La bolla sta per scoppiare. L’avvisaglia seria si è avuta ad aprile, quando per la prima volta gli stipendi dei dipendenti comunali sono stati pagati in ritardo, e l’emergenza è rientrata solo grazie al decreto 35 che ha consentito alla Tesoreria un’anticipazione di 70 milioni di euro di cassa. Ma a Salerno chi è del mestiere sa, e trema: il buco di bilancio si sta allargando. Sta diventando una voragine. Un pozzo senza fondo. Ecco perché il sindaco-vice ministro Pd Vincenzo De Luca, a dispetto di emendamenti ‘ad personam’ che sembrano fatti apposta per salvargli le due poltrone, sta pensando di lasciarsi comunque decadere da primo cittadino. Per lasciare il cerino acceso in mano a chi verrà dopo. Eppoi, chissà, ripresentarsi tra un anno – il mandato interrotto prima della metà non viene conteggiato – come il salvatore della patria. Dopo aver spogliato i panni di untore dei conti per indossare quelli di medico. Di una malattia che si manifesta con cifre da brividi per una città di 133.000 abitanti.
Un risultato di amministrazione precipitato dal più 1.500.000 euro del 2010 al meno 6.100.000 del 2012. Un debito complessivo di circa 365 milioni di euro di cui 110 per la spesa corrente (54 nelle sole società partecipate, tra le quali quella del trasporto pubblico ormai al collasso), 250 milioni per spese di investimento e 5 milioni per spese di altra natura. Un precario equilibrio contabile che si regge sul castello di carte di 368 milioni di residui attivi, crediti non riscossi, diversi dei quali risalenti anche a 20-25 anni or sono e sostanzialmente inesigibili. Mentre la Corte dei conti flagella l’amministrazione cittadina per spese di personale gonfiate e assunzioni inutili (e sbuca una spesa di 86.000 euro annui per portare il Gonfalone alle manifestazioni istituzionali), e il collegio dei revisori – sorteggiato e quindi ‘indipendente’ dalla politica – in una relazione di 57 pagine esprime critiche severe e preoccupazioni, rivelando altri 3 milioni di euro di debiti nelle municipalizzate che non trovano riscontri nel bilancio e uno “squilibrio tanto evidente che, al 31 dicembre scorso, non risulta restituita al tesoriere parte dell’anticipazione, ottenuta per l’anno 2012, per un ammontare pari ad € 18.486.847,92”. Uno scoperto mica da ridere. Risultato: per correre ai ripari il Comune mette all’asta i gioielli di famiglia, a cominciare dalla Centrale del Latte. La delibera è fresca di stampa: si spera di ricavarne 14-15 milioni di euro, ma è difficile spiegarlo a 50 dipendenti e a 600 tra allevatori e indotto che temeno di finire nelle incertezze della cessione ai privati. Eppoi perché alienare un’azienda che ha appena sfornato quasi 3 milioni di euro di utili?
Ma a Salerno il piatto piange e la finanza creativa messa in campo dall’amministrazione De Luca è un rammendo provvisorio di fragile tenuta. Si pensava di vendere ai privati tre piazze centrali della città, piazza Mazzini, piazza Vinciprova, piazza Cavour, “vuoti urbani che vanno riempiti” nelle intenzioni dei ‘venditori’ con annesso appello agli imprenditori edili interessati ai diritti edificatori, appello caduto nel vuoto per l’intervento del Tar che ha accolto un ricorso di Italia Nostra e ha sospeso le procedure, per l’esultanza dei Figli delle Chiancarelle, popolare network che raggruppa tra luoghi reali della città e luoghi virtuali di Internet l’opposizione a De Luca. Altra idea geniale: permutare immobili di pregio (tipo Palazzo San Marino e Convento di San Michele) in cambio di un po’ di manutenzione stradale e fognaria. L’atto è pronto, vedremo a chi interessa.
Due anni fa vennero gli ispettori del ministero delle Finanze e produssero pagine di fuoco. “Le risultanze contabili (…) paiono comunque già sufficienti per iniziare a delineare la realtà di una gestione finanziaria corrente piuttosto sofferente, che evidenzia una ormai cronica situazione di deficitarietà.” Per poi evidenziare un “grave squilibrio di cassa”. Parole che il governo cittadino sperava di acquattare, e che furono invece amplificate dai pochi consiglieri che fanno opposizione agguerrita, su tutti Roberto Celano (Fratelli d’Italia) e Raffaele Adinolfi (lista civica Principe Arechi). I due criticano le ‘spese correnti’: “Insostenibili per il Comune”. Il parlamentare M5S Mimmo Pisano ci va giù durissimo: “Gettati a mare milioni di euro in luci e lustrini buoni solo ad alimentare l’ego e la macchina della propaganda di De Luca”. Il riferimento è alle “Luci d’artista”, la monumentale parata di decorazioni natalizie che secondo alcuni rendiconti costerebbe circa 6 milioni di euro. Aggiungiamoci 5 milioni di perdite per il Teatro Verdi. Mettiamoci i 16 milioni reclamati dalla Corte dei conti. Ricordiamo che i magistrati contabili hanno congelato i beni di una vecchia giunta – ma non quelli di De Luca, assente alla delibera incriminata – che procedette alla stabilizzazione di alcuni contratti. Shakeriamo il tutto e voilà il cocktail De Luca: una città che arranca tra grandi incompiute infrastrutturali e consistenti difficoltà finanziarie”.
Cronaca
Salerno, si allarga il buco di bilancio. E il sindaco De Luca pensa di lasciare
Di fronte alla "voragine" dei conti pubblici, il primo cittadino e vice ministro Pd sta valutando di lasciarsi decadere dalla prima carica. Per lasciare il cerino acceso in mano a chi verrà dopo. E poi, chissà, ripresentarsi tra un anno per salvare la patria. Eppure le cifre parlano chiaro: un debito complessivo di circa 365 milioni di euro
La bolla sta per scoppiare. L’avvisaglia seria si è avuta ad aprile, quando per la prima volta gli stipendi dei dipendenti comunali sono stati pagati in ritardo, e l’emergenza è rientrata solo grazie al decreto 35 che ha consentito alla Tesoreria un’anticipazione di 70 milioni di euro di cassa. Ma a Salerno chi è del mestiere sa, e trema: il buco di bilancio si sta allargando. Sta diventando una voragine. Un pozzo senza fondo. Ecco perché il sindaco-vice ministro Pd Vincenzo De Luca, a dispetto di emendamenti ‘ad personam’ che sembrano fatti apposta per salvargli le due poltrone, sta pensando di lasciarsi comunque decadere da primo cittadino. Per lasciare il cerino acceso in mano a chi verrà dopo. Eppoi, chissà, ripresentarsi tra un anno – il mandato interrotto prima della metà non viene conteggiato – come il salvatore della patria. Dopo aver spogliato i panni di untore dei conti per indossare quelli di medico. Di una malattia che si manifesta con cifre da brividi per una città di 133.000 abitanti.
Un risultato di amministrazione precipitato dal più 1.500.000 euro del 2010 al meno 6.100.000 del 2012. Un debito complessivo di circa 365 milioni di euro di cui 110 per la spesa corrente (54 nelle sole società partecipate, tra le quali quella del trasporto pubblico ormai al collasso), 250 milioni per spese di investimento e 5 milioni per spese di altra natura. Un precario equilibrio contabile che si regge sul castello di carte di 368 milioni di residui attivi, crediti non riscossi, diversi dei quali risalenti anche a 20-25 anni or sono e sostanzialmente inesigibili. Mentre la Corte dei conti flagella l’amministrazione cittadina per spese di personale gonfiate e assunzioni inutili (e sbuca una spesa di 86.000 euro annui per portare il Gonfalone alle manifestazioni istituzionali), e il collegio dei revisori – sorteggiato e quindi ‘indipendente’ dalla politica – in una relazione di 57 pagine esprime critiche severe e preoccupazioni, rivelando altri 3 milioni di euro di debiti nelle municipalizzate che non trovano riscontri nel bilancio e uno “squilibrio tanto evidente che, al 31 dicembre scorso, non risulta restituita al tesoriere parte dell’anticipazione, ottenuta per l’anno 2012, per un ammontare pari ad € 18.486.847,92”. Uno scoperto mica da ridere. Risultato: per correre ai ripari il Comune mette all’asta i gioielli di famiglia, a cominciare dalla Centrale del Latte. La delibera è fresca di stampa: si spera di ricavarne 14-15 milioni di euro, ma è difficile spiegarlo a 50 dipendenti e a 600 tra allevatori e indotto che temeno di finire nelle incertezze della cessione ai privati. Eppoi perché alienare un’azienda che ha appena sfornato quasi 3 milioni di euro di utili?
Ma a Salerno il piatto piange e la finanza creativa messa in campo dall’amministrazione De Luca è un rammendo provvisorio di fragile tenuta. Si pensava di vendere ai privati tre piazze centrali della città, piazza Mazzini, piazza Vinciprova, piazza Cavour, “vuoti urbani che vanno riempiti” nelle intenzioni dei ‘venditori’ con annesso appello agli imprenditori edili interessati ai diritti edificatori, appello caduto nel vuoto per l’intervento del Tar che ha accolto un ricorso di Italia Nostra e ha sospeso le procedure, per l’esultanza dei Figli delle Chiancarelle, popolare network che raggruppa tra luoghi reali della città e luoghi virtuali di Internet l’opposizione a De Luca. Altra idea geniale: permutare immobili di pregio (tipo Palazzo San Marino e Convento di San Michele) in cambio di un po’ di manutenzione stradale e fognaria. L’atto è pronto, vedremo a chi interessa.
Due anni fa vennero gli ispettori del ministero delle Finanze e produssero pagine di fuoco. “Le risultanze contabili (…) paiono comunque già sufficienti per iniziare a delineare la realtà di una gestione finanziaria corrente piuttosto sofferente, che evidenzia una ormai cronica situazione di deficitarietà.” Per poi evidenziare un “grave squilibrio di cassa”. Parole che il governo cittadino sperava di acquattare, e che furono invece amplificate dai pochi consiglieri che fanno opposizione agguerrita, su tutti Roberto Celano (Fratelli d’Italia) e Raffaele Adinolfi (lista civica Principe Arechi). I due criticano le ‘spese correnti’: “Insostenibili per il Comune”. Il parlamentare M5S Mimmo Pisano ci va giù durissimo: “Gettati a mare milioni di euro in luci e lustrini buoni solo ad alimentare l’ego e la macchina della propaganda di De Luca”. Il riferimento è alle “Luci d’artista”, la monumentale parata di decorazioni natalizie che secondo alcuni rendiconti costerebbe circa 6 milioni di euro. Aggiungiamoci 5 milioni di perdite per il Teatro Verdi. Mettiamoci i 16 milioni reclamati dalla Corte dei conti. Ricordiamo che i magistrati contabili hanno congelato i beni di una vecchia giunta – ma non quelli di De Luca, assente alla delibera incriminata – che procedette alla stabilizzazione di alcuni contratti. Shakeriamo il tutto e voilà il cocktail De Luca: una città che arranca tra grandi incompiute infrastrutturali e consistenti difficoltà finanziarie”.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.