La sperimentazione dovrebbe partire il 1° luglio, ma il protocollo Stamina non è stato ancora consegnato. La querelle sui tempi e sul metodo di utilizzo delle cellule staminali per pazienti con malattie senza cura sembra non finire mai. “Ho firmato il decreto per l’avvio della sperimentazione del metodo Stamina” conferma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Ma il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, sembra sorpreso: “Mi sembra molto strano. Ancora non ci è stato chiesto di consegnare il nostro protocollo, né è stata fissata la date del primo incontro” con le istituzioni competenti per la definizione della sperimentazione. “Ci fa piacere – ha affermato Vannoni che messo a punto il metodo Stamina di terapia con cellule staminali – che il ministro della Salute abbia firmato il decreto, perché questo è indice della volontà di andare avanti con la sperimentazione, ma mi pare molto strano il fatto che Stamina non sia stata ancora convocata per un incontro”.
La data del primo luglio per l’avvio, come stabilito, della sperimentazione, ha rilevato Vannoni, “è molto vicina e da parte nostra c’è la piena disponibilità ad incontrarci per capire le caratteristiche che la sperimentazione avrà”. Al momento però, ha aggiunto, “non sappiamo nulla: né quanti pazienti saranno coinvolti, né quale cell-factory produrrà le cellule staminali, né su quali patologie verrà avviata la sperimentazione con il nostro metodo”. Dal presidente di Stamina Foundation, infine, una precisazione: “Ribadisco comunque – ha concluso – che saremo disponibili a fornire il nostro protocollo di cura solo a determinate condizioni, a partire dal fatto che la produzione delle cellule staminali possa essere fatta dai biologi di Stamina”. Al momento, ricorda, sono “84 i pazienti già in cura agli Spedali di Brescia con il nostro metodo, ma ci sono 600 famiglie pronte a fare ricorso per ottenere le cure”. Intanto, dall’Ordine dei medici di Brescia arriva una dura presa di posizione approvando un documento per “ribadire l’indipendenza degli iscritti” e per lanciare “un appello alla Federazione nazionale ordini medici perché intervenga presso le sedi parlamentari e governative” in merito alle terapie con cellule staminali.
Sarà un Comitato scientifico – di cui faranno parte Istituto superiore di sanità, Centro nazionale trapianti e Agenzia del farmaco, oltre a vari esperti – a decidere i criteri ed i dettagli della sperimentazione. Il Comitato scientifico dovrà dunque stabilire per quali patologie verrà avviata la sperimentazione col metodo Stamina, quali dovranno essere i criteri per la scelta dei pazienti coinvolti e le modalità di produzione delle cellule staminali. Il provvedimento firmato dal ministro della Salute è un decreto attuativo delle norme già approvate in merito dal Parlamento. Lo scorso 15 maggio, infatti, la commissione Affari sociali della Camera ha approvato un emendamento ‘chiave’ al decreto Balduzzi – che era stato criticato anche dalla comunità scientifica internazionale sulle pagine di Nature – che affronta la questione delle cure compassionevoli, dando il via libera alla sperimentazione di terapie avanzate a base di staminali mesenchimali, quelle usate appunto dal metodo della Fondazione Stamina.