“Siamo passati da azienda tecnicamente fallita a una delle migliori in Europa, da azienda di Stato ad azienda punto e basta”, ha annunciato nei giorni scorsi Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. Non è d’accordo l’agenzia Fitch, che ha assegnato al gruppo il rating BBB+ con prospettive negative, sottolineando che è pronta ad abbassare il giudizio in caso di “un calo del sostegno finanziario pubblico”.

Fitch, nella sua prima valutazione sul gruppo a cui seguirà settimana prossima quella di Standard & Poor’s, sottolinea che il rating riflette “la totale proprietà e l’alta integrazione con il governo italiano” e che “i legami dell’azienda con lo Stato sono forti”. Lo conferma il fatto che, come precisa alla fine della nota la stessa agenzia, “una variazione positiva del rating dello Stato italiano avrebbe probabilmente conseguenze sulle stesse Ferrovie”.

E, mentre l’agenzia di rating mette in guardia sul legame delle Ferrovie con gli aiuti pubblici, Moretti lancia ufficialmente il piano di emissione di bond finalizzato a indebitarsi per 1,5 miliardi, annunciato in primavera per far fronte ai “crediti scaduti per 2 miliardi nei confronti di regioni e Stato centrale”. La prima emissione è di 500 milioni di euro, ma – come ha avvertito lo stesso Moretti in occasione della presentazione del treno Frecciarossa 1000 – “se il mercato lo accoglierà favorevolmente potremo fare qualcosa in più“. La seconda emissione, ha proseguito, “avverrà nella seconda metà dell’anno, ma prima bisogna vedere la collocazione temporale migliore che corrisponde alla situazione dello spread“.

Torna, intanto, lo spettro delle ventilate nozze tra le Ferrovie e Alitalia. “Stiamo definendo la data dell’incontro tra Fs e Alitalia”, ha detto Moretti rispondendo alle domande dei giornalisti su eventuali sinergie tra le due aziende. Un faccia a faccia che, come aveva detto nei giorni scorsi il numero uno delle Fs, è “da tempo auspicato da tutto il Paese”. L’annuncio di Moretti, d’altronde, non è una novità. Alcune settimane fa il manager aveva infatti definito tale ipotesi “un’operazione molto, molto complicata ma che non si può escludere”.

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