“Andavo a 190 all’ora. Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano…”. Sono queste le parole di uno dei due macchinisti, Francisco Jose Garzon, 52 anni, registrate nella comunicazione radio dalla cabina del treno pochi istanti dopo il deragliamento del treno avvenuto mercoledì sera in Galizia, quando il convoglio Alvia 141 (alta velocità) è uscito dai binari in una curva all’entrata della stazione di Santiago di Compostela. Garzon, che ha 30 anni esperienza, è in stato di fermo in ospedale su decisione del Tribunale. Ha riportato solo ferite lievi. Secondo quanto scrive Abc, sulla sua pagina Facebook si è vantato in passato di aver sfidato i controlli viaggiando ad una velocità di 200 chilometri all’ora (guarda).
Il mezzo percorreva la tratta fra Madrid e Ferrol ed è uscito dai binari all’altezza del viadotto AP-9 nel quartiere di Angrois, a pochi chilometri dal centro della città. L’incidente ha causato almeno 78 morti (cifra rettificata al ribasso rispetto agli 80 comunicati dalle autorità spagnole), e 168 feriti, molti dei quali in condizioni gravissime. Tra loro ci sono molti stranieri, inclusi cittadini americani, almeno un britannico. I cadaveri cui è stato dato un nome sono 72, restano da identificare altri sei corpi. Tra questi potrebbe esserci un italiano di 25 anni originario della Sicilia ma residente in Germania. Secondo quanto reso noto dalle autorità galiziane, il giovane si chiama Dario Lombardo, di Forza d’Agrò, provincia di Messina. E’ previsto l’esame del Dna per la conferma ufficiale dell’identità.
“Non c’è nessuna notizia ufficiale sull’identificazione del corpo. Sappiamo che Dario era su quel treno ma mancano all’identificazione 6 corpi. Tra quelli identificati lui non c’è ma non c’è nessun elemento ufficiale rispetto ai feriti ricoverati in ospedale e questo ci lascia sperare” dice all’Adnkronos il sindaco di Forza d’Agrò, Fabio Di Cara. “Ho sentito suo padre un’ora fa – spiega il sindaco – I genitori sono lì in attesa dei controlli incrociati. Sicuramente in serata ci sarà l’identificazione dei sei corpi, attendiamo”. “Sicuramente Dario si trovava su quel treno, stava raggiungendo in Spagna degli amici per alcuni giorni di vacanza – spiega – Lui viveva a Forza d’Agro mentre i genitori vivevano in Germania”.
95 persone sono ancora ricoverate e 32 di loro, compresi quattro ragazzi sotto i 15 anni, sono gravi. Garzon ha ammesso che stava guidando il treno ad una velocità di 190 chilometri all’ora in una curva dove la velocità massima ammessa è di 90. Intanto, il sindacato dei macchinisti denuncia il fatto che il tratto di ferrovia dove si è verificato l’incidente non era fornito del sistema di controllo che avrebbe automaticamente rallentato il treno in caso di eccessiva velocità. La società ferroviaria ha replicato dicendo che i sistemi di sicurezza del treno erano adeguati.
Il video – Tutti e tredici i vagoni si sono ribaltati, almeno uno è andato a fuoco. A bordo del convoglio c’erano circa 250 persone. Il tracciato ferroviario su cui è avvenuto il disastro fu inaugurato il 10 dicembre del 2011 e proprio quel giorno un treno sbandò paurosamente in quella curva, la prima dopo 80 km. Quella di Santiago è la tragedia ferroviaria più grande in Spagna dal 1944, quando la collisione tra due mezzi sulla linea tra Madrid e la Galizia provocò centinaia di morti. Nel video sotto, pubblicato sul sito di El Pais, le riprese di una telecamera del gestore delle infrastrutture ferroviarie Adif mostrano il treno sbucare dalla curva, la prima dopo 80 chilometri, ad altissima velocità. A un certo punto, il secondo vagone esce dai binari e trascina con sé tutto il resto.
Il treno e la dinamica dell’incidente – Il treno, secondo Renfe, la compagnia ferroviaria di Stato, “non aveva problemi di natura tecnica e – spiega il presidente Julio Gomez-Pomar Rodriguez – aveva superato il test di un’ispezione in mattinata”. Treni del genere vengono ispezionati, ha aggiunto, ogni 7.500 chilometri, poi ogni 50mila e infine ogni 150mila. “Insomma – ha concluso Rodriguez – il livello di manutenzione era perfetto”. Il macchinista, che è indagato, lavorava per la compagnia da 30 anni e ha 52 anni. Secondo quanto riferiscono fonti spagnole, tra i passeggeri c’era almeno un italiano.
Col passare delle ore, però, ci sono sempre meno dubbi sulle cause dell’incidente avvenuto all’entrata del ponte Dia de Galicia. Secondo quanto riferito dal delegato del governo in Galizia, Samuel Juàrez, al momento del disastro il treno avrebbe viaggiato addirittura a 220 chilometri orari in un tratto in cui la velocità massima consentita è di 80 all’ora. Il conducente, un macchinista di 52 anni con molta esperienza, non ha spiegato il motivo di una velocità così elevata, oltre il doppio di quella prevista in quel tratto. Il limite è legato al fatto che la curva è “chiusa” e si trova subito dopo l’uscita di un tunnel, alla fine di diversi chilometri di rettilineo. Una persona che partecipò nel 2011 al viaggio inaugurale della tratta ha riferito ai media che in corrispondenza della curva il treno ebbe come un sussulto, mentre per gli 80 chilometri precedenti era rimasto stabile.
Le ipotesi e i testimoni – I tecnici della Procura, delle ferrovie e del ministero sono al lavoro per accertare se si tratti di un errore umano, di un guasto tecnico oppure di una coincidenza di entrambe le cose. Secondo alcuni, il convoglio aveva un ritardo di cinque minuti, ma le stesse hanno escluso che possa essere questo il motivo dell’alta velocità. “Non si violano le norme per recuperare una manciata di secondi – ha affermato un tecnico intervistato dalla tv Antenna 3 – Nessun macchinista commetterebbe un errore così madornale. Esistono dei protocolli precisi anche per queste evenienze”. Alcuni testimoni hanno riferito di avere sentito un’esplosione prima che il treno deragliasse, anche se non è chiaro se sia trattato di un boato provocato dall’urto. Qualche vagone ha scavalcato la massicciata che separa i binari dalla strada ed è stato sbalzato sull’asfalto. Drammatiche le prime testimonianze raccolte dai media locali. ”Quanti morti che ci sono qui, mio Dio”, ha esclamato una donna a Radio Galega nei primi minuti dopo l’accaduto. Il treno andava troppo veloce, secondo Sergio, uno dei feriti. ”In nessun momento ho pensato che si trattasse di un attentato. Quando il treno ha preso la curva ho avuto la netta sensazione che stesse andando troppo veloce e poi c’è stato il deragliamento”.
1 /10
Treno deragliato a Santiago de Compostela
Il disastro ha annullato i festeggiamenti in vista della ricorrenza di San Giacomo, patrono di Spagna e della Galizia, il cui legame con la città fa di Santiago de Compostela una delle grandi mete del pellegrinaggio cristiano in Europa, con visitatori da mezzo mondo. La festa cade il 25 luglio, ma è annunciata secondo la tradizione dai rintocchi delle campane della Cattedrale già il 24, alla vigilia, per protrarsi di solito nella notte e poi per un’ intera settimana con riti ed eventi. Quest’anno, però, non ci sarà nessuna festa, ha comunicato l’amministrazione della Galizia.
Le parole del macchinista su Facebook – Francisco José Garzón Amo, l’esperto conducente che guidava il convoglio schiantatosi proprio a causa dell’eccessiva velocità, aveva postato nel marzo 2012 una foto con il tachimetro di un treno che viaggia a 200 chilometri all’ora. Gli risponde un utente: “Freeeena che vai troppo veloce”. Garzon risponde: “Sono al limite, non posso correre di più, altrimenti mi multano”. Poi aggiunge : “Il contachilometri non è truccato”. Gli scrive un altro: “Se ti prende la Guardia Civil ti lascia senza punti”. Il macchinista replica: “Che goduria sarebbe correre in parallelo con la Guardia Civil e sorpassarla facendo saltare l’autovelox!”. Mercoledì sera, poco dopo l’incidente, alcuni testimoni hanno riferito che Garzon ripeteva ai soccorritori: “Voglio morire, voglio morire”.
Cordoglio della politica – Santiago è anche la città natale dell’attuale premier spagnolo, Mariano Rajoy. E proprio il primo ministro stamattina è arrivato a Compostela e ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto della situazione. “Sono in corso due inchieste: una giudiziaria e una della commissione sugli incidenti ferroviari del ministro delle Infrastrutture. Le due inchieste sono naturalmente coordinate” ha detto Rajoy, che dopo aver annunciato tre giorni di lutto nazionale, ha specificato che la priorità è quella di identificare tutte le vittime. Anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso il suo cordoglio. “In queste ore di dolore”, ha scritto in un telegramma inviato al Presidente del governo spagnolo, “le immagini del luogo dell’incidente lasciano immaginare la tremenda sofferenza”. La Merkel ha voluto rivolgere le “più profonde condoglianze ai familiari delle vittime ed ai feriti, ai quali auguriamo una rapida e completa riabilitazione”. Anche il re Juan Carlos di Spagna ha voluto esprimere il proprio cordoglio per il “terribile incidente” ferroviario. “Mi rivolgo ai familiari e agli amici delle vittime, ai feriti e a tutte le persone colpite da questo evento sfortunato che, come esseri umani e come spagnoli, ci commuove e ci riempie di dolore e tristezza”, ha scritto in una lettera.
Anche Barack Obama esprime solidarietà e nel suo messaggio, ha reso noto la portavoce del dipartimento di Stato Marie Harf, Obama ha lodato il lavoro che soccorritori “che stanno lavorando per localizzare i dispersi e mettere in salvo i feriti” e detto che il governo americano è “pronto” a fornire qualsiasi aiuto possa essere necessario”. Poi ha aggiunto: “In questo giorno il popolo statunitense piange con i nostri amici spagnoli ai quali vanno i nostri pensieri e preghiere”.
Le autorità hanno lanciato un appello per la donazione di sangue ed hanno istituito un numero diretto per avere notizie: +34 981551100. Sul posto si è recato il ministro dei Lavori pubblici, Ana Pastor che sarà raggiunta domani da Rajoy. L’Unità di crisi della Farnesina, attraverso la rete diplomatico-consolare in Spagna, ha avviato contatti costanti con le autorità locali allo scopo di verificare l’eventuale presenza di italiani coinvolti.
(foto dal sito La Voz de Galicia)
Mondo
Spagna, treno deraglia a Santiago. “Almeno 78 morti”: c’è anche italiano
Il macchinista Francisco Jose Garzon dopo l'impatto: "Andavo a 190 all'ora. Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza". Secondo quanto riportato da El Pais, l'uomo, che in stato di fermo in ospedale, su facebook si era vantato in passato di avere sfidato i controlli. Ha 25 anni ed era originario della Sicilia il connazionale considerato morto; si attende esame Dna. Il sindaco di Forza d’Agrò: "C'è ancora speranza sia tra i feriti"
“Andavo a 190 all’ora. Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano…”. Sono queste le parole di uno dei due macchinisti, Francisco Jose Garzon, 52 anni, registrate nella comunicazione radio dalla cabina del treno pochi istanti dopo il deragliamento del treno avvenuto mercoledì sera in Galizia, quando il convoglio Alvia 141 (alta velocità) è uscito dai binari in una curva all’entrata della stazione di Santiago di Compostela. Garzon, che ha 30 anni esperienza, è in stato di fermo in ospedale su decisione del Tribunale. Ha riportato solo ferite lievi. Secondo quanto scrive Abc, sulla sua pagina Facebook si è vantato in passato di aver sfidato i controlli viaggiando ad una velocità di 200 chilometri all’ora (guarda).
Il mezzo percorreva la tratta fra Madrid e Ferrol ed è uscito dai binari all’altezza del viadotto AP-9 nel quartiere di Angrois, a pochi chilometri dal centro della città. L’incidente ha causato almeno 78 morti (cifra rettificata al ribasso rispetto agli 80 comunicati dalle autorità spagnole), e 168 feriti, molti dei quali in condizioni gravissime. Tra loro ci sono molti stranieri, inclusi cittadini americani, almeno un britannico. I cadaveri cui è stato dato un nome sono 72, restano da identificare altri sei corpi. Tra questi potrebbe esserci un italiano di 25 anni originario della Sicilia ma residente in Germania. Secondo quanto reso noto dalle autorità galiziane, il giovane si chiama Dario Lombardo, di Forza d’Agrò, provincia di Messina. E’ previsto l’esame del Dna per la conferma ufficiale dell’identità.
“Non c’è nessuna notizia ufficiale sull’identificazione del corpo. Sappiamo che Dario era su quel treno ma mancano all’identificazione 6 corpi. Tra quelli identificati lui non c’è ma non c’è nessun elemento ufficiale rispetto ai feriti ricoverati in ospedale e questo ci lascia sperare” dice all’Adnkronos il sindaco di Forza d’Agrò, Fabio Di Cara. “Ho sentito suo padre un’ora fa – spiega il sindaco – I genitori sono lì in attesa dei controlli incrociati. Sicuramente in serata ci sarà l’identificazione dei sei corpi, attendiamo”. “Sicuramente Dario si trovava su quel treno, stava raggiungendo in Spagna degli amici per alcuni giorni di vacanza – spiega – Lui viveva a Forza d’Agro mentre i genitori vivevano in Germania”.
95 persone sono ancora ricoverate e 32 di loro, compresi quattro ragazzi sotto i 15 anni, sono gravi. Garzon ha ammesso che stava guidando il treno ad una velocità di 190 chilometri all’ora in una curva dove la velocità massima ammessa è di 90. Intanto, il sindacato dei macchinisti denuncia il fatto che il tratto di ferrovia dove si è verificato l’incidente non era fornito del sistema di controllo che avrebbe automaticamente rallentato il treno in caso di eccessiva velocità. La società ferroviaria ha replicato dicendo che i sistemi di sicurezza del treno erano adeguati.
Il video – Tutti e tredici i vagoni si sono ribaltati, almeno uno è andato a fuoco. A bordo del convoglio c’erano circa 250 persone. Il tracciato ferroviario su cui è avvenuto il disastro fu inaugurato il 10 dicembre del 2011 e proprio quel giorno un treno sbandò paurosamente in quella curva, la prima dopo 80 km. Quella di Santiago è la tragedia ferroviaria più grande in Spagna dal 1944, quando la collisione tra due mezzi sulla linea tra Madrid e la Galizia provocò centinaia di morti. Nel video sotto, pubblicato sul sito di El Pais, le riprese di una telecamera del gestore delle infrastrutture ferroviarie Adif mostrano il treno sbucare dalla curva, la prima dopo 80 chilometri, ad altissima velocità. A un certo punto, il secondo vagone esce dai binari e trascina con sé tutto il resto.
Il treno e la dinamica dell’incidente – Il treno, secondo Renfe, la compagnia ferroviaria di Stato, “non aveva problemi di natura tecnica e – spiega il presidente Julio Gomez-Pomar Rodriguez – aveva superato il test di un’ispezione in mattinata”. Treni del genere vengono ispezionati, ha aggiunto, ogni 7.500 chilometri, poi ogni 50mila e infine ogni 150mila. “Insomma – ha concluso Rodriguez – il livello di manutenzione era perfetto”. Il macchinista, che è indagato, lavorava per la compagnia da 30 anni e ha 52 anni. Secondo quanto riferiscono fonti spagnole, tra i passeggeri c’era almeno un italiano.
Col passare delle ore, però, ci sono sempre meno dubbi sulle cause dell’incidente avvenuto all’entrata del ponte Dia de Galicia. Secondo quanto riferito dal delegato del governo in Galizia, Samuel Juàrez, al momento del disastro il treno avrebbe viaggiato addirittura a 220 chilometri orari in un tratto in cui la velocità massima consentita è di 80 all’ora. Il conducente, un macchinista di 52 anni con molta esperienza, non ha spiegato il motivo di una velocità così elevata, oltre il doppio di quella prevista in quel tratto. Il limite è legato al fatto che la curva è “chiusa” e si trova subito dopo l’uscita di un tunnel, alla fine di diversi chilometri di rettilineo. Una persona che partecipò nel 2011 al viaggio inaugurale della tratta ha riferito ai media che in corrispondenza della curva il treno ebbe come un sussulto, mentre per gli 80 chilometri precedenti era rimasto stabile.
Le ipotesi e i testimoni – I tecnici della Procura, delle ferrovie e del ministero sono al lavoro per accertare se si tratti di un errore umano, di un guasto tecnico oppure di una coincidenza di entrambe le cose. Secondo alcuni, il convoglio aveva un ritardo di cinque minuti, ma le stesse hanno escluso che possa essere questo il motivo dell’alta velocità. “Non si violano le norme per recuperare una manciata di secondi – ha affermato un tecnico intervistato dalla tv Antenna 3 – Nessun macchinista commetterebbe un errore così madornale. Esistono dei protocolli precisi anche per queste evenienze”. Alcuni testimoni hanno riferito di avere sentito un’esplosione prima che il treno deragliasse, anche se non è chiaro se sia trattato di un boato provocato dall’urto. Qualche vagone ha scavalcato la massicciata che separa i binari dalla strada ed è stato sbalzato sull’asfalto. Drammatiche le prime testimonianze raccolte dai media locali. ”Quanti morti che ci sono qui, mio Dio”, ha esclamato una donna a Radio Galega nei primi minuti dopo l’accaduto. Il treno andava troppo veloce, secondo Sergio, uno dei feriti. ”In nessun momento ho pensato che si trattasse di un attentato. Quando il treno ha preso la curva ho avuto la netta sensazione che stesse andando troppo veloce e poi c’è stato il deragliamento”.
1 /10 Treno deragliato a Santiago de Compostela
Il disastro ha annullato i festeggiamenti in vista della ricorrenza di San Giacomo, patrono di Spagna e della Galizia, il cui legame con la città fa di Santiago de Compostela una delle grandi mete del pellegrinaggio cristiano in Europa, con visitatori da mezzo mondo. La festa cade il 25 luglio, ma è annunciata secondo la tradizione dai rintocchi delle campane della Cattedrale già il 24, alla vigilia, per protrarsi di solito nella notte e poi per un’ intera settimana con riti ed eventi. Quest’anno, però, non ci sarà nessuna festa, ha comunicato l’amministrazione della Galizia.
Le parole del macchinista su Facebook – Francisco José Garzón Amo, l’esperto conducente che guidava il convoglio schiantatosi proprio a causa dell’eccessiva velocità, aveva postato nel marzo 2012 una foto con il tachimetro di un treno che viaggia a 200 chilometri all’ora. Gli risponde un utente: “Freeeena che vai troppo veloce”. Garzon risponde: “Sono al limite, non posso correre di più, altrimenti mi multano”. Poi aggiunge : “Il contachilometri non è truccato”. Gli scrive un altro: “Se ti prende la Guardia Civil ti lascia senza punti”. Il macchinista replica: “Che goduria sarebbe correre in parallelo con la Guardia Civil e sorpassarla facendo saltare l’autovelox!”. Mercoledì sera, poco dopo l’incidente, alcuni testimoni hanno riferito che Garzon ripeteva ai soccorritori: “Voglio morire, voglio morire”.
Cordoglio della politica – Santiago è anche la città natale dell’attuale premier spagnolo, Mariano Rajoy. E proprio il primo ministro stamattina è arrivato a Compostela e ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto della situazione. “Sono in corso due inchieste: una giudiziaria e una della commissione sugli incidenti ferroviari del ministro delle Infrastrutture. Le due inchieste sono naturalmente coordinate” ha detto Rajoy, che dopo aver annunciato tre giorni di lutto nazionale, ha specificato che la priorità è quella di identificare tutte le vittime. Anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso il suo cordoglio. “In queste ore di dolore”, ha scritto in un telegramma inviato al Presidente del governo spagnolo, “le immagini del luogo dell’incidente lasciano immaginare la tremenda sofferenza”. La Merkel ha voluto rivolgere le “più profonde condoglianze ai familiari delle vittime ed ai feriti, ai quali auguriamo una rapida e completa riabilitazione”. Anche il re Juan Carlos di Spagna ha voluto esprimere il proprio cordoglio per il “terribile incidente” ferroviario. “Mi rivolgo ai familiari e agli amici delle vittime, ai feriti e a tutte le persone colpite da questo evento sfortunato che, come esseri umani e come spagnoli, ci commuove e ci riempie di dolore e tristezza”, ha scritto in una lettera.
Anche Barack Obama esprime solidarietà e nel suo messaggio, ha reso noto la portavoce del dipartimento di Stato Marie Harf, Obama ha lodato il lavoro che soccorritori “che stanno lavorando per localizzare i dispersi e mettere in salvo i feriti” e detto che il governo americano è “pronto” a fornire qualsiasi aiuto possa essere necessario”. Poi ha aggiunto: “In questo giorno il popolo statunitense piange con i nostri amici spagnoli ai quali vanno i nostri pensieri e preghiere”.
Le autorità hanno lanciato un appello per la donazione di sangue ed hanno istituito un numero diretto per avere notizie: +34 981551100. Sul posto si è recato il ministro dei Lavori pubblici, Ana Pastor che sarà raggiunta domani da Rajoy. L’Unità di crisi della Farnesina, attraverso la rete diplomatico-consolare in Spagna, ha avviato contatti costanti con le autorità locali allo scopo di verificare l’eventuale presenza di italiani coinvolti.
(foto dal sito La Voz de Galicia)
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Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il vicedirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il condirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Palermo, 3 gen. (Adnkronos) - Una donna di Catania ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato, di buon mattino, dopo aver trovato accovacciato sul cofano della sua auto un uomo che non ha voluto sentire ragione di scendere dal mezzo per consentire alla proprietaria di andare a lavoro.
L’uomo, un 35enne di origine rumene, ha farfugliato alcune parole alla donna, rimanendo saldamente seduto sul cofano al punto tale che la signora, impaurita, ha messo in moto l’auto per cercare di farlo desistere e poi si è rivolta alla Sala Operativa della Questura di Catania che, prontamente, ha inviato due volanti in suo soccorso. Nel frattempo, viste le rimostranze dell’uomo, la donna ha cercato di portare l’auto, procedendo a passo d’uomo, nella vicina piazza Pietro Lupo. Qui, alla vista degli agenti della squadra Volanti, il 35enne rumeno è balzato giù dall’auto per afferrare una transenna e lanciarla contro il portone degli uffici di Polizia. I poliziotti hanno tentato più volte di bloccarlo nel tentativo di farlo ragionare, ma l’uomo ha più volte opposto una forte resistenza, sferrando un calcio contro una volante, danneggiandola.
Per questa sua condotta il 35enne è stato arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e condanna definitiva, e, a seguito di rito direttissimo, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Lunedì 6 Gennaio alle ore 11 in via Nomentana 361, a Roma, il Partito radicale convoca una manifestazione a sostegno della liberazione di Cecilia Sala.
"Dopo aver manifestato per quasi due anni davanti all'ambasciata iraniana contro il regime oppressivo, violento e misogino degli Ayatollah nei confronti del suo popolo - si legge in una nota di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito radicale -, non possiamo rimanere inermi nei confronti di una nostra concittadina ostaggio di pericolosi criminali. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Farnesina con il ministro Antonio Tajani ed è proprio in quest'ottica che intendiamo supportare il prezioso lavoro che si sta svolgendo in queste ore. L'appuntamento è lunedì 6 davanti all'ambasciata".
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - "La convocazione di un ambasciatore alla Farnesina è uno strumento molto importante e assai riconoscibile sul piano diplomatico per esercitare una pressione su uno Stato. C’è da dire che Tajani ha sempre utilizzato questo strumento con parsimonia, forse eccessiva, e dunque spesso con ritardo. Speriamo in futuro voglia essere più deciso, specie quando ci sono in gioco interessi vitali e che non si debba attendere, per esercitare questo passo, l’intervento delle opposizioni". Lo dice Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia viva.