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Appalti G8, Anemone, Balducci e Blandini a giudizio per corruzione

La cricca degli appalti del G8 sarà processata il 30 settembre. Secondo l’accusa, Balducci, a comunciare dal 1999, avrebbe fatto assegnare appalti ad Anemone per un importo complessivo di 300 milioni di euro. E in cambio l’imprenditore avrebbe finanziato opere cinematografiche dove recitava il figlio di Balducci, Lorenzo
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La cricca degli appalti del G8 sarà processata il 30 settembre. L’accusa per l’ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, l’imprenditore Diego Anemone e l’ex dirigente del ministero dei Beni Culturali Gaetano Blandini è di corruzione.  A giudicarli sarà l’ottava sezione penale del Tribunale di Roma.

La decisione del giudice per l’udienza preliminare Maddalena Cipriani ha così accolto le richieste dei pubblici ministeri Ilaria Calò e Roberto Felici, che già nel maggio dello scorso anno ottennero il sequestro conservativo di beni e proprietà per un valore di 16 milioni di euro.  

Secondo l’accusa,  Balducci, a comunciare dal 1999, avrebbe fatto assegnare appalti ad Anemone per un importo complessivo di 300 milioni di euro. E in cambio l’imprenditore avrebbe finanziato opere cinematografiche dove recitava il figlio di Balducci, Lorenzo. Tra gli appalti quelli alla Maddalena, ai mondiali di nuoto e quelli per le celebrazioni del150° anniversario dell’Unità d’Italia. Quanto a Blandini,  si sarebbe occupato di far pervenire i finanziamenti alla produzione dei film dove compariva Balducci tra il 2005 e il 2009.

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