Nessuna possibilità di un’alleanza del Movimento 5 stelle con il Partito Democratico. Ci hanno provato con i sondaggi in spiaggia, le indiscrezioni sulle chiacchierate al bar mentre trascorre le vacanze in Sardegna e i malumori che tornano a galla tra i parlamentari grillini. Ma Beppe Grillo non ammette voci di corridoio e sulla pagina Twitter e scrive: “Pdl e pdmenoelle pari sono. Non c’è alcuna possibilità per me di allearmi né con uno, né con l’altro, né di votargli la fiducia”.
Beppe Grillo, in vacanza al mare, interviene per rispedire al mittente ogni indiscrezione di apertura verso il Partito democratico e attaccare quello che chiama “giornalismo da bar”: “Qualche pennivendolo si aggira nei bar della Sardegna, in alcuni dove non sono neppure mai stato, per attribuirmi aperture al pdmenoelle. Siamo arrivati al giornalismo da bar. Le pressioni per un’alleanza del M5S con il pdmenoelle con articoli inventati di sana pianta durano dal giorno dopo le elezioni politiche. Vi prego di smetterla. Mai con il pdl, mai con il pdmenoelle”. Il riferimento è all’intervista a Tino Demuro, ex sindaco di Arzachena (Costa Smeralda), pubblicata da Repubblica, dove si racconta di una serata nella cantine Surrau, tra vino e buon cibo a parlare di futuro. “Ho promesso riforme”, avrebbe detto il comico secondo il quotidiano, “mi sono impegnato per abolire il Porcellum. Se cade il governo non si vota e allora devo concretizzare i nostri voti. Non posso restare con il cerino in mano”. In sintesi: “Se questa volta non faccio nulla, la rete non me lo perdona. Sarebbe difficile dire di no come a marzo”. Frasi smentite il giorno dopo dallo stesso comico, intervenuto su Twitter e sul blog a spegnere ogni voce di polemica.
Fantapolitica, come la definiscono i suoi eletti, tutti presenti un aula il 5 agosto per le ultime votazioni prima della pausa estiva. Ma all’interno c’è chi la pensa diversamente e, già dopo la famosa consultazione con Pier Luigi Bersani, cova l’idea che un’alleanza di responsabilità con il Partito democratico non potrebbe essere il peggiore dei mali. La paura del Movimento 5 Stelle è quella di tornare ad essere l’ago della bilancia e già lo spettro di riunioni in streaming, consultazioni con il Partito Democratico e necessità di dare risposte concrete torna a bussare alle porte dei parlamentari. “Speriamo che sia arrivata la volta buona”, ha detto il deputato Francesco Molinari al Corriere della Sera, “Speriamo che, se cade il governo, il presidente affidi a noi l’incarico”. Della stessa opinione Paola Pinna: “Andare al voto adesso non avrebbe molto senso”.
Dopo l’espulsione di Adele Gambaro a inizio giugno, l’ultima di una lunga serie di mal di pancia, i parlamentari avevano cominciato a ingranare la marcia. Opposizione di punta, hanno inanellato una serie di successi, dal Restitution Day fino alla maratona di interventi in Parlamento per opporsi alla riforma dell’art.138. Ma la paura di dover tornare in prima fila tra alleanze di governo e offerte difficili da rifiutare è dietro l’angolo.
Così poche ore dopo la sentenza Mediaset, Riccardo Nuti, capogruppo alla Camera, aveva diffuso le linee guida di comunicazione all’esterno. Tra queste una frase che ha destato numerose polemiche. “Cosa deve fare il Pd?”. Su questo punto, secondo Nuti, il Movimento 5 Stelle ha un’idea chiara: “I democratici dovrebbero votare la nostra proposta di legge elettorale”. Poche righe che sono bastate ad alcuni per trovare possibili aperture e ventate di aria nuova e cambiamento. Voci smentite poi all’unisono dai rappresentanti in Parlamento.
Politica
Grillo chiude la porta al Pd: “Nessuna possibilità di alleanza o fiducia”
Il leader del Movimento 5 stelle interviene dal suo profilo Twitter per stoppare le voci sulla nascita di un possibile governo a maggioranza Pd-M5s in alternativa a quello delle 'larghe intese'. "Pd e Pdmenoelle pari sono", scrive Grillo sul suo account
Nessuna possibilità di un’alleanza del Movimento 5 stelle con il Partito Democratico. Ci hanno provato con i sondaggi in spiaggia, le indiscrezioni sulle chiacchierate al bar mentre trascorre le vacanze in Sardegna e i malumori che tornano a galla tra i parlamentari grillini. Ma Beppe Grillo non ammette voci di corridoio e sulla pagina Twitter e scrive: “Pdl e pdmenoelle pari sono. Non c’è alcuna possibilità per me di allearmi né con uno, né con l’altro, né di votargli la fiducia”.
Beppe Grillo, in vacanza al mare, interviene per rispedire al mittente ogni indiscrezione di apertura verso il Partito democratico e attaccare quello che chiama “giornalismo da bar”: “Qualche pennivendolo si aggira nei bar della Sardegna, in alcuni dove non sono neppure mai stato, per attribuirmi aperture al pdmenoelle. Siamo arrivati al giornalismo da bar. Le pressioni per un’alleanza del M5S con il pdmenoelle con articoli inventati di sana pianta durano dal giorno dopo le elezioni politiche. Vi prego di smetterla. Mai con il pdl, mai con il pdmenoelle”. Il riferimento è all’intervista a Tino Demuro, ex sindaco di Arzachena (Costa Smeralda), pubblicata da Repubblica, dove si racconta di una serata nella cantine Surrau, tra vino e buon cibo a parlare di futuro. “Ho promesso riforme”, avrebbe detto il comico secondo il quotidiano, “mi sono impegnato per abolire il Porcellum. Se cade il governo non si vota e allora devo concretizzare i nostri voti. Non posso restare con il cerino in mano”. In sintesi: “Se questa volta non faccio nulla, la rete non me lo perdona. Sarebbe difficile dire di no come a marzo”. Frasi smentite il giorno dopo dallo stesso comico, intervenuto su Twitter e sul blog a spegnere ogni voce di polemica.
Fantapolitica, come la definiscono i suoi eletti, tutti presenti un aula il 5 agosto per le ultime votazioni prima della pausa estiva. Ma all’interno c’è chi la pensa diversamente e, già dopo la famosa consultazione con Pier Luigi Bersani, cova l’idea che un’alleanza di responsabilità con il Partito democratico non potrebbe essere il peggiore dei mali. La paura del Movimento 5 Stelle è quella di tornare ad essere l’ago della bilancia e già lo spettro di riunioni in streaming, consultazioni con il Partito Democratico e necessità di dare risposte concrete torna a bussare alle porte dei parlamentari. “Speriamo che sia arrivata la volta buona”, ha detto il deputato Francesco Molinari al Corriere della Sera, “Speriamo che, se cade il governo, il presidente affidi a noi l’incarico”. Della stessa opinione Paola Pinna: “Andare al voto adesso non avrebbe molto senso”.
Dopo l’espulsione di Adele Gambaro a inizio giugno, l’ultima di una lunga serie di mal di pancia, i parlamentari avevano cominciato a ingranare la marcia. Opposizione di punta, hanno inanellato una serie di successi, dal Restitution Day fino alla maratona di interventi in Parlamento per opporsi alla riforma dell’art.138. Ma la paura di dover tornare in prima fila tra alleanze di governo e offerte difficili da rifiutare è dietro l’angolo.
Così poche ore dopo la sentenza Mediaset, Riccardo Nuti, capogruppo alla Camera, aveva diffuso le linee guida di comunicazione all’esterno. Tra queste una frase che ha destato numerose polemiche. “Cosa deve fare il Pd?”. Su questo punto, secondo Nuti, il Movimento 5 Stelle ha un’idea chiara: “I democratici dovrebbero votare la nostra proposta di legge elettorale”. Poche righe che sono bastate ad alcuni per trovare possibili aperture e ventate di aria nuova e cambiamento. Voci smentite poi all’unisono dai rappresentanti in Parlamento.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".