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Amazon e Starbucks: l’impunità fiscale delle multinazionali

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“Il vostro non è un comportamento illegale…ma immorale…” Queste sono le parole di Margaret Hodge, parlamentare laburista inglese, presidente del PAC (Public Account Committe) inglese, rivolte agli amministratori di multinazionali come Google, Amazon e Starbucks che da molti anni sono presenti in modo capillare nel Regno Unito ma a fronte di fatturati miliardari riescono sostanzialmente ad eludere le imposte sul reddito

Qualche esempio ? Amazon, nel 2012, a fronte di ricavi per oltre 5 miliardi di euro ha pagato solo 2,8 milioni di imposte cioè lo 0,056% dei ricavi. Google, sempre nel 2012, su 5,8 miliardi di ricavi ha pagato solo 4 milioni, mentre Starbucks in 15 anni di presenza nel Regno Unito non ha mai pagato imposte..

Come fanno ? Ricorrendo a complessi schemi di società offshore nei paradisi fiscali ? Neanche per sogno…si limitano a veicolare legalmente i loro utili, attraverso un complesso sistema di royalties, in alcuni paesi europei che offrono compiacenti accordi di minima fiscalità : Amazon in Lussemburgo, Google in Irlanda e Starbucks in Olanda..

Mediamente, la loro aliquota fiscale non supera il 12%, a fronte di un normale 45% applicato negli altri paesi alle aziende meno privilegiate. Si stima che in questo modo, le multinazionali (ohibò…tutte Usa!) abbiano sottratto alla fiscalità europea decine di miliardi di euro di imposte…

La domanda è semplice: poiché, sino a prova contraria, queste multinazionali risiedono negli stessi paesi europei che, come Irlanda ed Olanda, non si sono fatti problemi nello spremere i propri cittadini con imposte sempre crescenti in nome di un malcelato rigore, con quale coraggio hanno potuto garantire a questi gruppi una sostanziale impunità fiscale che ha sottratto alle stesse casse statali quei miliardi di euro che avrebbero evitato di peggiorare in modo cosi drammatico le condizioni di vita di buona parte della propria popolazione ?

Come mai l’Europa, sempre cosi vigile nel suo ruolo di gendarme del rigore, in questo caso non solo ha chiuso un occhio ma si è proprio girata dall’altra parte?

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