Il ministro agli Affari Regionali Graziano Delrio è d’accordo con Gianroberto Casaleggio. Il fondatore del Movimento 5 Stelle in un’intervista con Gianluigi Nuzzi ha detto che: “Nei prossimi mesi ci saranno rivolte che la politica non potrà controllare”. E così l’ex sindaco di Reggio Emilia conferma: “Ha detto una cosa vera, abbiamo una situazione che è al limite della rabbia”.
A Modena per parlare al convegno sulle infrastrutture promosso da Autostrada del Brennero Spa, il ministro ha ricordato l’allarme lanciato dall’imprenditore nei giorni scorsi, spiegando che solo con il completamento dei pagamenti della pubblica amministrazione e con lo sblocco del Patto di stabilità su alcune operare strategiche cofinanziate sarà possibile fare ripartire realmente il Paese e il lavoro. “Lo dico in un giorno molto triste – ha detto ancora Delrio – in cui è morta Laura Prati, reduce dalla Sardegna e dalla Calabria, dove ci sono sindaci minacciati e dove nei Comuni che non sono sciolti per mafia ci sono dimissioni tutti i giorni”. A margine del suo intervento, il ministro ha spiegato meglio le sue parole: “non è un grido di allarme che ha lanciato Casaleggio per primo, sono alcuni mesi che noi diciamo che sarà un autunno molto difficile. Io lo condivido molto però – ha concluso – anche nella drammaticità dell’appello”.
Oltre a occuparsi di Imu e Iva, il governo deve dare risposte concrete: “Questo sarebbe un passo in avanti importante e potrà essere integrato anche con il dialogo che si potrà fare con i territori, la Regione e le Province interessate e riuscire finalmente a dare certezze per le opere che il territorio merita e aspetta da tanto tempo. Mi pare che gli enti locali, la Regione, i protagonisti che hanno visto le prime fasi di queste opere – ha concluso il ministro – chiedano soprattutto la defiscalizzazione delle opere stesse e che vi siano tempi certi sulle procedure, che altrimenti rendono non credibile il piano finanziario”.
Delrio ha poi spiegato che le regole del Patto di stabilità “hanno depresso gli investimenti e deprimendo gli investimenti abbiamo avuto più problemi con il lavoro e con il Pil”. Le altre misure, come Imu e Iva, ha ribadito, “sono importanti, non e’ che le sottovalutiamo, ma per creare lavoro veramente lo sblocco del Patto di stabilità, lo sblocco dei cantieri, saranno decisivi e così anche i pagamenti che ovvieranno ad un problema grande che hanno le imprese oggi, perchè il vero motore del Paese sono le imprese – ha concluso il ministro – il grande problema e’ quello dell’accesso al credito, e di dover lavorare in condizioni di finanziamenti molto esigui”.