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Cellule staminali embrionali, la Francia abolisce i divieti

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Un decennio fa il Vaticano riuscì a sabotare il referendum sulla legge 40 che puntava, tra le altre cose, a legalizzare la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Uno degli argomenti utilizzati per tenere i cittadini lontani dalle urne era il fatto che ormai quel tipo di ricerca era superato dall’utilizzo delle staminali ‘adulte’. 

Invece, in questi anni è stata proprio la ricerca sulle staminali embrionali a consentire al Nobel Yamanaka di riprogrammare le adulte in embrionali, con la prospettiva di superare l’esigenza di distruggere gli embrioni ai fini di ricerca. Ecco perché la ricerca non andava fermata. Ecco perché non va fermata ora. 

In Francia l’hanno capito: ieri, con 314 voti a favore e 223 contro il Parlamento francese ha definitivamente approvato la legge che supera il divieto imposto alla ricerca sugli embrioni. Con questa decisione, la Francia, che pure aveva in passato guidato iniziative proibizioniste in sede di Unesco, si unisce ai Paesi che hanno rimosso gli ostacoli alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.

Come radicali dell’Associazione Luca Coscioni abbiamo già iniziato a raccogliere adesioni di parlamentari che si impegnino verso l’obiettivo di abolire anche in Italia il divieto oscurantista alla ricerca sugli embrioni. Così come in Francia il voto a favore è stato trasversale e ha coinvolto anche esponenti dell’opposizione, mi auguro che anche in Italia i parlamentari scelgano di agire secondo coscienza, ascoltando di meno gli ordini di scuderia di partito e ascoltando di più gli scienziati, i malati e l’opinione pubblica. 

 

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