E’ un rap tutto particolare quello che a Nettuno ha creato un terremoto politico. Scandisce nomi, sospetti, accuse precise di corruzione. E’ stato diffuso per qualche ora a fine aprile per le strade del centro da un camion telonato, di quelli usati per portare la verdura ai mercati, guidato da tale Ferdinando Mancini. Occhiali a specchio, piccolo orecchino, capelli rasati e faccia imperturbabile. Scandisce con chiarezza le parole: allacci abusivi di acqua, gestione dei rifiuti, mega appalti per il porto, abusivismi edilizi, amicizie sospette. Con nome e cognome di esponenti politici accanto, molti dei quali inseriti nelle liste elettorali del centrodestra. Il video è sparito da Youtube pochi giorni dopo la diffusione, mentre le forze dell’ordine stanno cercando di capire che consistenza hanno le accuse cadute sull’unico comune del Lazio dichiarato sciolto per contiguità con le organizzazioni mafiose – era il 2007 – e che oggi si avvia a rinnovare il consiglio comunale, dopo cinque anni di amministrazione del Pd.
Ad inquietare è il nome dell’improvvisato rapper. Fernando Mancini è un imprenditore con un passato non proprio specchiato. Citato ampiamente nella relazione che la commissione d’accesso consegnò al Prefetto di Roma Achille Serra e che portò allo scioglimento, è stato più volte indagato per reati finanziari. Su di lui si era concentrata anche l’attenzione della Dda di Roma nell’ambito dell’inchiesta Appia, che portò all’arresto di molti esponenti del clan di ‘ndrangheta Gallace-Novella. Ne uscì pulito, con una archiviazione, ma di certo – secondo gli atti delle indagini – la sua carriera di imprenditore ha avuto, almeno nel passato, molti punti d’ombra.
Negli ultimi mesi Mancini ha puntato direttamente alla politica, sostenendo il Pdl locale. Facendolo alla grande, scalando i vertici del partito in vista delle elezioni comunali. In città tante fonti, anche interne al Pdl, raccontano che lo scorso anno riuscì a mettere le mani su almeno cinquecento tessere, controllandole direttamente, pronto a condizionare le scelte in vista del rinnovo del consiglio comunale. Arrivati al momento della stesura delle liste il nome a lui gradito era, però, sparito. Troppo ingombrante la sua storia, si sussurrava negli ambienti del Pdl. La sua risposta è stata eclatante, lavando tutti i panni sporchi nella pubblica piazza, con l’improvvisato rap, che ha come leit-motiv la constatazione che dall’epoca dello scioglimento poco è cambiato nella politica di Nettuno.
“Penso che neanche a Rosarno si siano mai viste cose del genere”, commentano alcuni investigatori, preoccupati per il clima che si è creato a pochi giorni dall’apertura dei seggi elettorali in una zona – quella del litorale romano, compreso tra Anzio e Nettuno – dove la presenza delle organizzazioni criminali è ormai radicata. Qui, come hanno raccontato diversi collaboratori di giustizia della ‘ndrangheta, da decenni è attiva una ‘ndrina, con decine e decine di affiliati. Tra poco il tribunale di Velletri si ritirerà in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di centinaia di anni di condanna per molti esponenti della famiglia Gallace, il cui capo Vincenzo Gallace è stato già condannato dalla corte d’assise di Milano per l’omicidio di Carmine Novella. Forte anche la presenza della camorra, che convive senza grandi problemi con gli esponenti della mafia calabrese. Il 25 luglio del 2012 Modesto Pellino, luogotenente del clan Moccia, venne ucciso in un agguato in pieno centro storico. Il comune gli aveva concesso anni prima la residenza, mentre era da tempo nella lista dei principali ricercati.
A preoccupare ora è il silenzio calato sulla vicenda, almeno quello della politica. La campagna elettorale è proseguita come se nulla fosse accaduto. Il sindaco uscente Alessio Chiavetta, Pd, si è detto sicuro che a Nettuno, in fondo, tutto va bene: “Nessuno si permetta più di infangare il nome della nostra città, non c’è nessun allarmismo”, ha dichiarato a fine aprile, pochi giorni dopo il rap di Mancini. Di diverso avviso le associazioni del litorale: “Chiediamo con forza che la Dda di Roma apra subito un’inchiesta su quanto sta avvenendo”, spiega Edoardo Levantini, presidente del coordinamento antimafia di Anzio e Nettuno.
Elezioni Amministrative 2013
Amministrative 2013, Nettuno: escludono il ‘suo’ candidato, lui si vendica in piazza
Gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza sulla trovata di un imprenditore indagato per 'ndrangheta e poi archiviato: a bordo di un camion munito di altoparlante, ha raccontato una serie di affari sospetti e fatto i nomi di esponenti politici accanto, molti dei quali inseriti nelle liste elettorali del centrodestra
E’ un rap tutto particolare quello che a Nettuno ha creato un terremoto politico. Scandisce nomi, sospetti, accuse precise di corruzione. E’ stato diffuso per qualche ora a fine aprile per le strade del centro da un camion telonato, di quelli usati per portare la verdura ai mercati, guidato da tale Ferdinando Mancini. Occhiali a specchio, piccolo orecchino, capelli rasati e faccia imperturbabile. Scandisce con chiarezza le parole: allacci abusivi di acqua, gestione dei rifiuti, mega appalti per il porto, abusivismi edilizi, amicizie sospette. Con nome e cognome di esponenti politici accanto, molti dei quali inseriti nelle liste elettorali del centrodestra. Il video è sparito da Youtube pochi giorni dopo la diffusione, mentre le forze dell’ordine stanno cercando di capire che consistenza hanno le accuse cadute sull’unico comune del Lazio dichiarato sciolto per contiguità con le organizzazioni mafiose – era il 2007 – e che oggi si avvia a rinnovare il consiglio comunale, dopo cinque anni di amministrazione del Pd.
Ad inquietare è il nome dell’improvvisato rapper. Fernando Mancini è un imprenditore con un passato non proprio specchiato. Citato ampiamente nella relazione che la commissione d’accesso consegnò al Prefetto di Roma Achille Serra e che portò allo scioglimento, è stato più volte indagato per reati finanziari. Su di lui si era concentrata anche l’attenzione della Dda di Roma nell’ambito dell’inchiesta Appia, che portò all’arresto di molti esponenti del clan di ‘ndrangheta Gallace-Novella. Ne uscì pulito, con una archiviazione, ma di certo – secondo gli atti delle indagini – la sua carriera di imprenditore ha avuto, almeno nel passato, molti punti d’ombra.
Negli ultimi mesi Mancini ha puntato direttamente alla politica, sostenendo il Pdl locale. Facendolo alla grande, scalando i vertici del partito in vista delle elezioni comunali. In città tante fonti, anche interne al Pdl, raccontano che lo scorso anno riuscì a mettere le mani su almeno cinquecento tessere, controllandole direttamente, pronto a condizionare le scelte in vista del rinnovo del consiglio comunale. Arrivati al momento della stesura delle liste il nome a lui gradito era, però, sparito. Troppo ingombrante la sua storia, si sussurrava negli ambienti del Pdl. La sua risposta è stata eclatante, lavando tutti i panni sporchi nella pubblica piazza, con l’improvvisato rap, che ha come leit-motiv la constatazione che dall’epoca dello scioglimento poco è cambiato nella politica di Nettuno.
“Penso che neanche a Rosarno si siano mai viste cose del genere”, commentano alcuni investigatori, preoccupati per il clima che si è creato a pochi giorni dall’apertura dei seggi elettorali in una zona – quella del litorale romano, compreso tra Anzio e Nettuno – dove la presenza delle organizzazioni criminali è ormai radicata. Qui, come hanno raccontato diversi collaboratori di giustizia della ‘ndrangheta, da decenni è attiva una ‘ndrina, con decine e decine di affiliati. Tra poco il tribunale di Velletri si ritirerà in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di centinaia di anni di condanna per molti esponenti della famiglia Gallace, il cui capo Vincenzo Gallace è stato già condannato dalla corte d’assise di Milano per l’omicidio di Carmine Novella. Forte anche la presenza della camorra, che convive senza grandi problemi con gli esponenti della mafia calabrese. Il 25 luglio del 2012 Modesto Pellino, luogotenente del clan Moccia, venne ucciso in un agguato in pieno centro storico. Il comune gli aveva concesso anni prima la residenza, mentre era da tempo nella lista dei principali ricercati.
A preoccupare ora è il silenzio calato sulla vicenda, almeno quello della politica. La campagna elettorale è proseguita come se nulla fosse accaduto. Il sindaco uscente Alessio Chiavetta, Pd, si è detto sicuro che a Nettuno, in fondo, tutto va bene: “Nessuno si permetta più di infangare il nome della nostra città, non c’è nessun allarmismo”, ha dichiarato a fine aprile, pochi giorni dopo il rap di Mancini. Di diverso avviso le associazioni del litorale: “Chiediamo con forza che la Dda di Roma apra subito un’inchiesta su quanto sta avvenendo”, spiega Edoardo Levantini, presidente del coordinamento antimafia di Anzio e Nettuno.
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(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.