Un emendamento per favorire l’assunzione dei giovani senza lavoro, bocciato da Partito democratico, Popolo della libertà e Scelta civica. Il Movimento 5 Stelle in Senato ha proposto una modifica al decreto sul lavoro per favorire l’entrata nelle aziende dei disoccupati tra i 18 e i 29 anni che non ha trovato però l’appoggio delle altre parti politiche. La modifica numero 1219 del gruppo grillino a Palazzo Madama prevedeva: l’esenzione dal pagamento dell’Irap “per i datori di lavoro che assumano, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, cinque lavoratori che rientrino in una delle seguenti condizioni: siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale; vivano soli con una o più persone a carico. Il datore di lavoro è esentato dall’Irap per ciascuno degli anni di imposta in cui gli incrementi occupazionali raggiunti con la quinta assunzione vengono mantenuti”. L’incentivo sarebbe durato per cinque anni e non avrebbe potuto superare i 650 euro per lavoratore assunto. Per coprire l’emendamento, i 5 Stelle proponevano un aumento dal 26% al 27% della tassazione sulle rendite da capitale per i grandi patrimoni.
La bocciatura dell’emendamento ha scatenato molte polemiche. Così Sergio Puglia, senatore della Campania e primo firmatario dell’emendamento ha commentato: “Il Pdl si riempie la bocca tutti i giorni di tutela delle nostre imprese e defiscalizzazione per chi assume giovani senza lavoro. Li abbiamo messi alla prova. Bene, anzi malissimo: a parte 2-3 dissidenti dal gruppo Pdl, tutto il partito berlusconiano, Pd e montiani hanno bocciato il nostro emendamento”. Un rifiuto che, secondo il senatore a 5 Stelle, sarebbe un segno di disinteresse verso il miglioramento delle condizioni di lavoro per gli altri partiti: “Il risultato delle votazioni parla chiaro a favore dell’emendamento del M5S hanno votato solo 64 senatori, 200 i contrari”.
Non è il solo emendamento bocciato. A modifica del decreto sul lavoro, il Movimento 5 Stelle in Senato ha infatti proposto altre modifiche. Innazitutto il “ripristino delle garanzie previste dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori precedente alla legge Fornero“. Sara Paglini, segretario della Commissione lavoro ha commentato: “La demagogia del Partito Democratico tradisce di nuovo i lavoratori italiani”. A favore dell’emendamento del Movimento 5 Stelle ha votato solo Sel. Si sono schierati contro le senatrici ed i senatori di Pd, Pdl, Scelta Civica e Lega. “Questa è la coerenza del Pd”, ha continuato Paglini, “Per mesi hanno parlato di articolo 18, raccolto firme ed oggi in aula non hanno avuto il coraggio di sostenere l’emendamento. In democrazia contano i fatti, non le parole e le promesse”.
Altro punto contestato riguardava l’estensione delle agevolazioni per le assunzioni previste dal decreto lavoro anche ai “laureati disoccupati da più di tre mesi“. L’emendamento è stato bocciato ancora una volta dalle altre parti politiche. “Il testo del Governo” – ha commentato Elisa Bulgarelli, senatrice M5S – “favorisce in maniera incomprensibile solo quelle persone in cerca di occupazione che siano prive di un titolo di studio superiore. Che senso ha? Che discriminazione è mai questa? I contributi non sono molto alti, ma non c’è alcuna ragione per supporre che non possano essere molto comodi anche per assumere un laureato. Adesso voglio vedere i nostri governanti venirci a parlare di ‘aiuto all’occupazione'”.
Politica
Decreto Lavoro, M5S: niente Irap per chi assume 5 disoccupati. No di Pd e Pdl
Il senatore grillino Sergio Puglia ha presentato un emendamento al dl Giovannini per favorire l'ingresso in azienda di giovani tra i 18 e i 29 anni da sei messi senza occupazione. Le altre forze politiche hanno bocciato il testo. Stessa sorte per la proposta di far tornare l'art.18 alle garanzie pre riforma Fornero e il tentativo di estendere le agevolazioni per l'occupazione anche ai neolaureati
Un emendamento per favorire l’assunzione dei giovani senza lavoro, bocciato da Partito democratico, Popolo della libertà e Scelta civica. Il Movimento 5 Stelle in Senato ha proposto una modifica al decreto sul lavoro per favorire l’entrata nelle aziende dei disoccupati tra i 18 e i 29 anni che non ha trovato però l’appoggio delle altre parti politiche. La modifica numero 1219 del gruppo grillino a Palazzo Madama prevedeva: l’esenzione dal pagamento dell’Irap “per i datori di lavoro che assumano, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, cinque lavoratori che rientrino in una delle seguenti condizioni: siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale; vivano soli con una o più persone a carico. Il datore di lavoro è esentato dall’Irap per ciascuno degli anni di imposta in cui gli incrementi occupazionali raggiunti con la quinta assunzione vengono mantenuti”. L’incentivo sarebbe durato per cinque anni e non avrebbe potuto superare i 650 euro per lavoratore assunto. Per coprire l’emendamento, i 5 Stelle proponevano un aumento dal 26% al 27% della tassazione sulle rendite da capitale per i grandi patrimoni.
La bocciatura dell’emendamento ha scatenato molte polemiche. Così Sergio Puglia, senatore della Campania e primo firmatario dell’emendamento ha commentato: “Il Pdl si riempie la bocca tutti i giorni di tutela delle nostre imprese e defiscalizzazione per chi assume giovani senza lavoro. Li abbiamo messi alla prova. Bene, anzi malissimo: a parte 2-3 dissidenti dal gruppo Pdl, tutto il partito berlusconiano, Pd e montiani hanno bocciato il nostro emendamento”. Un rifiuto che, secondo il senatore a 5 Stelle, sarebbe un segno di disinteresse verso il miglioramento delle condizioni di lavoro per gli altri partiti: “Il risultato delle votazioni parla chiaro a favore dell’emendamento del M5S hanno votato solo 64 senatori, 200 i contrari”.
Non è il solo emendamento bocciato. A modifica del decreto sul lavoro, il Movimento 5 Stelle in Senato ha infatti proposto altre modifiche. Innazitutto il “ripristino delle garanzie previste dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori precedente alla legge Fornero“. Sara Paglini, segretario della Commissione lavoro ha commentato: “La demagogia del Partito Democratico tradisce di nuovo i lavoratori italiani”. A favore dell’emendamento del Movimento 5 Stelle ha votato solo Sel. Si sono schierati contro le senatrici ed i senatori di Pd, Pdl, Scelta Civica e Lega. “Questa è la coerenza del Pd”, ha continuato Paglini, “Per mesi hanno parlato di articolo 18, raccolto firme ed oggi in aula non hanno avuto il coraggio di sostenere l’emendamento. In democrazia contano i fatti, non le parole e le promesse”.
Altro punto contestato riguardava l’estensione delle agevolazioni per le assunzioni previste dal decreto lavoro anche ai “laureati disoccupati da più di tre mesi“. L’emendamento è stato bocciato ancora una volta dalle altre parti politiche. “Il testo del Governo” – ha commentato Elisa Bulgarelli, senatrice M5S – “favorisce in maniera incomprensibile solo quelle persone in cerca di occupazione che siano prive di un titolo di studio superiore. Che senso ha? Che discriminazione è mai questa? I contributi non sono molto alti, ma non c’è alcuna ragione per supporre che non possano essere molto comodi anche per assumere un laureato. Adesso voglio vedere i nostri governanti venirci a parlare di ‘aiuto all’occupazione'”.
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Ponte sullo stretto, aveva denunciato il degrado delle autostrade siciliane: il consorzio sospende il direttore generale dall’incarico
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Caso Almasri, ora la maggioranza non si ferma più: “Bisogna eliminare obbligatorietà dell’azione penale”. M5s: “Così i pm sotto il governo e politici impuniti”
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Caso Almasri, Vespa scatenato difende il governo: “Ogni Stato fa cose sporchissime”. Opposizioni: “Superato il limite”. E lui replica
Roma, 31 gen (Adnkronos) - "Bruno Vespa cita Matteo Renzi a proposito del generale Almasri. Spiace prendere atto che Vespa è ormai il portavoce di Fratelli d’Italia. Ma potrebbe essere utile ricordargli che la linea degli accordi con la Libia non è stata seguita dal Governo Renzi, ma - casomai - dai Governi successivi. Se Vespa vuole parlare di Renzi farebbe bene a informarsi prima. Attendiamo le scuse del conduttore". Lo scrive sui social Enrico Borghi, presidente dei senatori di Iv.
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Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "A cinque anni dalla Brexit, i disastri di quella scelta sono sotto gli occhi di tutti e gli inglesi si sono già pentiti di ciò. Eppure, nel 2016, Giorgia Meloni definiva quel referendum 'un esempio da seguire'. Come sempre, i nazionalisti dicono tutto e il suo contrario". Così Sandro Gozi sui social rilanciano il post del 2016 della premier Giorgia Meloni.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - Nasce una nuova scuola europea per formare una giovane generazione di amministratori locali che vogliono fare buona politica grazie all’opportunità fornite dall’Unione Europea. Akadémeia è politicamente trasversale ed è gratuita per gli studenti, grazie alle borse di studio. La conferenza di presentazione sarà lunedì 3 febbraio alle 15 a Esperienza Europa in Piazza Venezia 6 a Roma. Interverranno Dario Nardella (fondatore di Akademeia), i due membri del comitato scientifico Luciana Lamorgese e Gianni Letta, il sindaco di Napoli e presidente dell’Anci Gaetano Manfredi.
Roma, 31 gen (Adnkronos) - Occhi puntati sulla capigruppo della Camera dei deputati, convocata per martedì 4 febbraio alle 13 dopo lo scontro tra maggioranza e opposizione scaturito dal caso Almasri e il conseguente stop ai lavori parlamentari. Per allora dovrebbero arrivare le indicazioni sui principali nodi da sciogliere, sicuramente quello dell'attesa informativa dei ministri Nordio e Piantedosi proprio sul rimpatrio di Alamsri.
Per la settimana dal 3 al 7 febbraio al Senato era già previsto che si trattasse di un periodo riservato ai lavori delle Commissioni. A Montecitorio all'Odg da lunedì 3 alle 15 è iscritta la discussione generale sul Dl Cultura (da inviare al Senato, in scadenza il 25 febbraio). Da martedì l'aula della Camera ha in programma, a seguire, l'esame della Pdl sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; le mozioni (politiche industriali e rapporto Draghi); la Pdl sulla riduzione dell'orario di lavoro; la Pdl sui Nuovi giochi della gioventù (approvata dal Senato) e il Ddl sull'Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma.
Genova, 31 gen. - (Adnkronos) - "Il cantiere è già partito, questa è una pietra miliare". Così il presidente dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova Edoardo Garrone, alla posa della prima del nuovo ospedale pediatrico.
"Questo investimento era necessario perché una struttura a venti padiglioni, pensata nel 1930, non è più adeguata alla medicina moderna. Il Padiglione Zero dovrà essere consegnato entro la fine dell'anno prossimo, per impegno del costruttore, poi ci saranno le altre due fasi della costruzione dei padiglioni 1 e 2, con bassa intensità di cura e laboratori, e l'opera complessivamente sarà completata nel 2029. Ma l'alta intensità di cura sarà funzionante dai primi mesi del 2027".
La posa della prima pietra è arrivata oggi, in ritardo di circa un anno dal cronoprogramma. "La cerimonia si programma in funzione della disponibilità degli ospiti, è un momento simbolico. I lavori di demolizione sono già iniziati, le aree del Padiglione Zero sono già utilizzabili. Qualche ritardo e normale che ci sia, l'opera sicuramente verrà consegnata entro fine 2026". Per quanto riguarda il personale sanitario che lavorerà nei nuovi padiglioni, prematuro parlare di assunzioni: "Prima arriviamo a realizzare l'opera, poi ovvio che, nel momento in cui le strutture sono diverse, dovrà essere adeguata l'organizzazione. Più che nuove assunzioni, bisognerà fare un adeguamento organizzativo".