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Papa Francesco, la denuncia: “In Vaticano esiste una potente lobby gay”

La rivelazione di Bergoglio durante l'incontro con i rappresentanti della Confederazione latinoamericana e dei Caraibi dei religiosi e delle religiose (Clar), svoltosi a Roma il 6 giugno scorso. Padre Lombardi: "Riunione privata, no comment"
Papa Bergoglio
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“In Vaticano esiste una ‘lobby gay‘”. Parola di Papa Francesco. Secondo quanto si legge sul sito cattolico latinoamericano Reflection and Liberation, infatti, durante l’incontro tra il Pontefice argentino e i rappresentanti della Confederazione latinoamericana e dei Caraibi dei religiosi e delle religiose (Clar), svoltosi in Vaticano il 6 giugno scorso, Bergoglio ha ammesso l’esistenza di una “lobby gay” in Vaticano, riconoscendo, inoltre, che esistono numerose difficoltà che ostacolano la riforma della Curia romana dove è presente anche una “corrente di corruzione”.

La riforma della macchina curiale, auspicata dalla grande maggioranza dei cardinali durante le dieci congregazioni generali che hanno preceduto il conclave, è per Papa Francesco “un’impresa difficile”. Secondo la sintesi dell’incontro, durato quasi un’ora, riportata dal sito, il Pontefice ha confidato ai suoi interlocutori: “Nella Curia ci sono persone sante, davvero, ma c’è anche una corrente di corruzione. Si parla di una ‘lobby gay’, ed è vero, esiste. Noi dobbiamo valutare cosa si può fare”. Interpellato dalla France presse, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha dichiarato: “E’ stato un incontro privato, non ho commenti da fare”.

Non si sa se, non essendo il cardinale Bergoglio un assiduo frequentatore dei palazzi vaticani, queste informazioni l’attuale Papa le abbia tratte dal voluminoso dossier Vatileaks redatto dai tre “cardinali 007” di Benedetto XVI, Julián Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi. Già in quella vicenda si era parlato di una forte “lobby gay” presente in Vaticano, e in particolare nella Segreteria di Stato, notizia che alcuni vescovi italiani confermano a ilfattoquotidiano.it. Secondo alcune indiscrezioni emerse alla fine del febbraio scorso, tutto ruoterebbe attorno alla violazione di due comandamenti: non commettere atti impuri e non rubare, ovvero sesso e soldi.

In particolare, proprio la scoperta della presenza di una “lobby gay” all’interno del Vaticano avrebbe scioccato maggiormente Benedetto XVI, già intenzionato a rinunciare al pontificato, come confidato diversi mesi prima della vicenda Vatileaks al fratello maggiore Georg. Anche don Andrea Gallo, nel suo libro-testamento su Papa Francesco, pubblicato subito dopo il conclave, aveva scritto che nella Chiesa esiste “una lobby omosessuale molto forte: un gruppo di vescovi che nasconde la propria omosessualità e la sublima non nella castità bensì nella ricerca del potere; cercano di allungare la catena che li unisce creando altri vescovi omosessuali”. Intanto, proprio oggi esce in libreria il nuovo volume di Papa Francesco intitolato “Non lasciatevi rubare la speranza” (Libreria Editrice Vaticana) che raccoglie tutte le catechesi del mercoledì e le riflessioni domenicali pronunciate prima del Regina Coeli nel tempo pasquale.

@FrancescoGrana

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