Si dimezzano i fondi da destinare ai cassintegrati, mentre si fa sempre più aggressivo il pressing del Pdl per sospendere l’Imu anche alle imprese. Il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio ha avvertito che “la cifra in discussione sulla Cig in deroga si attesterà intorno ai 700-800 milioni di euro”, mentre il governo puntava inizialmente a spendere 1,2 miliardi di euro. Il problema sarà quindi risolto soltanto a metà, considerando che per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga manca all’appello una cifra che oscilla tra 1,5 e 2 miliardi.
A smorzare gli entusiasmi sulle riforme in arrivo è intervenuto anche Enrico Letta. Il decreto che si discuterà al consiglio dei ministri di domani “non sarà il decreto dei miracoli“, ha avvertito, “ma contiene alcune scelte che ci consentono di avere 100 giorni di tempo per fare le riforme”. E ha poi rassicurato: “E’ necessario spostare la data dell’Imu, sospenderla, per poter fare una riforma volta a rilanciare l’edilizia e rendere le famiglie italiane meno appesantite dal fisco”. Il centrodestra non molla però la presa sulla tassa immobiliare. “Entro agosto bisogna fare la riforma complessiva della tassazione degli immobili, compresi i capannoni, altrimenti cadrà il governo Letta”, ha dichiarato Renato Brunetta, capogruppo del Pdl, a Porta a Porta.
Il premier ha fatto quindi capire che nel consiglio dei ministri di venerdì si discuterà sulla sospensione della rata Imu di giugno e del rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, mentre i beni strumentali delle imprese e una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali saranno affrontati solo in un secondo momento. “Parleremo con tutti e cercheremo di dare risposte a tutti, sulle imprese, sui terreni agricoli, sulla riforma degli strumenti di cassa integrazione”, ha detto il presidente del Consiglio intervenuto da Varsavia, e “speriamo di poter dare molte risposte, ma niente miracoli”. Mentre il ministro Delrio ha precisato che l’ipotesi sul tavolo del consiglio dei ministri prevede per l’Imu sulla prima casa uno slittamento a settembre o ottobre.
Nella conferenza stampa tenuta congiuntamente con il primo ministro polacco Donald Tusk, Letta ha affrontato anche il tema della disoccupazione giovanile, definendola un vero e proprio dramma. ”Sono convinto che tutti i leader europei vedano il tema come il grandissimo incubo del nostro continente”, ha detto, “e sono convinto che ci sia la volontà di fare scelte subito per sostenere la lotta alla disoccupazione giovanile”. Mentre l’Europa “non deve dare soltanto dichiarazioni astratte, ma evolversi in positività, altrimenti i cittadini europei la abbandoneranno”.