Dopo il rifiuto del presidente Mohamed Morsi di “rispondere al popolo” come hanno chiesto le forze armate, la situazione al Cairo sembra in ulteriore evoluzione. Quattro ingressi del palazzo di al-Qubba, sede degli uffici della presidenza egiziana, sono stati bloccati da manifestanti che contestano il presidente. Secondo il sito web del giornale al-Masry al-Youm i dimostranti, che partecipano a un sit-in nei giardini del palazzo, chiedono le dimissioni di Morsi ed elezioni presidenziali anticipate.“Il palazzo resterà chiuso su ordine dei rivoluzionari fin quando non arriverà un nuovo presidente”, recita uno degli striscioni esposti dai manifestanti. E’ stato innalzato il livello di allerta della sicurezza centrale che ha pronti blindati e uomini in assetto antisommossa al Cairo.

Gli attivisti della campagna Tamarod, che da giorni portano in piazza milioni di persone, hanno lanciato un appello agli egiziani a scendere in piazza e a partecipare a cortei di protesta sotto lo slogan ‘Giornata del popolo’. I Fratelli musulmani mettono in guardia contro chi sta “pianificando” aggressioni contro i manifestanti in piazza Tahrir e davanti al palazzo presidenziale al Cairo sostenendo con l’obiettivo è di attribuirle alla Fratellanza; sulla pagina web la Confraternita condanna questi “complotti” e affermando di lavorare per un clima democratico e non di violenza. Intanto è in corso una riunione d’emergenza al Cairo tra il presidente Morsi, il capo di stato maggiore delle forze armate, generale Abdel Fattah al-Sisi, e il primo ministro Hisham Qandil (dato per dimissionario), per discutere della situazione nel paese. L’esercito in questi giorni da guardiano del regime si sta rivelando all’opposizione del governo e del presidente eletto solo un anno fa. Il ministro delle Finanze ha intanto smentito le dimissioni.

Il Papa della Chiesa copta ortodossa d’Egitto Tawadros II si è schierato dalla parte degli attivisti della campagna Tamarod:“E’ meraviglioso vedere il popolo egiziano riprendersi in modo pacifico la Rivoluzione che è stata loro rubata, attraverso l’idea di una Ribellione e della sua gioventù”, ha scritto Tawadros II su Twitter. In un precedente intervento il Papa copto aveva reso omaggio alle “tre grandezze dell’Egitto: il popolo, l’esercito e i giovani”.

Uomini della terza brigata dell’esercito si sono dispiegati nelle strade di Suez, dopo i disordini di ieri fra pro e anti Morsi che hanno provocato 45 feriti. Le televisioni locali hanno mostrato i militari mentre marciavano nelle strade della città. In vista dell’avvicinarsi dello scadere dell’ultimatum fissato dai militari.

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