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Svuota carceri, ok del Senato. La Lega protesta: “Escono gli stalker”

Il testo, che passa ora all’esame della Camera, è stato approvato con 206 sì e 59 no. La norma che evitava il taglio del personale carcerario grazie a 35 milioni prelevati dalla tassa sulle sigarette elettroniche è stata tolta dal ddl. Il Carroccio contro la Cancellieri: "Vergogna ministro"
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L’Aula del Senato approva il decreto sull’esecuzione della pena ormai noto come ‘svuota-carceri‘. Il testo, che passa ora all’esame della Camera, è stato approvato con 206 sì e 59 no. La norma che evitava il taglio del personale carcerario grazie a 35 milioni prelevati dalla tassa sulle sigarette elettroniche è stata tolta dal ddl. Il relatore D’Ascola ha ritirato ora la proposta di modifica che era stata approvata dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama la settimana scorsa. Che prevedeva tra l’altro che non ci sarà nessun ci sarà il taglio per la polizia penitenziaria.

La Lega ha protestato con una serie di cartelli: “Polizia e Carabinieri beffati”, “Polizia arresta, governo assolve” e “Donne, attenzione escono gli stalker“. Il più agguerrito tra i parlamentari, il senatore Jonny Crosio, ha gridato più volte nei confronti del Guardasigilli Cancellieri: “Vergogna ministro!!”. I commessi sono accorsi per strappare i cartelli dalle mani dei senatori del Carroccio, ma, non appena terminato e fatto ritorno ai banchi della presidenza, gli esponenti della Lega ne hanno tirati fuori degli altri con identiche scritte. Così agli assistenti parlamentari è toccato risalire le scale dell’Aula e intervenire una seconda volta. La protesta è avvenuta praticamente alla fine della dichiarazione di voto della senatrice leghista Erika Stefani che aveva bocciato senza appello il provvedimento del governo. 

Senato, la Lega Nord protesta in Aula contro lo svuotacarceri
Pena alternative al carcere, la Lega Nord protesta in Aula in Senato: "No allo svuotacarceri, no all'indulto, dice nel suo intervento la Senatrice del carroccio Erika Stefani. I colleghi espongono manifesti "Donne attenzione escono stalker".
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Per i recidivi specifici restano limitazioni. I recidivi specifici infraquinquennali, cioè coloro che tornano a compiere lo stesso reato nel giro di 5 anni, continueranno ad avere vita dura. Per loro non ci sarà più alcun beneficio. La legge attualmente in vigore prevede infatti che questa categoria di detenuti non possa beneficiare né della sospensione della pena, né possa godere di benefici come gli arresti domiciliari, semilibertà e permessi premio. Il decreto del governo aveva tolto tutte queste limitazioni per trattare anche questo tipo di recidivi come tutti gli altri detenuti, ma ora l’Aula del Senato ha deciso di togliere queste modifiche ripristinando così quanto previsto dalla legge attuale.

No benefici per stalking per maltrattamenti in famiglia. Dopo una complessa serie di ritocchi al testo del governo alla fine il Senato decide per impedire che possano avere benefici come la sospensione della pena chiunque (recidivo e non) commetterà i reati di incendio boschivo, furto aggravato e in appartamento, stalking e maltrattamenti in famiglia. 

Custodia cautelare scatta per pene non inferiori a 5 anni. In Aula è stata confermata la modifica al ddl (introdotta in commissione dall’emendamento di Lucio Barani (Gal)) che fa scattare la custodia cautelare in carcere per i delitti per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni. La norma vigente parla di quattro anni.

No al commissario immobiliarista. Il Commissario per le Carceri non dovrà più occuparsi della “destinazione e valorizzazione dei beni immobili penitenziari anche mediante acquisizione, cessione e permuta e forme di partenariato pubblico privato…”. Insomma la parte che faceva del Commissario per le carceri un “agente immobiliarista”, per dirla con le parole dei 5S, è stata tolta dal testo.

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