Viaggi ed escort elargiti ai politici invece di investire i finanziamenti emessi dalla Regione per la Formazione, ma anche fatture inesistenti e appalti pilotati. C’è tutto questo nell’operazione della Guardia di Finanza di Palermo che ha portato all’arresto di 17 persone, tra cui il manager Faustino Giacchetto. Le indagini hanno messo fine a un vero e proprio “comitato d’affari” che per anni, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici con tangenti e ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti, ha pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e si è appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la formazione professionale.
Arrestati due ex assessori, anche politici indagati. Sono una quarantina gli indagati, tra cui alcuni politici. Tra questi il senatore Pdl Francesco Scoma che risponde di per corruzione. La Procura di Palermo chiederà inoltre al Senato l’autorizzazione per sequestrare al parlamentare 26.000 euro. Secondo gli inquirenti Scoma, quando era assessore regionale al Lavoro in Sicilia, avrebbe ricevuto dal manager Giacchetto viaggi, biglietti dello stadio e altre regalie per la somma, appunto, di 26.000 euro. L’ex Pesidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, anche lui Pdl, è invece indagato per finanziamento illecito dei partiti. Accusati di corruzione anche l’ex assessore al Lavoro Carmelo Incardone e Santi Formica (Lista Musumeci).
Delle 17 persone arrestate dodici sono in carcere e cinque agli arresti domiciliari. L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo che ha accolto le richieste formulate dal procuratore aggiunto della Leonardo Agueci e dai pm Calogero Gaetano Paci, Pierangelo Padova, Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Alessandro Picchi. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato il capitale sociale e beni aziendali di cinque società e “disponibilità patrimoniali e finanziarie riconducibili agli indagati”, per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro. Le accuse vanno, a vario titolo da associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni. In manette sono finiti pure due ex assessori e alcuni funzionari regionali. Tra gli indagati c’è anche l’ex amministratore delegato del Palermo calcio, Rinaldo Sagramola. Secondo gli inquirenti Giacchetto avrebbe acquistato spazi pubblicitari dal Palermo calcio fatturando cifre superiori a quelle pagate. Parte del denaro sovrafatturato sarebbe servito a ripagare gli abbonamenti per la stagione calcistica in tribuna vip, che poi il manager avrebbe girato a politici amici per ingraziarsene i favori.
Quindici milioni stanziati dalla Regione, ma i soldi usati per regali ai politici. Secondo quanto accertato dalle indagini la Regione Siciliana avrebbe stanziato la somma di quindici milioni di euro per avviare all’apprendistato circa 1.500 giovani disoccupati. Ma, stando all’inchiesta, buona parte dei finanziamenti sarebbe finita nelle tasche di politici e manager con viaggi, cene e anche escort. Mentre solo poche decine di disoccupati hanno ottenuto un aiuto.
Le indagini hanno smascherato un sistema di tangenti che ruotava proprio attorno al personagio principale della vicenda, Giacchetto, ritenuto uno dei massimi esperti su Fondi europei. Gli occhi della Procura sono puntati sopratutto sul Ciapi, un ente di formazione, ma anche su cosiddetti Grandi Eventi organizzati dalla Regione siciliana. In cella pure la moglie di Giacchetto, Concetta Argento. In particolare, secondo gli investigatori Giacchetto avrebbe controllato persino la gestione delle gare d’appalto. E’ stato proprio Giacchetto a gestire il Taormina Fashion Award, il torneo internazionale di golf organizzato a Castiglione di Sicilia, i mondiali di scherma di Catania, tanto per citare qualche esempio.
Il presidente Crocetta: “Grato a alla Finanza e alla Magistratura”. ”Esprimo con profonda convinzione, ritenendo di interpretare il pensiero della maggior parte dei siciliani, grande gratitudine nei confronti della magistratura e della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini su episodi di corruzione registrati negli anni precedenti all’assessorato al Turismo e che hanno portato all’arresto di circa 17 funzionari e amministratori e all’indagine per altri 23, compresi vari esponenti politici. L’azione della magistratura aiuta la Regione e il popolo siciliano a liberarsi dal malaffare e dalla mala politica” fa sapere in una nota il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Il nostro governo – continua – ha riscontrato una serie di criticità che sono state pubblicamente denunciate. L’azione conferma, inoltre, la correttezza della scelta sulla politica di rotazione, avviata da tempo dal nostro governo. Ciò non significa affatto che tutti i dirigenti e funzionari regionali siano compromessi, ma che i processi di rotazione consentono, laddove ci sono, di cominciare nuovi percorsi amministrativi che sono già stati avviati nella maggior parte dei settori della macchina regionale”. “Oltre all’organizzazione degli eventi – conclude – c’è anche la comunicazione, intesa non come elemento di promozione reale, ma come macchina clientelare del consenso da catturare attraverso elargizioni di denaro e fondi a testate amiche. Riteniamo che ci sia ancora tanto da lavorare, ma che questo rappresenti l’avvio di una azione importante nei confronti di un sistema malato che deve assolutamente cambiare”.
Cronaca
Sicilia, viaggi ed escort con i soldi destinati ai disoccupati: 17 arresti
Le accuse vanno, a vario titolo da associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni. In manette due ex assessori e alcuni funzionari regionali. Indagato il senatore Pdl Francesco Scoma e l'ex presidente dell'Assemblea Siciliana. Sequestri e perquisizioni della Finanza: una quarantina gli indagati. Crocetta: "Grato agli inquirenti"
Viaggi ed escort elargiti ai politici invece di investire i finanziamenti emessi dalla Regione per la Formazione, ma anche fatture inesistenti e appalti pilotati. C’è tutto questo nell’operazione della Guardia di Finanza di Palermo che ha portato all’arresto di 17 persone, tra cui il manager Faustino Giacchetto. Le indagini hanno messo fine a un vero e proprio “comitato d’affari” che per anni, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici con tangenti e ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti, ha pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e si è appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la formazione professionale.
Arrestati due ex assessori, anche politici indagati. Sono una quarantina gli indagati, tra cui alcuni politici. Tra questi il senatore Pdl Francesco Scoma che risponde di per corruzione. La Procura di Palermo chiederà inoltre al Senato l’autorizzazione per sequestrare al parlamentare 26.000 euro. Secondo gli inquirenti Scoma, quando era assessore regionale al Lavoro in Sicilia, avrebbe ricevuto dal manager Giacchetto viaggi, biglietti dello stadio e altre regalie per la somma, appunto, di 26.000 euro. L’ex Pesidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, anche lui Pdl, è invece indagato per finanziamento illecito dei partiti. Accusati di corruzione anche l’ex assessore al Lavoro Carmelo Incardone e Santi Formica (Lista Musumeci).
Delle 17 persone arrestate dodici sono in carcere e cinque agli arresti domiciliari. L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo che ha accolto le richieste formulate dal procuratore aggiunto della Leonardo Agueci e dai pm Calogero Gaetano Paci, Pierangelo Padova, Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Alessandro Picchi. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato il capitale sociale e beni aziendali di cinque società e “disponibilità patrimoniali e finanziarie riconducibili agli indagati”, per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro. Le accuse vanno, a vario titolo da associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni. In manette sono finiti pure due ex assessori e alcuni funzionari regionali. Tra gli indagati c’è anche l’ex amministratore delegato del Palermo calcio, Rinaldo Sagramola. Secondo gli inquirenti Giacchetto avrebbe acquistato spazi pubblicitari dal Palermo calcio fatturando cifre superiori a quelle pagate. Parte del denaro sovrafatturato sarebbe servito a ripagare gli abbonamenti per la stagione calcistica in tribuna vip, che poi il manager avrebbe girato a politici amici per ingraziarsene i favori.
Quindici milioni stanziati dalla Regione, ma i soldi usati per regali ai politici. Secondo quanto accertato dalle indagini la Regione Siciliana avrebbe stanziato la somma di quindici milioni di euro per avviare all’apprendistato circa 1.500 giovani disoccupati. Ma, stando all’inchiesta, buona parte dei finanziamenti sarebbe finita nelle tasche di politici e manager con viaggi, cene e anche escort. Mentre solo poche decine di disoccupati hanno ottenuto un aiuto.
Le indagini hanno smascherato un sistema di tangenti che ruotava proprio attorno al personagio principale della vicenda, Giacchetto, ritenuto uno dei massimi esperti su Fondi europei. Gli occhi della Procura sono puntati sopratutto sul Ciapi, un ente di formazione, ma anche su cosiddetti Grandi Eventi organizzati dalla Regione siciliana. In cella pure la moglie di Giacchetto, Concetta Argento. In particolare, secondo gli investigatori Giacchetto avrebbe controllato persino la gestione delle gare d’appalto. E’ stato proprio Giacchetto a gestire il Taormina Fashion Award, il torneo internazionale di golf organizzato a Castiglione di Sicilia, i mondiali di scherma di Catania, tanto per citare qualche esempio.
Il presidente Crocetta: “Grato a alla Finanza e alla Magistratura”. ”Esprimo con profonda convinzione, ritenendo di interpretare il pensiero della maggior parte dei siciliani, grande gratitudine nei confronti della magistratura e della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini su episodi di corruzione registrati negli anni precedenti all’assessorato al Turismo e che hanno portato all’arresto di circa 17 funzionari e amministratori e all’indagine per altri 23, compresi vari esponenti politici. L’azione della magistratura aiuta la Regione e il popolo siciliano a liberarsi dal malaffare e dalla mala politica” fa sapere in una nota il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Il nostro governo – continua – ha riscontrato una serie di criticità che sono state pubblicamente denunciate. L’azione conferma, inoltre, la correttezza della scelta sulla politica di rotazione, avviata da tempo dal nostro governo. Ciò non significa affatto che tutti i dirigenti e funzionari regionali siano compromessi, ma che i processi di rotazione consentono, laddove ci sono, di cominciare nuovi percorsi amministrativi che sono già stati avviati nella maggior parte dei settori della macchina regionale”. “Oltre all’organizzazione degli eventi – conclude – c’è anche la comunicazione, intesa non come elemento di promozione reale, ma come macchina clientelare del consenso da catturare attraverso elargizioni di denaro e fondi a testate amiche. Riteniamo che ci sia ancora tanto da lavorare, ma che questo rappresenti l’avvio di una azione importante nei confronti di un sistema malato che deve assolutamente cambiare”.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Giustizia & Impunità
Albania, la Corte non convalida: liberi i 43 migranti. Opposizioni: ‘Fallimento di Meloni’. Da destra riparte l’attacco ai giudici: ‘Si sostituiscono al governo’
Politica
Almasri, ora la maggioranza vuole eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale. M5s e Pd: “Così pm sotto il governo e politici impuniti”
FQ Magazine
Vespa scatenato difende il governo: “Ogni Stato fa cose sporchissime”. Opposizioni: “Superato il limite”
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Altri 43 migranti tornano in Italia dai centri in Albania. Presidente Meloni, errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti altri viaggi a vuoto dovremo vedere prima che si metta fine a questa pagliacciata costosa per i contribuenti?”. Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un post sui social.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Terzo flop del ‘modello Albania’: la Corte d’Appello di Roma smonta l’ennesima trovata propagandistica del governo Meloni, sospendendo i trattenimenti e disponendo il trasferimento in Italia dei migranti deportati. Per la terza volta, la destra ha provato a forzare la mano e per la terza volta è stata bocciata. Hanno sprecato milioni di euro pubblici, violato diritti fondamentali e messo in piedi un’operazione disumana, solo per alimentare la loro propaganda. Un fallimento su tutta la linea, mentre il Paese affonda tra tagli alla sanità, precarietà e crisi sociale. Ora che farà Meloni? Toglierà la competenza anche alle Corti d’Appello per accentrarla a Palazzo Chigi?”. Così Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale Pd ed europarlamentare.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "La Corte d’Appello di Roma libera di nuovo immigrati irregolari per i quali potevano essere eseguite rapidamente le procedure di rimpatrio e rimette ancora la palla alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei Paesi sicuri. Le ordinanze che non convalidano i trattenimenti nel centro in Albania e che rimettono alla Corte di Giustizia la questione pregiudiziale, insistono sull’individuazione in via generale ed astratta dei “paesi sicuri”, ripercorrendo le motivazioni delle decisioni precedenti, senza giudicare delle posizioni dei singoli migranti. Peccato che la Corte di Cassazione ha ampiamente chiarito, lo scorso dicembre, che questa è una competenza del Governo e non della magistratura. Incredibile che la Corte d’Appello di Roma abbia considerato irrilevante questo principio e insista nel voler riconoscere ai singoli magistrati un potere che è esclusiva prerogativa dello Stato”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Non stupisce la decisione della Corte d’Appello di Roma di bloccare, per l’ennesima volta, una misura, tra l’altro apprezzata anche in Europa, con cui l’Italia vuole fronteggiare l’immigrazione massiccia e garantire la sicurezza nazionale. I magistrati non usino il loro potere per contrastarne un altro, riconosciuto dalla costituzione e legittimato dagli italiani”. Lo dichiara il deputato della Lega Igor Iezzi.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “La Corte d’Appello di Roma libera ancora dei migranti irregolari che potevano essere rapidamente rimpatriati, rimandando di nuovo alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei paesi sicuri. Ma la Corte di Cassazione aveva chiarito che questa è una competenza del Governo. Evidentemente alcuni tribunali italiani considerano irrilevanti i principi fissati dalla Suprema Corte. Di fronte a questo non posso che esprimere profondo stupore". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “E anche oggi si certifica il fallimento di Meloni. I Centri per i migranti in Albania non sono la risposta al fenomeno migratorio, che richiede rispetto per i diritti umani e condivisione delle responsabilità a livello europeo. Nei comizi Meloni potrà continuare a dire che fun-zio-ne-ran-no ma nella realtà sono solo uno spreco immane di risorse. Se quei fondi fossero stati spesi per assumere infermieri e medici, o per aumentare gli stipendi di quelli che già lavorano nella sanità pubblica, allora si’ che sarebbero stati utili agli italiani!”. Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “Quella dei Cpr in Albania è una gigantesca buffonata. Siamo di fronte a centri totalmente inutili nella gestione del fenomeno migratorio, pasticciato sul piano giuridico, lesivi dei più elementari diritti umani e anche costosissimi. Il governo dovrebbe scusarsi pubblicamente, chiudere i centri e destinare gli ottocento milioni di euro che finiranno in questi luoghi inutili e dannosi a sostegno della sanità pubblica”. Così in una nota, Pierfrancesco Majorino, responsabile immigrazione nella segreteria nazionale del Pd.