adnkronos il capitano di fregata Filippo Marini, capo ufficio relazioni esterne della Guardia Costiera, giunto al porto di Genova dopo l’incidente della portacontainer ‘Jolly Nero’, che si è schiantata contro Molo Giano, abbattendo la torre di controllo dei piloti “Il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera -sottolinea Marini- si stringe attorno alle famiglie delle vittime, esprimendo il proprio profondo cordoglio”.
Ore 9.07 – Sindaco Doria annulla conferenza stampa
Il sindaco di Genova, Marco Doria, ha annullato la conferenza stampa in programma per oggi a Palazzo Ducale, dove avrebbe dovuto presentare insieme a Enel la nuova rete di ricarica della città per veicoli elettrici. Lo ha reso noto il Comune di Genova.
Ore 8. 36 – In corso sopralluogo del pm al molo
E’ in corso un sopralluogo del pm della procura di Genova, Walter Cotugno, sulla nave Jolly Nero che ieri sera è finita contro la torre piloti del porto di Genova, facendo crollare una palazzina e inclinando la torre di 45°. La procura ha aperto un’inchiesta sull’incidente e la nave è stata sequestrata. Al sopralluogo prendono parte anche il capitano della nave e l’equipaggio. In mattinata sulla nave è previsto anche un soprallugo del procuratore Michele Di Lecce. Nel fascicolo sull’incidente non è stato ancora indicato un titolo di reato.
8.15 – Squillo di telefonino dalle macerie
Uno squillo di cellulare arrivato nel cuore della notte dalle macerie della torre di controllo ha fatto vivere qualche momento di speranza ai soccorritori impegnati in porto a Genova nelle ricerche dei dispersi. Ma, dopo pochi squilli, il cellulare ha smesso di suonare e non ha permesso di localizzare la persona che sicuramente si trova sotto le macerie della torre.
Ore 7.50 – Identificata una delle vittime, Daniele Frantantonio, 30 anni
Ha un nome una delle tre vittime del crollo della torre di controllo di molo Giano buttata giù ieri sera dalla portacontainer Jolly Nero: si tratta di Daniele Fratantonio, 30 anni, originario di Rapallo, nel Tigullio. Lavorava alla centrale operativa della Guardia Costiera, al momento dell’incidente era nella Torre piloti, come le altre 12 persone coinvolte. La salma è stata trasferita all’obitorio ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le altre due vittime sono un pilota del Porto e una guardia Costiera.
Ore 3.48 – Il presidente dell’Autorità portuale di Genova Merlo: “La nave non doveva essere lì” – ”E’ davvero difficile riuscire aspiegare cosa sia successo, perché la nave non doveva essere lì”: lo ha detto il presidente dell’Autorità portuale di Genova Luigi Merlo, che in porto segue le operazioni di ricerca dei dispersi. “La nave stava uscendo, di questo siamo certi. Ma una nave di quelle dimensioni – ha affermato Merlo non fa manovra lì. E’ davvero inspiegabile al momento quanto successo”.
Ore 3.19 – Il sindaco Doria proclama il lutto cittadino – Lutto cittadino a Genova. Lo ha proclamato il sindaco Marco Doria per il “gravissimo incidente avvenuto nel porto, che colpisce l’intera città”. ”Mentre sono in corso le operazioni di ricerca dei dispersi – ha comunicato il Comune di Genova -, il sindaco Marco Doria esprime il cordoglio dei genovesi ai familiari di coloro che hanno perso la vita nello svolgimento del proprio lavoro. L’amministrazione comunale proclama il lutto cittadino per la giornata del 9 maggio”.
Articolo Precedente
Jolly Nero, retromarcia obbligata perché l’uscita ovest del porto è insabbiata
Articolo Successivo
M5S, Grillo va a Roma: “C’è da dare qualche regolata alla comunicazione”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
A Gaza è finita la tregua: Israele attacca Hamas sulla Striscia. “Oltre 350 morti, molti bambini”. Tel Aviv: “Colpiremo fino alla restituzione di tutti gli ostaggi”
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Trump-Putin, oggi la telefonata. Media: “Usa pensano a riconoscere la Crimea come russa”. Tasse e debito: corsa al riarmo dell’Est Europa
Politica
“Riarmo? Linea di Schlein sensata, non porterà più sicurezza”: la lettera degli ex big del Pd toscano
Roma, 18 mar (Adnkronos) - "Spero ci sia la volontà politica per evitare di dividerci di nuovo. Questo è un passaggio storico. Non possiamo sbagliare, è troppo importante. La politica estera e i temi della difesa europea magari non sono decisivi per il consenso elettorale, ma sono fondamentali per la costruzione della credibilità di un soggetto politico e della costruzione di un’alternativa di governo". Lo dice al Foglio Alessandro Alfieri, senatore del Pd e coordinatore di Energia popolare, a proposito della mozione del Pd sulle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue.
"Lavoriamo a un documento che sottolinei le criticità del piano sulle quali il governo dovrebbe negoziare con la Commissione – dalla necessità di non sbilanciare il costo del riarmo troppo sui bilanci nazionali, alla necessità di investimenti che contribuiscano a far crescere la collaborazione industriale trai i paesi europei e gli acquisti e programmi comuni tra pesi – ma che confermi comunque che questo è oggi un passaggio necessario per garantire la sicurezza dell’Europa", sottolinea il senatore dem.
Roma, 18 mar (Adnkronos) - La tregue in Ucraina "ci sarà, è inevitabile. Trump e Putin si sono spinti troppo avanti. Hanno tagliato fuori dal confronto l’Europa che rompe le scatole e ora, escludendo gli altri, hanno obbligato se stessi a portare a casa il risultato. Non possono fallire, non possono tornare alla casella di partenza". Lo dice Romano Prodi a 'Avvenire'.
Ma "la pace è un’altra cosa. È più complicata perché si tratta di definire aspetti complessi. A cominciare dai problemi territoriali. Certo di solito una tregua finisce con il rendere definitivi accordi provvisori", sottolinea l'ex presidente della commissione Ue. Sulla difesa europea, Prodi spiega: "Ora è il momento di farci il nostro ombrello. Penso a un lungo e indispensabile cammino verso la difesa comune. Penso a risorse aggiuntive che vengano progressivamente messe insieme da tutti i Paesi Ue. Penso a risorse spese in modo coordinato e unito. Se aumentiamo le spese militari senza organizzare una politica estera e una difesa comune, sono soldi buttati via".
Prodi, tra le altre cose, parla della situazione del Pd: "In Europa non esiste un Paese in cui un partito abbia la maggioranza. Ecco il tema: creare la compagnia di viaggio" e con il M5s "c’è tanta distanza. Troppa. Questo gioco della separazione quotidiana vuol dire condannarsi alla sconfitta. E invece la sfida è trovare una capacità di mediare avanzando. Servono proposte innovative. Servono proposte che emozionano. Che prendono il cuore. Perchè c’è metà del Paese che non va più a votare. E perchè i giovani non si convincono con proposte in contrasto tra loro".
(Adnkronos) - Serie di attacchi aerei di Israele nella Striscia di Gaza, ripresi nella notte su ordine di Benjamin Netanyahu, che ha ordinato "la ripresa della guerra" contro Hamas, dopo che gli sforzi per estendere il cessate il fuoco sono falliti. Il bilancio delle vittime continua a salire. Secondo il direttore del ministero della Sanità della Striscia, Mohammed Zaqout, i morti sono saliti "ad almeno 330, per la maggior parte donne e bambini palestinesi, mentre i feriti sono centinaia"
Secondo quanto appreso dall'Afp da due fonti del movimento di resistenza islamico, tra le vittime c'è anche il generale di divisione Mahmoud Abu Watfa, che era a capo del ministero dell'Interno del governo di Hamas.
L'ufficio del primo ministro Netanyahu ha dichiarato che lui e il ministro della Difesa Israel Katz hanno dato istruzioni alle Forze di Difesa Israeliane (Idf) di intraprendere “un'azione forte contro l'organizzazione terroristica di Hamas” nella Striscia di Gaza. “Questo fa seguito al ripetuto rifiuto di Hamas di rilasciare i nostri ostaggi, così come al suo rifiuto di tutte le proposte ricevute dall'inviato presidenziale statunitense Steve Witkoff e dai mediatori”, ha dichiarato l'ufficio di Netanyahu in un post su X. “Israele, d'ora in poi, agirà contro Hamas con una forza militare crescente”, ha dichiarato l'ufficio di Netanyahu in una dichiarazione riportata dal Times of Israel, aggiungendo che i piani per la ripresa delle operazioni militari sono stati approvati la scorsa settimana dalla leadership politica.
Israele continuerà a combattere a Gaza "fino a quando gli ostaggi non saranno tornati a casa e non saranno stati raggiunti tutti gli obiettivi", ha affermato Katz.
La Casa Bianca dal canto suo ha confermato che Israele ha consultato l'amministrazione americana prima di lanciare la nuova ondata di raid. "Hamas avrebbe potuto rilasciare gli ostaggi per estendere il cessate il fuoco, invece ha scelto il rifiuto e la guerra", ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes, al Times of Israel, dopo la ripresa dei raid israeliani contro la Striscia di Gaza.
Dal canto suo Hamas ha dichiarato che Netanyahu, con la sua decisione di "riprendere la guerra", "ha condannato a morte gli ostaggi" che si trovano ancora a Gaza. "Netanyahu e il suo governo estremista hanno deciso di sabotare l'accordo di cessate il fuoco - accusa il movimento in una nota - La decisione di Netanyahu di riprendere la guerra è la decisione di sacrificare i prigionieri dell'occupazione e di imporre loro la condanna a morte”. Hamas denuncia poi che il premier israeliano continua a usare la guerra a Gaza come "una scialuppa di salvataggio" per distrarre dalla crisi politica interna.
Hamas ha quindi esortato i mediatori internazionali a “ritenere l'occupazione israeliana pienamente responsabile della violazione dell'accordo” e ha sottolineato la necessità di “fermare immediatamente l'aggressione”.
Il cessate il fuoco era rimasto in vigore per circa due settimane e mezzo dopo la conclusione della prima fase, mentre i mediatori lavoravano per mediare nuovi termini per l'estensione della tregua. Hamas ha insistito per attenersi ai termini originali dell'accordo, che sarebbe dovuto entrare in vigore nella sua seconda fase all'inizio del mese. Questa fase prevedeva che Israele si ritirasse completamente da Gaza e accettasse di porre fine definitivamente alla guerra in cambio del rilascio degli ostaggi ancora in vita. Sebbene Israele abbia firmato l'accordo, Netanyahu ha insistito a lungo sul fatto che Israele non porrà fine alla guerra fino a quando le capacità militari e di governo di Hamas non saranno state distrutte. Di conseguenza, Israele ha rifiutato anche solo di tenere colloqui sui termini della fase due, che avrebbe dovuto iniziare il 3 febbraio.
Gli Houthi dello Yemen "condannano la ripresa dell'aggressione del nemico sionista contro la Striscia di Gaza". "I palestinesi non verranno lasciati soli in questa battaglia e lo Yemen continuerà con il suo sostegno e la sua assistenza e intensificherà il confronto", minaccia il Consiglio politico supremo degli Houthi, che da anni l'Iran è accusato di sostenere, come riportano le tv satellitari arabe.
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.