Il mondo FQ

E’ morto il muratore che si era dato fuoco, voleva impedire lo sfratto della sua casa

Giovanni Guarascio si era cosparso il corpo di benzina a Vittoria, in provincia di Ragusa, il 14 marzo scorso. E' stata aperta un’inchiesta, con indagati, sul procedimento che ha portato al pignoramento e alla vendita dell'abitazione. Il reato ipotizzato è di turbativa d’asta
Commenti

Giovanni Guarascio è l’ennesima vittima della crisi. E’ morto in ospedale il muratore disoccupato di 64 anni che il 14 maggio scorso si era dato fuoco a Vittoria, in provincia di Ragusa, cospargendosi il corpo con la benzina per impedire lo sfratto della sua casa, per un debito di 10mila euro. Rimangono ricoverati la moglie, Giorgia Famà, e l’agente di Polizia, Antonio Terranova, che era intervenuto per soccorrere l’uomo.

Guarascio era ricoverato da martedì scorso all’ospedale “Cannizzaro” di Catania per le gravissime ustioni. E’ deceduto per un arresto cardiocircolatorio alle 6.30. Aveva riportato ustioni di primo e secondo grado su tutto il corpo. Le sue condizioni erano apparse subito gravi ai sanitari dell’Ospedale di Vittoria, dove era stato ricoverato dopo essersi dato fuoco. Per questo era stato deciso il trasferimento nella divisione grandi ustionati dell’ospedale di Catania dove i medici non avevano sciolto la prognosi.

Nei giorni scorsi la procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta, con indagati, sul procedimento che ha portato al pignoramento e alla vendita della casa. Il reato ipotizzato, dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Federica Messina, è di turbativa d’asta. Sono due i tronconi dell’ inchiesta: uno riguarda l’aggiudicazione della casa all’asta e l’altro la storia e l’evoluzione del rapporto debitorio bancario e dell’esecuzione immobiliare. In merito a quest’ultimo fascicolo la guardia di finanza del comando provinciale di Siracusa ha acquisito atti su disposizione della magistratura.

Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano

L'amato strillone del Fatto

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione