Già sapevamo che la scusa del terrorismo è servita al governo degli Stati Uniti per scatenare varie guerre e fare centinaia di migliaia di vittime civili, reintrodurre la tortura e la carcerazione senza processo, violare i diritti civili e umani della popolazione propria e altrui. Ora, grazie alle rivelazioni di Snowden, sappiamo anche, con lo stesso pretesto, i servizi segreti statunitensi, e in particolare la NSA, controllavano praticamente tutto il mondo, sottoponendo a intercettazioni le comunicazioni riservate di chiunque, compresi i governi presuntamente alleati membri dell’Unione europea, nonché gli organi di quest’ultima.
Le reazioni, apparentemente sdegnate di taluni di questi ultimi (non ovviamente gli italiani, i quali, degni seguaci ad oltranza della linea della sottomissione atlantica si limitano ad osservare, per bocca del supremo tutore della dignità nazionale, che la questione è “spinosa” e dovrà trovare “risposte soddisfacenti”. Quali, presidente Napolitano?) non porteranno probabilmente a nulla di concreto.
Eppure, resta l’oltraggio costituito dallo spionaggio a tutti i livelli che, sul piano giuridico internazionale, si traduce in offesa alla sovranità nazionale altrui.
Un motivo in più per mettere in discussione l’Alleanza Atlantica, strumento costoso, obsoleto e dannoso per i seguenti motivi:
1. Se, ai tempi dei blocchi militari contrapposti, poteva avere un senso mantenere un’alleanza militare contro un supposto nemico comune (l’URSS e i suoi satelliti), oggi questo nemico comune non esiste più.
2. Le sfide attuali alla sicurezza, ivi compreso il terrorismo, vanno affrontare con un’ottica multipolare e sulla base di una collaborazione effettiva e in buona fede degli organi militari e di intelligence dei vari Paesi valorizzando adeguatamente sedi come le Nazioni Unite.
3. Non può esistere un’alleanza efficace fra soggetti posti su livelli differenti. Quella fra padrone e servo non si chiama alleanza ma semmai servitù. Eppure è evidente anche ai ciechi che nell’ambito della Nato sono gli Stati Uniti e nessun altro a detenere il potere decisionale. Si guardi alla sostanza delle scelte effettuate, tanto per fare un esempio, in Afghanistan: oggi, dopo migliaia di vittime, anche italiane, l’amministrazione Obama finalmente decide (e meno male) di negoziare con i talebani. Gli italiani, dopo oltre cinquanta vittime, restano usi ad obbedir tacendo. Se gli Stati Uniti decideranno di fare pace con i talebani, bene, altrimenti si continuerà a morire senza alcun motivo valido. Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare…
4. Va semmai verificata la possibilità, oggi estremamente difficile data l’eterogeneità delle posizioni in campo, basta vedere le reazioni allo spionaggio statunitense, di dare vita a una politica di sicurezza e difesa comune europea che tuttora, anche a causa della Nato, resta una chimera irrealizzata.
Per questi ed altri motivi occorre finalmente disfarsi, a quasi venticinque anni dalla caduta del muro di Berlino, che indubbiamente costituì un evento positivo, degli ultimi residuati della Guerra Fredda. Gli uffici dell’Alleanza Atlantica vanno quindi chiusi al più presto. Oggi infatti la Nato non è più uno strumento di difesa collettiva valido, ma costituisce bensì uno degli strumenti con i quali gli Stati Uniti mantengono la loro posizione egemonica a livello mondiale, non più giustificata dai dati della politica e ancor meno da quelli dell’economia.
La battaglia al terrorismo, che va combattuta senza risparmio di energie, non può costituire il pretesto per spiare enti pubblici e individui privati, accumulando informazioni che servono solamente alle cricche al potere negli Stati Uniti a mantenere il loro predominio. Del resto gli Stati Uniti, come dimostra fra le altre la vicenda dei cinque cubani sulla quale ho più volte attirato l’attenzione, non esitano a servirsi di organizzazioni e metodi terroristici qualora ciò faccia loro comodo.
Snowden, che ha consentito di scoprire questa immane violazioni delle leggi nazionali e del diritto internazionale da parte dell’amministrazione statunitense, va tutelato con la concessione dell’asilo politico, per aver sacrificato la propria posizione alla tutela della legalità, valore da salvaguardare oggi più che mai anche contro i poteri più forti e arroganti. Sarebbe bello che trovasse asilo nella “culla del diritto” anche se la tempra di basso livello dei suoi attuali governanti lascia ben poche speranze in questo senso…