Il giorno fatidico potrebbe non essere il 30 luglio. Non si chiuderà infatti in quella giornata il sipario sul processo Mediaset. A quanto apprende l’Ansa da fonti della Cassazione la decisione su una eventuale richiesta di rinvio da parte dei legali di Silvio Berlusconi o degli altri imputati potrebbe essere resa nota solo mercoledì 31. Nel caso, poi, che il rinvio non venisse chiesto, o concesso, il verdetto sul processo potrebbe arrivare addirittura giovedì 1 agosto. Nel ruolo di udienza, infatti, ci sono anche altre cause oltre a Mediaset. Ad ogni modo al momento la difesa di Berlusconi e degli altri tre imputati non ha presentato nessuna richiesta di rinvio. I difensori se vorranno chiedere altro tempo per studiare il fascicolo potranno formalizzare in udienza la richiesta. Berlusconi, in appello, è stato condannato a 4 anni di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale.
Anche se gli avvocati chiedessero un rinvio dell’udienza, peraltro, comunque gli atti rimarrebbero in mano alla sezione feriale alla quale sono stati assegnati per l’imminente prescrizione. I termini della prescrizione infatti non consentano un rinvio oltre metà settembre, data nella quale si conclude il lavoro della sezione feriale. Il fascicolo dunque non tornerà, sempre secondo le fonti dell’Ansa, alla terza sezione penale competente per i reati tributari come quelli di frode fiscale per i quali il Cavaliere è stato condannato. Dunque anche con un breve slittamento – entro la data del 15 settembre – il collegio giudicante sarebbe sempre composto dalle stesse toghe: il presidente Antonio Esposito, il relatore Amedeo Franco e i consiglieri Ercole Aprile, Giuseppe De Mauro e Claudio D’Isa. Rimarrebbe lo stesso anche il rappresentante della Procura della Suprema Corte, il sostituto procuratore generale Antonio Mura che domani sarà presente in udienza ed esprimerà il suo parere sull’eventuale richiesta di rinvio.
In Cassazione inoltre hanno fatto e rifatto i calcoli della prescrizione del processo e si sarebbe rilevato come siano errati i calcoli attribuiti da organi di informazione alla difesa dell’ex presidente del Consiglio in base ai quali la prescrizione maturerebbe il 26 settembre. Per gli “ermellini” la prescrizione matura ai primi di agosto.
Qualora la Cassazione dovesse confermare la pena, nel caso in cui l’ex presidente del Consiglio dovesse chiedere la misura alternativa al carcere, avendo lui solo un anno residuo da espiare per via dell’indulto, i tempi di esecuzione della pena molto probabilmente non saranno rapidi. E’ questa la previsione “concreta” che circola al Palazzo di Giustizia di Milano dove, tra ufficio esecuzioni della Procura, Procura generale e magistrato o tribunale di sorveglianza, a seconda di quale sarà la variabile scelta, ci si occuperà dell’esecuzione della pena per l’ex capo del Governo. Se venisse chiesta la misura alternativa e, quindi, l’affidamento in prova ai servizi sociali, stando al parere di alcuni, il complicato iter potrebbe concludersi anche l’anno prossimo considerato che non si tratta di un condannato detenuto, che la pena non è elevata e, inoltre, l’arretrato da smaltire da parte degli uffici è consistente.
A meno che, vista la delicatezza del procedimento, già a partire dalla Suprema Corte non si decida di dare un’accelerata alla procedura. Nell’ipotesi in cui l’apposito ufficio della Procura milanese, notificasse, durante la pausa estiva del tribunale a Berlusconi e ai suoi difensori l’ordine di esecuzione della pena con contestuale sospensione, l’istanza di misura alternativa potrà essere presentata comunque entro il 15 ottobre: dal giorno in cui viene ricevuto l’atto scatta infatti il termine di 30 giorni che, in questo caso, decorre però dal 16 settembre data in cui riprende l’attività ordinaria. Ovviamente se entro il 15 ottobre non viene depositata alcuna istanza di misura alternativa in tempi rapidi, nel giro di pochi giorni, il magistrato di sorveglianza – e non il tribunale collegiale – deciderà sulla misura detentiva che, quasi certamente, sarà quella domiciliare.
Giustizia & Impunità
Mediaset, maxi udienza in Cassazione: la decisione slitterà di almeno un giorno
La sentenza potrebbe non arrivare il 30 luglio: il verdetto potrebbe arrivare addirittura il primo agosto, anche perché ci sono anche altre cause nel ruolo. Al momento gli avvocati non hanno comunque presentato richieste di rinvio
Il giorno fatidico potrebbe non essere il 30 luglio. Non si chiuderà infatti in quella giornata il sipario sul processo Mediaset. A quanto apprende l’Ansa da fonti della Cassazione la decisione su una eventuale richiesta di rinvio da parte dei legali di Silvio Berlusconi o degli altri imputati potrebbe essere resa nota solo mercoledì 31. Nel caso, poi, che il rinvio non venisse chiesto, o concesso, il verdetto sul processo potrebbe arrivare addirittura giovedì 1 agosto. Nel ruolo di udienza, infatti, ci sono anche altre cause oltre a Mediaset. Ad ogni modo al momento la difesa di Berlusconi e degli altri tre imputati non ha presentato nessuna richiesta di rinvio. I difensori se vorranno chiedere altro tempo per studiare il fascicolo potranno formalizzare in udienza la richiesta. Berlusconi, in appello, è stato condannato a 4 anni di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale.
Anche se gli avvocati chiedessero un rinvio dell’udienza, peraltro, comunque gli atti rimarrebbero in mano alla sezione feriale alla quale sono stati assegnati per l’imminente prescrizione. I termini della prescrizione infatti non consentano un rinvio oltre metà settembre, data nella quale si conclude il lavoro della sezione feriale. Il fascicolo dunque non tornerà, sempre secondo le fonti dell’Ansa, alla terza sezione penale competente per i reati tributari come quelli di frode fiscale per i quali il Cavaliere è stato condannato. Dunque anche con un breve slittamento – entro la data del 15 settembre – il collegio giudicante sarebbe sempre composto dalle stesse toghe: il presidente Antonio Esposito, il relatore Amedeo Franco e i consiglieri Ercole Aprile, Giuseppe De Mauro e Claudio D’Isa. Rimarrebbe lo stesso anche il rappresentante della Procura della Suprema Corte, il sostituto procuratore generale Antonio Mura che domani sarà presente in udienza ed esprimerà il suo parere sull’eventuale richiesta di rinvio.
In Cassazione inoltre hanno fatto e rifatto i calcoli della prescrizione del processo e si sarebbe rilevato come siano errati i calcoli attribuiti da organi di informazione alla difesa dell’ex presidente del Consiglio in base ai quali la prescrizione maturerebbe il 26 settembre. Per gli “ermellini” la prescrizione matura ai primi di agosto.
Qualora la Cassazione dovesse confermare la pena, nel caso in cui l’ex presidente del Consiglio dovesse chiedere la misura alternativa al carcere, avendo lui solo un anno residuo da espiare per via dell’indulto, i tempi di esecuzione della pena molto probabilmente non saranno rapidi. E’ questa la previsione “concreta” che circola al Palazzo di Giustizia di Milano dove, tra ufficio esecuzioni della Procura, Procura generale e magistrato o tribunale di sorveglianza, a seconda di quale sarà la variabile scelta, ci si occuperà dell’esecuzione della pena per l’ex capo del Governo. Se venisse chiesta la misura alternativa e, quindi, l’affidamento in prova ai servizi sociali, stando al parere di alcuni, il complicato iter potrebbe concludersi anche l’anno prossimo considerato che non si tratta di un condannato detenuto, che la pena non è elevata e, inoltre, l’arretrato da smaltire da parte degli uffici è consistente.
A meno che, vista la delicatezza del procedimento, già a partire dalla Suprema Corte non si decida di dare un’accelerata alla procedura. Nell’ipotesi in cui l’apposito ufficio della Procura milanese, notificasse, durante la pausa estiva del tribunale a Berlusconi e ai suoi difensori l’ordine di esecuzione della pena con contestuale sospensione, l’istanza di misura alternativa potrà essere presentata comunque entro il 15 ottobre: dal giorno in cui viene ricevuto l’atto scatta infatti il termine di 30 giorni che, in questo caso, decorre però dal 16 settembre data in cui riprende l’attività ordinaria. Ovviamente se entro il 15 ottobre non viene depositata alcuna istanza di misura alternativa in tempi rapidi, nel giro di pochi giorni, il magistrato di sorveglianza – e non il tribunale collegiale – deciderà sulla misura detentiva che, quasi certamente, sarà quella domiciliare.
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Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Vogliamo il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica e non lo delegheremo alla Francia e alla Gran Bretagna". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per avere i granai pieni -ha aggiunto- bisogna avere gli arsenali pieni, la difesa è la premessa della libertà e della democrazia".
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Proprio perché sono una patriota metterò questa nazione in sicurezza, perché come dice la nostra Costituzione difendere la Patria è un sacro dovere del cittadino". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.