Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano difende e rilancia il governo guidato da Enrico Letta: “Non ci si avventuri a creare vuoti,a staccare spine, per il rifiuto di prendere atto di ciò che la realtà politica post-elettorale ha reso obbligato e per una ingiustificabile sottovalutazione delle conseguenze cui si esporrebbe il Paese”. L’esecutivo, in soli due mesi e mezzo, ha saputo guadagnarsi “riconoscimenti e apprezzamenti per la sua capacità di iniziativa e di proposta”. Il capo dello Stato aggiunge che questo è un dato di fatto che nessuno può “seriamente negare”. Quindi avanti tutta, qualsiasi cosa succeda.  Se viene messa “a repentaglio la continuità di questo governo – sostiene il presidente – i contraccolpi a nostro danno, nelle relazioni internazionali e nei mercati finanziari, si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili”. 

Quello che “deve anche oggi avere il primo posto nella nostra attenzione collettiva”, per le istituzioni e per i partiti, “è la criticità delle condizioni economiche e sociali del nostro Paese”. Secondo Napolitano “il clima di fiducia verso l’Italia può variare positivamente in presenza di una valida azione di governo e di un concreto processo di riforme” ma “potrebbe peggiorare anche bruscamente dinanzi a una nuova destabilizzazione del quadro politico italiano”. “E’ indispensabile – prosegue il capo dello Stato – proseguire nella realizzazione degli impegni del governo Letta, sul piano della politica economica, finanziaria, sociale, dell’iniziativa europea, e insieme del cronoprogramma di 18 mesi per le riforme istituzionali”. L’ultimo anno è stato “tra i più intensi e inquieti” della storia repubblicana, ci sono stati “eventi straordinari, momenti di tensione e persino rischi di paralisi nella vita pubblica senza precedenti”. 

Sul destino del governo non dovrà pesare neanche la sentenza sul processo Mediaset, attesa per il 20 luglio. “Si sgombri il terreno da sovrapposizioni improprie, come quelle tra vicende giudiziarie dell’onorevole Berlusconi e prospettive di vita dell’eventuale governo”. Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alla cerimonia del Ventaglio. “Dovrebbe riconoscersi – ha proseguito Napolitano – che è interesse comune affidarsi con rispetto, senza pressioni né in un senso né nell’altro, alle decisioni della Corte di cassazione, e fidarsi correttamente, chi ha da difendersi all’esercizio dei diritti e delle ragioni della difesa”.

Quanto alla vicenda dell’espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov Napolitano la definisca “una storia inaudita”: una “precipitosa espulsione” avvenuta “sulla base di una reticente e distorsiva rappresentazione del caso e di pressioni e interferenze, inammissibili da parte di qualsiasi diplomatico straniero”. “Occorre – continua – sgombrare il campo egualmente da gravi motivi di imbarazzo e di discredito per lo Stato e dunque per il Paese”. Ma ancora una blindatura del governo: sul caso Shalabayeva “il governo ha opportunamente deciso” di sanzionare i comportamenti di alcuni funzionari che “hanno assunto decisioni non sottoposte al necessario vaglio dell’autorità politica e non fondate su verifiche e valutazioni rigorose”. Napolitano ha notato come “anche (ma non solo) per dei ministri è assai delicato e azzardato evocare responsabilità oggettive”.

 Infine una frustata al vicepresidente del Senato Roberto Calderoli: “E’ tempo di levare un argine comune”contro “l’ingiuria indecente e aggressiva, specie se a sfondo razzista o maschilista, e ancor più se pronunciata da chi dovrebbe unire alla dignità personale quella istituzionale”.

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