“Quirinale e Vaticano si guardano con stima e simpatia”. È stato Papa Francesco a scattare, stamane, la fotografia dei rapporti tra i due colli di Roma. Bergoglio ha ricevuto in visita ufficiale in Vaticano Giorgio Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio e dal ministro degli Esteri Emma Bonino. Quella del presidente della Repubblica italiana è stata la prima visita ufficiale di un capo di Stato al Pontefice argentino.
Nel suo discorso, Francesco ha accennato alla rielezione di Napolitano al Quirinale e ha sottolineato che la visita odierna “ancora una volta conferma, dopo vicende anche travagliate e dolorose, la normalità e l’eccellenza delle relazioni tra Italia e Santa Sede”. Una collaborazione, quella tra Stato e Chiesa, che in Italia, per Bergoglio, è “sempre rivolta all’interesse del popolo e della società, si realizza nel rapporto quotidiano tra le istanze civili e quelle della comunità cattolica, rappresentata dai vescovi e dai loro organismi, e in modo del tutto particolare dal vescovo di Roma”. Ricordando il XVII centenario dell’editto di Milano, Francesco ha sottolineato “il contributo dei cattolici nella costruzione della società italiana, contributo che continua a essere importante per il cammino della Nazione”.
La libertà religiosa è stato il tema centrale dei discorsi del Papa e di Napolitano. “I gravi oltraggi inflitti a tale diritto primario – ha sottolineato Bergoglio – sono fonte di seria preoccupazione e devono vedere la concorde reazione dei Paesi del mondo nel riaffermare, contro ogni attentato, l’intangibile dignità della persona umana”. Gli ha fatto eco Napolitano sottolineando la “limpida collaborazione” tra Stato e Chiesa, prevista, “dalla lungimirante costituzione italiana nella quale il principio della libertà religiosa è un cardine. Per cui è nostro dovere difendere le libertà religiosa ovunque essa sia colpita”.
“In un momento di crisi come l’attuale – ha affermato Francesco – è urgente che possa crescere, soprattutto tra i giovani, una nuova considerazione dell’impegno politico, e che credenti e non credenti insieme collaborino nella promozione di una società dove le ingiustizie possano essere superate e ogni persona venga accolta e possa contribuire al bene comune secondo la propria dignità e mettendo a frutto le proprie capacità. La distanza tra la lettera e lo spirito degli ordinamenti e delle istituzioni democratiche – ha sottolineato ancora il Papa – è sempre da riconoscere e occorre l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per colmarla ogni volta di nuovo”. E, infine, Francesco ha rivolto un appello al popolo italiano “che può e deve superare ogni divisione e crescere nella giustizia e nella pace, continuando così a svolgere il suo ruolo peculiare nel contesto europeo e nella famiglia dei popoli”.
Subito dopo l’udienza con il Papa, Napolitano, che ha voluto rivolgere un pensiero di gratitudine per Benedetto XVI, ha incontrato il Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone.
@FrancescoGrana
Cronaca
Papa Francesco, visita di Napolitano. “Simpatia tra Quirinale e Vaticano”
Il Pontefice accenna alla rielezione del presidente e sottolinea che la visita odierna "ancora una volta conferma, dopo vicende anche travagliate e dolorose, la normalità e l'eccellenza delle relazioni tra Italia e Santa Sede"
“Quirinale e Vaticano si guardano con stima e simpatia”. È stato Papa Francesco a scattare, stamane, la fotografia dei rapporti tra i due colli di Roma. Bergoglio ha ricevuto in visita ufficiale in Vaticano Giorgio Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio e dal ministro degli Esteri Emma Bonino. Quella del presidente della Repubblica italiana è stata la prima visita ufficiale di un capo di Stato al Pontefice argentino.
Nel suo discorso, Francesco ha accennato alla rielezione di Napolitano al Quirinale e ha sottolineato che la visita odierna “ancora una volta conferma, dopo vicende anche travagliate e dolorose, la normalità e l’eccellenza delle relazioni tra Italia e Santa Sede”. Una collaborazione, quella tra Stato e Chiesa, che in Italia, per Bergoglio, è “sempre rivolta all’interesse del popolo e della società, si realizza nel rapporto quotidiano tra le istanze civili e quelle della comunità cattolica, rappresentata dai vescovi e dai loro organismi, e in modo del tutto particolare dal vescovo di Roma”. Ricordando il XVII centenario dell’editto di Milano, Francesco ha sottolineato “il contributo dei cattolici nella costruzione della società italiana, contributo che continua a essere importante per il cammino della Nazione”.
La libertà religiosa è stato il tema centrale dei discorsi del Papa e di Napolitano. “I gravi oltraggi inflitti a tale diritto primario – ha sottolineato Bergoglio – sono fonte di seria preoccupazione e devono vedere la concorde reazione dei Paesi del mondo nel riaffermare, contro ogni attentato, l’intangibile dignità della persona umana”. Gli ha fatto eco Napolitano sottolineando la “limpida collaborazione” tra Stato e Chiesa, prevista, “dalla lungimirante costituzione italiana nella quale il principio della libertà religiosa è un cardine. Per cui è nostro dovere difendere le libertà religiosa ovunque essa sia colpita”.
“In un momento di crisi come l’attuale – ha affermato Francesco – è urgente che possa crescere, soprattutto tra i giovani, una nuova considerazione dell’impegno politico, e che credenti e non credenti insieme collaborino nella promozione di una società dove le ingiustizie possano essere superate e ogni persona venga accolta e possa contribuire al bene comune secondo la propria dignità e mettendo a frutto le proprie capacità. La distanza tra la lettera e lo spirito degli ordinamenti e delle istituzioni democratiche – ha sottolineato ancora il Papa – è sempre da riconoscere e occorre l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per colmarla ogni volta di nuovo”. E, infine, Francesco ha rivolto un appello al popolo italiano “che può e deve superare ogni divisione e crescere nella giustizia e nella pace, continuando così a svolgere il suo ruolo peculiare nel contesto europeo e nella famiglia dei popoli”.
Subito dopo l’udienza con il Papa, Napolitano, che ha voluto rivolgere un pensiero di gratitudine per Benedetto XVI, ha incontrato il Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone.
@FrancescoGrana
Articolo Precedente
Vienna, i panini di un pub coi nomi di boss e vittime di Cosa Nostra
Articolo Successivo
Milano, violenze su bimba di 3 anni. Rinviata a giudizio segretaria scuola
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.