La richiesta di un passo indietro a Silvio Berlusconi, dopo la conferma della condanna in Cassazione, da parte del segretario del Pd, Guglielmo Epifani, scatena l’ira del Pdl. E almeno in un caso, quello del deputato Maurizio Bianconi, gli insulti: “Guglielmo Epifani, già segretario generale della Cgil e oggi segretario pro tempore del Pd, ci inonda di sciocchezze. Fra i miei colleghi di partito c’è chi si indigna o chi si arrabbia. Io no. Mi viene sempre in mente la frase di Bettino Craxi – afferma il vice capogruppo alla Camera -: i sindacalisti quando fanno i sindacalisti sono dei grandissimi rompicoglioni, quando entrano in politica restano dei grandissimi coglioni”. Brunetta e Cicchitto invece paventano la fine delle larghe intese. ”Le dichiarazioni di Epifani tendono a incendiare il clima politico nel momento in cui bisognerebbe rasserenare il clima. Non è una provocazione ma quasi. Non abbiamo bisogno lezioni da parte da nessuno” commenta il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani intervistato da Skytg24.

“Non vedo altra possibilità che prendere atto della sentenza”. Al Corriere della Sera Epifani aveva detto che per il Cavaliere, per cui oggi si riunisce la Giunta per le Immunità che discute sulla decadenza, ”non vedo altra possibilità che prendere atto della sentenza e degli effetti che produce, non ci sono strade”. Il leader del Pd ha anche ricordato al quotidiano di via Solferino il “video di Berlusconi giovane che dice che, quando uno fosse condannato per evasione fiscale, deve fare un passo indietro”. E alla domanda se ciò è quello che l’ex premier deve fare, l’ex sindacalista risponde come sia proprio “quello che è giusto”. Insomma ci sono, sottolinea, “delle conseguenze di carattere sanzionatorio della sentenza. E su questo terreno non c’è via di uscita”. 

Il Pdl contro il segretario Pd: “Irresponsabile”. Luca d’Alessandro (Pdl), segretario della commissione Giustizia della Camera, paventa anche conseguenze sull’esecutivo: “Gugliemo Epifani è un irresponsabile e un provocatore che cerca la crisi di governo senza intestarsela”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Fabrizio Cicchitto: ‘ Epifani sapeva benissimo tutte queste cose anche prima di fare l’intesa, per cui adesso il suo, nel migliore dei casi, è un esercizio di ipocrisia e di rimozione. In secondo luogo sulla legge elettorale, come su molte altre cose, se c’è un governo c’è anche un vincolo di maggioranza possibilmente aperto anche al confronto con le forze disponibili dell’opposizione vista la materia di cui si discute. Invece Epifani afferma ‘noi partiamo dal nostro testo’ e poi aggiunge, in modo apodittico, utilizzando uno slogan già lanciato da qualcun altro nel passato peraltro con scarsa fortuna: ‘su quello tiriamo diritti’. Tiriamo diritti con chi? In sostanza questa sortita di Epifani ci sembra che apra molti problemi e interrogativi senza risolverne nessuno. In compenso essa non è un buon servizio reso né al governo né alla maggioranza”. 

“Il segretario, sia pure transitorio, del Partito democratico ha esplicitamente messo in conto la fine delle larghe intese. Oltre tutto in riferimento a una questione che non è compresa nel programma di governo e su una vicenda delicata, di cui non si può non avvertire la rilevanza democratica, a seguito della quale sia Silvio Berlusconi che il Pdl hanno già escluso riflessi sul governo, assicurando la continuazione del loro impegno” scrive in una nota Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera. “Guglielmo Epifani, con le sue parole – osserva Brunetta – non ha voluto lanciare una provocazione al centrodestra, non ha cercato la rissa con noi, ha, semmai, provato a sedare quella interna al Pd, lanciando un osso alle componenti giustizialiste ed estremiste, insofferenti del governo Letta e desiderose di liberarsi al più presto da quel vincolo. La stabilità del governo, come volevasi dimostrare, dipende dalle divisioni e dalle lotte intestine al Pd”. “Il ragionamento di Guglielmo Epifani continua a svilupparsi sulla base di una logica puramente formale che ignora la sostanza delle questioni che da decenni agitano la vita politica italiana. Senza adottare una visione di carattere storico, secondo una logica di responsabilità nazionale – afferma in una nota il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi – non usciremo mai dalle secche di una situazione senza vie d’uscita e senza vinti né vincitori”. 

Dal Pd l’invito ad abbassare i toni e far proseguire il lavoro del governo.  In difesa di Epifani il capogruppo alla Camera Pd Roberto Speranza: ”Voglio rivolgere al Pdl un invito fermo e responsabile ad abbassare i toni e a evitare assurdi e del tutto inopportuni attacchi a Guglielmo Epifani. Il segretario del Pd ha affermato una verità molto semplice: che in uno Stato democratico tutti i cittadini sono uguali davanti alla leggee che le sentenze vanno rispettate, anche se sono scomode”. “‘Il programma di governo è denso di impegni, ma fra questi non figura quello di risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi. Confidiamo che le reazioni aggressive di Cicchitto e colleghi all’intervista di Epifani siano dovute – dice il vice presidente del Gruppo Pd della Camera, Andrea Martella – alla mancata comprensione che per il Pd il governo è nato e deve proseguire il suo lavoro per rispondere alle esigenze del Paese, prima fra tutti quella di uscire dalla crisi proseguendo e rafforzando gli interventi che iniziano a dare risultati. Inoltre, tutti dovremmo essere d’accordo sul fatto che non si dovrà mai più votare con il porcellum. Tutto il resto vale poco”.  

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