La “talpa” ha un nome. E un viso, emozioni, motivi. Quelli di Edward Snowden, 29 anni, ex- assistente tecnico della CIA, ora alle dipendenze della Booz Allen Hamilton, una società che lavora per la National Security Agency (NSA). E’ stato Snowden a rivelare al mondo i programmi di intercettazioni di milioni di americani gestiti dalla NSA con il benestare della Casa Bianca e del Dipartimento di Giustizia. La rivelazione è ancora una volta del quotidiano inglese “The Guardian” – che con il “Washington Post” ha per primo raccontato la storia che ha causato gravissimo imbarazzo all’amministrazione di Barack Obama. Snowden, che si trova da alcuni giorni in un hotel di Hong Kong, ha chiesto personalmente al “Guardian” di rivelare la sua identità. In un’intervista video con il quotidiano, ha spiegato: “Non ho alcuna intenzione di nascondermi, perché non ho fatto niente di male”.
Nel video che accompagna l’articolo – anche questo di Glenn Greenwald, il blogger/giornalista/avvocato cui va gran parte del merito dello scoop – il giovane racconta la sua storia e le ragioni che lo hanno condotto a diventare un whistlebower, una “talpa” appunto. Nato in North Carolina, cresciuto in Maryland (non lontano dalla sede centrale della National Security Agency), Snowden non riesce neppure a concludere gli studi superiori. Nel 2003 si arruola nell’esercito americano per diventare parte delle Special Forces e combattere in Iraq: “Sentivo un obbligo, in quanto essere umano, di liberare quel popolo dall’oppressione”. Già il periodo di addestramento gli rivela comunque un quadro ben diverso. “Molti di quelli che ci addestravano sembravano esaltarsi all’idea di uccidere gli arabi, non all’idea di aiutarli”, dice. Un incidente a entrambe le gambe lo costringe a ritirarsi dall’esercito prima di partire per l’Iraq.
Dopo un breve periodo di lavoro come guardia proprio alla National Security Agency, Snowden entra alla CIA, dove scopre e mette a frutto straordinarie capacità tecnico-informatiche. Lavora nell’IT dell’agenzia da Ginevra, con responsabilità che riguardano la gestione dei sistemi di sicurezza della rete dei computer – ciò che lo mette a contatto diretto con un numero vastissimo di dossier e informazioni riservate. Gli anni alla CIA di Ginevra rappresentano un’ulteriore fase di disillusione. E’ in quel periodo che Snowden, per la prima volta, pensa di rivelare alcuni dei segreti in suo possesso, in modo da svelare al mondo pratiche e strumenti illegali del suo governo. Non lo fa soprattutto per due motivi. Da un lato, gran parte dei segreti della CIA riguardano persone “e non macchine e sistemi”, e rischiano dunque di danneggiare i singoli. In secondo luogo, l’elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti gli dà la speranza che qualcosa possa davvero cambiare.
L’illusione dura molto poco. Obama continua nelle politiche di controllo e lesione dei diritti e delle libertà civili del suo predecessore. La lezione che il giovane ne trae è che “non puoi aspettare che qualcun altro agisca. Io cercavo dei leader, ma soltanto allora capii che la leadership sta nell’essere il primo ad agire”. Nel 2009, Snowden lascia la CIA e comincia a lavorare in Giappone per Booz Allen Hamilton, colosso delle consulenze high-tech, società beneficiaria di diversi contratti da parte del Dipartimento alla Difesa (tra i suoi ex-manager c’è anche l’attuale direttore dell’intelligence nazionale, James Clapper). E’ la gestione dei sistemi di controllo e intercettazione della National Security Agency che diventano l’oggetto del suo lavoro quotidiano: ciò che oggi Snowden descrive come “l’intenzione da parte della NSA di conoscere e controllare ogni conversazione e ogni forma di comportamento al mondo”. Preoccupato da ciò che vede – una rete di controlli sulle comunicazioni di milioni di americani, indiscriminatamente e senza alcuna ragione di sicurezza – terrorizzato per le conseguenze di queste pratiche sulla libertà di pensiero e creazione in Rete, Snowden matura sempre di più il desiderio di svelare la “minaccia esistenziale alla democrazia” del governo americano.
Il piano prende concretamente il via tre settimane fa. Nella sede della NSA delle Hawaii dove lavora da qualche tempo, Snowden fa le ultime fotocopie dei documenti che intende rendere pubblici. Annuncia al suo responsabile che ha bisogno di alcune settimane di pausa per curarsi dell’epilessia di cui, ormai da alcuni anni, soffre. Quindi avverte della sua assenza anche la fidanzata – che, considerato il suo lavoro, è abituata alle improvvise partenze di Edward. Compra un biglietto per Hong Kong, dove atterra il 20 maggio. Da allora si chiude in albergo. Da qui trasferisce gli ultimi documenti ai giornalisti di cui si fida. Da qui assiste all’esplosione planetaria dello scandalo, alle reazioni indignate del governo americano, ma anche alla preoccupazione che le pratiche di controllo della NSA sollevano in tutto il mondo. Edward consuma tutti i suoi pasti in camera. Esce solo tre volte dall’albergo, certo che l’intero sistema della sicurezza USA sta per lanciarsi alla sua ricerca. Quando deve accedere a Internet, indossa un cappuccio rosso e copre anche il computer, in modo che telecamere nascoste non possano identificare le sue passwords. I muri della stanza sono allineati di cuscini, in modo da evitare possibili intercettazioni. Per distrarsi, Snowden guarda la televisione e legge la biografia dell’ex vice-presidente Dick Cheney.
Nell’intervista video al “Guardian”, Snowden – che appare con gli occhiali, una camicia blu e un po’ di barba sul mento, particolarmente capace di articolare il suo pensiero – spiega che la sensazione di essere “sotto osservazione” è, con ogni probabilità, un sentimento che si porterà dietro per tutta la sua vita, “perché ho sfidato l’organizzazione più potente al mondo e perché la CIA si trova dall’altra parte della strada, rispetto al mio albergo, e nei prossimi giorni sarà sicuramente parecchio occupata”. Il giovane dice di sapere che “mi faranno soffrire per le mie azioni… Potrei essere consegnato alla CIA, potrei avere persino delle gang asiatiche al mio inseguimento. Potrei essere catturato da un ‘terzo partito’ e inviato negli Stati Uniti in aereo. Potrei essere preso in custodia dal governo cinese, perché depositario di informazioni utili…” Tutto quello che potrà accadergli è comunque accettabile, se porterà a “rivelare, anche solo per un istante, l’intreccio di leggi segrete e poteri esecutivi irresistibili che governano il mondo che amo”. “Avevo una vita comoda – spiega ancora Snowden -, uno stipendio di 200 mila dollari all’anno, una fidanzata e una famiglia che adoro. Sono disponibile a sacrificare tutto questo perché in coscienza non posso permettere che il governo americano distrugga la privacy su Internet e le libertà più fondamentali per gli uomini nel mondo in nome di questa massiccia macchina di sorveglianza che sta costruendo”.
Quanto al futuro, Snowden spiega di non avere le idee ancora chiare. Ha scelto Hong Kong per “l’impegno inflessibile che qui hanno al rispetto del dissenso politico” e perché ci sono pochi altri posti al mondo in grado di resistere ai diktat del governo USA”. Nelle prossime settimane, potrebbe chiedere asilo politico, “con l’Islanda in cima alla lista”. La sua vita negli Stati Uniti, almeno da libero cittadino, è un affare al momento concluso.
Mondo
Intercettazioni Usa: il Guardian svela la talpa. E’ un ex tecnico della Cia
Si chiama Edward Snowden. Ha 29 anni. Ex militare oggi è alle dipendenze della Booz Allen Hamiliton. La società ha diversi appalti con il Dipartimento della difesa. Dice l'uomo: "Non posso permettere che il governo americano distrugga la privacy".
La “talpa” ha un nome. E un viso, emozioni, motivi. Quelli di Edward Snowden, 29 anni, ex- assistente tecnico della CIA, ora alle dipendenze della Booz Allen Hamilton, una società che lavora per la National Security Agency (NSA). E’ stato Snowden a rivelare al mondo i programmi di intercettazioni di milioni di americani gestiti dalla NSA con il benestare della Casa Bianca e del Dipartimento di Giustizia. La rivelazione è ancora una volta del quotidiano inglese “The Guardian” – che con il “Washington Post” ha per primo raccontato la storia che ha causato gravissimo imbarazzo all’amministrazione di Barack Obama. Snowden, che si trova da alcuni giorni in un hotel di Hong Kong, ha chiesto personalmente al “Guardian” di rivelare la sua identità. In un’intervista video con il quotidiano, ha spiegato: “Non ho alcuna intenzione di nascondermi, perché non ho fatto niente di male”.
Nel video che accompagna l’articolo – anche questo di Glenn Greenwald, il blogger/giornalista/avvocato cui va gran parte del merito dello scoop – il giovane racconta la sua storia e le ragioni che lo hanno condotto a diventare un whistlebower, una “talpa” appunto. Nato in North Carolina, cresciuto in Maryland (non lontano dalla sede centrale della National Security Agency), Snowden non riesce neppure a concludere gli studi superiori. Nel 2003 si arruola nell’esercito americano per diventare parte delle Special Forces e combattere in Iraq: “Sentivo un obbligo, in quanto essere umano, di liberare quel popolo dall’oppressione”. Già il periodo di addestramento gli rivela comunque un quadro ben diverso. “Molti di quelli che ci addestravano sembravano esaltarsi all’idea di uccidere gli arabi, non all’idea di aiutarli”, dice. Un incidente a entrambe le gambe lo costringe a ritirarsi dall’esercito prima di partire per l’Iraq.
Dopo un breve periodo di lavoro come guardia proprio alla National Security Agency, Snowden entra alla CIA, dove scopre e mette a frutto straordinarie capacità tecnico-informatiche. Lavora nell’IT dell’agenzia da Ginevra, con responsabilità che riguardano la gestione dei sistemi di sicurezza della rete dei computer – ciò che lo mette a contatto diretto con un numero vastissimo di dossier e informazioni riservate. Gli anni alla CIA di Ginevra rappresentano un’ulteriore fase di disillusione. E’ in quel periodo che Snowden, per la prima volta, pensa di rivelare alcuni dei segreti in suo possesso, in modo da svelare al mondo pratiche e strumenti illegali del suo governo. Non lo fa soprattutto per due motivi. Da un lato, gran parte dei segreti della CIA riguardano persone “e non macchine e sistemi”, e rischiano dunque di danneggiare i singoli. In secondo luogo, l’elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti gli dà la speranza che qualcosa possa davvero cambiare.
L’illusione dura molto poco. Obama continua nelle politiche di controllo e lesione dei diritti e delle libertà civili del suo predecessore. La lezione che il giovane ne trae è che “non puoi aspettare che qualcun altro agisca. Io cercavo dei leader, ma soltanto allora capii che la leadership sta nell’essere il primo ad agire”. Nel 2009, Snowden lascia la CIA e comincia a lavorare in Giappone per Booz Allen Hamilton, colosso delle consulenze high-tech, società beneficiaria di diversi contratti da parte del Dipartimento alla Difesa (tra i suoi ex-manager c’è anche l’attuale direttore dell’intelligence nazionale, James Clapper). E’ la gestione dei sistemi di controllo e intercettazione della National Security Agency che diventano l’oggetto del suo lavoro quotidiano: ciò che oggi Snowden descrive come “l’intenzione da parte della NSA di conoscere e controllare ogni conversazione e ogni forma di comportamento al mondo”. Preoccupato da ciò che vede – una rete di controlli sulle comunicazioni di milioni di americani, indiscriminatamente e senza alcuna ragione di sicurezza – terrorizzato per le conseguenze di queste pratiche sulla libertà di pensiero e creazione in Rete, Snowden matura sempre di più il desiderio di svelare la “minaccia esistenziale alla democrazia” del governo americano.
Il piano prende concretamente il via tre settimane fa. Nella sede della NSA delle Hawaii dove lavora da qualche tempo, Snowden fa le ultime fotocopie dei documenti che intende rendere pubblici. Annuncia al suo responsabile che ha bisogno di alcune settimane di pausa per curarsi dell’epilessia di cui, ormai da alcuni anni, soffre. Quindi avverte della sua assenza anche la fidanzata – che, considerato il suo lavoro, è abituata alle improvvise partenze di Edward. Compra un biglietto per Hong Kong, dove atterra il 20 maggio. Da allora si chiude in albergo. Da qui trasferisce gli ultimi documenti ai giornalisti di cui si fida. Da qui assiste all’esplosione planetaria dello scandalo, alle reazioni indignate del governo americano, ma anche alla preoccupazione che le pratiche di controllo della NSA sollevano in tutto il mondo. Edward consuma tutti i suoi pasti in camera. Esce solo tre volte dall’albergo, certo che l’intero sistema della sicurezza USA sta per lanciarsi alla sua ricerca. Quando deve accedere a Internet, indossa un cappuccio rosso e copre anche il computer, in modo che telecamere nascoste non possano identificare le sue passwords. I muri della stanza sono allineati di cuscini, in modo da evitare possibili intercettazioni. Per distrarsi, Snowden guarda la televisione e legge la biografia dell’ex vice-presidente Dick Cheney.
Nell’intervista video al “Guardian”, Snowden – che appare con gli occhiali, una camicia blu e un po’ di barba sul mento, particolarmente capace di articolare il suo pensiero – spiega che la sensazione di essere “sotto osservazione” è, con ogni probabilità, un sentimento che si porterà dietro per tutta la sua vita, “perché ho sfidato l’organizzazione più potente al mondo e perché la CIA si trova dall’altra parte della strada, rispetto al mio albergo, e nei prossimi giorni sarà sicuramente parecchio occupata”. Il giovane dice di sapere che “mi faranno soffrire per le mie azioni… Potrei essere consegnato alla CIA, potrei avere persino delle gang asiatiche al mio inseguimento. Potrei essere catturato da un ‘terzo partito’ e inviato negli Stati Uniti in aereo. Potrei essere preso in custodia dal governo cinese, perché depositario di informazioni utili…” Tutto quello che potrà accadergli è comunque accettabile, se porterà a “rivelare, anche solo per un istante, l’intreccio di leggi segrete e poteri esecutivi irresistibili che governano il mondo che amo”. “Avevo una vita comoda – spiega ancora Snowden -, uno stipendio di 200 mila dollari all’anno, una fidanzata e una famiglia che adoro. Sono disponibile a sacrificare tutto questo perché in coscienza non posso permettere che il governo americano distrugga la privacy su Internet e le libertà più fondamentali per gli uomini nel mondo in nome di questa massiccia macchina di sorveglianza che sta costruendo”.
Quanto al futuro, Snowden spiega di non avere le idee ancora chiare. Ha scelto Hong Kong per “l’impegno inflessibile che qui hanno al rispetto del dissenso politico” e perché ci sono pochi altri posti al mondo in grado di resistere ai diktat del governo USA”. Nelle prossime settimane, potrebbe chiedere asilo politico, “con l’Islanda in cima alla lista”. La sua vita negli Stati Uniti, almeno da libero cittadino, è un affare al momento concluso.
Il potere dei segreti
di Marco Lillo 12€ AcquistaArticolo Precedente
Turchia, Erdogan avverte i manifestanti: “Pazienza del governo ha limite”
Articolo Successivo
Armi convenzionali, firmato il trattato. “Diritti umani al primo posto”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Giustizia & Impunità
Almasri, la Corte dell’Aja accusa il governo: “Rilasciato senza preavviso né consultarci”. Aereo già in volo mentre Nordio “valutava”
Mondo
Trump: “Con Putin buon rapporto, ma se non mette fine a questa ridicola guerra arriveranno sanzioni”. L’Ue arroccata sulle armi: “Prepariamoci al conflitto”
Economia & Lobby
Elkann teme i dazi e vede Trump: “Condivido il suo impegno per l’auto”. E Stellantis investe negli Usa
Obiettivo ottavi di finale, quasi, raggiunto per l'Inter. La vittoria di Praga contro lo Sparta avvicina infatti la qualificazione ai nerazzurri, già certi dei playoff, e vittoriosi in Repubblica Ceca 1-0 grazie al bel gol di Lautaro Martinez nel primo tempo. Ora Inzaghi sale al quarto posto in classifica a quota 16 punti, mentre lo Sparta Praga rimane a 4, eliminato.
L'Inter riesce a sbloccare il match già al 12' grazie al bel gol di Lautaro Martinez, che calcia al volo su assist di Bastoni e firma l'1-0 nerazzurro. Lo Sparta Praga è confuso ma la squadra di Inzaghi non riesce ad approfittarne: Asllani non sfrutta un grossolano errore in uscita dei cechi, mentre Barella ci prova da fuori area senza riuscire a inquadrare la porta. L'unica occasione dei padroni di casa arriva con Birmancevic, ma il suo tiro viene bloccato facilmente da Sommer.
Nella ripresa l'Inter trova il raddoppio al 59' con Dumfries, rapido a segnare in tap-in dopo il tentativo parato di Lautaro, ma l'arbitro annulla per un fuorigioco a inizio azione di Dimarco. Proprio l'esterno nerazzurro ci prova da fuori area, ma senza centrare la porta, mentre Lautaro sfiora la doppietta ma trova ancora una volta la parata del portiere avversario. Nel finale è Frattesi, appena entrato in campo, ad avere una buona occasione, ma anche lui si scontra con il riflesso provvidenziale di Vindahl. Termina quindi 1-0 per l'Inter a Praga.
Palermo, 22 gen. (Adnkronos) - Sarà 'Confini' il tema della 15esima edizione di Taobuk-Taormina International Book Festival, ideato e diretto da Antonella Ferrara, che si terrà dal 18 al 22 giugno 2025. Sul concept prescelto si confronteranno oltre 200 scrittori, artisti, scienziati, intellettuali, politici ed economisti, provenienti da più di 30 Paesi nel mondo, chiamati ad animare la manifestazione realizzata con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, e con il contributo di Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Città di Taormina, Parco Archeologico Naxos Taormina, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Ministero della Cultura, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo, ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, Teatro Massimo Bellini di Catania, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Fondazione Palazzo Strozzi, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania.
Come sottolinea Antonella Ferrara, presidente e direttrice artistica di Taobuk: “I confini, fisici e geografici, ma anche ideali ed esistenziali, segnano la nostra esperienza come individui e come collettività. Non si possono configurare esclusivamente come semplici linee di separazione, ma rappresentano luoghi di confronto e scoperta, spazi di passaggio dove l’io incontra il tu, il noto si confronta con l’ignoto, e la diversità diventa risorsa. Troppo spesso, però, li interpretiamo come mura invalicabili, che difendono un’identità percepita come fragile o minacciata. Invece di essere corridoi verso l’altro, vengono sovente eretti come demarcazioni isolanti, linee che separano ciò che è familiare da ciò che non lo è, alimentando diffidenza e paura. Ma un confine non si può ridurre a ciò che si contrappone: è anche e soprattutto ciò che collega. È dunque un invito a uscire dal proprio perimetro per accogliere il diverso, comprendere il nuovo, costruire ponti.”
I prestigiosi Taobuk Award saranno assegnati, come ogni anno, a personalità di altissimo profilo letterario, artistico, scientifico o dell’impegno civile, coerentemente con la vocazione multidisciplinare del festival e con la missione di farsi osservatorio della società attraverso un dialogo permanente con i protagonisti di un villaggio sempre più globale. La consegna avverrà nella serata di sabato 21 giugno al Teatro Antico di Taormina nel corso del Taobuk Gala, uno spettacolo che andrà in onda, come di consueto, su Rai1. Particolarmente attesi gli scrittori Peter Cameron, Joe R. Lansdale e Susanna Tamaro, tra gli assegnatari del Taobuk Award for Literary Excellence.
Taobuk farà da cornice ad una serie di iniziative volte a celebrare i 50 anni dalla prima edizione di “Horcynus Orca”, capolavoro di Stefano D’Arrigo, in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, presieduta da Luca Formenton e diretta da Paolo Verri. Un progetto ambizioso e articolato che attraversa tutto il Paese, dando vita ad un fitto calendario che vedrà la realizzazione di una mostra, uno spettacolo e un’importante opera di digitalizzazione. Si tratta di un anniversario che si lega profondamente al motivo conduttore di questa edizione del Festival. Molteplici i confini che il protagonista ‘Ndrja Cambria dovrà varcare. L’iniziativa coinvolgerà anche l’editore Rizzoli, che sta ripubblicando le opere dello scrittore, per approdare poi nelle scuole di Sicilia, Calabria Piemonte e Lombardia con oltre 1000 copie distribuite agli studenti, coinvolti in un lavoro di lettura e commento del testo, i cui risultati saranno presentati al Salone del Libro di Torino e a Taobuk, dove le classi più meritevoli vinceranno un soggiorno. Un risvolto non secondario verrà, infine, dalla digitalizzazione dei principali documenti relativi alla vicenda editoriale di “Horcynus Orca”, grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e di Pavia. Infine, domenica 22 Giugno nella cornice del Teatro Antico di Taormina, il festival accoglierà un suggestivo spettacolo, tra musica e parole, affidato alla regia di Davide Livermore, a cui spetterà di evocare i suggestivi brani del romanzo di D’Arrigo.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Le persone vogliono sentirsi sicure nelle loro città, nelle loro case. Ma l'approccio della destra è sbagliato perchè non basta rafforzare i presidi delle forze dell'ordine, che neanche fanno perchè non ci mettono soldi e mandano poliziotti a fare la guardia ai centri migranti vuoti in Albania, servono presidi sociali e educativi e anche la questione del cambiamenti climatico è una questione di sicurezza". Lo dice Elly Schlein all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato.
Milano, 22 gen. (Adnkronos) - "Come ogni anno, Samsung presenta il nuovo flagship: Samsung Galaxy S25. Lo scorso anno, con Galaxy S24, abbiamo introdotto per la prima volta l’intelligenza artificiale sugli smartphone e quest’anno, con la nuova serie, facciamo un ulteriore balzo in avanti, riuscendo a dare all’intelligenza artificiale una connotazione ancora più fluida, semplice e, direi, conversazionale”. Lo spiega ai microfoni dell’Adnkronos Nicolò Bellorini Vice President Mobile eXperience division di Samsung Electronics Italia, in occasione di Samsung Galaxy Unpacked 2025, l’evento con cui l’azienda sudcoreana presenta la nuova serie di smartphone Samsung Galaxy.
Questa rivoluzione nel mondo degli smartphone AI è resa possibile da diverse innovazioni, la multimodalità in primis, come sottolinea Bellorini: “Samsung Galaxy S25 è in grado di capire perfettamente il contesto nel quale avvengono le richieste, perché comprende voce, video, suoni, testi, file Pdf e qualunque altra cosa. La seconda innovazione importante è la potenza degli agenti AI, che consente a S25 di performare task complessi, che possono andare anche da un’app all’altra”.
I più recenti top di gamma di Samsung portano infatti le capacità di Galaxy AI a un livello superiore, con un’elaborazione AI avanzata direttamente sul dispositivo, migliorando ulteriormente il comparto fotografico leader del settore Galaxy grazie a ProVisual Engine di nuova generazione e offrendo prestazioni eccezionali grazie al processore Qualcomm Snapdragon 8 Elite per Galaxy.
La nuova serie Galaxy S25 stabilisce così un nuovo standard per l’AI mobile, garantendo l’esperienza mobile più naturale e consapevole mai raggiunta, e rappresenta il primo passo nella visione di Samsung di cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono con i loro smartphone e con il mondo che li circonda.
“Come l’anno scorso, sono tre i modelli disponibili, Galaxy S25 Ultra, Galaxy S25+ e Galaxy S25, con vari tagli di memoria - conclude il Vice President Mobile eXperience division di Samsung Electronics Italia - da 128Gb fino 1Tb, tutti con 12Gb di Ram”.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Quale è la visione del governo Meloni di fronti ai cambiamenti climatici? E' semplice, basta fare così". Lo dice Elly Schlein tappandosi gli occhi all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato. "Come facevamo da bambini, quando c'era qualcosa che ci faceva paura. Ma il prezzo della non conversione, del non affrontare i cambiamenti climatici è molto più costoso che farlo".
"Quanta competitività perdono le aziende italiane rispetto" ad altri Paesi dove si investe in rinnovabili? Ma "il governo non se ne occupa. Questi sono invece gli obiettivi che ci stiamo dando in vista della Cop 30" in Brasile.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "La Lega di Matteo Salvini non perde tempo e scavalca a destra Giorgia Meloni, sempre più legata all'internazionale nera, annunciando la decisione di aprire il dibattito per dire stop all'adesione dell'Italia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Questa posizione, ispirata all'analogo passo compiuto ieri da Donald Trump, rappresenterebbe un grave segnale di isolamento dell'Italia a livello internazionale e dai principali organismi impegnati nella tutela della salute globale". Così Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Avs.
"L'Oms non è solo un'istituzione scientifica di riferimento, ma un baluardo nella lotta contro pandemie, malattie croniche e disuguaglianze sanitarie in Africa e nei Paesi più poveri. Quando, a metà del XIX secolo, la peste, il colera e la febbre gialla hanno scatenato ondate mortali in un mondo appena industrializzato e interconnesso, l’adozione di un approccio globale alla salute è diventata un imperativo. Medici, scienziati, presidenti e primi ministri convocarono con urgenza la Conferenza Sanitaria Internazionale di Parigi nel 1851, un precursore di quella che oggi è la più grande del suo genere: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nota come Oms. In mezzo alle crisi, ai conflitti, alla continua minaccia di epidemie e ai cambiamenti climatici, l’Oms ha reagito: dalle guerre a Gaza, in Sudan e in Ucraina fino a garantire l’arrivo di vaccini e forniture mediche salvavita in aree remote o pericolose, svolgendo un ruolo fondamentale di indirizzo nel rispondere all'emergenza Covid-19".
"La Lega dimostra ancora una volta un approccio irresponsabile, che antepone logiche ideologiche e sovraniste al benessere dei cittadini. Interrompere la nostra adesione all'Oms significa rinunciare a strumenti essenziali di coordinamento globale, scambio di conoscenze e accesso a risorse indispensabili per affrontare emergenze sanitarie. Andrebbero ignorati: ma siccome governano il Paese è bene sapere cosa pensano di questa folle proposta il Ministro della salute Schillaci, la premier Giorgia Meloni e la maggioranza di destra che sostiene il suo governo" conclude Bonelli.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - L'Istituto per il Credito Sportivo e Culturale ('Icsc') torna per la seconda volta sul mercato delle emissioni Esg portando a termine con straordinario successo il collocamento di un prestito obbligazionario Social unsecured senior preferred dedicato al supporto di investimenti ad elevato impatto nei settori Sport e Cultura, riservato agli investitori istituzionali.
L’operazione ha registrato ordini complessivi per circa 2 miliardi di euro, pari a oltre 6 volte l’offerta iniziale. L’emissione ha visto la partecipazione di un’ampia platea di sottoscrittori nazionali ed esteri per il 45%, in particolare Germania/Austria (24%), a dimostrazione del crescente interesse degli investitori per il settore delle infrastrutture sociali in Italia.
Il prestito obbligazionario, con scadenza a cinque anni e cedola a tasso fisso annua del 3,50%, costituisce la prima emissione a valere sul programma Emtn (Euro Medium Term Note) da 1 miliardo di euro pubblicato il 19 dicembre 2024, la seconda per Icsc dopo l’emissione stand alone del 2022. Il rating del Social Bond è stimato in linea con quelli assegnati alla Banca dalle agenzie S&P e DBRS, rispettivamente pari a BBB- (Stable) e BBB (Positive).
I proventi dell’emissione saranno utilizzati per sostenere investimenti ad elevato impatto sociale nei settori Sport e Cultura, in linea con la missione dell’Istituto e gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“L’emissione del nuovo Social Bond riflette il crescente impegno di Icsc sul fronte della finanza sostenibile, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dei settori Sport e Cultura. La straordinaria domanda da parte degli investitori istituzionali conferma la fiducia dei mercati nei confronti di Icsc, riconoscendone la consolidata capacità di mobilitare capitali a lungo termine secondo principi di sostenibilità, responsabilità e inclusione sociale, equità intergenerazionale. Lo Sport e la Cultura rappresentano in misura crescente asset class in grado di generare significative opportunità di investimento a impatto, creando valore economico e sociale, reale e duraturo per il Paese", ha commentato l’Amministratore Delegato Antonella Baldino.
Il bond, ammesso alla negoziazione presso il mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo, è stato emesso a valere sul Social Bond Framework di Icsc, pubblicato nel luglio 2022, che ha ottenuto una favorevole Second Party Opinion rilasciata da Iss Corporate Solutions, confermando l’allineamento agli Icma Principles e la robustezza degli Eligibility Criteria.
Imi-Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Santander e Morgan Stanley hanno agito in qualità di Joint Lead Managers del collocamento.