Il Pd avvisa il Pdl di non tirare troppo la corda. Perché – spiega l’onorevole Alessandra Moretti – se il governo dovesse cadere, il ritorno alle urne potrebbe non essere l’unica soluzione. “Letta potrebbe essere incaricato nuovamente a verificare una nuova maggioranza“.
In un’intervista rilasciata a Rainews 24, la deputata del Partito Democratico fa il punto sulla delicata situazione politica e le tensioni in corso all’interno della maggioranza dopo la condanna della Cassazione a Silvio Berlusconi. ”Il presidente Letta sta governando molto bene. La sua azione è molto efficace ed è molto sicuro nei confronti dell’Europa e degli interventi che ha fatto sul piano europeo incitando una politica di sviluppo e crescita e abbandonando quella del rigore che ha caratterizzato questi ultimi anni”, ha affermato.
Moretti, però, si è spinta anche oltre, provando a tratteggiare i possibili scenari di una crisi governativa che è stata più volte ventilata dai falchi del Pdl. “Se il Pdl dovesse, cosa che non auspico ovviamente, abbandonare – ha detto Moretti- credo che Letta potrebbe essere incaricato nuovamente a verificare una nuova maggioranza che non escludo possa essere formata. E ritengo che da questo punto di vista ci sarebbero tutte le condizioni per farlo”.
All’Adnkronos, inoltre, Moretti ha anche suggerito a Berlusconi di uscire di scena: “La cosa migliore che potrebbe fare Berlusconi è un passo indietro, dimostrando di mettere gli interessi del paese davanti a quelli personali. E’ questo che si aspettano gli italiani e anche il Pdl. Lui potrebbe continuare a fare politica dall’esterno, come fa Beppe Grillo per esempio, promuovendo così anche il ricambio generazionale necessario”.
Dal Pd, dunque, arriva un monito neanche troppo velato agli alleati/rivali del Pdl. Negli ultimi giorni, infatti, avevano tenuto banco le voci che vogliono Silvio Berlusconi valutare la possibilità di far saltare le larghe intese per tornare subito alle urne. Ma il Pdl rischia di fare male i conti: sul tavolo, secondo Moretti, ci sarebbe anche l’ipotesi di un “Letta bis“, con un’altra maggioranza, senza il Pdl. Anche perché, in caso di crisi, la parola tornerebbe al presidente della Repubblica. E Napolitano, che a fine luglio aveva definito un “azzardo” il ritorno al voto, potrebbe scegliere di non mandare subito il Paese alle urne, tanto più in assenza di una nuova legge elettorale alternativa al Porcellum.