“Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!!”. David Rossi aveva scritto all’amministratore delegato, Fabrizio Viola, prima di scegliere la via peggiore per uscire dalla vicenda del Monte dei Paschi di Siena. Rossi, capo della comunicazione di Rocca Salimbeni, mercoledì 6 marzo alle ore 20 circa ha aperto la finestra del suo ufficio e si è gettato nel vuoto. Un gesto su cui pensava da lunedì. Quando, alle otto e 13 minuti, scrive a Viola, in quei giorni a Dubai. Una mail fin troppo chiara, già dall’oggetto: aiuto, “help”. Un messaggio di posta inviato per conoscenza anche a un’altra figura di vertice della banca. Una mail alla quale però nessuno inizialmente risponde. Ma poco dopo le 13, Rossi rinnova la sua preoccupazione: “Ti posso mandare una mail su quel tema di stamani? È urgente. Domani potrebbe già essere troppo tardi”. E inizia così un drammatico scambio di mail, agli atti dell’inchiesta sul suicidio di Rossi aperta dalla Procura di Siena, in cui vengono ricostruiti gli ultimi giorni di vita dell’ex braccio destro di Giuseppe Mussari. E, soprattutto, lo stato d’animo in cui Rossi era ormai costretto a vivere. David sente la pressione addosso. Pochi giorni prima, il 19 febbraio, ha subito la perquisizione in casa e in ufficio, i giornali scrivono che lui è ritenuto il trait d’union tra i vecchi vertici, Mussari e Alessandro Vigni, per accordarsi sulle versioni da fornire agli inquirenti. E, come se non bastasse, viene poi accusato di essere il responsabile della fuga di notizie sull’azione di responsabilità decisa dal Consiglio di amministrazione della banca il 28 febbraio contro gli ex vertici di Mps, Nomura e Deutsch Bank.
Notizia che appare su due quotidiani il giorno successivo e della quale, ricostruiscono gli inquirenti, Rossi non era stato messo al corrente. Tant’è che aveva confidato ad alcuni familiari di sentirsi ormai escluso dalle informazioni sensibili della banca. Tre giorni dopo, su denuncia presentata da Viola, la Procura avvia un’indagine per insider trading, finalizzata a individuare il responsabile della fuga di notizie. Il cinque marzo per questo vengono perquisiti abitazioni e uffici di due componenti del Cda: Michele Briamonte e Lorenzo Gorgoni. Rossi no. Mercoledì sei marzo l’agenzia di stampa Reuters alle ore 18.49, a mercati chiusi, pubblica il take sulla quantificazione del danno: “Mps, danni da 700 milioni a Nomura, 500 a Deutsche, in solido con Mussari e Vigni”. Rossi alle 19 comunica alla moglie: “Tra mezz’ora sono a casa”. Ma qui, ipotizzano gli inquirenti, inizia l’ora piu drammatica di tutta l’inchiesta Mps, rossi rimane solo nel suo ufficio, tenta di lasciare un biglietto alla moglie. Ne vengono trovati due, accartocciati: “mi sono fidato di un amico”, “ho fatto una cavolata”. Poi si getta nel vuoto. Dando seguito a quello che aveva annunciato due giorni prima a viola, cercando aiuto. L’amministratore delegato alla seconda mail risponde a rossi. David fa presente le preoccupazioni relative al suo possibile coinvolgimento nelle inchieste, il timore che le voci che avvelenano Siena e Rocca Salimbeni sul suo conto possano aver trovato terreno fertile in Procura. Scrive a Viola l’intenzione di voler parlare con i magistrati, per sapere cosa vogliono. “Mi hanno inquadrato male”, scrive, tra l’altro.
E ancora, sempre nella stessa corposa mail: “Vorrei garanzie di non essere travolto da questa cosa, per questo lo devo fare subito, prima di domani”. Sono le 14 e 12 di lunedì 4 marzo. Dopo dodici minuti arriva la risposta di Viola: “La cosa è delicata. Non so e non voglio sapere cosa succederà domani. Lasciami riflettere”. Rossi insiste, sente la necessità di parlare con gli inquirenti. Ha bisogno di rassicurazioni da parte dell’amministratore delegato. E riceve però un consiglio: di alzare il telefono e chiamare la Procura. Viola è stato sentito dagli inquirenti anche in merito a questo scambio di mail. E ieri, contattato telefonicamente dal Fatto Quotidiano, ha risposte per mezzo dell’ufficio stampa che in quei giorni era in vacanza con i figli a Dubai. David era a Siena. E non chiederà più aiuto a nessuno, stando a quanto ricostruito dagli atti. E, forse deluso dalle risposte ricevute, si scusa anche con Viola. I due giorni successivi, secondo quanto ricostruito agli atti dagli inquirenti, David vivrà in “costante tensione”, “aveva paura – riferisce uno dei testimoni sentiti – di essere persino arrestato”. L’inchiesta, aperta contro ignoti per istigazione al suicidio, era inizialmente stata affidata al pm Nicola Marini, magistrato di turno la sera di mercoledì sei marzo.
Ma gli sviluppi l’hanno intrecciata all’indagine “madre” sul Monte dei Paschi di Siena e a quella per insider trading, ed è divenuta di competenza anche degli inquirenti titolari degli altri fascicoli: Aldo Natalini, Antonino Nastasi e Giuseppe Grosso. Lo scambio di mail, insieme ad altro materiale e nuove testimonianze raccolte solo nell’ultimo mese, hanno dato un nuovo impulso alle indagini. Il procedimento aperto per istigazione al suicidio sta ora andando verso l’archiviazione.
d.vecchi@ilfattoquotidiano.it
Da Il Fatto Quotidiano del 5 luglio 2013
Giustizia & Impunità
Mps, le ultime mail di Rossi: “Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!”
L'uomo ombra di Giuseppe Mussari e capo comunicazione di Montepaschi, suicida lo scorso 6 marzo, aveva scritto all'amministratore delegato Fabrizio Viola due giorni prima di togliersi la vita: "Vorrei garanzie di non essere travolto da questa cosa"
“Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!!”. David Rossi aveva scritto all’amministratore delegato, Fabrizio Viola, prima di scegliere la via peggiore per uscire dalla vicenda del Monte dei Paschi di Siena. Rossi, capo della comunicazione di Rocca Salimbeni, mercoledì 6 marzo alle ore 20 circa ha aperto la finestra del suo ufficio e si è gettato nel vuoto. Un gesto su cui pensava da lunedì. Quando, alle otto e 13 minuti, scrive a Viola, in quei giorni a Dubai. Una mail fin troppo chiara, già dall’oggetto: aiuto, “help”. Un messaggio di posta inviato per conoscenza anche a un’altra figura di vertice della banca. Una mail alla quale però nessuno inizialmente risponde. Ma poco dopo le 13, Rossi rinnova la sua preoccupazione: “Ti posso mandare una mail su quel tema di stamani? È urgente. Domani potrebbe già essere troppo tardi”. E inizia così un drammatico scambio di mail, agli atti dell’inchiesta sul suicidio di Rossi aperta dalla Procura di Siena, in cui vengono ricostruiti gli ultimi giorni di vita dell’ex braccio destro di Giuseppe Mussari. E, soprattutto, lo stato d’animo in cui Rossi era ormai costretto a vivere. David sente la pressione addosso. Pochi giorni prima, il 19 febbraio, ha subito la perquisizione in casa e in ufficio, i giornali scrivono che lui è ritenuto il trait d’union tra i vecchi vertici, Mussari e Alessandro Vigni, per accordarsi sulle versioni da fornire agli inquirenti. E, come se non bastasse, viene poi accusato di essere il responsabile della fuga di notizie sull’azione di responsabilità decisa dal Consiglio di amministrazione della banca il 28 febbraio contro gli ex vertici di Mps, Nomura e Deutsch Bank.
Notizia che appare su due quotidiani il giorno successivo e della quale, ricostruiscono gli inquirenti, Rossi non era stato messo al corrente. Tant’è che aveva confidato ad alcuni familiari di sentirsi ormai escluso dalle informazioni sensibili della banca. Tre giorni dopo, su denuncia presentata da Viola, la Procura avvia un’indagine per insider trading, finalizzata a individuare il responsabile della fuga di notizie. Il cinque marzo per questo vengono perquisiti abitazioni e uffici di due componenti del Cda: Michele Briamonte e Lorenzo Gorgoni. Rossi no. Mercoledì sei marzo l’agenzia di stampa Reuters alle ore 18.49, a mercati chiusi, pubblica il take sulla quantificazione del danno: “Mps, danni da 700 milioni a Nomura, 500 a Deutsche, in solido con Mussari e Vigni”. Rossi alle 19 comunica alla moglie: “Tra mezz’ora sono a casa”. Ma qui, ipotizzano gli inquirenti, inizia l’ora piu drammatica di tutta l’inchiesta Mps, rossi rimane solo nel suo ufficio, tenta di lasciare un biglietto alla moglie. Ne vengono trovati due, accartocciati: “mi sono fidato di un amico”, “ho fatto una cavolata”. Poi si getta nel vuoto. Dando seguito a quello che aveva annunciato due giorni prima a viola, cercando aiuto. L’amministratore delegato alla seconda mail risponde a rossi. David fa presente le preoccupazioni relative al suo possibile coinvolgimento nelle inchieste, il timore che le voci che avvelenano Siena e Rocca Salimbeni sul suo conto possano aver trovato terreno fertile in Procura. Scrive a Viola l’intenzione di voler parlare con i magistrati, per sapere cosa vogliono. “Mi hanno inquadrato male”, scrive, tra l’altro.
E ancora, sempre nella stessa corposa mail: “Vorrei garanzie di non essere travolto da questa cosa, per questo lo devo fare subito, prima di domani”. Sono le 14 e 12 di lunedì 4 marzo. Dopo dodici minuti arriva la risposta di Viola: “La cosa è delicata. Non so e non voglio sapere cosa succederà domani. Lasciami riflettere”. Rossi insiste, sente la necessità di parlare con gli inquirenti. Ha bisogno di rassicurazioni da parte dell’amministratore delegato. E riceve però un consiglio: di alzare il telefono e chiamare la Procura. Viola è stato sentito dagli inquirenti anche in merito a questo scambio di mail. E ieri, contattato telefonicamente dal Fatto Quotidiano, ha risposte per mezzo dell’ufficio stampa che in quei giorni era in vacanza con i figli a Dubai. David era a Siena. E non chiederà più aiuto a nessuno, stando a quanto ricostruito dagli atti. E, forse deluso dalle risposte ricevute, si scusa anche con Viola. I due giorni successivi, secondo quanto ricostruito agli atti dagli inquirenti, David vivrà in “costante tensione”, “aveva paura – riferisce uno dei testimoni sentiti – di essere persino arrestato”. L’inchiesta, aperta contro ignoti per istigazione al suicidio, era inizialmente stata affidata al pm Nicola Marini, magistrato di turno la sera di mercoledì sei marzo.
Ma gli sviluppi l’hanno intrecciata all’indagine “madre” sul Monte dei Paschi di Siena e a quella per insider trading, ed è divenuta di competenza anche degli inquirenti titolari degli altri fascicoli: Aldo Natalini, Antonino Nastasi e Giuseppe Grosso. Lo scambio di mail, insieme ad altro materiale e nuove testimonianze raccolte solo nell’ultimo mese, hanno dato un nuovo impulso alle indagini. Il procedimento aperto per istigazione al suicidio sta ora andando verso l’archiviazione.
d.vecchi@ilfattoquotidiano.it
Da Il Fatto Quotidiano del 5 luglio 2013
Lady Etruria
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Podgorica, 18 feb. (Adnkronos) - "Da tre anni a questa parte la posizione dell'Italia, e in questo ambito quello che io personalmente ho sempre espresso ai numerosi interlocutori internazionali con cui mi sono incontrato, è nitida, limpida, chiarissima: quella dell'invito del ristabilimento del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato e della sua indipendenza e dignità, qualunque sia la sua dimensione, piccolo o grande che esso sia. Questa ferma, vigorosa affermazione sui principi della Carta dell'Onu, del diritto internazionale, dell'eguaglianza della dignità di ogni Stato è stata la base del sostegno che l'Italia, con l'Unione europea e con gli Stati Uniti, ha assicurato all'Ucraina: resistere alla violenza delle armi". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell'incontro con l'omologo del Montenegro Jakov Milatović.
"Questa posizione è sempre stata accompagnata -ha quindi puntualizzato il Capo dello Stato- dall'auspicio che la Russia torni a svolgere il proprio ruolo di grande rilievo e importanza nella comunità internazionale, nel rispetto di quei principi, del diritto internazionale e della dignità e sovranità di ogni Stato. Questo auspicio ho sempre fatto negli incontri che ho avuto: è un auspicio di rispetto del diritto internazionale, rispetto della Carta delle Nazioni unite, della sovranità di ogni Stato e degli impegni bilaterali".
Roma, 18 feb. -(Adnkronos) - Alla rassegna Enada , evento cruciale per il settore del gaming, in corso fino al 19 febbraio alla Fiera di Rimini, Microgame si presenta - dopo anni di investimenti mirati - con innovazioni tecnologiche pensate per affrontare le sfide della nuova regolamentazione e continuare a far crescere ed evolvere il business dei propri clienti, offrendo un vantaggio competitivo unico, che solo il service provider leader del settore italiano dell’online può dare.
In risposta alle nuove regolamentazioni e alla necessità di sostenere e supportare le reti nel nuovo scenario regolamentare, Microgame ha sviluppato strumenti e funzionalità all’avanguardia che consentono a tutta la filiera distributiva, dai punti vendita ricarica (PVR) agli agenti e ai master fino ai tipster, di orchestrare strategie di ampliamento, coinvolgimento e fidelizzazione della clientela, permettendo grande dinamicità ai vari attori della filiera, facilitando la vicinanza alla loro customer base. Un set di funzionalità innovative che congiuntamente ad un’offerta di prodotto tra le più complete del mercato consente alle reti di continuare a far crescere il proprio business
A Enada 2025 Microgame avrà una presenza fondata su tre principali pilastri tecnologici: NewBOS, Aggregatore Casinò e Betting. La prima è una nuova piattaforma modulare, progettata per essere flessibile e personalizzabile, per permettere all’operatore di costruire su misura la propria soluzione tecnologica che meglio si adatta alle proprie esigenze e alle richieste del mercato, sia online che retail. NewBOS permette infatti un approccio flessibile grazie al quale ogni operatore può scegliere i moduli e le funzionalità più adatti al proprio modello di business, ottimizzando l’efficienza operativa e il coinvolgimento della rete commerciale così da realizzare un’esperienza unica per il cliente. La piattaforma integra perfettamente il mondo retail e online, garantendo un’esperienza di gioco omogenea. Questo approccio consente agli operatori di offrire ai propri clienti una customer experience “omnicanale”, indipendentemente dal canale di accesso. Inoltre il CRM Microgame consente, congiuntamente al modulo di Affiliazione, di sviluppare potenti azioni di promozione e fidelizzazione del canale distributivo e della customer base.
Il secondo punto di forza della presenza Microgame è l'Aggregatore Casinò che rappresenta la più ampia e completa offerta di casino e contenuti sul mercato, con oltre 70 content provider e più di 4.000 giochi disponibili, per seguire i nuovi trend di mercato in termini di funzionalità e innovazione. L'aggregatore punta su contenuti esclusivi per differenziare l’offerta e adattarla sempre di più alle esigenze dei clienti e offre un ampio set di strumenti promozionali, Fun bonus, Freespin, Classifiche, Mission, Price drops e molto altro ancora per ottimizzare l’engagement e la fidelizzazione dei giocatori. Il tutto con API dedicate, integrazione veloce, stabilità ed affidabilità.
Infine, quanto al Modulo Betting va a rispondere alle sfide di un mercato sempre più esigente con una offerta ampia ed in continua evoluzione, forte di oltre 150 nuovi mercati negli ultimi tre mesi, e più di 500.000 eventi live. Proposte inoltre features innovative per migliorare l’esperienza del giocatore facendo leva su importanti algoritmi di IA assieme a una grande scelta di strumenti promozionali che puntano a garantire un’esperienza unica e la fidelizzazione del giocatore, con una estrema adattabilità al mondo tipster.
Commentando l'offerta di Microgame a Enada, il dg Marco Bedendo si dice "orgoglioso del set di nuove funzionalità di piattaforma e di prodotto che presentiamo: alcune di queste sono già live da qualche mese, altre usciranno a breve, e abbiamo già avuto un grande riscontro da parte dei nostri clienti e delle reti per la facilità d’uso e l’adattabilità alle singole filiere commerciali delle nostre funzionalità, che hanno contribuito in modo determinate alla crescita del business. L’affidabilità della nostra tecnologia abbinata alla completezza dell’offerta dei vari verticali di business ed alle innovazioni tecnologiche già rivolte alla nuova regolamentazione è da sempre garanzia per il nostro parco clienti e nell’ultimo periodo hanno spinto molte nuove reti a scegliere Microgame come partner per consolidare e sviluppare il proprio business". "Devo dire - aggiunge - che i risultati gli hanno dato ragione, registrando una crescita media del 25%-30%. Anche i tipster ci stanno scegliendo sempre di più, grazie all’ampio set di tool promozionali betting e casinò che permettono importanti azioni di engagement verso la customer base, con crescite di volume di gioco anche del 50%-70%. Risultati importanti che dimostrano la qualità dell’innovazione della tecnologia e dei prodotti Microgame al servizio delle reti e della loro crescita".
Tel Aviv, 18 feb. (Adnkronos) - Lo Shin Bet, il servizio interno israeliano, ha arrestato 25 persone ricercate nella zona occidentale della Cisgiordania durante un'operazione notturna congiunta con l'esercito. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che i fermati sono sospettati di essere coinvolti in attività terroristiche in Cisgiordania. Durante l'operazione, le forze israeliane hanno trovato e confiscato manufatti e armi.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni per una volta dice la verità sul Governo. Sulle bollette hanno fallito e non è colpa della Guerra. Viva la sincerità". E' il post ironico di Matteo Renzi che rilancia le parole di Giorgia Meloni del marzo 2022: "Caro bollette, aumento dei prezzi, famiglie e attività allo stremo. Problemi che denunciamo da mesi e sui quali il governo non è stato capace di intervenire. La guerra in Ucraina non sia la scappatoia dell’Esecutivo per fingere che i problemi nascano oggi. Hanno fallito", scriveva Meloni.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - "Il Cremlino attacca l’Italia nella persona del capo dello Stato perché il nostro Paese ha avuto un ruolo chiave nel sostegno alla resistenza dell’Ucraina". Lo ha detto la vice capo delegazione del Pd a Bruxelles Alessandra Moretti a L’aria che tira, su la 7.
"E questo accade perché adesso l’Italia è nel guado con il capo del governo schierato dalla parte di Trump. I russi sono tornati a fare propaganda perché vogliono orientare dalla loro parte della storia gli accordi di pace. È un fatto che Putin ha perso la guerra , ora prova con la sua narrazione a invertire la rotta e destabilizzare Europa", ha aggiunto.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - "Con l'Europa davanti a un bivio, Meloni decida da che parte stare. Su politica estera, investimenti e difesa comune spieghi al Paese la posizione dell'Italia. Venga a farlo con chiarezza in Parlamento. Non bastano più i sorrisetti di Mar-A-Lago e la faccia imbronciata di Parigi". Lo scrive Enzo Amendola del Pd sui social.
Roma, 18 feb (Adnkronos) - "Come avverte Draghi, l’Europa si trova di fronte alla sfida più difficile della sua storia perché rischia di rimanere schiacciata e finire nell’irrilevanza: la nostra risposta deve essere rapida, intensa e su larga scala e soprattutto unanime". Lo ha detto la vice capo delegazione del Pd a Bruxelles Alessandra Moretti a L’aria che tira, su La7.
"In questo contesto è fondamentale capire da che parte sta la presidente del Consiglio italiana: Meloni stai con Trump e Putin o con l’Europa? Te lo togli il cappellino di Donald per abbracciare la bandiera europea? Coi dazi si pregiudica la libertà europea, rischiamo di diventare terra di conquista della Cina a scapito delle imprese europee. Non c’è un minuto da perdere", ha aggiunto.