Le regole del Congresso saranno decise nell’assemblea del 20 e 21 settembre, e in quell’occasione si confermerà la data delle primarie per il 24 novembre. L’annuncio è arrivato in apertura della direzione del Partito democratico dal segretario Guglielmo Epifani, rimandando ancora la discussione sulle norme e sulla necessità o meno di separare la carica di segretario e quella di candidato premier. Un annuncio a mezze parole, intervallato dalla domanda dell’unica iscritta a parlare Magda Negri. Tanto che i più critici, come ad esempio Pippo Civati, l’hanno definita “direzione balneare”. Civati ha di fatto smentito che la data del 24 novembre sia confermata: “Non abbiamo votato nulla, è stata solo un’ipotesi”.
Video di Annalisa Ausilio
“La commissione”, ha spiegato Epifani, “ha fatto uno sforzo molto serio di condivisione che consentirà di consegnare all’assemblea nazionale le proposte di modifica delle regole congressuali. Dall’assemblea “partirà l’iter del nostro congresso”. Il segretario conferma il sostegno al governo delle larghe intese: “Il Paese chiede oggi responsabilità e soluzione dei problemi” e l’esecutivo deve procedere “senza logoramento e senza fibrillazioni. Il congresso deve aiutare a definire un progetto per l’Italia e una speranza per un Paese che l’ha persa. Confermo tutto: tempi e funzione del congresso”.
Nel corso della direzione è intervenuto anche il primo ministro Enrico Letta: “Alternativa a questo governo”, ha detto, “vorrebbe dire elezioni subito e con questa legge elettorale necessità di nuove larghe intese. E’ necessario a ottobre cambiarla e sfruttare quella finestra. A 100 giorni emerge con chiarezza la fortuna e la scelta felice di aver detto da subito quali erano i binari: da subito si è detto che il governo cerca politiche distinte dalla politica. Quest’ultima in capo ai partiti”. E ha aggiunto: “Sento una responsabilità forte sulle mie spalle. Non mi farò distrarre”, dobbiamo “tornare all’agibilità politica”, ma “se viene meno l’unità del Pd in questo momento di sfilacciamento, il sistema rischia di venir giù. L’Italia può farcela. Dipende da noi”. La parola chiave: stabilità: “Sono criticato per questo, ma lo ribadisco: la stabilità è valore. La retorica dei mercati è rischiosa, ma va spiegata: per vendere il nostro debito dobbiamo essere credibili. Stavamo morendo quando non riuscivamo più a venderlo”.
Ventiquattr’ore dopo il discorso di Matteo Renzi dal palco del Pd di Castelfranco Emilia, il Partito democratico si è riunito per una direzione “eccezionale”. “Ce la facciamo a muoverci senza aspettare le mosse di Silvio Berlusconi per una volta?”, aveva detto il sindaco di Firenze nella prima uscita pubblica dopo alcune settimane di silenzio. Una provocazione a cui i rappresentanti del suo partito hanno cercato di dare una risposta. All’uscita dalla direzione, chi critica le affermazioni del segretario è, appunto, il deputato Civati: “Siamo venuti qui per non sapere niente. Né leggere né scrivere. Non abbiamo scritto una data, non abbiamo preso un impegno. C’è stata una domanda ad un certo punto: ‘Allora il congresso è il 24 novembre?’ La risposta è stata sì forse”. La direzione secondo Civati è stata “una direzione balneare“. E l’umore dei più critici “atarassico”, ha aggiunto Civati spiegando che “in un partito democratico dovrebbe essere chiaro a tutti come ci si confronta”.
Critici anche i renziani. “Grande è la confusione sotto il cielo”, ha twittato Andrea Marcucci, “Se Mao aveva ragione, anche la situazione del Pd è eccellente!”. Gli ha fatto eco Giorgio Tonini, vice capogruppo dei senatori del Pd: “C’è sorpresa e sconcerto a causa dell’assenza dell’indicazione della data del congresso”. Una querelle che fa discutere e crea malumori. Così il deputato Lorenzo Guerini: “Trovo assolutamente fuori luogo la nota della segreteria del partito che afferma che la data del 24 novembre è puramente indicativa. E’ grave che la fissazione della data, annunciata formalmente dalla Vicepresidente Marina Sereni, con l’assenso del Segretario nazionale e di fronte a tutta la Direzione riunita, e accolta con l’assenso di tutti, sia stata immediatamente messa in discussione da chi pur avendo responsabilità importanti nel partito non ha alcun titolo per assumere decisioni o dare indicazioni ufficiali sul tema. L’unico risultato che si è raggiunto è aver creato confusione e dato l’immagine di divisione su una decisione che a tutti i componenti la Direzione è apparsa chiarissima”.
Politica
Direzione Pd, “regole il 20 settembre”. Incertezza su primarie il 24 novembre
Le regole del Congresso saranno decise nell'assemblea del 20 e 21 settembre. Rimandata a quella data la discussione sulla separazione della carica di segretario da quella di candidato premier. Pippo Civati polemico: "Non si è deciso nulla, direzione balneare"
Le regole del Congresso saranno decise nell’assemblea del 20 e 21 settembre, e in quell’occasione si confermerà la data delle primarie per il 24 novembre. L’annuncio è arrivato in apertura della direzione del Partito democratico dal segretario Guglielmo Epifani, rimandando ancora la discussione sulle norme e sulla necessità o meno di separare la carica di segretario e quella di candidato premier. Un annuncio a mezze parole, intervallato dalla domanda dell’unica iscritta a parlare Magda Negri. Tanto che i più critici, come ad esempio Pippo Civati, l’hanno definita “direzione balneare”. Civati ha di fatto smentito che la data del 24 novembre sia confermata: “Non abbiamo votato nulla, è stata solo un’ipotesi”.
Video di Annalisa Ausilio
“La commissione”, ha spiegato Epifani, “ha fatto uno sforzo molto serio di condivisione che consentirà di consegnare all’assemblea nazionale le proposte di modifica delle regole congressuali. Dall’assemblea “partirà l’iter del nostro congresso”. Il segretario conferma il sostegno al governo delle larghe intese: “Il Paese chiede oggi responsabilità e soluzione dei problemi” e l’esecutivo deve procedere “senza logoramento e senza fibrillazioni. Il congresso deve aiutare a definire un progetto per l’Italia e una speranza per un Paese che l’ha persa. Confermo tutto: tempi e funzione del congresso”.
Ventiquattr’ore dopo il discorso di Matteo Renzi dal palco del Pd di Castelfranco Emilia, il Partito democratico si è riunito per una direzione “eccezionale”. “Ce la facciamo a muoverci senza aspettare le mosse di Silvio Berlusconi per una volta?”, aveva detto il sindaco di Firenze nella prima uscita pubblica dopo alcune settimane di silenzio. Una provocazione a cui i rappresentanti del suo partito hanno cercato di dare una risposta. All’uscita dalla direzione, chi critica le affermazioni del segretario è, appunto, il deputato Civati: “Siamo venuti qui per non sapere niente. Né leggere né scrivere. Non abbiamo scritto una data, non abbiamo preso un impegno. C’è stata una domanda ad un certo punto: ‘Allora il congresso è il 24 novembre?’ La risposta è stata sì forse”. La direzione secondo Civati è stata “una direzione balneare“. E l’umore dei più critici “atarassico”, ha aggiunto Civati spiegando che “in un partito democratico dovrebbe essere chiaro a tutti come ci si confronta”.
Critici anche i renziani. “Grande è la confusione sotto il cielo”, ha twittato Andrea Marcucci, “Se Mao aveva ragione, anche la situazione del Pd è eccellente!”. Gli ha fatto eco Giorgio Tonini, vice capogruppo dei senatori del Pd: “C’è sorpresa e sconcerto a causa dell’assenza dell’indicazione della data del congresso”. Una querelle che fa discutere e crea malumori. Così il deputato Lorenzo Guerini: “Trovo assolutamente fuori luogo la nota della segreteria del partito che afferma che la data del 24 novembre è puramente indicativa. E’ grave che la fissazione della data, annunciata formalmente dalla Vicepresidente Marina Sereni, con l’assenso del Segretario nazionale e di fronte a tutta la Direzione riunita, e accolta con l’assenso di tutti, sia stata immediatamente messa in discussione da chi pur avendo responsabilità importanti nel partito non ha alcun titolo per assumere decisioni o dare indicazioni ufficiali sul tema. L’unico risultato che si è raggiunto è aver creato confusione e dato l’immagine di divisione su una decisione che a tutti i componenti la Direzione è apparsa chiarissima”.
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Il Molise si adegua alla spending review. “Ma la paga dei consiglieri è aumentata”
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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "I continui rinvii del governo Meloni sembravano indirizzati a portare a compimento qualcosa di più della semplice propaganda, ma invece si va verso il nulla. Tre miliardi rispetto alla marea di aumenti sulle bollette sono davvero poca cosa, quasi una presa in giro. Milioni di cittadini stanno subendo rincari di quasi il 40%, migliaia di aziende rischiano la chiusura e altrettanti lavoratori il proprio posto. Ma d'altronde sbagliamo noi a stupirci. Per il governo Meloni il modello d'imprenditoria è quello della ministra Santanchè. Sbaglia chi si spacca la schiena come i cittadini che cercano di far quadrare i conti a fine mese o le imprese che fanno di tutto per stare sul mercato. Per Giorgia Meloni la cosa migliore è cercare qualche santo in paradiso o, meglio ancora, qualche amicizia che conti". Così in una nota Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Ci sono modalità diverse con le quali ci si rapporta a Trump. Credo che la presidente Meloni senta la responsabilità di essere un ponte fra l'Europa e l'America dati i suoi buoni rapporti con Trump". Lo ha detto l'eurodeputata di Fi, Letizia Moratti, a Otto e mezzo su La7.
"Sul tema dei dazi, credo che Trump sia uno shock per l'Europa, uno stimolo positivo perché l'Ue può mettere in atto le riforme richieste nel rapporto Draghi e Letta che chiedono un'Europa più competitiva, più favorevole agli investimenti, con una transizione energetica sostenibile e quindi in grado di sostenere il welfare."
"Siamo alleati storici degli Usa - continua Moratti - e in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza di dover comunque avere a che fare con un presidente eletto ed anche amato dai cittadini americani. L'Europa non può permettersi di non avere un dialogo con Trump. Sono moderata e liberale e il suo stile non mi appartiene ma nell'ambito del mio ruolo di parlamentare europea credo sia dovere rispondergli con fermezza e immediatezza ma cercando sempre il dialogo che porta vantaggi reciproci, come ha detto oggi la presidente Metsola."
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Nel momento in cui Donald Trump "fa saltare l'ordine internazionale basato sul multilateralismo" e "mette a rischio l'unità europea", è importante non far mancare "il nostro sostegno all'Ucraina" parallelamente ai negoziati che "non potranno coinvolgere Europa e Ucraina". Così Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, alla Direzione del Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Il giorno in cui Eni annuncia un utile di 14,3 miliardi di euro, la maggioranza presenta un decreto truffa che non affronta la vera questione di come ridurre il peso delle bollette. Il Governo Meloni per aiutare veramente le famiglie italiane avrebbe dovuto tassare gli extraprofitti, rivedere la decisione di trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, e puntare sulle rinnovabili invece che sul gas". Così Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
"La realtà dei fatti resta una sola: il governo di Giorgia Meloni ha favorito i grandi colossi energetici, che hanno accumulato extraprofitti per oltre 60 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi per paura di non poterle pagare".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. Così Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti Lega.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Alcune veloci considerazioni a partire dalle cose che credo vadano meglio precisate. La prima: non siamo stati e non siamo di fronte a postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della ue. È stato Putin a rifiutare sempre ogni dialogo, quel dialogo che oggi riconosce a Trump perché lo legittima come suo alleato", Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.
"Occorre spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa, iniziando subito il percorso di cooperazione sulla difesa perché non saranno le buone intenzioni a rendere forte l’Unione Europea ma la capacità di imporsi e esercitare deterrenza, non escludendo nessuna opzione che sarà necessario adottare e che sarà stabilita in quadro di solidarietà europea".
"Per noi, democratici e europei, è il tempo di decidere - aggiunge Picierno- se essere solo un pezzetto di un Risiko in cui altri tirano i dadi o se essere un continente libero e forte. E va chiarito tanto ai nemici della democrazia quanto ai nostri alleati, senza perdere altro tempo e senza cincischiare noi: l’unica lotta che definisce il nostro tempo e il campo della politica, oggi, è quella dell’europeismo e in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli".
"Siamo noi tutti in questo campo? Pensiamo ad un'alternativa alla destra che parta da questo campo? A me onestamente non è ancora chiaro. Sarei felice di essere smentita, ovviamente. Ma servono parole chiare che vanno pronunciate senza più giocare a nascondino. Crediamo tutti in un’Europa competitiva, con attori strategici del mercato più grandi e forti, un’Europa pronta ad affrontare le crisi internazionali sul piano politico e militare? Perchè questa è l’Europa che serve al mondo e agli europei. Non domani, oggi".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni, "nell’incontro di Parigi c’era in ritardo e di malavoglia. Intanto partecipa con trasporto e passione agli incontri della destra mondiale che considera l’Europa un incidente della storia. A Kyiv alle celebrazioni per il terzo anno della resistenza, non c’era proprio. A dir il vero ero sola proprio come italiana, ma con tanti colleghi progressisti e socialisti, c’era il mondo libero, i leader e parlamentari progressisti consapevoli della sfida che abbiamo di fronte e che il tempo di agire è ora". Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.