Sono trascorsi 17 anni dall’avvio della fase JSF e 11 dall’avvio operativo della sua realizzazione. Molti i problemi di tipo tecnico incontrati nel corso di questo lunghissimo periodo, evidenti i maggiori, anzi moltiplicati, costi economici rispetto al preventivato e assai diversa la previsione di intervento a seguito dei mutati scenari di geopolitica internazionale.
Ma nella posizione del Pd rispetto ai caccia F-35 c’è un punto che non viene quasi mai ricordato: l’impegno che su questo tema avevamo assunto in campagna elettorale. Nel nostro programma avevamo scritto nero su bianco: “Il Pd condivide la preoccupazione dell’opinione pubblica sulle spese per gli armamenti. Fermo restando che le esigenze di difesa e di sicurezza dello Stato si sono radicalmente modificate, ma restano, bisogna assolutamente rivedere il nostro impegno per gli F35. La nostra priorità in questo momento è il lavoro“.
Nei prossimi giorni anche il Senato dovrà esprimersi sul tema. È vero che tra il dire e il fare c’è ora di mezzo il governo di larghe intese, ma la mozione a prima firma Casson e sottoscritta da altri 17 senatori vuole ribadire sostanzialmente tre concetti:
1) la sospensione della partecipazione italiana al programma di realizzazione dell’aereo JSF/F-35;
2) l’opportunità di indirizzare la politica di difesa dell’Italia in una prospettiva europea;
3) la necessità di destinare le somme risparmiate ad investimenti pubblici riguardanti la tutela del territorio nazionale dal rischio idrogeologico, la tutela dei posti di lavoro, la sicurezza dei lavoratori.
L’approfondita discussione che ha visto finora impegnato il gruppo del Partito Democratico in Senato, ha stabilito che gli attuali complessivi impegni assunti anche con i fondi già allocati, prevedono l’acquisto di 3 + 7 aerei F-35, con una fortissima riduzione rispetto ai 90 indicati dal precedente governo. In quella sede abbiamo evidenziato come la mozione approvata alla Camera nel passaggio in cui impegna il governo “[…] relativamente al programma F-35, a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi dell’articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244“, deve intendersi come sospensione temporanea del processo di acquisto degli F-35 limitatamente ai prossimi 6 mesi necessari ad approfondire:
1) quale sia la reale ed anzi la sola e indispensabile necessità per la nostra difesa aerea e navale in termini di dotazione minima e qualificata, sostenibile e permessa dall’attuale situazione economica Italiana;
2) quale sia la situazione occupazionale e la ricaduta economica e di bilancio che si verrebbe a creare con la riduzione al numero già acquisito di F-35 e/o ad altro contingente che si riterrà di valutare in riduzione rispetto ai 90 previsti e indicati;
3) quale sia l’eventuale ipotesi di modifica nelle scelte operative e strumentali e quali conseguenze produca, con opportuna valutazione anche di una scelta preminentemente europea.
Pertanto la soluzione del rinvio di ogni decisione da assumere dopo un procedimento d’inchiesta, cadenzato e su obiettivi, è allo stato dell’arte l’unica praticabile. Nella situazione data sarebbe già un ottimo risultato arrivare a una riduzione dell’acquisto, possibilmente rimanendo all’interno del numero già acquisito o prenotato pari a 10 caccia. Non è un compromesso né una mediazione. È quanto centinaia di migliaia di cittadini ci stanno chiedendo in queste ore attraverso le loro firme.
Laura Puppato
Ex senatrice Pd
Economia & Lobby - 12 Luglio 2013
Caccia F-35, la discussione al Senato sarà decisiva
Ma nella posizione del Pd rispetto ai caccia F-35 c’è un punto che non viene quasi mai ricordato: l’impegno che su questo tema avevamo assunto in campagna elettorale. Nel nostro programma avevamo scritto nero su bianco: “Il Pd condivide la preoccupazione dell’opinione pubblica sulle spese per gli armamenti. Fermo restando che le esigenze di difesa e di sicurezza dello Stato si sono radicalmente modificate, ma restano, bisogna assolutamente rivedere il nostro impegno per gli F35. La nostra priorità in questo momento è il lavoro“.
Nei prossimi giorni anche il Senato dovrà esprimersi sul tema. È vero che tra il dire e il fare c’è ora di mezzo il governo di larghe intese, ma la mozione a prima firma Casson e sottoscritta da altri 17 senatori vuole ribadire sostanzialmente tre concetti:
1) la sospensione della partecipazione italiana al programma di realizzazione dell’aereo JSF/F-35;
2) l’opportunità di indirizzare la politica di difesa dell’Italia in una prospettiva europea;
3) la necessità di destinare le somme risparmiate ad investimenti pubblici riguardanti la tutela del territorio nazionale dal rischio idrogeologico, la tutela dei posti di lavoro, la sicurezza dei lavoratori.
L’approfondita discussione che ha visto finora impegnato il gruppo del Partito Democratico in Senato, ha stabilito che gli attuali complessivi impegni assunti anche con i fondi già allocati, prevedono l’acquisto di 3 + 7 aerei F-35, con una fortissima riduzione rispetto ai 90 indicati dal precedente governo. In quella sede abbiamo evidenziato come la mozione approvata alla Camera nel passaggio in cui impegna il governo “[…] relativamente al programma F-35, a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi dell’articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244“, deve intendersi come sospensione temporanea del processo di acquisto degli F-35 limitatamente ai prossimi 6 mesi necessari ad approfondire:
1) quale sia la reale ed anzi la sola e indispensabile necessità per la nostra difesa aerea e navale in termini di dotazione minima e qualificata, sostenibile e permessa dall’attuale situazione economica Italiana;
2) quale sia la situazione occupazionale e la ricaduta economica e di bilancio che si verrebbe a creare con la riduzione al numero già acquisito di F-35 e/o ad altro contingente che si riterrà di valutare in riduzione rispetto ai 90 previsti e indicati;
3) quale sia l’eventuale ipotesi di modifica nelle scelte operative e strumentali e quali conseguenze produca, con opportuna valutazione anche di una scelta preminentemente europea.
Pertanto la soluzione del rinvio di ogni decisione da assumere dopo un procedimento d’inchiesta, cadenzato e su obiettivi, è allo stato dell’arte l’unica praticabile. Nella situazione data sarebbe già un ottimo risultato arrivare a una riduzione dell’acquisto, possibilmente rimanendo all’interno del numero già acquisito o prenotato pari a 10 caccia. Non è un compromesso né una mediazione. È quanto centinaia di migliaia di cittadini ci stanno chiedendo in queste ore attraverso le loro firme.
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Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.