Decreto Fare, sì alla fiducia. Opposizioni all’attacco: 251 ordini del giorno
L'iniziativa di M5S, Sel e Lega allunga di parecchie ore la discussione e il voto sul provvedimento dopo la fiducia posta dal governo. Saltata la trattativa con i Cinque Stelle su alcuni emendamenti, la maggioranza sceglie la discussione a oltranza nella notte
E’ ancora battaglia da parte delle opposizioni al decreto legge “del fare”: sono infatti 251 gli ordini del giorno presentati da Movimento Cinque Stelle, Sel e Lega, mentre solo pochi di essi sono stati depositati da singoli deputati della maggioranza. La Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto: i sì sono stati 427, i no 167.
Decreto del Fare, la Camera vota la fiducia ma il vicepremier Alfano è assente
Il governo di Enrico Letta ha ottenuto oggi dalla Camera la fiducia sul "decreto legge del fare", la seconda per questo esecutivo dalla sua nascita a fine aprile. I voti favorevoli sono stati 427. I no 167.
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Ma il timore di maggioranza e governo è che la discussione e il voto, richiederanno parecchie ore, sposti la calendarizzazione di alcuni provvedimenti del governo. L’esame degli ordini del giorno è cominciato nel pomeriggio e occuperà verosimilmente tutta la notte dopo che i capigruppo hanno scelto di proseguire la seduta a oltranza. Solo dopo gli ordini del giorno l’Aula potrà infatti passare alle dichiarazioni di voto finali: ogni deputato, a termini di regolamento, ha a disposizione mezz’ora per parlare in quella fase.
Il governo vuole fare presto per “rinfrescare la sua immagine” Il governo aveva annunciato di voler porre la fiducia a Montecitorio per accelerare l’approvazione di alcuni provvedimenti entro l’estate in modo da dare una rinfrescata alla propria immagine. Perché, sì, le opposizioni cercano di mettere i bastoni tra le ruote, ma nel merito anche all’interno della maggioranza ci sono diverse spaccature. Tra le misure che l’esecutivo vuole definire prima della pausa di agosto anche la legge sull’omofobia che è un pallino della sinistra del Pd, ma anche 6 decreti, le leggi europee, il finanziamento ai partiti, il disegno di legge sulle riforme. Resta però il problema del rapporto con le opposizioni. I Cinque Stelle avevano presentato 400 emendamenti: per ritirarli i deputati M5S hanno chiesto al governo di accoglierne 8, definiti “qualificanti”, ma ritenuti “irricevibili” dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. L’esecutivo ha risposto che sarebbe stato possibile solo per 4 e la trattativa è saltata, nonostante durante l’esame in commissione fossero state approvate diverse sue proposte, l’ultima delle quali la liberalizzazione del wi-fi.
Pd: “Ostruzionismo”. Sel: “Crepe nella maggioranza” Ettore Rosato (Pd) accusa i deputati M5S di ostruzionismo, ma anche Sel critica il governo e con Ciccio Ferrara afferma che la fiducia serve a coprire le “crepe” nella maggioranza ed effettivamente contrasti in Commissione ci sono stati sul capitolo delle deregolamentazioni. E polemiche infatti sorgono anche sul merito del testo su cui è stata posta la fiducia: per evitare il taglio di 19 milioni alle emittenti locali sono state sottratte risorse (non utilizzate) alla banda larga, mentre sono state esentate le aziende non quotate di interesse economico (Poste, Ferrovie ecc) dal tetto agli stipendi dei manager. Secondo i deputati della maggioranza per un errore materiale che potrà essere corretto in Senato, secondo M5S per opera di una “manina” che ha inserito un “non” nel testo consapevolmente.
Riforme, Di Maio (M5S): "Ddl slitti a settembre o ostruzionismo a oltranza"
M5S continuerà l'ostruzionismo alla Camera fino a quando il ddl di riforma costituzionale che istituisce il Comitato dei 40 non verrà espunto dal calendario dei lavori del mese di luglio. Lo ha detto il capogruppo M5S Riccardo Nuti
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Scelta Civica: “Tetto a superstipendi pubblici: il governo ha sbagliato” Ma la polemica interna alla maggioranza. Da una parte Pippo Civati: “Io non voto la fiducia come ho sempre detto – dice a IntelligoNews – C’è da dire che l’ostruzionismo dei 5 Stelle è totale. Torti e ragioni si alternano in questa vicenda. Il mio è sempre stato un sostegno rispetto alle cose che questo governo fa. E il mio giudizio non è cambiato, anzi in queste settimane è peggiorato largamente”.
No di Sel, Lega e Movimento Cinque Stelle “Noi non vi daremo la fiducia ma vi daremo qualche consiglio – ha dichiarato in Aula il capogruppo di Sinistra ecologia e libertà, Gennaro Migliore – Nei prossimi mesi avremo bisogno di un governo che faccia delle scelte più impegnative. Almeno ritornate alla numerazione piuttosto che continuare con i nomi di fantasia. Dal dl salva Italia a quello del Fare non c’è stato un solo decreto che abbia corrisposto a quello che prometteva nel titolo”. “Mi sono chiesto cosa volesse dire decreto del fare – ha affermato il deputato della Lega Matteo Bragantini– Poi ho capito: voleva dire fare marchette”. Il Carroccio voterà contro.
“La lunga ‘maratona’ parlamentare è iniziata – scrive Roberto Fico – Dopo la decisione del governo di porre la fiducia sul decreto ‘del Fare’, era necessario un gesto decisivo da parte del M5S, una risposta da opposizione a un testo impresentabile, che non ha copertura finanziaria e che crea, inoltre, confusione sull’estensione del tetto agli stipendi (300mila euro) degli amministratori di società come Poste, Ferrovie dello Stato, Anas”. “Chissà – si chiede Marina Sereni (Pd) – se i militanti e gli elettori del Movimento di Grillo sanno che i loro deputati stanno bloccando il decreto ‘del fare’ con un ostruzionismo fine a se stesso, messo in campo perché il governo, dopo un ampio confronto in commissione che ha portato ad accogliere anche proposte del M5S, non ha accettato la pretesa di avere approvati ad ogni costo altri loro emendamenti. Chissà se sanno che questo atteggiamento sta mettendo a rischio la possibilità che la Camera decida sulla legge contro l’omofobia e sulla riforma che supera il finanziamento pubblico dei partiti”.
Sel e M5S: “Rinviare a settembre il ddl sulle riforme” Ma le tensioni tra maggioranza e opposizioni sono destinate ad estendersi anche ad altre questioni. A partire dal disegno di legge sulle riforme costituzionali che sia Cinque Stelle sia Sel chiedono di rinviare a settembre. Il capogruppo M5S Riccardo Nuti annuncia ostruzionismo a oltranza: “Useremo qualunque atteggiamento per farlo slittare a settembre. Chiediamo da settimane di spostare l’esame della riforma costituzionale a settembre – aggiunge – Non si può esternalizzare la modifica della Costituzione, questa delocalizzazione che porta un comitato, anziché le Camere, a modificare la Costituzione. Per noi è inaccettabile”. La nostra “strategia partirà da oggi e andrà avanti a oltranza, finché il provvedimento non verrà spostato a settembre”, dichiara il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Sel, aggiunge il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, si dice “molto turbata da vere e proprie azioni del governo contro gli interessi del Paese, come avviene nel dl Fare” e denuncia il “tentativo dell’Esecutivo di strangolare il Parlamento alluvionandolo di decreti legge e provvedimenti moto impegnativi”. Nichi Vendola giura battaglia senza sosta: “Il giudizio su questo governo è sempre più netto: si va dal processo di precarizzazione selvaggia del lavoro fino all’assalto alla costituzione, si vuole lo svuotamento del nostro modello di democrazia. L’opposizione non potrà che essere sempre più forte e netta”.
Ma il governo conferma che sul tema non ci si sposterà di un millimetro e che la strada è segnata. “Sui tempi è difficile transigere” dichiara il ministro per le Riforme istituzionali Gaetano Quagliariello. “Letta ha preso un impegno su 18 mesi – aggiunge – Se ora la legge non passa, si perde non un mese ma due o tre e i 18 mesi rischiano di diventare 20 o 21”. “Se ci sono ragioni di merito discutiamone, si può ragionare – prosegue il ministro Quagliariello – Ma non mi pare che ci siano ragioni che giustifichino il rinvio”. A M5S e Sel che annunciano ostruzionismo, il ministro replica: “Le opposizioni fanno il loro mestiere, sono sicuro che la maggioranza farà il suo”.
Grillo: “Ripulire l’Italia dal letame” Sullo sfondo il nuovo attacco di Beppe Grillo al governo delle larghe intese, dopo che nelle ore precedenti aveva accusato il presidente del Consiglio di “zittire il Parlamento”: “Bisogna ripulire l’Italia – scrive sul blog – come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall’eroe. E’ una fatica immane, ma per salvarsi, o almeno limitare i danni, bisogna risanare il Paese, vanno sradicati inciuci, connivenze, diritti acquisiti, rendite di posizione, burocrazia”. Grillo invita a rompere lo status quo e attacca il governo Letta, “inesistente e senza alcun peso internazionale”. “L’Italia – continua – è come una scimmia ipnotizzata da un pitone. Ferma, immobile, paralizzata. La mancanza di una reazione qualunque di fronte alla protervia della politica sconfina nel mistero. Sembra che un intero popolo sia in attesa di qualcosa che verrà, che percepisce, ma non ha ancora messo a fuoco”.
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La Redazione
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
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Politica
Decreto Fare, sì alla fiducia. Opposizioni all’attacco: 251 ordini del giorno
L'iniziativa di M5S, Sel e Lega allunga di parecchie ore la discussione e il voto sul provvedimento dopo la fiducia posta dal governo. Saltata la trattativa con i Cinque Stelle su alcuni emendamenti, la maggioranza sceglie la discussione a oltranza nella notte
E’ ancora battaglia da parte delle opposizioni al decreto legge “del fare”: sono infatti 251 gli ordini del giorno presentati da Movimento Cinque Stelle, Sel e Lega, mentre solo pochi di essi sono stati depositati da singoli deputati della maggioranza. La Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto: i sì sono stati 427, i no 167.
Ma il timore di maggioranza e governo è che la discussione e il voto, richiederanno parecchie ore, sposti la calendarizzazione di alcuni provvedimenti del governo. L’esame degli ordini del giorno è cominciato nel pomeriggio e occuperà verosimilmente tutta la notte dopo che i capigruppo hanno scelto di proseguire la seduta a oltranza. Solo dopo gli ordini del giorno l’Aula potrà infatti passare alle dichiarazioni di voto finali: ogni deputato, a termini di regolamento, ha a disposizione mezz’ora per parlare in quella fase.
Il governo vuole fare presto per “rinfrescare la sua immagine”
Il governo aveva annunciato di voler porre la fiducia a Montecitorio per accelerare l’approvazione di alcuni provvedimenti entro l’estate in modo da dare una rinfrescata alla propria immagine. Perché, sì, le opposizioni cercano di mettere i bastoni tra le ruote, ma nel merito anche all’interno della maggioranza ci sono diverse spaccature. Tra le misure che l’esecutivo vuole definire prima della pausa di agosto anche la legge sull’omofobia che è un pallino della sinistra del Pd, ma anche 6 decreti, le leggi europee, il finanziamento ai partiti, il disegno di legge sulle riforme. Resta però il problema del rapporto con le opposizioni. I Cinque Stelle avevano presentato 400 emendamenti: per ritirarli i deputati M5S hanno chiesto al governo di accoglierne 8, definiti “qualificanti”, ma ritenuti “irricevibili” dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. L’esecutivo ha risposto che sarebbe stato possibile solo per 4 e la trattativa è saltata, nonostante durante l’esame in commissione fossero state approvate diverse sue proposte, l’ultima delle quali la liberalizzazione del wi-fi.
Pd: “Ostruzionismo”. Sel: “Crepe nella maggioranza”
Ettore Rosato (Pd) accusa i deputati M5S di ostruzionismo, ma anche Sel critica il governo e con Ciccio Ferrara afferma che la fiducia serve a coprire le “crepe” nella maggioranza ed effettivamente contrasti in Commissione ci sono stati sul capitolo delle deregolamentazioni. E polemiche infatti sorgono anche sul merito del testo su cui è stata posta la fiducia: per evitare il taglio di 19 milioni alle emittenti locali sono state sottratte risorse (non utilizzate) alla banda larga, mentre sono state esentate le aziende non quotate di interesse economico (Poste, Ferrovie ecc) dal tetto agli stipendi dei manager. Secondo i deputati della maggioranza per un errore materiale che potrà essere corretto in Senato, secondo M5S per opera di una “manina” che ha inserito un “non” nel testo consapevolmente.
Scelta Civica: “Tetto a superstipendi pubblici: il governo ha sbagliato”
Ma la polemica interna alla maggioranza. Da una parte Pippo Civati: “Io non voto la fiducia come ho sempre detto – dice a IntelligoNews – C’è da dire che l’ostruzionismo dei 5 Stelle è totale. Torti e ragioni si alternano in questa vicenda. Il mio è sempre stato un sostegno rispetto alle cose che questo governo fa. E il mio giudizio non è cambiato, anzi in queste settimane è peggiorato largamente”.
Dall’altra parte c’è Andrea Vecchio (Scelta Civica) che se la prende con il governo che ha tolto il tetto massimo per gli stipendi dei supermanager pubblici: “E’ un atto molto grave e in totale contrasto con la situazione economica e sociale del Paese”.
No di Sel, Lega e Movimento Cinque Stelle
“Noi non vi daremo la fiducia ma vi daremo qualche consiglio – ha dichiarato in Aula il capogruppo di Sinistra ecologia e libertà, Gennaro Migliore – Nei prossimi mesi avremo bisogno di un governo che faccia delle scelte più impegnative. Almeno ritornate alla numerazione piuttosto che continuare con i nomi di fantasia. Dal dl salva Italia a quello del Fare non c’è stato un solo decreto che abbia corrisposto a quello che prometteva nel titolo”. “Mi sono chiesto cosa volesse dire decreto del fare – ha affermato il deputato della Lega Matteo Bragantini– Poi ho capito: voleva dire fare marchette”. Il Carroccio voterà contro.
“La lunga ‘maratona’ parlamentare è iniziata – scrive Roberto Fico – Dopo la decisione del governo di porre la fiducia sul decreto ‘del Fare’, era necessario un gesto decisivo da parte del M5S, una risposta da opposizione a un testo impresentabile, che non ha copertura finanziaria e che crea, inoltre, confusione sull’estensione del tetto agli stipendi (300mila euro) degli amministratori di società come Poste, Ferrovie dello Stato, Anas”. “Chissà – si chiede Marina Sereni (Pd) – se i militanti e gli elettori del Movimento di Grillo sanno che i loro deputati stanno bloccando il decreto ‘del fare’ con un ostruzionismo fine a se stesso, messo in campo perché il governo, dopo un ampio confronto in commissione che ha portato ad accogliere anche proposte del M5S, non ha accettato la pretesa di avere approvati ad ogni costo altri loro emendamenti. Chissà se sanno che questo atteggiamento sta mettendo a rischio la possibilità che la Camera decida sulla legge contro l’omofobia e sulla riforma che supera il finanziamento pubblico dei partiti”.
Sel e M5S: “Rinviare a settembre il ddl sulle riforme”
Ma le tensioni tra maggioranza e opposizioni sono destinate ad estendersi anche ad altre questioni. A partire dal disegno di legge sulle riforme costituzionali che sia Cinque Stelle sia Sel chiedono di rinviare a settembre. Il capogruppo M5S Riccardo Nuti annuncia ostruzionismo a oltranza: “Useremo qualunque atteggiamento per farlo slittare a settembre. Chiediamo da settimane di spostare l’esame della riforma costituzionale a settembre – aggiunge – Non si può esternalizzare la modifica della Costituzione, questa delocalizzazione che porta un comitato, anziché le Camere, a modificare la Costituzione. Per noi è inaccettabile”. La nostra “strategia partirà da oggi e andrà avanti a oltranza, finché il provvedimento non verrà spostato a settembre”, dichiara il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Sel, aggiunge il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, si dice “molto turbata da vere e proprie azioni del governo contro gli interessi del Paese, come avviene nel dl Fare” e denuncia il “tentativo dell’Esecutivo di strangolare il Parlamento alluvionandolo di decreti legge e provvedimenti moto impegnativi”. Nichi Vendola giura battaglia senza sosta: “Il giudizio su questo governo è sempre più netto: si va dal processo di precarizzazione selvaggia del lavoro fino all’assalto alla costituzione, si vuole lo svuotamento del nostro modello di democrazia. L’opposizione non potrà che essere sempre più forte e netta”.
Ma il governo conferma che sul tema non ci si sposterà di un millimetro e che la strada è segnata. “Sui tempi è difficile transigere” dichiara il ministro per le Riforme istituzionali Gaetano Quagliariello. “Letta ha preso un impegno su 18 mesi – aggiunge – Se ora la legge non passa, si perde non un mese ma due o tre e i 18 mesi rischiano di diventare 20 o 21”. “Se ci sono ragioni di merito discutiamone, si può ragionare – prosegue il ministro Quagliariello – Ma non mi pare che ci siano ragioni che giustifichino il rinvio”. A M5S e Sel che annunciano ostruzionismo, il ministro replica: “Le opposizioni fanno il loro mestiere, sono sicuro che la maggioranza farà il suo”.
Grillo: “Ripulire l’Italia dal letame”
Sullo sfondo il nuovo attacco di Beppe Grillo al governo delle larghe intese, dopo che nelle ore precedenti aveva accusato il presidente del Consiglio di “zittire il Parlamento”: “Bisogna ripulire l’Italia – scrive sul blog – come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall’eroe. E’ una fatica immane, ma per salvarsi, o almeno limitare i danni, bisogna risanare il Paese, vanno sradicati inciuci, connivenze, diritti acquisiti, rendite di posizione, burocrazia”. Grillo invita a rompere lo status quo e attacca il governo Letta, “inesistente e senza alcun peso internazionale”. “L’Italia – continua – è come una scimmia ipnotizzata da un pitone. Ferma, immobile, paralizzata. La mancanza di una reazione qualunque di fronte alla protervia della politica sconfina nel mistero. Sembra che un intero popolo sia in attesa di qualcosa che verrà, che percepisce, ma non ha ancora messo a fuoco”.
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Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.