Il presidente del Consiglio Enrico Letta “ha confermato l’intenzione del governo di adottare un provvedimento a favore dell’occupazione giovanile, incentivando le assunzioni a tempo indeterminato, e ha ribadito l’impegno di giungere rapidamente alla definizione del tema esodati”. E’ quanto indicano Cigl, Cisl e Uil dopo il confronto di due ore a palazzo Chigi.
Al Presidente del Consiglio i sindacati “hanno sottolineato l’esigenza di una presa di posizione forte e di una azione incisiva del governo sulle nuove vertenze che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro”. I segretari confederali “hanno poi recepito la volontà di affrontare i temi proposti e sottolineato la necessità di partire dal fisco per dare reali prospettive al lavoro”.
L’incontro sul tema del pacchetto Giovannini con le prime misure per l’emergenza lavoro che il Consiglio dei Ministri dovrebbe esaminare mercoledì era atteso da giorni. Il confronto, in goni caso, proseguirà a breve. ”Dai primi giorni del mese di luglio, governo e sindacati avvieranno un confronto sui temi dell’evasione fiscale e della redistribuzione del reddito, a partire dal taglio della tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni”, sottolinea la nota dei sindacati.
Secondo quanto illustrato all’Unità dallo stesso ministro del Lavoro, il piano Giovannini verte appunto su decontribuzione dei nuovi contratti a tempo indeterminato, riforma dei servizi all’impiego, nuova flessibilità in entrata. “Nell’ambito di una legge di Stabilità già predeterminata da governo e parlamento precedenti – afferma l’ex numero uno dell’Istat – è difficile affrontare temi come quello del cuneo fiscale o altre misure più pesanti sul piano finanziario”.
Giovannini, poi, guarda a dopo l’estate e al piano di garanzia per i Giovani che i Paesi Ue con alta disoccupazione giovanile dovranno predisporre: “In questo ambito si potrà costruire un intervento più incisivo”. Sulla Cig in deroga, spiega, “il governo precedente ha stanziato un miliardo di euro. Peccato che il decreto non era stato firmato. Oggi quelle risorse sono state sbloccate. Il secondo passo è stato fatto da questo governo, che ha stanziato un altro miliardo”.
“Nella seconda parte del 2013 è probabile che servano risorse aggiuntive”, ma “il meccanismo degli ammortizzatori in deroga non può durare all’infinito, perchè è molto costoso e non risolve i problemi dell’occupazione”. Nel piano lavoro, spiega, “c’è la riforma dei servizi all’impiego, ma anche questo tema non può risolversi in poche settimane”. Sul fronte della precarietà il ministro dice infine che “nella situazione attuale di recessione e con una ipotetica ripresa ancora molto fragile, è difficile immaginare che le imprese assumano a tempo indeterminato senza incentivi. Ciononostante l’impegno del governo è a favore del lavoro a tempo indeterminato ed è per questo che contiamo di incentivare solo le assunzioni a tempo indeterminato che aumentano l’occupazione, cioè non quelle che trasformano contratti ma che creano nuovi posti”.
La disponibilità da parte del governo di mettere in campo 1 miliardo di euro per far ripartire l’occupazione “è certamente un inizio ma non è sicuramente una cifra esaustiva”, ha intanto commentato il presidente di Confidustria Giorgio Squinzi, a margine dell’assemblea di Federchimica. Secondo Squinzi, per il quale “serve un intervento serio sul costo del lavoro e abbassarlo di almeno dieci punti”, per poter davvero far ripartire l’occupazione giovanile “bisogna anzitutto creare lavoro e il lavoro lo crea se si ritrova la crescita. Quindi non sarà una cosa immediata e non è con un incentivo che la situazione cambierà “.
“Purtroppo – ha proseguito il presidente di Confindustria- ogni giorno ci sono centinaia di casi di crisi al ministero dello Sviluppo economico ed ecco perciò che prima bisogna cambiare il clima del Paese a far ripartire la crescita proprio puntando sulle imprese e soprattutto quelle manifatturiere. Il problema poi dell’occupazione giovanile -ha concluso- si risolverà automaticamente”.