Non lo ferma neanche la condanna a 4 anni. Silvio Berlusconi sa che la miglior difesa è l’attacco. E quindi, invece di ritirarsi a vita privata come sarebbe accaduto a qualsiasi politico di un Paese occidentale, rilancia e mette sotto i suoi cannoni il governo. In sostanza: detta la linea a Enrico Letta. Bisogna abolire l’Imu, dice, perché è un principio fondante del governo. Il presidente del Consiglio aveva appena finito di dire: “Derubrichiamo le polemiche, vedrete che sarà trovata una sintesi a fine agosto”. E nulla, al confronto, potrà fare la dichiarazione arrivata in serata dal segretario del Pd Guglielmo Epifani che ricorda al Cavaliere le esatte parole di Letta in Parlamento il giorno della fiducia (superare l’attuale sistema e non “abolire l’Imu”).
E’ chiaro che in prima battuta l’obiettivo di Berlusconi è chiaro. I destinatari del suo messaggio sono il Pd e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che aveva parlato della cancellazione dell’Imu come soluzione iniqua e inefficace: “La nostra battaglia sull’Imu è una battaglia di libertà – si legge nella nota dell’ex presidente del Consiglio – Per questo non verremo mai meno al nostro impegno sull’Imu. E’ un impegno di fondo dell’accordo di governo con il presidente Letta, ma è anche e soprattutto lo stimolo fondamentale per far ripartire la nostra economia”. Secondo il Cavaliere “l’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole non si deve più pagare. Dal 2013 e per tutti gli anni a venire”. Il Cavaliere rivendica l’eliminazione dell’Ici del 2008 (che però lo stesso governo Berlusconi fu costretto a reinserire per salvare i conti pubblici) e ricorda “l’impegno che abbiamo preso nell’ultima campagna elettorale, quello stesso impegno che è alla base dell’accordo che ha portato alla formazione del governo di larghe intese”. Insomma, per il capo del Popolo delle Libertà la cancellazione dell’Imu è base fondante della nascita (e della sopravvivenza) dell’esecutivo.
Quindi si rivolge a quelli che definisce “scettici“: “Nel 2011 gli occupati nel settore delle costruzioni erano 1.847.000, crollati a 1.694.000 a fine 2012, per effetto dell’introduzione dell’Imu da parte del governo Monti (in realtà era stata decisa un anno prima dal governo di centrodestra, ndr). Si sono persi 150.000 posti di lavoro solo nel settore delle costruzioni, senza considerare l’indotto. Quanto è avvenuto, di negativo, nel 2012 ci porta a sostenere, a contrariis, che nel 2013 l’eliminazione dell’Imu consentirà di rilanciare il settore immobiliare“. La strada è segnata: l’economia riparte anche e soprattutto puntando sull’immobiliare: “Stimolando l’edilizia si cambia il corso della politica economica, innescando un circolo virtuoso di crescita – prosegue la nota di Berlusconi – Liberare adesso 4 miliardi attraverso l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa permette di aumentare il reddito disponibile delle famiglie che quindi, in un clima di rinnovata fiducia, saranno portate a spendere di più, piuttosto che a risparmiare come avviene quando si ha incertezza o paura del futuro”.
Qui si inserisce la polemica politica con la (trita) cristallizzazione delle diverse posizioni. Il viceministro Stefano Fassina quasi provoca il Pdl: “Aiutare disoccupati, esodati, famiglie in difficoltà e classi medie, invece di Zio Paperone, evita di aggravare le enormi iniquità presenti nel nostro Paese e dà un più efficace stimolo per rianimare l’economia. La campagna elettorale dovrebbe essere finita”. Maurizio Gasparri gli risponde senza cercare di fare il diplomatico: “Pd e Saccomanni vogliono far cadere il governo barando clamorosamente sull’Imu. Gli impegni sono chiari e noti a tutti gli italiani. Abbiamo rispetto per Enrico Letta e per la sua parola. A Fassina, causa l’irrilevanza e l’incompetenza del soggetto, non vale neanche la pena rispondere”. A tenere duro sono i governisti, di una parte e dell’altra: “Entro il 31 agosto e lo dico con assoluta certezza sarà presentata una misura che affronta e chiude questa vicenda Imu” spiega il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato. Non chiarisce la situazione il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia: “Non mi pare ci sia nulla di nuovo oltre al solito dibattito. L’Imu non esisterà più ed il suo superamento è nei fatti”.
Ma dietro la mossa del Cavaliere c’è anche molta strategia. Berlusconi attacca per difendersi. Già durante la settimana i retroscena dei giornali “di famiglia” lo descrivevano come un toro che sta per caricare. In sostanza Berlusconi si sarebbe dato un tempo di una quindicina di giorni dopo il quale dare l’assalto finale al governo, se non vede segnali che portino alla sua “agibilità politica”. Un modo per tenere in mano il pallino del gioco, “ricattare” il governo, spaventare il Quirinale. Il Colle avrebbe, per contro, negato qualsiasi strada che porti a un salvacondotto per il Cavaliere.
Politica
Imu, Berlusconi: “Via subito, è base dell’accordo”. Epifani: “Sbaglia”
Il leader del Pdl non parla della condanna, ma detta la linea al governo (ignorando il ministro Saccomanni: "L'imposta non si deve più pagare: dal 2013 e per tutti gli anni a venire. Così si attiva un circolo virtuoso dell'economia". Epifani: "Il Cavaliere sbaglia, il presidente del Consiglio non ha mai parlato di abolizione"
Non lo ferma neanche la condanna a 4 anni. Silvio Berlusconi sa che la miglior difesa è l’attacco. E quindi, invece di ritirarsi a vita privata come sarebbe accaduto a qualsiasi politico di un Paese occidentale, rilancia e mette sotto i suoi cannoni il governo. In sostanza: detta la linea a Enrico Letta. Bisogna abolire l’Imu, dice, perché è un principio fondante del governo. Il presidente del Consiglio aveva appena finito di dire: “Derubrichiamo le polemiche, vedrete che sarà trovata una sintesi a fine agosto”. E nulla, al confronto, potrà fare la dichiarazione arrivata in serata dal segretario del Pd Guglielmo Epifani che ricorda al Cavaliere le esatte parole di Letta in Parlamento il giorno della fiducia (superare l’attuale sistema e non “abolire l’Imu”).
E’ chiaro che in prima battuta l’obiettivo di Berlusconi è chiaro. I destinatari del suo messaggio sono il Pd e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che aveva parlato della cancellazione dell’Imu come soluzione iniqua e inefficace: “La nostra battaglia sull’Imu è una battaglia di libertà – si legge nella nota dell’ex presidente del Consiglio – Per questo non verremo mai meno al nostro impegno sull’Imu. E’ un impegno di fondo dell’accordo di governo con il presidente Letta, ma è anche e soprattutto lo stimolo fondamentale per far ripartire la nostra economia”. Secondo il Cavaliere “l’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole non si deve più pagare. Dal 2013 e per tutti gli anni a venire”. Il Cavaliere rivendica l’eliminazione dell’Ici del 2008 (che però lo stesso governo Berlusconi fu costretto a reinserire per salvare i conti pubblici) e ricorda “l’impegno che abbiamo preso nell’ultima campagna elettorale, quello stesso impegno che è alla base dell’accordo che ha portato alla formazione del governo di larghe intese”. Insomma, per il capo del Popolo delle Libertà la cancellazione dell’Imu è base fondante della nascita (e della sopravvivenza) dell’esecutivo.
Quindi si rivolge a quelli che definisce “scettici“: “Nel 2011 gli occupati nel settore delle costruzioni erano 1.847.000, crollati a 1.694.000 a fine 2012, per effetto dell’introduzione dell’Imu da parte del governo Monti (in realtà era stata decisa un anno prima dal governo di centrodestra, ndr). Si sono persi 150.000 posti di lavoro solo nel settore delle costruzioni, senza considerare l’indotto. Quanto è avvenuto, di negativo, nel 2012 ci porta a sostenere, a contrariis, che nel 2013 l’eliminazione dell’Imu consentirà di rilanciare il settore immobiliare“. La strada è segnata: l’economia riparte anche e soprattutto puntando sull’immobiliare: “Stimolando l’edilizia si cambia il corso della politica economica, innescando un circolo virtuoso di crescita – prosegue la nota di Berlusconi – Liberare adesso 4 miliardi attraverso l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa permette di aumentare il reddito disponibile delle famiglie che quindi, in un clima di rinnovata fiducia, saranno portate a spendere di più, piuttosto che a risparmiare come avviene quando si ha incertezza o paura del futuro”.
Qui si inserisce la polemica politica con la (trita) cristallizzazione delle diverse posizioni. Il viceministro Stefano Fassina quasi provoca il Pdl: “Aiutare disoccupati, esodati, famiglie in difficoltà e classi medie, invece di Zio Paperone, evita di aggravare le enormi iniquità presenti nel nostro Paese e dà un più efficace stimolo per rianimare l’economia. La campagna elettorale dovrebbe essere finita”. Maurizio Gasparri gli risponde senza cercare di fare il diplomatico: “Pd e Saccomanni vogliono far cadere il governo barando clamorosamente sull’Imu. Gli impegni sono chiari e noti a tutti gli italiani. Abbiamo rispetto per Enrico Letta e per la sua parola. A Fassina, causa l’irrilevanza e l’incompetenza del soggetto, non vale neanche la pena rispondere”. A tenere duro sono i governisti, di una parte e dell’altra: “Entro il 31 agosto e lo dico con assoluta certezza sarà presentata una misura che affronta e chiude questa vicenda Imu” spiega il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato. Non chiarisce la situazione il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia: “Non mi pare ci sia nulla di nuovo oltre al solito dibattito. L’Imu non esisterà più ed il suo superamento è nei fatti”.
Ma dietro la mossa del Cavaliere c’è anche molta strategia. Berlusconi attacca per difendersi. Già durante la settimana i retroscena dei giornali “di famiglia” lo descrivevano come un toro che sta per caricare. In sostanza Berlusconi si sarebbe dato un tempo di una quindicina di giorni dopo il quale dare l’assalto finale al governo, se non vede segnali che portino alla sua “agibilità politica”. Un modo per tenere in mano il pallino del gioco, “ricattare” il governo, spaventare il Quirinale. Il Colle avrebbe, per contro, negato qualsiasi strada che porti a un salvacondotto per il Cavaliere.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".