Uno spettro si aggira per l’Italia: la condivisione. Tutto deve essere condiviso, quello che determina conflitto e dialettica viene bollato con il nuovo marchio di infamia: Divisivo.
Divisivo, per fare un esempio, é chi parla di conflitto di interessi o di ineleggibilità.
Divisivo é chi si ostina a ritenere un oltraggio la marcia contro i tribunali.
Divisivo è chi condanna senza appello le leggi bavaglio.
Tanto per non smentire chi ci accusa di essere “Divisivi”, martedì prossimo saremo, come Articolo 21, a Strasburgo per consegnare alla presidenza del parlamento europeo e alle delegazioni dei diversi gruppi, le firme dei 130 mila cittadini che hanno chiesto di mettere fuori dalle istituzioni europee quel “Moderato” in camicia verde che risponde al nome di Mario Borgezio, per altro ancora regolarmente iscritto alla Lega e dunque parte organica della destra italiana.
Di costui vogliamo ricordare alcune espressioni “Condivisive” :
“Governo del bonga, bonga, imporrà le tradizioni tribali del Congo..”
“Perché non posso dare della negra alla Kyenge?”
“I napoletani fanno schifo”
“Roma è da derattizzare… città multirazziale che fa vomitare.”
Ed ancora in riferimento alla strage di Oslo, gli ultimi due colpi di manganello.
“Ho avuto l’impressione che questa strage sia servita a qualcosa… viene utilizzata per condannare posizioni come quelle di Oriana Fallaci…”
“Le idee di Breivik (il boia di Oslo) non sono tutte da buttare perché la società aperta non é il paradiso terrestre..”
Vi risparmiamo le citazioni elogiative di Mussolini, di Ghedaffi e del cavaliere di Arcore.
Nelle ultime settimane Borghezio ha preso di mira la ministra Kyenge perché “Negra”.
Ebbene, a costo di essere divisivi, bisogna reagire con durezza, a tutela non solo della ministra, ma della dignitá sua e di tante altre donne ed immigrate.
Queste parole sono fuori dalla Costituzione e da tutti i trattati e le carte che fondano e giustificano l’Unione Europea.
Allora sarà il caso di pretenderne l’applicazione, di non fare sconti, di chiedere la espulsione dei Borghezio dalle assemblee elettive, come per altro prevedono gli stessi regolamenti delle istituzioni europee.
Per questa ragione martedi prossimo, 25 maggio, a Strasburgo, una delegazione composta da Stefano Corradino, direttore di Articolo21 e da Salvatore Barbera, direttore di Change.org , piattaforma dei diritti e delle libertà, consegnerà le firme di migliaia e migliaia di donne e di uomini che hanno scelto di essere “Divisivi” perché non vogliono condividere nulla, ma proprio nulla con quelli come Borghezio.