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Grecia: il governo chiude Ert, tv di Stato. “Stop alle trasmissioni da martedì”

Si tratta dell'unico caso in Europa dove non ci sarà più una televisione pubblica. Oltre 2800 lavoratori in esubero. Syriza: "L'emittente appartiene al popolo greco". Il giornalista Deliolanes: "Dà fastidio perché fa concorrenza ai canali privati e cerca di fare corretta informazione"
Ert - Tv di Stato Greca
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Colpo di stato? Ennesimo fallimento nel fallimento? Fatto sta che nella Grecia sventrata da tre memorandum e dall’ammissione di colpevolezza di un Fondo monetario internazionale che dice di aver sbagliato i conti del risanamento, accade una primizia europea se non mondiale: il governo decide di chiudere la televisione di stato Ert, ma con il paradosso che l’allarme per la malagestione è lanciato dallo stesso funzionario responsabile di quell’amministrazione, ovvero il portavoce del governo Simos Kedikoglou. “Il governo ha deciso di chiudere Ert – ha annunciato tra lo sgomento dei 2800 lavoratori in esubero-. Si fermano le trasmissioni alla mezzanotte di martedì”.

La situazione è particolarmente tesa, anche perché già da stasera cadrà ufficialmente il segnale televisivo e radiofonico dell’emittente pubblica. Sdegnate la reazione dalla maggior parte dei partiti del paese. Il Syriza di Tsipras parla del “culmine di un ritiro strategico e di un degrado di radiodiffusione pubblica da parte del governo. Ert, però, non appartiene al governo, ma al popolo greco, che paga chiedendo di essere un modello di media indipendenti e pluralistici”. A breve previsto un comizio dello stesso Tsipras fuori dalla sede nazionale di Agios Paraskevi ad Atene, oltre a un presidio per tutta la notte assieme ai lavoratori, che hanno reagito con ira e lacrime già per le strade. Si tratta dell’unico caso in Europa dove non ci sarà più una televisione pubblica.

“In Grecia come è noto c’è un problema estremamente delicato – spiega al fattoquotidiano.it Dimitri Deliolanes, da trent’anni corrispondente in Italia di Ert – perché dall’avvento dei canali privati, dal 1989 in poi, c’è un intreccio fortissimo tra appaltatori e fornitori pubblici da un lato, e informazione dall’altro. Tre categorie racchiuse nella stessa persona, per cui è urgente mettere sotto controllo l’informazione. La tv pubblica dà fastidio per due motivi: in primis perché fa concorrenza a quelli privati e in secondo luogo perché cerca nel suo piccolo di fare corretta informazione”. Poi l’affondo all’esecutivo guidato da Samaras e cosiddetto delle larghe intese con la troika: “Ciò non è più sopportabile da un governo legato mani e piedi agli interessi privati. É una misura assolutamente incomprensibile”. Ma non è tutto, perché l’aspetto più divertente, aggiunge Deliolanes mentre da casa sua è impegnato in questi minuti in un servizio montato in versione fai da te, è che “il portavoce del governo, Kedikoglu, nel suo proclama ha addotto come motivo di chiusura il fatto che Ert non fosse amministrata bene. E lo dice proprio lui che è il responsabile politico di quell’amministrazione”. L’ennesimo paradosso di questa crisi assurda.

Twitter @FDepalo

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