Una manifestazione che è un ritorno al passato, con gli altoparlanti che diffondono melodie di Forza Italia, presente col suo logo sul palco del comizio. Che, peraltro, non è stato autorizzato. Ci sono solo poche centinaia di persone in via del Plebiscito per la manifestazione di protesta contro la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset. Iniziativa dove il Cavaliere ha ribadito la sua innocenza, attaccato la magistratura e aggiunto che il governo deve andare avanti. E ai suoi ha garantito: “Non mollo”. Un discorso di pochi minuti, al termine del quale era visibilmente commosso. L’affluenza, però, non è stata all’altezza dei 500 pullman “per la rivoluzione” annunciati alla vigilia da Daniela Santanché. “Era previsto un allarme, poi è arrivato un messaggio dalla Questura. Ora è tutto rientrato”, aveva detto un vigile a poche ore dall’inizio. Anche se in contemporanea la “pitonessa” assicurava ai microfoni di SkyTg24: “Abbiamo avuto tante adesioni. Ci sarà un fiume di gente, il popolo di Berlusconi, tutti indignati per com’è il nostro Paese e tutti che hanno paura e si chiedono se questo sia ancora un Paese democratico”.
1 /13
Palazzo Grazioli – manifestazione a sostegno di Silvio Berlusconi
In una nota ufficiale, però, il Pdl fa sapere che la manifestazione è andata “oltre ogni più rosea aspettativa”. Secondo il partito hanno partecipato 25mila persone, “a cui vanno aggiunte tutte quelle che non sono riuscite a raggiungere il centro (e che stanno ancora arrivando) per il grave ostruzionismo dell’amministrazione capitolina”, nonostante “la chiara ostilità del comune di Roma, che ha impedito a molti pullman di avvicinarsi al centro di Roma per scaricare i militanti e gli elettori”.
Il Cavaliere è arrivato nel pomeriggio con la fidanzata Francesca Pascale a Palazzo Grazioli dove, a pochi metri, era allestito il palco (nella foto), con il logo del Popolo della Libertà a fianco di quello di Forza Italia, che da tempo il Cavaliere ha deciso di rilanciare. Durante i lavori di allestimento è stato segato un palo della segnaletica per fare spazio, anche se quel palco non è mai stato autorizzato. Infatti una nota del Comune di Roma spiega di non avere “ricevuto una richiesta in proposito. Il sindaco ne ha informato il Prefetto. Il Campidoglio è e sarà sempre disponibile a valutare ogni richiesta di occupazione di suolo pubblico ma solo seguendo le procedure corrette e rimanendo nell’ambito della legalità, valore a cui questa amministrazione tiene molto”. Osservazioni che Fabrizio Cicchitto rispedisce al mittente, puntualizzando che “con le sue polemiche di stampo burocratico il sindaco Marino dimostra di essere un cretino”. Tra le poche centinaia di manifestanti, a dominare la scena ci sono le bandiere azzurre del Pdl e tricolori di Forza Italia, mentre c’è chi inalbera cartelli con la scritta “Silvio libero” o “Presidente Berlusconi siamo con te” e chi grida “grazia subito, grazia subito”.
A ridosso della facciata principale della residenza romana di Berlusconi sono stati allestiti i banchetti per la raccolta firme dei referendum radicali sulla giustizia, che da tempo il Pdl aveva dichiarato di volere sostenere. Come annunciato, non è presente nessun esponente del governo Letta, ad eccezione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Michaela Biancofiore che ha spiegato di “non vedere la motivazione dell’assenza” dei suoi colleghi di centrodestra. Quella di non far partecipare i ministri del Pdl, precisa però Maria Stella Gelmini “è stata una scelta concordata con il presidente Berlusconi perché noi questo governo lo abbiamo voluto nel segno della pacificazione, della responsabilità, quella responsabilità che però da parte di altri sembra essere venuta meno”. Tra i primi esponenti del partito ad arrivare ci sono Lara Comi, Renata Polverini, Lucio Malan e Laura Ravetto.
ORA PER ORA
18.31 – “Non mollo”
Berlusconi chiude il comizio con un ringraziamento ai manifestanti e dice: “Il vostro essere qui comporta che vi faccia una promessa. Io resto qui, io non mollo. Continueremo tutti insieme a combattere questa battaglia di democrazia e di libertà e tutti insieme riusciremo a vincere e cambiare il nostro Paese affinché i cittadini non si ritrovino senza colpa in carcere”. Poi gli altoparlanti diffondono “Meno male che Silvio c’è”.
18.23 – “Sono innocente. La magistratura vuole la sinistra”
Berlusconi spiega che la sentenza non considera che fossi fuori dalla tv da vent’anni e che punisce con quattro anni di condanna per sette milioni di euro di evasione quando Mediaset ne ha pagati oltre 50 di tasse. “Sono arrivati a raggiungere il loro traguardo ma non possono impedirmi di dire che c’è una parte della magistratura che è fortemente politicizzata. Secondo loro il popolo ha la democrazia solo con la sinistra al governo. Così hanno eliminato i cinque partiti democratici che ci avevano governati per 50 anni”. Dal riferimento a Mani pulite, passa a ricordare la sua discesa in campo nel 1994 e poi il “calvario di accuse” a cui è stato sottoposto in decine di procedimenti giudiziari. “Forza Italia e Pdl – spiega – sono l’unico baluardo contro regime illiberale e giustizialista”.
18.19 – Berlusconi: “Il governo deve andare avanti”
“La vostra vicinanza e il vostro affetto mi ripaga di tanti pene e tanti dolori – dice il Cavaliere all’inizio del comizio -. Se il 4 di agosto di una domenica con 40 gradi all’ombra, con l’asfalto che brucia, dopo ore e ore di viaggio, un mare di gente è venuta qui per dimostrarmi stima vicinanza e affetto, io mi sento il dovere di impegnarmi ancora con ancora più entusiasmo e passione”. E ha proseguito: “Non credo che nessuno possa dirci che si tratta di una manifestazione eversiva. Nessuno può venirci a dire che siamo degli irresponsabili perché abbiamo detto chiaro e tondo che il governo deve andare avanti e deve approvare i provvedimenti economici che abbiamo richiesto e che sono stati concordati. E il Parlamento – aggiunge – deve andare avanti per approvare i provvedimenti del governo. Quello che ci spinge non è il nostro interesse particolare, ma quello dell’Italia”.
18.17 – Berlusconi sale sul palco del comizio
Silvio Berlusconi sale sul palco in via del Plebiscito e parte l’ovazione della folla sulle note dell’inno di Mameli.
18.13 – Famiglia cristiana: “Berlusconi lasci per sempre”
“Dopo avergli espresso affettuosa solidarietà, fatta anche di piaggeria e sudditanza, e dopo aver elaborato il lutto, sarebbe bene che a chiedergli di fare un passo indietro – e questa volta per sempre – fossero proprio i suoi parlamentari”. Così in un editoriale, il direttore di Famiglia Cristiana, Antonio Sciortino.
18.04 – Esponenti Pdl al balcone di Palazzo Grazioli
Un lungo applauso ha salutato l’apparizione al balcone di Palazzo Grazioli di alcuni dirigenti del Pdl: tra loro il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, Daniela Santanchè, Rocco Crimi e Daniele Capezzone. Un applauso a parte si è levato quando è spuntato il coordinatore Sandro Bondi, che ieri ha scatenato la polemiche sul rischio di una guerra civile. I manifestanti, quando la musica degli inni si ferma, urlano “libertà! Libertà”.
(ha collaborato Irene Buscemi)
Politica
Berlusconi condannato, Pdl in piazza. Lui: “Sono innocente, non mollo”
Comizio breve per il Cavaliere che ha attaccato la magistratura e ribadito che il governo deve andare avanti. Poche centinaia di manifestanti in via del Plebiscito anche se il Pdl in una nota parla di 25mila persone. Il Comune di Roma spiega che il palco non era autorizzato. Cicchitto: "Marino dimostra di essere un cretino"
Una manifestazione che è un ritorno al passato, con gli altoparlanti che diffondono melodie di Forza Italia, presente col suo logo sul palco del comizio. Che, peraltro, non è stato autorizzato. Ci sono solo poche centinaia di persone in via del Plebiscito per la manifestazione di protesta contro la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset. Iniziativa dove il Cavaliere ha ribadito la sua innocenza, attaccato la magistratura e aggiunto che il governo deve andare avanti. E ai suoi ha garantito: “Non mollo”. Un discorso di pochi minuti, al termine del quale era visibilmente commosso. L’affluenza, però, non è stata all’altezza dei 500 pullman “per la rivoluzione” annunciati alla vigilia da Daniela Santanché. “Era previsto un allarme, poi è arrivato un messaggio dalla Questura. Ora è tutto rientrato”, aveva detto un vigile a poche ore dall’inizio. Anche se in contemporanea la “pitonessa” assicurava ai microfoni di SkyTg24: “Abbiamo avuto tante adesioni. Ci sarà un fiume di gente, il popolo di Berlusconi, tutti indignati per com’è il nostro Paese e tutti che hanno paura e si chiedono se questo sia ancora un Paese democratico”.
1 /13 Palazzo Grazioli – manifestazione a sostegno di Silvio Berlusconi
In una nota ufficiale, però, il Pdl fa sapere che la manifestazione è andata “oltre ogni più rosea aspettativa”. Secondo il partito hanno partecipato 25mila persone, “a cui vanno aggiunte tutte quelle che non sono riuscite a raggiungere il centro (e che stanno ancora arrivando) per il grave ostruzionismo dell’amministrazione capitolina”, nonostante “la chiara ostilità del comune di Roma, che ha impedito a molti pullman di avvicinarsi al centro di Roma per scaricare i militanti e gli elettori”.
Il Cavaliere è arrivato nel pomeriggio con la fidanzata Francesca Pascale a Palazzo Grazioli dove, a pochi metri, era allestito il palco (nella foto), con il logo del Popolo della Libertà a fianco di quello di Forza Italia, che da tempo il Cavaliere ha deciso di rilanciare. Durante i lavori di allestimento è stato segato un palo della segnaletica per fare spazio, anche se quel palco non è mai stato autorizzato. Infatti una nota del Comune di Roma spiega di non avere “ricevuto una richiesta in proposito. Il sindaco ne ha informato il Prefetto. Il Campidoglio è e sarà sempre disponibile a valutare ogni richiesta di occupazione di suolo pubblico ma solo seguendo le procedure corrette e rimanendo nell’ambito della legalità, valore a cui questa amministrazione tiene molto”. Osservazioni che Fabrizio Cicchitto rispedisce al mittente, puntualizzando che “con le sue polemiche di stampo burocratico il sindaco Marino dimostra di essere un cretino”. Tra le poche centinaia di manifestanti, a dominare la scena ci sono le bandiere azzurre del Pdl e tricolori di Forza Italia, mentre c’è chi inalbera cartelli con la scritta “Silvio libero” o “Presidente Berlusconi siamo con te” e chi grida “grazia subito, grazia subito”.
A ridosso della facciata principale della residenza romana di Berlusconi sono stati allestiti i banchetti per la raccolta firme dei referendum radicali sulla giustizia, che da tempo il Pdl aveva dichiarato di volere sostenere. Come annunciato, non è presente nessun esponente del governo Letta, ad eccezione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Michaela Biancofiore che ha spiegato di “non vedere la motivazione dell’assenza” dei suoi colleghi di centrodestra. Quella di non far partecipare i ministri del Pdl, precisa però Maria Stella Gelmini “è stata una scelta concordata con il presidente Berlusconi perché noi questo governo lo abbiamo voluto nel segno della pacificazione, della responsabilità, quella responsabilità che però da parte di altri sembra essere venuta meno”. Tra i primi esponenti del partito ad arrivare ci sono Lara Comi, Renata Polverini, Lucio Malan e Laura Ravetto.
ORA PER ORA
18.31 – “Non mollo”
Berlusconi chiude il comizio con un ringraziamento ai manifestanti e dice: “Il vostro essere qui comporta che vi faccia una promessa. Io resto qui, io non mollo. Continueremo tutti insieme a combattere questa battaglia di democrazia e di libertà e tutti insieme riusciremo a vincere e cambiare il nostro Paese affinché i cittadini non si ritrovino senza colpa in carcere”. Poi gli altoparlanti diffondono “Meno male che Silvio c’è”.
18.23 – “Sono innocente. La magistratura vuole la sinistra”
Berlusconi spiega che la sentenza non considera che fossi fuori dalla tv da vent’anni e che punisce con quattro anni di condanna per sette milioni di euro di evasione quando Mediaset ne ha pagati oltre 50 di tasse. “Sono arrivati a raggiungere il loro traguardo ma non possono impedirmi di dire che c’è una parte della magistratura che è fortemente politicizzata. Secondo loro il popolo ha la democrazia solo con la sinistra al governo. Così hanno eliminato i cinque partiti democratici che ci avevano governati per 50 anni”. Dal riferimento a Mani pulite, passa a ricordare la sua discesa in campo nel 1994 e poi il “calvario di accuse” a cui è stato sottoposto in decine di procedimenti giudiziari. “Forza Italia e Pdl – spiega – sono l’unico baluardo contro regime illiberale e giustizialista”.
18.19 – Berlusconi: “Il governo deve andare avanti”
“La vostra vicinanza e il vostro affetto mi ripaga di tanti pene e tanti dolori – dice il Cavaliere all’inizio del comizio -. Se il 4 di agosto di una domenica con 40 gradi all’ombra, con l’asfalto che brucia, dopo ore e ore di viaggio, un mare di gente è venuta qui per dimostrarmi stima vicinanza e affetto, io mi sento il dovere di impegnarmi ancora con ancora più entusiasmo e passione”. E ha proseguito: “Non credo che nessuno possa dirci che si tratta di una manifestazione eversiva. Nessuno può venirci a dire che siamo degli irresponsabili perché abbiamo detto chiaro e tondo che il governo deve andare avanti e deve approvare i provvedimenti economici che abbiamo richiesto e che sono stati concordati. E il Parlamento – aggiunge – deve andare avanti per approvare i provvedimenti del governo. Quello che ci spinge non è il nostro interesse particolare, ma quello dell’Italia”.
18.17 – Berlusconi sale sul palco del comizio
Silvio Berlusconi sale sul palco in via del Plebiscito e parte l’ovazione della folla sulle note dell’inno di Mameli.
18.13 – Famiglia cristiana: “Berlusconi lasci per sempre”
“Dopo avergli espresso affettuosa solidarietà, fatta anche di piaggeria e sudditanza, e dopo aver elaborato il lutto, sarebbe bene che a chiedergli di fare un passo indietro – e questa volta per sempre – fossero proprio i suoi parlamentari”. Così in un editoriale, il direttore di Famiglia Cristiana, Antonio Sciortino.
18.04 – Esponenti Pdl al balcone di Palazzo Grazioli
Un lungo applauso ha salutato l’apparizione al balcone di Palazzo Grazioli di alcuni dirigenti del Pdl: tra loro il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, Daniela Santanchè, Rocco Crimi e Daniele Capezzone. Un applauso a parte si è levato quando è spuntato il coordinatore Sandro Bondi, che ieri ha scatenato la polemiche sul rischio di una guerra civile. I manifestanti, quando la musica degli inni si ferma, urlano “libertà! Libertà”.
(ha collaborato Irene Buscemi)
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Il governo Letta deve cadere al più presto, nell’interesse del Paese
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Sit – in Pdl, il pregiudicato Berlusconi “resta” per fare le riforme
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Amsterdam, 3 feb. –(Adnkronos) - E' nell'ottica di una semplificazione "in linea con i cambiamenti comunicati" a dicembre al momento dell'uscita di Carlos Tavares, la riorganizzazione annunciata questa mattina da Stellantis. Un 'aggiornamento' che rafforza il ruolo delle singole regioni, accorpa ingegneria e software, rilancia su qualità e marketing e vede l'uscita di scena di alcuni top manager. Decisioni - si spiega in una nota - che "consentono il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione" e "rafforzano ulteriormente l’impegno di Stellantis nell’ascoltare i propri clienti" ponendo "le basi per una rinnovata crescita".
A livello di management, Linda Jackson lascia il gruppo e al vertice del brand Peugeot è sostituita da Alain Favey. Abbandona anche Yves Bonnefont, Chief Software Office, visto che "le attività software sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente". Nuovo responsabile anche per Jeep, con la nomina di Bob Broderdorf, dal momento che Antonio Filosa - che mantiene il suo attuale ruolo di COO delle Regioni d’America - assume la leadership globale dell’ente Quality, definito "fulcro della promessa dell’azienda ai clienti".
Nuovo capo anche per DS, dal momento che Olivier François - che mantiene la responsabilità di Fiat e Abarth - guiderà un nuovo Marketing Office, per seguire meglio le attività di promozione dei singoli brand e "supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni". Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz e Anne Abboud è stata nominata alla guida dell’unità veicoli commerciali di Stellantis Pro One.
Come sottolinea il Chairman di Stellantis John Elkann "gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”. Confermata la linea sul processo di nomina del nuovo Chief Executive Officer che "è in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio d’Amministrazione, e si concluderà entro la prima metà del 2025".
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Siamo vicini ad Antonio Tajani, alla sua famiglia e soprattutto a suo figlio Filippo, vittima di un malore durante una partita di calcio. Gli auguriamo una pronta guarigione, e che possa tornare presto in campo”. Lo dichiarano i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Esprimo il mio più profondo riconoscimento alla Brigata Sassari per il coraggio, la dedizione e l’alto senso del dovere dimostrato durante tutta la missione Unifil. Ringrazio il generale Messina, con il quale sono sempre rimasta in contatto per essere costantemente informata sullo stato del contingente. I nostri soldati hanno affrontato sfide complesse e delicate, portando avanti il nome dell’Italia con grande professionalità. Il loro impegno ha garantito la stabilità in una regione così fragile, e sono fiera di come abbiano rappresentato la nostra Nazione". Lo ha affermato la deputata di Fratelli d'Italia Barbara Polo, componente della commissione Difesa, al rientro del contingente della Brigata Sassari.
"Da sarda, -ha aggiunto- non posso che essere estremamente orgogliosa nel vedere i miei concittadini impegnati con tanto valore nelle operazioni internazionali. La Brigata Sassari è il fiore all’occhiello del nostro esercito, una realtà che continua a distinguersi per preparazione e coraggio”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali. Ne ha fatto le spese un bravo giornalista come Luca Telese aggredito per aver difeso i presidi di legalità che dopo le denunce della Lega le istituzioni stanno predisponendo. Telese chiamato ad un’assemblea pubblica da un sedicente Polo Civico ha avuto l'ardire di affermare che cancellate di protezione dei luoghi di socialità non sono poi da demonizzare. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza”. Lo afferma il deputato della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Nella loro foga alla ricerca del complotto, di qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, di uno spauracchio a cui assegnare colpe per nascondere le inadeguatezze del governo Meloni, i colleghi di Fratelli d’Italia hanno nuovamente toccato inesplorate vette di contraddizione. L’ultimo attacco frontale è stato riservato a Gimbe e al suo presidente Cartabellotta, colpevole di aver detto con dati inequivocabili che il decreto dell’Esecutivo sulle liste d’attesa è fermo al palo e che solo uno dei sei decreti attuativi è stato già approvato". Lo afferma Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera e coordinatore del Comitato politico salute e inclusione sociale del M5S.
"Oltre a usare parole estremamente gravi nei confronti di chi porta avanti con serietà e professionalità un preziosissimo lavoro scientifico a tutela della sanità, il senatore Zaffini -aggiunge l'esponente pentastellato- ha però di fatto confermato i ritardi denunciati da Cartabellotta, sebbene secondo lui siano in realtà tempi record. Una contraddizione decisamente bizzarra. E nel frattempo, i medici di medicina generale operano come meglio credono e la proposta di Forza Italia in merito è ancora ben lontana dal concretizzarsi".
"Al presidente Cartabellotta -conclude Quartini- va tutta la mia solidarietà, visto che ultimamente è stato identificato come avversario politico, alla stregua di una forza di opposizione, come persino Bruno Vespa aveva avuto l’indecenza di dire. Questo attacco scomposto, in ogni caso, non fa che confermare la linea di questa maggioranza: è sempre colpa degli altri. Dai magistrati, a coloro che distribuiscono la benzina, fino a Gimbe”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Il nemico del giorno del governo è la Fondazione Gimbe e in particolare il suo presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che falsifica i dati perché ‘cavalier servente’ e comunista. Affermazioni di una gravità inaudita contro un organismo indipendente e autorevole come Gimbe, che fa un grande lavoro di raccolta e verifica dei dati sanitari. La colpa di Cartabellotta? Aver fatto notare che a sei mesi dall’approvazione del decreto liste d’attesa mancano ancora cinque dei sei decreti attuativi, cosa tra l’altro confermata dalla stessa maggioranza". Lo afferma Mariolina Castellone, senatrice M5S e vicepresidente del Senato.
"Ancora una volta, questa destra cerca di trasferire su altri le colpe della propria incapacità e si produce in un costante bullismo contro professionisti che fanno il proprio lavoro, cercando di intimorirli. Per fortuna -conclude l'esponente pentastellata- ci sono i numeri a parlare e a smentire la propaganda di governo. E ci siamo noi a tutelare le voci libere e indipendenti”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona. Un tema che richiede senso di responsabilità e che non riscontro nelle dichiarazioni sparate a raffica da esponenti di Pd, 5 stelle e sinistra. Gli stessi che ci hanno consegnato un Servizio sanitario nazionale allo sfascio e per il quale ci stiamo adoperando per rimetterlo in sesto. Il collega Cartabellotta e la Fondazione Gimbe meritano rispetto, in quanto sono giustificati per la mancata conoscenza del lavoro che il Governo ha messo in campo sui decreti attuativi. Non posso al contrario giustificare i colleghi senatori che siedono nella commissione Sanità del Senato presieduta dal presidente Zaffini o i presidenti di Regione che prendono parte alla Conferenza Stato-Regioni". Lo afferma il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Sanità in Senato.
"Se non sanno -aggiunge- devo purtroppo arguire che dormono mentre se, come penso, sanno e attaccano il presidente Zaffini, che ha solo voluto puntualizzare il lavoro del Governo in risposta alle valutazioni della Fondazione Gimbe, è grave perché si tratta di un comportamento in grave mala fede. Si può anche non conoscere quanto si stia facendo sul tema, ma il senso di responsabilità vuole che prima di sparare a salve ci si informi e ci si documenti . In questo modo si prenderebbe facilmente atto che quanto annunciato dalla Fondazione Gimbe non è proprio puntuale perché -e lo ha spiegato bene il presidente Zaffini- la situazione riguardo ai decreti attuativi è la seguente: Criteri di funzionamento della piattaforma nazionale e regionali delle liste d’attesa: Il decreto è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In attesa del parere della Conferenza Stato Regioni alla quale è stato inviato il 13 settembre 2024".
"Funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio in coerenza con il modello di classificazione e stratificazione della popolazione, risulta ‘fatto’. Poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni e il rispetto agli obiettivi della legge: decreto trasmesso in Conferenza Stato-Regioni il 6 novembre 2024. Linee di indirizzo per l’attivazione dei sistemi di disdetta da parte dei Cup: il decreto è in fase di definizione da attuare con il Piano nazionale delle liste d’attesa in lavorazione predisposto dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria già condiviso con Regioni e Mef. Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del Ssn (superamento tetti di spesa): il decreto è in via di ultimazione. Il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute): decreto trasmesso alla conferenza Stato-Regioni il giorno 8 gennaio 2025".
"In questo confronto tra Zaffini e i nostri avversari politici -conclude Zullo- si può cogliere la differenza tra noi e loro: noi lavoriamo per mettere riparo agli sfasci che ci hanno lasciato in eredità, loro non sanno andare oltre l’irresponsabile e deleteria polemica sterile, dannosa dell’immagine del nostro Servizio sanitario nazionale”.