Il dossier del ministero dell’Economia, decisamente critico verso l’ipotesi di abolizione dell’Imu, ha aperto il fronte. Poi sono arrivati il diktat di Berlusconi a Letta (che aveva tentato di minimizzare) e la controreplica di Epifani. E ora scende in campo anche Mario Monti, che attacca senza mezzi termini il Pdl. Che il nodo Imu fosse il principale nervo scoperto delle larghe intese era cosa nota. Ma nelle ultime 48 ore il tema è tornato a essere il vero banco di prova per la tenuta del governo. Con un fuoco incrociato tra tutti gli azionisti della maggioranza. Anche se, probabilmente, l’aut-aut del Cavaliere è più una prova di forza per mettre sul piatto il proprio salvacondotto dopo la condanna. Ormai, però, sembra un tutti contro tutti: “Per il Pd i ricatti sono inaccettabili, hanno provato all’indomani della sentenza Mediaset chiedendo la grazia per Berlusconi e il Pd ha detto no e ora diremo no a questo ricatto dell’Imu” dice il viceministro dell’Economia Stefano Fassina. “Il Pdl si prenda la responsabilità di far cadere il governo Letta”.
La notizia di oggi, comunque, è il ritorno sulla scena dell’ex premier Mario Monti nella versione “aggressiva” della campagna elettorale, quella che non risparmia giudizi e stoccate a B. A differenza di Epifani, che nell’intervista a L’Unità si è limitato a smentire che l’abolizione dell’Imu fosse un punto concordato, Monti si concede un giudizio politico. Una valutazione diretta sulla strategia berlusconiana: “Scelta Civica si opporrebbe, come altri, a richieste eccessive del Pdl in materia di Imu, non coerenti nè con la situazione economico-finanziaria del Paese, nè con gli impegni del governo e della maggioranza”, scrive Monti in un editoriale sul sito del suo movimento. “Nessuno potrà trincerarsi dietro asserzioni apodittiche e venate di prepotenza. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato nei giorni scorsi un’analisi sulla tassazione della casa che aiuterà a compiere una scelta politica ragionevole. E’ difficile dedurre da questo testo che il governo sia impegnato all’abolizione della tassazione sulla prima casa. Ogni altro elemento può aver fatto parte di promesse elettorali di questo o quel partito, ma non può impegnare il governo”.
Monti sostiene, come hanno fatto anche il premier e il ministro dell’Economia nei giorni scorsi, che la stabilità del governo è premesssa decisiva per la ripresa (che per ora non si vede, come ha certificato pochi giorni fa l’Istat): “Un’interruzione dell’opera del governo Letta, impegnato a proseguire le riforme strutturali e a sostenere l’economia con specifici provvedimenti ora resi possibili dagli sforzi precedenti, recherebbe danni particolarmente gravi alla situazione economica e sociale del Paese, oltre che seri rischi per l’Eurozona. Se poi una crisi di governo dovesse portare ad elezioni anticipate, il cumulo di macerie seppellirebbe in ugual misura vincitori, sconfitti e tutti i cittadini, compresi quelli ai quali si vorrebbe fra credere che si è arrivati alla rottura per tener fede alla promessa di liberarli dall’Imu”, sottolinea l’ex premier. Parole chiaramente indirizzate a Berlusconi, che ieri ha parlato di abolizione dell’Imu come base del patto di governo con Letta.
Politica
Imu, Monti sta col Pd e sfida Berlusconi: “Richieste eccessive e prepotenti”
Il segretario del Partito democratico Epifani si è limitato a dire che "l'abolizione della tassa non era nei patti". Il Professore, invece, va oltre. E non risparmia un giudizio politico netto sul diktat imposto dal Pdl. Fassina: "I ricatti dei berlusconiani sono inaccettabili"
Il dossier del ministero dell’Economia, decisamente critico verso l’ipotesi di abolizione dell’Imu, ha aperto il fronte. Poi sono arrivati il diktat di Berlusconi a Letta (che aveva tentato di minimizzare) e la controreplica di Epifani. E ora scende in campo anche Mario Monti, che attacca senza mezzi termini il Pdl. Che il nodo Imu fosse il principale nervo scoperto delle larghe intese era cosa nota. Ma nelle ultime 48 ore il tema è tornato a essere il vero banco di prova per la tenuta del governo. Con un fuoco incrociato tra tutti gli azionisti della maggioranza. Anche se, probabilmente, l’aut-aut del Cavaliere è più una prova di forza per mettre sul piatto il proprio salvacondotto dopo la condanna. Ormai, però, sembra un tutti contro tutti: “Per il Pd i ricatti sono inaccettabili, hanno provato all’indomani della sentenza Mediaset chiedendo la grazia per Berlusconi e il Pd ha detto no e ora diremo no a questo ricatto dell’Imu” dice il viceministro dell’Economia Stefano Fassina. “Il Pdl si prenda la responsabilità di far cadere il governo Letta”.
La notizia di oggi, comunque, è il ritorno sulla scena dell’ex premier Mario Monti nella versione “aggressiva” della campagna elettorale, quella che non risparmia giudizi e stoccate a B. A differenza di Epifani, che nell’intervista a L’Unità si è limitato a smentire che l’abolizione dell’Imu fosse un punto concordato, Monti si concede un giudizio politico. Una valutazione diretta sulla strategia berlusconiana: “Scelta Civica si opporrebbe, come altri, a richieste eccessive del Pdl in materia di Imu, non coerenti nè con la situazione economico-finanziaria del Paese, nè con gli impegni del governo e della maggioranza”, scrive Monti in un editoriale sul sito del suo movimento. “Nessuno potrà trincerarsi dietro asserzioni apodittiche e venate di prepotenza. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato nei giorni scorsi un’analisi sulla tassazione della casa che aiuterà a compiere una scelta politica ragionevole. E’ difficile dedurre da questo testo che il governo sia impegnato all’abolizione della tassazione sulla prima casa. Ogni altro elemento può aver fatto parte di promesse elettorali di questo o quel partito, ma non può impegnare il governo”.
Monti sostiene, come hanno fatto anche il premier e il ministro dell’Economia nei giorni scorsi, che la stabilità del governo è premesssa decisiva per la ripresa (che per ora non si vede, come ha certificato pochi giorni fa l’Istat): “Un’interruzione dell’opera del governo Letta, impegnato a proseguire le riforme strutturali e a sostenere l’economia con specifici provvedimenti ora resi possibili dagli sforzi precedenti, recherebbe danni particolarmente gravi alla situazione economica e sociale del Paese, oltre che seri rischi per l’Eurozona. Se poi una crisi di governo dovesse portare ad elezioni anticipate, il cumulo di macerie seppellirebbe in ugual misura vincitori, sconfitti e tutti i cittadini, compresi quelli ai quali si vorrebbe fra credere che si è arrivati alla rottura per tener fede alla promessa di liberarli dall’Imu”, sottolinea l’ex premier. Parole chiaramente indirizzate a Berlusconi, che ieri ha parlato di abolizione dell’Imu come base del patto di governo con Letta.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".