”Non sono questi che mi fermeranno”. Così il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge risponde allo striscione contro di lei che Forza Nuova ha affisso a Macerata. “Torna in Congo”, recitava la scritta davanti alla sede Pd della città. Preoccupata? “Assolutamente no – ha detto – la mia risposta non è fondamentale, ma lo è ciò che risponde la società civile“.

Lo stesso movimento aveva spiegato in una nota le motivazioni del gesto, arrivato dopo la proposta del ministro di introdurre in Italia il diritto di cittadinanza per chi nasce da genitori stranieri: “Le recenti dichiarazioni del ministro della (dis)integrazione, che si è vantata di essere arrivata clandestinamente in Italia elogiando la poligamia, pratica avulsa alla nostra tradizione e altamente lesiva della dignità della donna – spiegano – ci portano a ribadire la più totale contrarietà di Forza Nuova allo Ius Soli“.

“Non si può svendere la cittadinanza italiana a elementi alieni alla nostra cultura – prosegue la nota – così come non si può obbligare i cittadini ad applaudire un modello di società multirazziale come quello della banlieu parigina. Al contrario riteniamo sia opportuna una revisione in senso restrittivo della Bossi-Fini, procedendo all’espulsione immediata degli extracomunitari che hanno commesso reati in Italia, affinché episodi come l’omicidio di Livorno ad opera di un senegalese con tre decreti di espulsione non si ripetano più. Nelle prossime settimane saremo in piazza a Macerata per spingere l’acceleratore sulla petizione nazionale lanciata dal movimento per la tutela dello Ius Sanguinis e il blocco dell’immigrazione”.

Nonostante gli insulti il ministro si è mostrata aperta al confronto: “Noi dobbiamo cercare di costruire un percorso che vada verso la concretizzazione della cittadinanza. Vanno ascoltati tutti, anche chi ha una opinione contraria sul tema: ho sempre detto che un confronto è utile, purché avvenga nel rispetto delle regole”. E aggiunge: “Il dibattito di questi giorni ci ha dato già grandi risposte.”

Ciò che è necessario, ha detto ancora, è “ascoltare quello che viene dalle Camere, dalla società civile, per trovare la soluzione al problema della cittadinanza che non può rimanere inascoltato. Ci sono diversi modelli: lo ius soli puro c’è solo negli Usa, mentre l’Europa va verso uno ius soli temperato“, ha concluso Kyenge, specificando: “Non avevo dato la risposta che in Italia si dovesse applicare lo ius soli puro“.

La sede di Forza Nuova a Macerata è stata poi perquisita da alcuni agenti della Digos. A darne notizia  il coordinatore regionale del movimento Davide Ditommaso, che ha aggiunto: “L’operato della questura rappresenta un gravissimo atto intimidatorio” ma “noi non ci faremo intimidire”.

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