”Il Grande fratello sicuramente è molto più serio nell’espulsione”. Così Matteo Renzi, parlando delle tensioni interne nel Movimento 5 Stelle, intervenendo stamani ad Agorà. “Ci sono le nomination – scherza – Grillo diventa una sorta di pericoloso guru che dice ‘sei espulso’. Neanche al Grande fratello fanno così. Tutti i giorni ne espelle uno, da qui a cento giorni rimarrà solo lui con Casaleggio, la Lombardi e altri due o tre. Ti chiedono cambia il Paese e lui l’unica cosa che fa butta fuori gli altri?”. Per il sindaco di Firenze il Movimento ha sprecato un’occasione “il Grande fratello è sicuramente più serio nella gestione, questa è una cosa un po’ imbarazzante. Il Movimento 5 stelle si riassorbe logicamente. Hanno avuto la possibilità di cambiare l’Italia, hanno detto di no a tutto e si sono messi a litigare soltanto sui rimborsi spese. E’ imbarazzante e adesso si sono divisi tra Talebani contro dissidenti”.
L’ex sfidante alla primarie del Pd critica le non azioni ma elogia le idee anche il comico genovese: “Quando Beppe Grillo parla di mafia mi vergogno per lui; quando Beppe Grillo parla di Europa non sa di cosa parla; però quando Beppe Grillo parla di innovazione tecnologica dice cose giuste; quando Beppe Grillo dice di dimezzare il numero dei parlamentari ha ragione Grillo. Il problema – conclude Renzi- è che Beppe Grillo queste cose le ha dette, ma quando ha avuto la possibilità di farle si è tirato indietro e gli italiani se ne accorgono che li stai prendendo in giro. Il M5s è diventato come un partito della vecchia repubblica. E’ stato emblematico il commento di Grillo al risultato delle amministrative, come un perfetto politicante vecchio stile ha detto che gli italiani hanno sbagliato, come facevano i vecchi politici”.
Renzi ribadisce il suo appoggio a Enrico Letta e al suo governo “alcune cose buone le sta iniziando a fare” e afferma che c’è un problema con Silvio Berlusconi perché “gli consentiamo anche oggi di giocare tutte le partite, come con Imu e Iva, detta l’agenda”, quindi serve che il Pd “accetti questo governo e provi a guidarlo, se a Berlusconi tocca l’Imu qualcosa tocca anche a noi”. Sul Pd il sindaco ripete che le regole per il congresso del Pd “non vanno scritte: non toccate quelle regole! Credo che sarebbe assurdo se il Pd stringesse la partecipazione, spero sia la più ampia possibile. Chiedo soltanto che le regole non si cambino per una misura elementare di serietà”. Sul suo ruolo infine: “E’ da una vita che dico che rifarò il sindaco: ho detto tre volte ai fiorentini, in occasione della festa del patrono, che io vado via da Firenze o se mi cacciano i fiorentini, o se c’è la possibilità di guidare il Paese. Quando mi hanno chiesto di venire a fare il parlamentare, il ministro, il sottosegretario – afferma – in tutti i casi ho detto di no e sono stato l’unico a non avere nessun premio di consolazione”.