Finita la storica stagione del 61 a zero, dopo la vittoria di Leoluca Orlando a Palermo e quella di Rosario Crocetta alla Regione, il centrosinistra rosicchia consensi in Sicilia confermando il trend nazionale. Le operazioni sono andate a rilento e proseguite tutta la notte ma il dato è che nell’isola la coalizione tra il Partito democratico, la lista del governatore e l’Udc si afferma in tutti e quattro i capoluoghi al voto (Cataniaconquistata al primo turno, Messina, Siracusa e Ragusa dove si presenterà al ballottaggio del 23 e 24 giugno). Risultati a dir poco deludenti, tuttavia, per il Pdl e per il Movimento Cinque Stelle che ha perso buona parte dei voti che aveva raccolto alle regionali e alle politiche.
A Catania la vittoria è arrivata al primo turno. Nemmeno un ferro di cavallo ha aiutato il sindaco uscente Raffaele Stancanelli (centrodestra) a riconfermarsi alla guida di Catania. Enzo Bianco (sindaco già per tre mandati nella città etnea) ha da subito staccato nettamente tutti i concorrenti, piazzandosi fin dalle prime sezioni scrutinate sopra la quota quorum in tutte le circoscrizioni. I sostenitori dell’ormai ex sindaco hanno provato a riportare dalla loro la buona sorte, esponendo il porta fortuna al cancello della sede ufficiale e sperando ardentemente nel bacino di voti dei quartieri popolari, Librino su tutti. Ma l’ex ministro degli Interni, avvocato di 62 anni, è riuscito a infilare il poker nel curriculum con una percentuale al di sopra del 50 per cento (50,64 contro il 36,63 di Stancanelli). Entrambi i candidati principali per il calcolo delle preferenze si sono affidati ad un software sviluppato da un gruppo di giovani, mentre a lungo il sito del Comune è rimasto con il contatore fermo allo zero. Alle 21 Bianco si è rivolto ai suoi praticamente da vincitore: “Con questo voto Catania volta pagina – ha affermato – Registriamo un successo al di là di ogni aspettativa: un catanese su due mi ha dato fiducia”. Quasi uno su quattro, a dire il vero, dato che l’affluenza è stata del 63,35 per cento, e con voti assegnati non tanto alle liste del Partito democratico ma a quelle che raccolgono nomi fino a poco tempo fa appartenenti al Movimento per l’autonomia dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Non c’è stata storia per gli altri quattro sfidanti che rimangono fuori dal consiglio comunale: Maurizio Caserta ha strappato un terzo posto con il 7,34 per cento. La strategia low profile ha punito anche la candidata grillina Lidia Adorno, ferma al 3,39 per cento. Briciole anche per Matteo Iannitti (1,57 per cento) e Tuccio D’Urso (0,43 per cento). Stancanelli ha subito riconosciuto la disfatta: “Ammetto la sconfitta e mi assumo le mie responsabilità”, ha dichiarato. Ma non ha lesinato una frecciatina alla componente politica che lo ha appoggiato: “Abbiamo pagato gli sbagli di tutto il centrodestra”.
“La sinistra in Sicilia ha bisogno di movimenti come il Megafono e di forze anche del centro”, ha detto il governatore Crocetta, galvanizzato dall’ottimo risultato della sua lista nei quattro capoluoghi: “Il Megafono è un progetto che si può federare con il Pd – ha spiegato nel corso del suo tour de force nelle città impegnate nel voto – non vuole essere un concorrente ma un valore aggiunto”.
A Messina, invece, nessun candidato ha superato il 50% e ci sarà dunque il ballottaggio tra 13 giorni tra il candidato del centrosinistra Felice Calabrò che si ferma al 49,94% e Renato Accorinti che raggiunge il 23,88%. Calabrò, ex capogruppo al Comune del Pd era appoggiato oltre che dal Partito Democratico anche da Udc, Megafono, Sel, Democratici Riformisti e alcune liste civiche. Non è arrivato a vincere al primo turno per pochi voti.
Operazioni a rilento pure a Siracusa: anche nella città aretusea sarà un candidato del centrosinistra ad andare al ballottaggio. Si affronteranno Giancarlo Garozzo ed Ezechia Reale sostenuto da liste civiche e dai “ribelli” del Pdl, guidati dal deputato regionale Vincenzo Vinciullo; il parlamentare è stato sospeso alla vigilia del voto per non avere seguito le indicazioni del partito, raccolto attorno all’ex ministro Stefania Prestigiacomo, che ha appoggiato la candidatura a sindaco di Edy Bandiera, terzo con circa 8 punti di distacco dal secondo e fuori dai giochi. Risultato simile a Ragusa, dove sarà un esponente della coalizione che sostiene Crocetta all’Ars, Giovanni Cosentini, a sfidare al secondo turno il candidato del Movimento 5 stelle Federico Piccitto. Secondo Crocetta, i grillini – che in Sicilia collaborano con successo appoggiando esternamente il suo esecutivo – pagano lo scotto della crisi del Movimento a livello nazionale.
di Carmen Valisano
Aggiornato da Redazione Web alle ore 14.30