Un video messaggio, come all’inizio della sua storia politica. E’ questo il mezzo che Silvio Berlusconi ha scelto di utilizzare per commentare la decisione della Cassazione, che ha confermato per lui la condanna a quattro anni nell’ambito del processo Mediaset. Lo studio è quello di sempre, aPalazzo Grazioli, quello da cui ha già letto altri video messaggi alla nazione, soprattutto in vista delle campagne elettorali. Ci sono la bandiera italiana e quella dell’Europa sullo sfondo e la scrivania di legno massello resta sempre in primo piano. Ma stavolta l’atmosfera è completamente diversa. Niente sorrisi, né ironia. Solo mani nervose che reggono i fogli degli appunti. E alla fine una smorfia quasi di dolore. Il Cavaliere ha usato parole durissime, le stesse del passato ma con ancora più vigore specie alla luce del difficile momento personale e politico.
“La sentenza mi rende sempre più convinto che una parte della magistratura sia un soggetto irresponsabile” una “variabile incontrollabile, con magistrati non eletti dal popolo, che è assurta a vero e proprio potere dello Stato che condiziona permanentemente la vita politica, dalle inchieste di Tangentopoli fino ad oggi”. L’ex premier, poi, ha ricordato la sua vicenda giudiziaria, rispolverando un concetto per lui assai caro: la persecuzione delle toghe politicizzate. “Dal ’92-’93 c’è stata un’azione condizionata e fuorviante da parte della magistratura che ha preteso di assurgere un ruolo rinnovamento morale in nome di una presunta innovazione etica” ha detto il leader del Pdl, secondo cui “nessuno può comprendere la carica di violenza che mi è stata riservata in seguito ad una serie di accuse e processi” che non avevano fondamento: è un “vero e proprio accanimento giudiziario che non ha uguali”.
Messaggio, contenuto e toni non nuovi nelle dichiarazioni pubbliche dell’ex presidente del Consiglio, che poi ha analizzato nello specifico le accuse che gli sono costate la condanna a quattro anni. “Io non mai stato socio occulto di alcuno – ha detto – non ho ideato mai un sistema di frode fiscale, non esiste una falsa fattura né un fondo occulto che riguardi me e la mia famiglia. Viviamo in un Paese in cui la maggior parte dei crimini non vengono perseguiti – ha sottolineato – Io sono fiero di aver creato con le mie sole capacità un gruppo imprenditoriale avendo l’orgoglio di non aver mai licenziato uno solo dei miei collaboratori. Sono fiero di aver contributo alla ricchezza del paese”.
Berlusconi, però, non ha parlato solo di passato e di presente. Anzi. La parte più interessante del suo discorso in tv è stata quella sul futuro suo e del Pdl. “Dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo” e chiamando a raccolta “i giovani migliori e le energia migliori” e insieme a loro rimetteremo in piedi Forza Italia“. I modi con cui perseguire gli obiettivi per il Cavaliere sono scontati: “Diremo agli italiani di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà”. Proprio di riforma della giustizia, del resto, ha parlato poco fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, sottolineando il clima non troppo infuocato di questi giorni, ha auspicato per un’accelerazione del governo sulla strada delle riforme, prima fra tutte, neanche a dirla, quella della giustizia. Berlusconi e Napolitano, insomma, sembrano volere la stessa cosa. Del resto, il governo delle larghe intese è l’unico in grado di avere i numeri per partorire un cambiamento del sistema giudiziario.
Nel discorso dell’ex premier, poi, non poteva mancare l’accusa di irriconoscenza: ”In cambio di un impegno di 20 anni quale è il premio? Accuse sul nulla e una sentenza che mi toglie la libertà e i miei diritti politici” ha detto il leader del Pdl, lamentando che “così l’Italia riconosce i sacrifici e l’impegno dei suoi cittadini migliori”. Berlusconi, poi, è sembrato quasi entrare in campagna elettorale: “Dal male cerchiamo come sempre di fare uscire un bene: ora spero che i miei 50 processi e questa sentenza facciano aprire gli occhi agli italiani che non sono stati consapevoli della realtà del Paese e che hanno sprecato il loro voto” ha detto il Cavaliere, che rivolgendosi soprattutto a chi si è astenuto alle scorse elezioni, si è augurato che “tutti insieme si possa recuperare la vera libertà, per noi e per i nostri figli”.
Il leader del Pdl, poi, ha detto con forza di esser “fiero di aver creato con le mie sole capacità un grande gruppo imprenditoriale, che ha dato lavoro a migliaia e migliaia di collaboratori, avendo l’orgoglio di non aver mai, in decenni di attività, licenziato uno solo dei collaboratori delle mie aziende. Sono fiero di aver contribuito alla ricchezza dell’intero Paese – ha continuato – versando allo Stato miliardi e miliardi di euro di imposte ed offrendo con le mie televisioni non solo uno strumento di crescita per le aziende italiane, ma anche una maggiore libertà e pluralità al mondo dell’informazione. In cambio dell’impegno che ho profuso nel corso di quasi vent’anni a favore del mio Paese, giunto ormai quasi al termine della mia vita attiva, ricevo in premio delle accuse e una sentenza fondata sul nulla assoluto, che mi toglie addirittura la mia libertà personale e i miei diritti politici”.
Politica
Berlusconi condannato attacca: “Parte magistratura è irresponsabile”
Il Cavaliere registra un video messaggio mandato alla stampa in cui attacca i pm, si proclama innocente e parla del futuro: "Diremo agli italiani di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà"
Un video messaggio, come all’inizio della sua storia politica. E’ questo il mezzo che Silvio Berlusconi ha scelto di utilizzare per commentare la decisione della Cassazione, che ha confermato per lui la condanna a quattro anni nell’ambito del processo Mediaset. Lo studio è quello di sempre, aPalazzo Grazioli, quello da cui ha già letto altri video messaggi alla nazione, soprattutto in vista delle campagne elettorali. Ci sono la bandiera italiana e quella dell’Europa sullo sfondo e la scrivania di legno massello resta sempre in primo piano. Ma stavolta l’atmosfera è completamente diversa. Niente sorrisi, né ironia. Solo mani nervose che reggono i fogli degli appunti. E alla fine una smorfia quasi di dolore. Il Cavaliere ha usato parole durissime, le stesse del passato ma con ancora più vigore specie alla luce del difficile momento personale e politico.
“La sentenza mi rende sempre più convinto che una parte della magistratura sia un soggetto irresponsabile” una “variabile incontrollabile, con magistrati non eletti dal popolo, che è assurta a vero e proprio potere dello Stato che condiziona permanentemente la vita politica, dalle inchieste di Tangentopoli fino ad oggi”. L’ex premier, poi, ha ricordato la sua vicenda giudiziaria, rispolverando un concetto per lui assai caro: la persecuzione delle toghe politicizzate. “Dal ’92-’93 c’è stata un’azione condizionata e fuorviante da parte della magistratura che ha preteso di assurgere un ruolo rinnovamento morale in nome di una presunta innovazione etica” ha detto il leader del Pdl, secondo cui “nessuno può comprendere la carica di violenza che mi è stata riservata in seguito ad una serie di accuse e processi” che non avevano fondamento: è un “vero e proprio accanimento giudiziario che non ha uguali”.
Messaggio, contenuto e toni non nuovi nelle dichiarazioni pubbliche dell’ex presidente del Consiglio, che poi ha analizzato nello specifico le accuse che gli sono costate la condanna a quattro anni. “Io non mai stato socio occulto di alcuno – ha detto – non ho ideato mai un sistema di frode fiscale, non esiste una falsa fattura né un fondo occulto che riguardi me e la mia famiglia. Viviamo in un Paese in cui la maggior parte dei crimini non vengono perseguiti – ha sottolineato – Io sono fiero di aver creato con le mie sole capacità un gruppo imprenditoriale avendo l’orgoglio di non aver mai licenziato uno solo dei miei collaboratori. Sono fiero di aver contributo alla ricchezza del paese”.
Berlusconi, però, non ha parlato solo di passato e di presente. Anzi. La parte più interessante del suo discorso in tv è stata quella sul futuro suo e del Pdl. “Dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo” e chiamando a raccolta “i giovani migliori e le energia migliori” e insieme a loro rimetteremo in piedi Forza Italia“. I modi con cui perseguire gli obiettivi per il Cavaliere sono scontati: “Diremo agli italiani di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà”. Proprio di riforma della giustizia, del resto, ha parlato poco fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, sottolineando il clima non troppo infuocato di questi giorni, ha auspicato per un’accelerazione del governo sulla strada delle riforme, prima fra tutte, neanche a dirla, quella della giustizia. Berlusconi e Napolitano, insomma, sembrano volere la stessa cosa. Del resto, il governo delle larghe intese è l’unico in grado di avere i numeri per partorire un cambiamento del sistema giudiziario.
Nel discorso dell’ex premier, poi, non poteva mancare l’accusa di irriconoscenza: ”In cambio di un impegno di 20 anni quale è il premio? Accuse sul nulla e una sentenza che mi toglie la libertà e i miei diritti politici” ha detto il leader del Pdl, lamentando che “così l’Italia riconosce i sacrifici e l’impegno dei suoi cittadini migliori”. Berlusconi, poi, è sembrato quasi entrare in campagna elettorale: “Dal male cerchiamo come sempre di fare uscire un bene: ora spero che i miei 50 processi e questa sentenza facciano aprire gli occhi agli italiani che non sono stati consapevoli della realtà del Paese e che hanno sprecato il loro voto” ha detto il Cavaliere, che rivolgendosi soprattutto a chi si è astenuto alle scorse elezioni, si è augurato che “tutti insieme si possa recuperare la vera libertà, per noi e per i nostri figli”.
Il leader del Pdl, poi, ha detto con forza di esser “fiero di aver creato con le mie sole capacità un grande gruppo imprenditoriale, che ha dato lavoro a migliaia e migliaia di collaboratori, avendo l’orgoglio di non aver mai, in decenni di attività, licenziato uno solo dei collaboratori delle mie aziende. Sono fiero di aver contribuito alla ricchezza dell’intero Paese – ha continuato – versando allo Stato miliardi e miliardi di euro di imposte ed offrendo con le mie televisioni non solo uno strumento di crescita per le aziende italiane, ma anche una maggiore libertà e pluralità al mondo dell’informazione. In cambio dell’impegno che ho profuso nel corso di quasi vent’anni a favore del mio Paese, giunto ormai quasi al termine della mia vita attiva, ricevo in premio delle accuse e una sentenza fondata sul nulla assoluto, che mi toglie addirittura la mia libertà personale e i miei diritti politici”.
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Mediaset, Berlusconi condannato: le prime pagine dei giornali internazionali
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Palermo, 9 mar. (Adnkronos) - I vigili del fuoco del Comando provinciale di Palermo resteranno per tutta la notte tra via Quintino Sella e via Gaetano Daita per tenere sotto controllo l'edificio in cui ieri mattina si è propagato un vasto incendio che ha distrutto l'appartamento all'ultimo piano dell'ex sottosegretario alla Salute, Adelfio Elio Cardinale, e della moglie, l'ex magistrato Annamaria Palma. I due sono riusciti a mettersi in salvo, tutti i residenti sono stati evacuati, un uomo di 80 anni è rimasto intossicato. "Le fiamme sono state circoscritte e non si propagano più. Sono in corso adesso le operazioni di bonifica che consistono nello smassamento della parte combusta e nello spegnimento dei focolai residui. Per tutta la notte sul posto sarà effettuato un servizio di vigilanza antincendio", ha spiegato in serata all'Adnkronos Agatino Carrolo, direttore regionale dei vigili del fuoco della Sicilia, da ieri mattina sul luogo del rogo.
"Abbiamo dovuto tagliare il tetto con le motoseghe. I miei uomini hanno lavorato a 25 metri su un piano inclinato di 30 gradi e abbiamo lavorato con la dovuta cautela. Tagliato il tetto si impedisce alle fiamme di propagarsi. Quindi rimangono da effettuare le operazioni di bonifica, di rimozione del materiale combusto e laddove ci sono dei focolai residui spegnerli. Oltre a questo si prevede di effettuare un'operazione di vigilanza antincendio ceh consiste in un presidio fisico a vigilare lo stato dei luoghi fino a quando non ci sarà più bisogno", ha detto.
E ha aggiunto: "Ci siamo trovati ad operare ad un altezza di 25 metri dal piano di calpestio. Dobbiamo spegnere un incendio importante di un tetto di circa 400 mq di falde e le fiamme sono particolarmente insidiose perché questa combustione è caratterizzata dal cosiddetto fuoco covante ossia una combustione in condizione di sotto ossigenazione che corre nello spazio di ventilazione del tetto. Quindi in superficie non si vede nulla ma ad un certo punto le fiamme affiorano dove è possibile".
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "Non c’è molto da dire, se non che mi vergogno e che mi dispiace molto. Il Pd è germogliato dalle tradizioni più alte e più nobili della storia politica del Paese. Ha nel suo dna l’europeismo. Ed è di tutta evidenza che non può essere questo il nostro posizionamento". Lo scrive sui social Pina Picierno rispondendo alle proteste sui social per il post del Pd sulla questione del piano di Difesa Ue in cui si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Matteo Salvini.
"Mi vergogno, infatti. E sono allibita", aggiunge la vice presidente del Parlamento europeo.
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "Ma vi siete bevuti il cervello Elly Schlein? Vi mettete a scimiottare Salvini. I riformisti sono vivi? Hanno qualcosa da dire? Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini certificate la vostra esistenza in vita al netto di Pina Picierno e Filippo Sensi". Lo scrive sui social Carlo Calenda, rilanciando un post del Partito democratico sulla questione del piano di Difesa Ue in cui tra l'altro si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Salvini.
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "In Italia si aggira un tizio - si chiama Andrea Stroppa - che rappresenta gli interessi miliardari e le intrusioni pericolose di Elon Musk. Dopo avere espresso avvertimenti vagamente minatori e interferito sull’attività di governo, questo Stroppa ha insultato due giornalisti, Fabrizio Roncone e la moglie Federica Serra, con il metodo tipico dell’intimidazione". Lo dice il senatore del Pd Walter Verini.
"Esprimiamo solidarietà ai due giornalisti. E ci chiediamo anche cosa aspetti Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio di questo Paese, a far sentire la sua voce contro queste ingerenze, questi attacchi, questi tentativi di intimidazione a giornalisti e giornali”, aggiunge il capogruppo Pd in Antimafia.
Roma, 8 mr (Adnkronos) - "Mentre il dibattito politico italiano viene inevitabilmente attratto dalla demagogia, da Trump arriva un’altra sberla: l’ipotesi del ritiro di 35.000 soldati americani dalla Germania. Si va di cigno nero in cigno nero, ma tutto questo sembra non ridestare dalla bolla della politica politicante il governo". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva.
"Oggi il Capitano ha animato i suoi gazebo nei fatti contro la linea della Premier e dell’altro Vicepremier (che dovrebbe essere il Ministro degli Esteri). Di fronte a questi scenari, serve un soprassalto di responsabilità. Oggi - aggiunge Borghi - di fronte agli sviluppi della guerra in Ucraina e alla svolta anti-Nato di Trump sono in gioco le nostre libertà democratiche: questo è il tema chiave di questi anni".
Washington, 8 mar. (Adnkronos) - E' stata eseguita tramite fucilazione la condanna a morte di Brad Keith Sigmon, che aveva scelto il plotone di esecuzione alla sedia elettrica e all'iniezione letale, i metodi adottati dalla South Carolina per le pene capitali. La Corte Suprema dello Stato aveva rifiutato l'ultima richiesta di sospensione dell'esecuzione, la prima tramite fucilazione eseguita negli Stati Uniti in 15 anni.
Il legale dell'uomo, condannato a morte per l'omicidio dei genitori della sua ex fidanzata con una mazza da baseball, ha spiegato al Washington Post che il suo assistito ha scelto il plotone di esecuzione perché "ha paura" ed è preoccupato per le possibili sofferenze provocate dall'iniezione letale, il cui procedimento, ha aggiunto il legale, viene "tenuto segreto".
Secondo quanto riferiscono i media americani, un plotone di esecuzione di tre agenti ha sparato all'uomo da una distanza di circa 4,6 metri all'interno del Broad River Correctional Institution nella capitale dello stato Columbia.
I giornalisti che hanno assistito all'esecuzione da dietro un vetro antiproiettile hanno affermato che Sigmon indossava una tuta nera con un piccolo bersaglio rosso fatto di carta o stoffa sul cuore. In una dichiarazione finale letta dal suo avvocato, Gerald King, Sigmon ha dichiarato di voler inviare un messaggio di "amore e un invito ai miei fratelli cristiani ad aiutarci a mettere fine alla pena di morte".
Al condannato è stato quindi messo in testa un cappuccio e circa due minuti dopo il plotone di esecuzione, composto da volontari del South Carolina Department of Corrections, ha sparato attraverso fessure in un muro.
Da quando è stata reintrodotta la pena di morte negli Usa nel 1976 sono state eseguite solo tre condanne a morte per fucilazione, tutte nello Utah, nel 1977, nel 1996 e nel 2000.
Roma, 8 mar. (Adnkronos) - “Il risultato record raggiunto con il 2x1000 per il 2024 consente al Partito democratico un investimento straordinario sui territori: questa settimana abbiamo inviato oltre un milione di euro alle nostre articolazioni regionali e provinciali, che si somma alle 440.000 euro già anticipate. Si tratta solo del 70% di quanto pattuito, in quanto lo Stato non ha ancora trasferito l’intero 2x1000 spettante ai partiti politici. Ma noi invieremo comunque entro marzo il restante 30%, superando in totale i 2 milioni di euro relativi al solo 2024. Se sommiamo queste risorse al mezzo milione di euro trasferito lo scorso anno, possiamo calcolare che, in questi due anni di segreteria, il Pd nazionale ha trasferito ai territori più del doppio delle risorse trasferite negli otto anni precedenti sommati insieme, cioè dalla fine del finanziamento pubblico al 2022". Lo sottolinea il tesoriere del Pd, Michele Fina.
"Oggi -aggiunge- possiamo farlo perché sta arrivando a compimento una grande opera di risanamento del nostro bilancio, ma soprattutto perché abbiamo fatto fin dall’inizio una scelta precisa: investire per sostenere la partecipazione, l'attività politica e, in ultima istanza, la democrazia nel Paese. Abbiamo unito tutti i livelli del partito in un unico sforzo corale. Per questo nel 2024 siamo risultati il primo partito in assoluto con 10.286.000 circa di risorse, con una crescita di 3 milioni in due anni e ben 628.000 contribuenti che ci hanno scelto. È il dato più alto della nostra storia”.
“In un tempo in cui -le democrazie liberali sono messe in discussione dalla prepotenza finanziaria di plurimiliardari stranieri e dalla forza economica delle big tech, il Partito democratico -aggiunge la segretaria Elly Schlein- riparte dai territori, dal coinvolgimento della base, dal riacquisto e riapertura delle sedi, dalla formazione politica".